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La riforma regolativa e l’introduzione dell’AIR 75

1. Stati Uniti

1.1 La riforma regolativa e l’introduzione dell’AIR 75

1. Stati Uniti

1.1 La riforma regolativa e l’introduzione dell’AIR 75

La sensibilità nei confronti dell’impatto del corpo normativo sulla realtà economico-sociale è antica negli Stati Uniti. Già alla fine degli anni ’60, sotto la presidenza Nixon, seppure si era ancora lontani dal concetto di analisi di impatto della regolazione, il regolatore percepiva il peso che il corpo normativo poteva avere sull’economia del Paese. Il presidente Nixon, nell’ambito del solo settore ambientale, avviò il progetto del Quality of life review, attraverso il quale intendeva frenare il proliferare della normativa, che era sentita come un ostacolo dalle imprese di settore. Il progetto può essere a ragione considerato un precursore di un approccio innovativo tipico dell’AIR, poiché per la prima volta l’attività normativa veniva messa in discussione da un punto di vista economico-efficientistico.

Successivamente, negli anni ’70, la situazione economica statunitense mostrava segni di debolezza legati alla crisi internazionale petrolifera di quei tempi (1973-74). La crisi provocò un periodo di stagflazione, che determinò a sua volta una forte diminuzione di competitività dell’economia del Paese. I regolatori si resero conto che era necessaria una spinta verso l’apertura dei mercati alle forze concorrenziali, gli interventi regolativi andavano rallentati poiché incidevano negativamente sulla produttività delle imprese. Sotto l’amministrazione Ford, venne così emanato l’

Executive Order 11821 (1974), con cui si imponeva alle agenzie regolative di

accompagnare le loro proposte di regolazione con il cosiddetto Inflaction Impact

Assessment, un rapporto che evidenziava l’impatto della regolazione da emanare

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Le principali tappe della riforma statunitense sono riportate in OECD, The OECD Review of

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sull’aumento del tasso di inflazione. Fu così che ebbe inizio l’era della riforma della regolazione che si sviluppò poi anche nella successiva amministrazione Carter, durante la quale venne istituito il Regulatory Analysis Review Group con il compito di valutare alcune delle norme più rilevanti emanate ogni anno.

La reale svolta avvenne con la presidenza Reagan, la quale iniziò all’insegna della volontà di una vera e propria riforma regolativa, sia in termini di deregulation sia in termini di miglioramento della produzione normativa, che si intendeva orientare ai principi economici di efficienza e di efficacia. Reagan aveva inserito nel suo programma elettorale il progetto di ridimensionamento della presenza dello Stato - regolatore nell’attività economica. A tale scopo fu emanato l’Executive Order 12291 (1981), con il quale venne imposto alle agenzie federali di realizzare un’analisi di impatto della regolazione per ogni testo da adottare e di rivalutare la significatività del corpo normativo esistente. Inoltre, fu affidato all’Office of Information and

Regulatory Affairs (OIRA) 76 il compito di valutare l’attività delle agenzie nella realizzazione delle analisi affinché ne venisse garantito un adeguato livello qualitativo. Il tema della qualità da subito assunse un ruolo preminente e conseguentemente la posizione dell’OIRA fu da subito centrale.

Diverse e ulteriori novità in direzione della riforma furono apportate dal presidente Reagan77 che, a ragione, viene considerato il primo presidente ad aver imposto una

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L’OIRA sorse sotto la presidenza Carter, come organo all’interno dell’Office of Management and

Budget (OMB).

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Dopo il primo Executive Order, Reagan ne emanò un secondo con cui introduceva la regulatory

agenda, ovvero una relazione annuale sui progetti regolativi in corso. Fu rafforzato, inoltre, il ruolo

dell’Office of Management and Budget (OMB), sia dal punto di vista delle risorse che dei compiti ad esso affidati (tra questi, la predisposizione di un volume in cui venivano pubblicizzate le tecniche adottate nella realizzazione delle analisi di impatto della regolazione).

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rivoluzione nel campo normativo introducendo l’analisi economica nell’attività normativa 78.

Un importante ulteriore step fu realizzato dal presidente Clinton, il quale emanò l’Executive Order 12866 (1993) per sostituire l’ormai datato Order 12291. Il nuovo

Order apportava notevoli novità in tema AIR: innanzitutto, prevedeva una maggiore

trasparenza dei rapporti dell’OIRA imponendone la pubblicità, così da permettere una progressiva diffusione della cultura della qualità, sia in riferimento alle regolazioni sia alle analisi di impatto; oltre a ciò, veniva limitato l’obbligo di realizzare le analisi di impatto ai soli testi regolativi più “significativi” 79.

Relativamente alla presidenza G. W. Bush sono da evidenziare modifiche in merito all’assetto istituzionale relativo all’AIR: con particolare riferimento al ruolo dell’OIRA, se precedentemente ricopriva un ruolo di consulente nei confronti delle agenzie, nel nuovo assetto assume il ruolo di gatekeeper, prima proprio della figura del vicepresidente 80.

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Sarpi F., La continuità istituzionale come garanzia di successo dell’AIR: il caso degli Stati Uniti, in M. C. Radaelli (a cura di), L’analisi di impatto della regolazione in prospettiva comparata, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della Funzione Pubblica, Rubbettino, 2001, pp. 74-76.

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Tali erano quelli il cui potenziale impatto fosse maggiore di cento milioni di dollari. Renda A.,

Impact Assessment in the EU: the state of the art and the art of the state, Centre for European Policy

Studies, Bruxelles, 2006, p. 14. 80

Renda A., op. cit., p. 14. Ciò è dipeso dall’eliminazione del ruolo del Vicepresidente che, ultimamente, è stato messo nuovamente in discussione: esiste, infatti, una tendenza che spinge verso un ritorno ad un maggiore coinvolgimento del Vicepresidente nel sistema/processo AIR. Si veda OMB Watch, Vice President Reemerging in Regulatory Review Meetings, pubblicato l’11/06/2007, disponibile in http://www.ombwatch.org/article/articleview/4067/1/{category_id}.

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