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La ricerca sul campo: l’impegno di UniCredit Banca nell’arte dal

6.3 Storie di fruitori: bankers e flaneurs

6.3.1 La ricerca sul campo: l’impegno di UniCredit Banca nell’arte dal

L’obiettivo di ricerca principale nello studio di caso in oggetto è valutare l’impatto dell’impegno di UniCredit nell’Arte contemporanea, cercando di comprendere come esso viene percepito e valutato dai dipendenti dell’istituto bancario. L’attività di ricerca sul campo ha avuto anche il fine non secondario di diffondere, tra i dipendenti che non ne erano a conoscenza, notizie sull’attività di UniCredit in campo artistico.

Oltre a questi obiettivi di natura sostantiva, il progetto di ricerca annovera anche finalità metodologiche: predisporre un percorso di ricerca empirico che, una volta testato empiricamente, possa costituire l’ossatura di una serie di

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attività di ricerca da svolgere periodicamente, dando così la possibilità all’impresa di conoscere, tempestivamente e con metodi rigorosi, l’efficacia del suo impegno per l’arte contemporanea.

Considerati gli obiettivi e le risorse a mia disposizione, ho optato per un approccio di ricerca prevalentemente quantitativo; in questo modo, in un lasso di tempo relativamente breve, è stato possibile coinvolgere 85 dipendenti, a cui è stato somministrato un questionario strutturato (si veda appendice 1). La redazione del questionario ha richiesto a monte una definizione delle dimensioni concettuali principali della ricerca e una loro successiva articolazione in dimensioni meno generali ed empiricamente rilevabili. Sulla scorta degli obiettivi cognitivi della ricerca, della letteratura in materia e delle mie scelte metodologiche, con l’ausilio di una mappa concettuale26 sono pervenuta ad un’articolazione dettagliata delle dimensioni che avrebbero costituito il cardine teorico della mia ricerca empirica.

Le dimensioni d’analisi principali individuate sono partecipazione, motivazioni, stile di vita.

Per ogni dimensione del modello, grazie alle mappe concettuali, sono riuscita ad individuare gli indicatori più validi.

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Mappa concettuale: Nella fase del disegno della ricerca, dopo una preliminare definizione degli obiettivi cognitivi, occorre elaborare una mappa concettuale, ovvero un modello della ricerca. La mappa concettuale è una struttura tassonomica: si parte dal concetto principale – di solito posto a un livello di astrazione troppo alto per essere empirica mente rilevabile – e si cerca poi via via di individuare e mettere in relazione tutte le dimensioni concettuali che possono far parte del modello teorico di ricerca, fino ad arrivare agli indicatori, ovvero a quei concetti che possono essere tradotti empiricamente (Marradi, 1987, 86- 89). L’uso delle mappe concettuali, o di strumenti simili, pur se essenziale per sciogliere molti dubbi teorici e metodologici e avere le idee più chiare sul percorso di ricerca, non è molto diffuso nella pratica della ricerca empirica. (Addeo, 2006, 143-144)

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Mappa concettuale delle dimensioni del modello di segmentazione.

La dimensione concettuale della partecipazione è stata tradotta empiricamente rilevando il grado di conoscenza e di partecipazione dei dipendenti rispetto alle iniziative culturali ed artistiche promosse da UniCredit (fig. 1.2).

FIGURA 1.2

Mappa concettuale della dimensione “partecipazione”.

La mappa concettuale delle motivazioni è stata declinata come segue: individuate cinque dimensioni meno generali - relazionali, culturali,

aziendali, di appartenenza ed economici – sono stati scelti per ognuna gli indicatori più validi (fig. 1.3 ).

Partecipazione Attività culturali promosse dalla banca UniCredit Art Day Collezione UniCredit Museo Virtuale I dipendenti e l’impegno di UniCredit nell’Arte contemporane Stile di Vita Motivazione Partecipazione

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FIGURA 1.3

Mappa concettuale della dimensione “motivazioni”

L’ultima dimensione concettuale ha riguardato gli stili di vita (fig.1.4).

Quest’ultima è quella che ha richiesto maggiori sforzi in quanto, potenzialmente composta da un numero elevato di sottodimensioni e di indicatori. Per evitare di appesantire l’intervista con centinaia di domande – che sarebbero potute risultare anche poco funzionali alla ricerca in corso – si è optato per usare una definizione degli stili di vita più ristretta ma che comunque coprisse le aree semantiche necessarie per la presente ricerca. Anche in questo caso sono state identificate dimensioni meno generali - dimensione socio- grafica, dimensione valoriale, bisogni e consumi culturali – e poi gli indicatori per ciascuna di esse.

Gli indicatori della dimensione socio-grafica comprendono proprietà quali età, genere, titolo di studio, residenza, inquadramento e ambito professionale in cui viene svolta la propria attività.

Motivazioni Economici Aziendali Relazionali Culturali Di appartenenza Possibilità di conoscere nuovi colleghi

Passione per l’arte Interesse per attività culturali Accrescere la propria formazione in campo artistico Sostegno di attività promosse dalla banca Condivisione politica di Gruppo

Orgoglio di far parte di un gruppo che investe nella cultura

Ritorni economici dell’ impegno sociale nell’Arte contemporanea Costi/benefici dell’investimento in opere d’arte Scelta delle opere su cui investire Influenza di tale politica sul mercato dell’arte

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Le dimensioni valoriali e dei bisogni sono state rilevate attraverso il ricorso ad una batteria di Likert (Marradi, 1987). All’intervistato è stato chiesto di esprimere il proprio indice di gradimento e condivisione su una serie di affermazioni sull’impegno di UniCredit nell’arte.

I consumi culturali, infine, sono stati divisi in due sottodimensioni, entrambe rilevate attraverso una batteria di Likert. Nella prima è stato chiesto all’intervistato quale attività culturale (TV, radio, quotidiani, musei, teatro, ecc.) avesse frequentato negli ultimi tre mesi mentre nella seconda è stato chiesto quanto tempo venisse dedicato a quel tipo di attività. Si è ritenuto interessante ai fini della ricerca indagare sulla fruizione di alcuni media, così come la partecipazione ad attività culturali durante il tempo libero al fine di verificare se è ancora applicabile la teoria di Bourdieu la quale sostiene che a livelli di inquadramento alto corrispondono bisogni culturali più elevati (Bourdieu, 1979; si veda cap. 2 parte I in questa ricerca).

FIGURA 1.4

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