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Tasso di attività, 1993-2008

Nel documento Il mercato del lavoro (pagine 128-134)

47 49 51 53 55 57 59 61 63 65 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 ta ss o di at tiv ità :

Italia Mezzogiorno Sardegna Fonte: Elaborazioni CRENoS su dati ISTAT, FDL

2,6 punti percentuali passando dal 45,5% al 48,1%, mentre quello maschile si è ridotto di 0,1 punti percentuali.

La posizione della Sardegna rispetto al Mezzogiorno e all’Italia è intermedia ed è decisamente in linea con l’andamento nazionale. Infatti la Sardegna mostra una tendenza positiva di crescita del tasso di attività nel periodo osservato (in accordo con quanto accade a livello nazionale), mentre per il Mezzogiorno si assiste ad un decremento della partecipazione al lavoro della popolazione po- tenzialmente attiva, particolarmente nel sottoperiodo 2004-2007, in cui il tasso di attività registra una caduta di 2 punti percentuali, nell’isola il decremento è di appena l’1% mentre lo stesso tasso rimane costante a livello nazionale. Nel 2008 si assiste ad una ripresa del tasso di attività sia nell’isola che nel Mezzo- giorno, molto più attenuato per il Mezzogiorno.

Ritornando ai tassi di attività specifici il confronto Sardegna, Mezzogiorno e Italia fa rilevare una buona performance della Sardegna nel tasso di partecipa- zione femminile, che aumenta in modo consistente. La distanza tra il tasso di attività femminile nell’isola e quello nazionale si sta riducendo nel decennio 1994-2004 passando da 6 a 4 punti percentuali, nell’ultimo sottoperiodo 2004- 2007 la distanza si attesta a 5 punti percentuali. Minima invece la distanza tra i tassi di attività maschili registrati nell’isola e nel Paese, entrambi al di sopra del 70% sulla popolazione in età da lavoro; rispetto al Mezzogiorno la Sardegna presenta un tasso di attività maschile costantemente più alto nel periodo osser-

vato, lo stesso si rileva per il tasso di attività femminile, rispetto al quale esiste una distanza media nel periodo osservato di 4 punti percentuali. Nel 2008 la dif- ferenza tra i tassi di attività femminili in Sardegna e nel Mezzogiorno supera i 10 punti percentuali, rispettivamente pari al 48,1% e 37,2%.

Il tasso di occupazione (Grafico 4.2) nel decennio 1994-2004 in Sardegna presenta una tendenza positiva di crescita in linea con l’andamento nazionale con un incremento di 4,7 punti percentuali; nel sottoperiodo 2004-2007 è cre- sciuto di 1,6 punti percentuali.

Grafico 4.2 Tasso di occupazione,1993-2008

40 42 44 46 48 50 52 54 56 58 60 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 ta ss o di oc cupaz ione :

Italia Mezzogiorno Sardegna Fonte: Elaborazioni CRENoS su dati ISTAT, FDL

Nel 2008 si assiste ad un leggero decremento del livello occupazionale pari a -0,3 punti percentuali, infatti nel 2007 è pari al 52,8% mentre nel 2008 si scende al 52,5%. Ad incidere maggiormente sulla crescita occupazionale totale nel- l’isola nel periodo 1994-2004 è l’occupazione femminile. Infatti dal confronto dei due tassi di occupazione specifici emerge che il tasso di occupazione femminile è cresciuto nel decennio di quasi 10 punti percentuali, mentre il tasso di occupazio- ne maschile si è mantenuto pressoché costante. Nel 2008 si conferma la tendenza positiva della crescita occupazionale femminile già in atto: rispetto al 2007 il tas- so di occupazione femminile è cresciuto di 1,5 punti percentuali, di contro il tasso di occupazione maschile si è ridotto di 2 punti percentuali. Quindi si riscontrano due dinamiche importanti all’interno del tasso di occupazione totale: quella ma- schile il cui tasso rimane pressoché costante (64,4%) e con una tendenza al de-

cremento, quello femminile che, sebbene ancora decisamente inferiore a quello maschile (40,4%), presenta un trend di crescita positivo. La dinamica occupa- zionale positiva riscontrata nell’isola è di gran lunga superiore alle altre regioni del Mezzogiorno nel sottoperiodo 2004-2007, infatti in termini di crescita occu- pazionale la Sardegna si avvicina maggiormente a quella registrata a livello na- zionale. Nel 2008 la riduzione del tasso di occupazione nell’isola è perfettamente in accordo con il Mezzogiorno pari a -0,4 punti percentuali, mentre a livello na- zionale il tasso di occupazione è cresciuto di 0,1 punti percentuali.

Il tasso di disoccupazione regionale (Grafico 4.3) si riduce nel decennio 1994-2004 (0,4 punti percentuali): il grafico mostra un andamento variabile, per cui negli anni ‘90 aumenta fino a raggiungere il picco massimo nel 1999, dal 1999 al 2002 decresce per poi aumentare nuovamente fino al 2004. Il decremen- to più consistente si è verificato nell’ultimo sottoperiodo, dal 2004 al 2007, in cui il tasso passa dal 14% al 10%, nel 2008 invece si assiste ad una nuova cre- scita della disoccupazione in Sardegna: dal 9,9% registrato nel 2007 al 12,2%.

Grafico 4.3 Tasso di disoccupazione, 1993-2008

5 7 9 11 13 15 17 19 21 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 ta ss o di dis oc cupaz ione :

Italia Mezzogiorno Sardegna Fonte: Elaborazioni CRENoS su dati ISTAT, FDL

I tassi di disoccupazione specifici nell’isola rivelano un profondo divario tra maschi e femmine, il tasso di disoccupazione femminile è mediamente più alto di quasi 9 percentuali rispetto a quello maschile, tuttavia mentre il tasso maschi- le è pressoché costante con una timida tendenza al decremento, il tasso femmi- nile per l’intero periodo osservato mostra una decisa tendenza verso il decre-

mento, pari a 2 punti percentuali nel sottoperiodo 2004-2007. Nel 2008 sta av- venendo una cosa importante per quanto riguarda i tassi specifici: il tasso di di- soccupazione maschile aumenta più di quello femminile, quindi questo ha un’incidenza maggiore sul tasso di disoccupazione totale.

La distanza tra il tasso di disoccupazione nell’isola e la media nazionale non si sta più riducendo; nell’ultimo anno osservato, il 2008, la tendenza verso un nuovo incremento della disoccupazione non ha interessato solo la Sardegna ma anche il Mezzogiorno e l’Italia, tuttavia l’incremento registrato nell’isola è deci- samente superiore, nell’ordine dei 2 punti percentuali (da 9,9% a 12,2%), men- tre nel Mezzogiorno è stato di 0,9 punti percentuali (dall’11% all’11,9%) e 0,7 punti percentuali (dal 6,1% al 6,7%) per l’Italia.

4.2.2. La struttura dell’occupazione

Dall’analisi della dinamica temporale del tasso di occupazione è emersa una tendenziale crescita occupazionale regionale che ha subito una battuta d’arresto nell’ultimo anno osservato, il 2008. La crescita occupazionale degli scorsi anni è stata segnata dall’avanzata dell’occupazione femminile, mentre quella maschi- le è rimasta pressoché costante e con una tendenza alla riduzione. Questi anda- menti più recenti sono stati particolarmente importanti: l’occupazione maschile è scesa più di quanto non sia aumentata quella femminile determinando un tasso di crescita dell’occupazione negativo rispetto al 2007.

In linea con le edizioni precedenti, nel Grafico 4.4 viene illustrata la distri- buzione per macrosettori degli occupati nei seguenti anni: 1998, 2003 e 2008.

Nel settore agricolo, la perdita occupazionale si osserva in Sardegna ma an- che nel Mezzogiorno e a livello nazionale54, dal 2005 al 2008 gli occupati del

settore si mantengono stabilmente sulle 38 mila unità.

L’occupazione nel settore industriale dal 2003 al 2008 diminuisce; infatti passa dal 24,3% al 20,9% a fronte di una crescita occupazionale in aumento (eccetto che per il 2008). Sappiamo inoltre che nello stesso periodo il tasso di occupazione maschile è diminuito, per cui, considerata la preminenza degli oc- cupati maschi del settore (circa il 90%), è possibile affermare che la perdita oc- cupazionale nel settore industriale ha colpito in misura più massiccia gli uomini piuttosto che le donne. Infatti nel sottoperiodo 2003-2008 l’occupazione ma- schile del settore diminuisce del 10%, passando da 127 a 113 mila occupati. Anche nel Mezzogiorno e nel resto del Paese è in atto una tendenza verso una riduzione degli occupati nell’industria55.

54 Nel Mezzogiorno si rileva la percentuale più alta di occupati nel settore rispetto agli occupati totali.

55 Nei paragrafi successivi torneremo su questi aspetti analizzando le dinamiche della cassa integrazione

Grafico 4.4 Occupati per settore, 1998, 2003 e 2008 5,3% 8,9% 9,4% 4,3% 7,6% 7,2% 3,8% 6,7% 6,2% 31,9% 23,3% 21,9% 30,7% 23,8% 24,3% 29,7% 23,2% 21,0% 62,8% 67,8% 68,7% 65,0% 68,7% 68,5% 66,5% 70,1% 72,8% 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Ita Mez Sar Ita Mez Sar Ita Mez Sar

O ccu pa ti p er se tt or e : va lo ri %

Agricoltura Industria Servizi

1998 2003 2008

Fonte: Elaborazioni CRENoS su dati ISTAT, FDL

Il settore dei servizi è quello maggiormente in espansione, particolarmente in Sardegna, nel 2008 si raggiunge il 72,8% degli occupati totali, una percentuale più alta del resto del Mezzogiorno e dell’Italia. Anche questo dato si raccorda perfettamente con quanto osservato sulle dinamiche dei tassi di occupazione specifici: l’occupazione nell’isola è cresciuta in modo preponderante grazie alle donne che hanno evidentemente trovato nel terzo settore una possibilità di im- piego, mentre il settore industriale negli ultimi 5 anni perde occupati, soprattutto maschi, da qui l’incremento più consistente del tasso di disoccupazione maschi- le rispetto a quello femminile nell’ultimo anno osservato.

Questo dato lo si evince chiaramente dal Grafico 4.5 che riporta la composi- zione per sesso degli occupati nel settore dei servizi nei seguenti anni: 1998, 2003 e 2008. La componente femminile sugli occupati totali nei servizi sta di- ventando sempre più importante, dal 46,5% del 2003 si passa al 47,8% del 2008, in termini di variazione l’incremento delle occupate nello stesso periodo è stato del 13,1%, quasi il doppio rispetto a quello maschile.

La componente maschile invece, nonostante superi il 50% degli occupati del settore, dal 2003 al 2008 si sta riducendo passando dal 53,5% al 52,2%.

Grafico 4.5 Occupati per sesso nel settore dei servizi 1998, 2003 e 2008 55,9% 61,8% 57,0% 52,9% 59,6% 53,5% 51,4% 58,1% 52,2% 44,1% 38,2% 43,0% 47,1% 40,4% 46,5% 48,6% 41,9% 47,8% 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Ita Mez Sar Ita Mez Sar Ita Mez Sar

Maschi Femmine 1998 2003 2008 % su gli oc cu pat i t ot al i

Fonte: Elaborazioni CRENoS su dati ISTAT, FDL

4.3 Le non forze di lavoro

L’analisi delle dinamiche dei due aggregati forze di lavoro (FDL), non forze di lavoro (NFDL) è stata trattata in maniera approfondita a partire dal 15° Rappor- to. Il dibattito suscitato da questa analisi ci impone di continuare nell’osserva- zione di due fenomeni: lo scoraggiamento della popolazione in età da lavoro che ha come conseguenza l’uscita dalle FDL e la componente demografica che in- vece incide fortemente sull’aggregato delle NFDL.

Il Grafico 4.6 mostra la composizione della popolazione tra FDL e NFDL nel 2008. La Sardegna ha una composizione simile a quella nazionale, infatti le NFDL sono circa il 58% della popolazione totale mentre le FDL sono circa il 42%. Il dato per il Mezzogiorno è decisamente più preoccupante, infatti le NFDL sono il 64,5% della popolazione totale, mentre le FDL sono solo il 35,5%.

Grafico 4.6 Composizione percentuale delle FDL e NFDL sulla popolazione totale,

Nel documento Il mercato del lavoro (pagine 128-134)