Grafico 2.10 Rapporto credito agevolato su impieghi totali, 2008 0,
3.2 Il sistema turistico
3.2.1. Il turismo andamenti internazionali
Secondo i dati del World Tourism Barometer dell’Organizzazione Mondiale del Turismo (UNWTO, 2009), negli ultimi anni, il numero di turisti internazionali ha registrato elevati tassi di crescita. Si è passati da 682 milioni di turisti nel 2000 a 908 milioni nel 2007 con una crescita 2006-2007 pari al 6,9%.
Per il 2008, l’UNWTO (2009) ha riscontrato un drammatico rallentamento dei flussi turistici internazionali a seguito dell’estrema volatilità causata dal- l’andamento economico38. Per quanto riguarda l’attività turistica, se la prima
38 Il dato del 2008 è provvisorio e considera i passaggi alle frontiere di coloro che si trattengono almeno
metà del 2008 ha chiuso con un +5% degli arrivi internazionali, la seconda metà dell’anno è stata caratterizzata da un segno negativo pari all’1%. Per il 2008 si è quantificata dunque una crescita complessiva pari al 1,8%, circa 7 punti percen- tuali in meno rispetto al dato dell’anno precedente. A livello disaggregato, con- siderando le cinque principali regioni mondiali, al primo posto si posiziona il Medio Oriente con un incremento pari all’11%; per l’Africa si prevede una cre- scita pari al 5%; seguono a poca distanza gli Stati Uniti con un +4%; quindi, l’Asia & Pacifico con una percentuale di crescita del 2%; all’ultimo posto l’Eu- ropa, che per la prima volta sperimenta una stagnazione (+0,1%). Il quadro ne- gativo è congiunturale ma se la crisi economica continuerà gli effetti sono desti- nati a peggiorare. Inoltre, la perdita dell’appeal dell’Europa, anche se non così marcata, non è un fatto nuovo: nel 2000 il vecchio continente è destinazione di vacanza per il 58% dei turisti internazionali, nel 2005 la quota perde tre punti percentuali, per arrivare nel 2008 al 53%. Questo calo progressivo è imputabile alla valutazione della moneta unica che, di fatto, ha aumentato il prezzo relativo delle vacanze in Europa, e alla maggiore concorrenza di Asia, Africa, America centro meridionale e il cosiddetto Middle East.
Veniamo ora all’Italia. Con circa 44 milioni di turisti internazionali, l’Italia si colloca al quinto posto dei paesi più visitati al mondo (dopo Francia, Spagna, Stati Uniti e Cina). Se nel 2007 gli arrivi internazionali sono aumentati del 6,3% rispetto al 200639, nel 2008 il rallentamento è notevole (+0,8%; UNWTO,
2008). Non tutti i competitors mediterranei seguono le stesse tendenze: i dati segnalano un andamento negativo della Spagna (-0,9%) e le ottime performan- ces della Turchia (+12,9%), Malta (+7,8%) e Portogallo (+6,9%)40. Trattandosi
di dati provvisori, è probabile che l’anno prossimo queste percentuali possano subire alcune variazioni.
Da un punto di vista prettamente strutturale, la posizione dell’Italia appare leggermente migliorata rispetto al 2007: secondo l’indice di competitività del settore turistico calcolato dal World Economic Forum (WEF, 2009), la posizio- ne dell’Italia rispetto al 2007 sarebbe in leggero miglioramento (dal 33° posto del 2007 al 28° del 200841). Tuttavia, quasi tutti i paesi turistici dell’Europa si
39 Secondo le statistiche ISTAT sul movimento dei turisti nelle imprese ricettive ufficiali, l’aumento
degli arrivi stranieri in Italia si attesta attorno al 4,1%, lo scarto tra le due fonti, è un primo segnale del sommerso, il primo dato registra il passaggio alle frontiere, il secondo considera solo coloro che hanno scelto strutture ricettive classificate.
40 Lo stesso dato per la Grecia non è al momento disponibile. Tuttavia, secondo le fonti internazionali,
il paese nel 2008 registrerebbe un calo di turisti internazionali.
41 Il calcolo dell’indice generale è piuttosto complesso e si basa su tre sotto indici: il primo gruppo
riguarda il quadro normativo; il secondo misura il cosiddetto business environment nel settore turistico e la situazione infrastrutturale; il terzo considera le risorse naturali, culturali e umane. Il dataset è composto sia da dati statistici sia da Opinion Survey.
posizionano meglio: Svizzera, Austria e Germania, si trovano rispettivamente al primo, al secondo e al terzo posto, seguiti da Spagna (5°), Regno Unito (6°), Francia (10°), Portogallo (15°) e Grecia (22°). Questo significa che, unitamente alla crisi economica che sta investendo anche il settore turistico, il Paese ha an- cora parecchi nodi da sciogliere e, a questo punto, sembra imprescindibile ini- ziare a porvi rimedio.
3.2.2. Il turismo in Sardegna: l’offerta ricettiva classificata
In controtendenza rispetto al dato medio italiano, secondo le statistiche definiti- ve 2007 fornite dall’ISTAT a Gennaio 2009, il settore ricettivo regionale au- menta di 454 unità, in termini percentuali questi volumi determinano tassi di crescita media elevati e di molto superiori a quelli del Mezzogiorno (+20% con- tro +9,6%; Tabella 3.1). Anche quest’anno le nuove strutture, sono essenzial- mente extralberghiere (434 unità) in modo particolare, case per ferie (+40%), esercizi agro-turistici (+38,5%), Bed & Breakfast (B&B, +23,9%) e alloggi in affitto (+19,4%). Sotto il profilo giuridico, i B&B e gli esercizi agro-turistici vengono considerati “collaterali” rispetto all’attività principale del proprietario. Questo inquadramento si riflette sui costi di start up, di gestione e burocratici e, di conseguenza, sulla relativa dinamicità d’impresa in termini di natalità e mor- talità. Non è un caso infatti che nel 2007, su 454 nuove unità si registrino 20 al- berghi e 1 campeggio; come non è un caso che, rispetto al complesso di esercizi, la quota di alberghi e campeggi, si stia gradatamente riducendo per attestarsi nel 2007 al 31,4% nel caso degli alberghi e al 3,6% dei campeggi.
Passando all’analisi dell’importanza nazionale del comparto ricettivo ufficia- le operante nella regione, si segnala che le aziende sarde rappresentano il 2,1% dell’offerta nazionale (13° posto insieme a Marche e Puglia e poco distanti da Umbria e Campania). I posti letto sono un indicatore della capacità produttiva, da questo punto di vista, le imprese ricettive sarde rappresentano il 4,2% dell’offerta nazionale (10° posto insieme alla Campania e vicinissimo alla Cala- bria), nel comparto alberghiero la percentuale è leggermente più alta è la posi- zione nella classifica nazionale migliora di un posto (Grafico 3.1).
Tabella 3.1 Offerta ricettiva per tipologia di esercizio, valori percentuali, 2007 Esercizi alberghieri var % 06/07 Esercizi extra- alberghieri var %
06/07 esercizi Totale var % 06/07
Sardegna Esercizi 31,1 2,4 68.9 30,1 100 20,0 posti letto 51,3 2,7 48.7 2,1 100 2,4 Mezzogiorno Esercizi 37,7 2,3 62.3 14,5 100 9,6 posti letto 50,8 4,4 49.2 0,2 100 2,3 Centro-Nord Esercizi 24,2 0,5 75.8 -5,8 100 -4,3 posti letto 46,8 2,1 53.2 -3,8 100 -1,1 Italia Esercizi 26,0 0,9 74.0 -3,9 100 -2,7 posti letto 47,8 2,7 52.2 -2,9 100 -0,3
Fonte: Elaborazioni CRENoS su dati ISTAT
Nota: gli esercizi alberghieri comprendono: villaggi albergo e residenze turistico alberghiere; gli esercizi e- xtra-alberghieri comprendono: campeggi e villaggi turistici; alloggi in affitto; alloggi agro-turistici; ostelli per la gioventù; case per ferie; rifugi alpini; altri esercizi ricettivi; Bed & Breakfast. Gli alloggi in affitto com- prendono: case e appartamenti per vacanze; esercizi di affittacamere; le attività ricettive in esercizi di ristora- zione; le unità abitative ammobiliate per uso turistico; residence e locande.
Per quanto riguarda i B&B, la Sardegna con 1.875 esercizi passa dal quinto posto del 2006 al quarto del 2007 (Grafico 3.2).
Le aziende alberghiere e campeggistiche regionali continuano a distinguersi per le dimensioni, ciò significa che ancora oggi l’attività imprenditoriale è fon- damentalmente tarata sui volumi della stagione estiva. Come si evince dal Gra- fico 3.3 la dimensione caratterizza molte regioni turistiche del Mezzogiorno42.
Gli alberghi sardi, in particolare, sono stati per molti anni al primo posto nella classifica nazionale, nel 2007, la dimensione media è invariata rispetto agli anni scorsi ma la Sardegna è superata dalla Calabria. Nel caso dei campeggi, la re- gione (662 letti per esercizio) mantiene il quinto posto dopo le principali regioni turistiche del Nord quali Friuli-Venezia Giulia (1.020), Veneto (1.006), Toscana (744) e Emilia (694), le uniche regioni del Mezzogiorno che superano i 600 po- sti letto per esercizio sono Basilicata e Calabria.
Grafico 3.1 Quota dei posti letto delle strutture ricettive sul totale nazionale, 2007