• Non ci sono risultati.

La stagione turistica 2009: l’opinione degli espert

Nel documento Il mercato del lavoro (pagine 118-125)

ANNI Numero

A: Distribuzione dell’efficienza tecnica

3.5 La stagione turistica 2009: l’opinione degli espert

Anche quest’anno il CRENoS, riproponendo un’indagine oramai consolidata nelle scorse edizioni, ha svolto una rilevazione sull’andamento futuro dell’atti- vità turistica basata sulle opinioni degli esperti. Ricordiamo che tale modello consiste nel proporre ad un panel di operatori ed esperti del settore un questio- nario, al quale ciascuno deve rispondere in forma anonima.

Il campione cui sottoporre il questionario è stato individuato in modo da re- plicare l’articolazione e l’eterogeneità dell’offerta turistica in Sardegna: per ubi- cazione (tenendo conto della recente articolazione amministrativa delle province sarde), per categoria (stelle), per tipologia ricettiva (alberghiero - complementa- re), per sottosettori (ricettivo, agenzie di viaggio, tour operator, associazioni di categoria, compagnie navali, compagnie aeree, consorzi, istituti di ricerca) e per

comparto (pubblico e privato). Anche quest’anno si è aggiornato il database e si sono individuati 120 esperti che tramite intervista diretta (per telefono) o indi- retta (tramite fax o posta elettronica), sono stati invitati ad esprimere le proprie previsioni alla luce di informazioni in loro possesso50. Vista l’elevata quota di

partecipazione degli ultimi due anni, anche quest’anno, oltre alla richiesta di una previsione sui flussi turistici per il 2009, sono stati inclusi alcuni quesiti specifici onde raccogliere informazioni di natura qualitativa51. In base alle opi-

nioni espresse dai rispondenti, si è infatti potuto valutare la presenza delle strut- ture ricettive in rete, l’influenza che i voli low cost hanno esercitato sulla per- formance aziendale, nonché alcune caratteristiche della clientela ospitata. 3.5.1. Le tendenze

L’andamento generale della domanda turistica è particolarmente influenzato dall’evoluzione economica internazionale e dalle dinamiche del sistema turisti- co a livello mondiale.

Come riporta la Banca Centrale Europea (2009), i recenti indicatori congiun- turali suggeriscono che nell’ultimo trimestre del 2008 la crescita dell’economia è stata di segno negativo. Per il 2009, il panel di esperti si attende una tasso di crescita inferiore allo zero. Il contesto economico internazionale rileva un qua- dro di particolare criticità e nell’ambito di Eurolandia si constata una contrazio- ne delle esportazioni e dei consumi interni dovuti alla riduzione della fiducia dei consumatori ed alla contrazione del credito. In generale, si prevede un anda- mento economico caratterizzato da un elevato grado di incertezza, dovuta so- prattutto al fatto che la crisi sui mercati finanziari, ed oramai estesasi all’eco- nomia reale, possa comportare un periodo di depressione economica su scala globale. Una fonte di ulteriore incertezza è imputabile all’intensificazione delle spinte protezionistiche che potrebbero produrre un effetto avverso allo sviluppo economico insieme agli effetti totalmente imprevisti derivanti da manovre cor- rettive disordinate attuate da numerosi governi.

Per quanto riguarda l’economia nazionale, la Banca d’Italia (2009) prevede una flessione nel tasso di crescita annuo del PIL pari a -2,0%; questo periodo di recessione è influenzato da un calo degli investimenti delle imprese, una ridu- zione delle esportazioni ed un rallentamento della domanda delle famiglie. Il quadro macroeconomico complessivo fa intravedere, dunque, uno scenario di profonda recessione ed una percezione globalizzata di instabilità e di incertezza

50 Si rileva che una quota di poco inferiore al 20% del campione individuato ha dato un feedback.

51 Come lo scorso anno, si è riscontrata una partecipazione rappresentativa degli intervistati all’indagine

di previsione e valutazione qualitativa. In molti casi, i rispondenti hanno dato prova della loro disponibilità e attenzione ai problemi del comparto di riferimento, e per questo li ringraziamo per la loro gentile collaborazione.

per la domanda interna ed esterna che non potrà non avere delle ripercussioni negative anche sull’attività turistica. L’UNWTO (2009) prevede che i flussi tu- ristici internazionali nell’anno in corso possano essere profondamente segnati dall’andamento economico: da un lato, un periodo prolungato di recessione fa- rebbe registrare un segno negativo o quantomeno prossimo allo zero; d’altro la- to, a fronte di segnali di un recupero anticipato dell’economia globale si potreb- be delineare una crescita moderata del turismo internazionale.

Le fonti nazionali ed estere in questo primo trimestre del 2009, stanno divul- gando le proiezioni e tendenze sui flussi turistici relativi all’anno appena tra- scorso. Per l’Italia, il CISET (2009) ha elaborato un’indagine congiunturale sul turismo analizzando le opinioni degli operatori per il periodo tra Novembre 2008 e Aprile 2009; questi prevedono una riduzione del turismo straniero (- 2,5% arrivi; -1,8% presenze) ed una flessione della domanda nazionale (-2,8% arrivi; -2,0% pernottamenti). Ci si attende che gli italiani proprio a causa della crisi economica e finanziaria internazionale modifichino le proprie abitudini di consumo rinunciando alle vacanze invernali e riducendo la durata del soggior- no. Opteranno ancora per mete più vicine o per destinazioni relativamente più economiche (es. parenti e amici), da qui la capacità degli operatori italiani di competere con i principali concorrenti, sia sul fronte del turismo internazionale che di quello nazionale. Per quanto riguarda la composizione della componente estera ci si attende una flessione significativa della domanda statunitense. Gli esperti prevedono una riduzione più contenuta dei flussi turistici francesi, tede- schi e inglesi. Al contrario, ci si attende una marcata dinamicità dei flussi dai bacini dell’Est europeo, ma anche dell’Olanda, Belgio, Austria, Svizzera e Cina. Federturismo Confindustria (2008) rileva la stessa tendenza negativa, ma più accentuata, per i flussi turistici italiani e stranieri, sia in termini di arrivi che di presenze. Ci si aspetta, infatti, una riduzione pari a -5,0% degli arrivi stranieri e a -6,3% delle presenze rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Per quanto riguarda gli italiani, gli arrivi dovrebbero registrare una flessione del - 3,3% e le presenze del -4,6% rispetto all’inverno 2007-2008.

L’ISNART (2009) rileva che in linea con la fase di recessione economica del Paese, anche nel turismo si sta assistendo ad una contrazione dei consumi. Tut- tavia, la sintesi del Rapporto evidenzia come siano ancora confermati, quali prodotti trainanti il turismo culturale e balneare. Nelle previsioni per l’estate 2009 i turisti intervistati sceglierebbero in modo prevalente ancora le isole e il mare. Tra le regioni più gettonate troviamo pertanto l’Emilia-Romagna, la Sici- lia, la Toscana, la Puglia e la Sardegna.

3.5.2. Le previsioni degli operatori

Nella Tabella 3.15 si riportano le previsioni quantitative per il settore turistico formulate dagli operatori ed esperti intervistati relativamente all’anno corrente.

Come si nota tutte le variazioni hanno un segno negativo per ciascun com- parto e per singola componente di domanda. A livello regionale, si prevede una riduzione del -6,9% (come valore medio ponderato); il calo più consistente si riscontra per il comparto alberghiero (-9,9%), cui segue la componente straniera con un -6,9%. Infine, gli esperti prevedono un segno negativo anche per i turisti italiani (-6,0%) e per il comparto extra-alberghiero (-4,6%). Per il 2008, la pre- visione degli operatori sardi è dunque alquanto pessimista.

Tabella 3.15 Panel esperti, 2009

Categoria Previsione Esperti

Var. % 08-09 Alberghieri -9,9 Extra-Alberghieri -4,6 Italiani -6,0 Stranieri -6,9 Totale -6,9

Le informazioni qualitative: l’opinione degli esperti

Tramite le risposte del panel è stato possibile rilevare alcune informazioni interessanti riguardanti la presenza delle strutture ricettive in rete, l’influenza che i voli low cost hanno esercitato sulla performance aziendale, nonché alcune caratteristiche della clientela ospitata.

Tutti i rispondenti hanno dato un feedback ai quesiti qualitativi contenuti nella seconda parte della lettera loro inviata e tale risultato conferma l’interesse in merito a tematiche di più ampio respiro. Tuttavia, è bene precisare che alcuni operatori non hanno risposto ad alcune domande.

I quesiti sottoposti agli esperti sono i seguenti:

¾ La Sua azienda offre la possibilità di prenotare il soggiorno on-line?

Oltre il 75% dei rispondenti offre un servizio di prenotazione on-line, mentre nel restante 25% delle aziende non vi è la presenza di tale servizio.

¾ Se sì, oltre all’italiano in quali lingue è disponibile questo servizio?

Tra coloro che hanno dato risposta (e che rappresentano una percentuale del 70%), tutti di- spongono di un servizio informativo in lingua inglese; il 64,3% offre un servizio in lingua tede- sca; segue la lingua francese con un 50,0%, lo spagnolo con un 28,6%, e, infine, il russo con un 14,3%

¾ Qual è la quota di turisti italiani e stranieri che prenota on-line? (Inserire le due percen-

tuali separatamente)

È bene notare che tra le diverse strutture ricettive si nota una grande eterogeneità di risposte. Tuttavia, il dato medio rileva che quasi il 30% della clientela italiana prenota on-line. Al contra- rio, gli stranieri utilizzano maggiormente tale servizio per una quota media pari al 45%.

¾ La Sua clientela ha subito dei cambiamenti a seguito dell’introduzione dei voli low cost?

Oltre il 60% dei rispondenti ha riscontrato un effetto positivo a seguito dell’introduzione dei voli low cost. Al contrario, una quota pari al 20% non ha rilevato alcuna variazione nei flussi turi- stici. D’altra parte, sembra d’interesse precisare che gli operatori che hanno tratto beneficio dall’aumento dei collegamenti aerei non sono necessariamente dediti al turismo balneare ma of- frono attività tipiche dell’entroterra quali trekking, escursioni ed anche business.

¾ Se sì, che tipo di cambiamento ha riscontrato, in merito alle seguenti voci? Nazionalità,

tipo di cliente, capacità di spesa clienti (indicare aumento (+) o riduzione (-) in termini %) Gli operatori rilevano che l’incremento più consistente si è registrato per la clientela francese (+31%). Per gli italiani, inglesi, tedeschi e spagnoli si è riscontrato un aumento medio appena su- periore al 20%.

Anche la tipologia della clientela sembra essersi modificata con l’evento dei voli low cost. La presenza di single è aumenta di circa il 40%, mentre le famiglie hanno registrato un incremento medio dell’11,7%. Nelle strutture ricettive sarde si rileva infine una presenza maggiore di “grup- pi”.

Per quanto riguarda la capacità di spesa dei visitatori si registra un incremento compreso tra il 5% ed il 10% per gli stranieri. Tuttavia, si evidenzia come gli italiani, a differenza degli stranieri, sperimentino una maggiore spesa a causa delle loro scelte di consumo. La clientela nazionale in- fatti tende a soggiornare in Sardegna durante l’alta stagione ed in genere per un maggior numero di giornate sperimentando, pertanto, prezzi decisamente più elevati rispetto ad altri periodi dell’anno.

¾ Qual è la principale motivazione per cui, secondo lei, la clientela soggiorna nella Sua a-

zienda (es. sport, turismo balneare, escursioni, gastronomia etc)?

Come atteso, oltre il 68% dei rispondenti ritiene che la motivazione principale che spinge la clientela a soggiornare nella propria struttura ricettiva sia il turismo balneare. Tuttavia, come mo- tivazione di soggiorno non manca la pratica di sport ed escursioni anche nell’entroterra (incre- mento medio circa il 30%). Infine, il 6,2% ritiene che la scelta di soggiorno ricada principalmente sull’aspetto gastronomico.

3.6 Considerazioni conclusive

Il 2007 ha superato le attese: sia dal lato della domanda che dell’offerta il mercato sardo cresce a ritmi superiori ai livelli internazionali, alla media Italiana e al Mezzo- giorno. In linea con quanto rilevato nello scorso Rapporto cresce di più l’extral- berghiero e il turismo straniero. Si afferma quindi l’importanza dei collegamenti internazionali a basso costo che consentono di cogliere meglio anche il segmento delle “vacanze brevi e frequenti”. Dall’analisi del turismo straniero emerge la po- tenzialità dei mercati provenienti da Russia e Paesi Bassi e si conferma la rilevan- za di alcuni bacini tradizionali come quello tedesco, francese e inglese.

Diversamente da quanto evidenziato in precedenza, nel 2007 anche il turismo interno cresce di più nell’extralberghiero. Questo è senza dubbio un segnale im- portante che inizia a cogliere quanto gli studi sulla “ricettività che non appare” indicano da tempo. In questo caso i risultati della sezione sul sommerso rilevano non solo che gli italiani non prediligono l’offerta alberghiera, come suggeriscono invece i dati ufficiali, ma che le loro presenze effettive superebbero di 4,5 volte quelle registrate. Ciò significa che, non conteggiando gli stranieri, il numero di pernottamenti degli italiani nel 2007 ammonterebbe a circa 35 milioni a fronte dei quasi 8 milioni registrati dalle statistiche ufficiali. Si tratta di una differenza so- stanziale che suggerisce quanto sia imprescindibile monitorare il dato reale in maniera costante. La qualità dell’offerta intesa in senso ampio (imprenditoriale, sociale, ambientale) dipende proprio dal tarare i servizi pubblici e privati sulla domanda effettiva e dall’apportare eventuali correttivi in caso di criticità.

La concentrazione delle presenze nella stagione estiva mostra alcuni segnali di peggioramento. Il settore dell’educazione ambientale e delle fattorie didatti- che può essere usato non solo come volano per le presenze “fuori stagione” ma può rappresentare anche una parte del “pacchetto” delle vacanze balneari, cultu- rali, enogastronomiche e sportive. La Sardegna sta andando verso questa dire- zione con problematiche che però sono strutturali al sistema turistico regionale: scarsa conoscenza dell’inglese da parte degli operatori, carenze nel marketing territoriale (si pensi ad esempio agli uffici di informazione turistica), inadegua- tezza della segnaletica e degli spostamenti interni.

Come sono andati il 2008 e il 2009? Secondo le prime stime il 2008 non è stato un buon anno e nemmeno lo sarà il 2009. Il panel di esperti prevede una performance negativa dell’attività turistica in Sardegna, in particolare del com- parto alberghiero e della componente straniera.

Ovviamente non è una buona notizia, soprattutto per le aziende alberghiere che, nonostante la crescita del 2007, sono quelle che negli ultimi anni soffrono maggiormente. Conferma quest’ultimo elemento il peggioramento dell’effi- cienza produttiva degli alberghi operanti in Sardegna, investigata utilizzando il metodo Data Envelopment Analysis (DEA).

Policy Focus

Verso un Osservatorio Turistico Regionale

Il recente riordino delle funzioni in materia di turismo ha sancito il passaggio ad un nuovo assetto istituzionale del governo del settore turistico regionale. Lo scioglimento delle Aziende Autonome di cura, Soggiorno e Turismo (AAST), degli Enti Provinciali per il Turismo (EPT) e dell’Ente Sardo Industrie Turistiche (ESIT) (Regione Autonoma della Sardegna, 2005a) e la rivisitazione della previgente normativa in materia di Siste- mi Turistici Locali (Regione Autonoma della Sardegna, 2005b) hanno decretato il tra- sferimento delle competenze in materia di promozione turistica locale a favore degli enti intermedi. L’istituzione dell’Agenzia Regionale di Promozione Economica “Sardegna Promozione” (Regione Autonoma della Sardegna, 2006) e dell’Agenzia Governativa “Osservatorio Economico” (Regione Autonoma della Sardegna, 2007b e 2007c) affida- no all’Amministrazione centrale le funzioni di indirizzo in vista di una proiezione unita- ria e coordinata del contesto produttivo regionale sui mercati internazionali.

In analogia con quanto si rileva in ambito nazionale (Renoldi, 2008), il frequente ri- chiamo all’azione sinergica tra enti individua un naturale punto di raccordo nell’Osser- vatorio Economico. In ottemperanza alle indicazioni contenute nel Piano Regionale di Sviluppo Turistico Sostenibile (Regione Autonoma della Sardegna, 2007a), l’Agenzia è attualmente impegnata nella progettazione di un Sistema Informativo sul Turismo, i cui principali sviluppi progettuali vengono individuati nella gestione, catalogazione ed inte- grazione di un’ampia base informativa da rendere fruibile alle differenti tipologie di u- tenza. A partire dalle esigenze manifestate dall’industria turistica regionale ed in vista di un più ampio e ambizioso progetto di Osservatorio Turistico, la razionalizzazione dei processi di acquisizione, trattamento e diffusione delle statistiche rappresenta un primo, importante ma parziale, contributo conoscitivo a supporto dei processi decisionali pub- blici e privati. La verifica delle caratteristiche strutturali di settore dovrebbe, in questo senso, accompagnarsi al presidio ed alla lettura critica dei più ampi mutamenti in corso sullo scenario turistico nazionale ed internazionale.

In un orizzonte di breve-medio periodo è auspicabile che la programmazione delle attività interpreti la “contabilità classica” come elemento essenziale ma, allo stesso tem- po, propedeutico all’ampliamento del campo di osservazione; i flussi non ufficiali e i comportamenti di spesa dei turisti richiamano la necessità di cogliere ed interpretare il reale contributo apportato dal turismo nell’economia regionale. Analogamente si ravvisa l’esigenza di predisporre un impianto investigativo finalizzato ad interpretare le relazio- ni “prodotti turistici offerti”-“mercati obiettivo”, sulla base delle quali orientare ed ac- compagnare le strategie promozionali degli stakeholders. Dato il grado di complessità ed il carattere intersettoriale della filiera turistica, nel lungo periodo l’attività d’indagine dovrebbe svilupparsi aldilà della semplice componente ricettiva, articolandosi da un lato nelle differenti componenti che partecipano direttamente alla formazione del “prodotto turistico”, dall’altro lungo le interdipendenze che si attivano con i diversi settori produt- tivi dell’economia regionale.

Nel documento Il mercato del lavoro (pagine 118-125)