Grafico 3.1 Quota dei posti letto delle strutture ricettive sul totale nazionale, 2007 P
3.3 Tema di approfondimento: l’efficienza del settore alberghiero in Sardegna
Fonte: Elaborazioni CRENoS su dati ISTAT
3.3 Tema di approfondimento: l’efficienza del settore alberghiero in Sardegna
Un aspetto importante dell’analisi della struttura produttiva turistica in Sardegna è lo studio dell’efficienza delle aziende operanti nel suo territorio al fine di in- dividuare trend, punti di forza e debolezza dell’attività imprenditoriale. Questa sezione è dedicata alla presentazione dei principali risultati di un recente lavoro di Detotto, Paba e Pulina (2008) sulla produttività del settore alberghiero in Sardegna47, la cui attività svolge un ruolo importante nell’economia regionale.
La produttività di un’impresa è misurata attraverso il rapporto fra output e input, da cui si ricava la relativa misura di performance che può essere calcolata rispetto a un solo fattore o a una parte del processo produttivo. L’efficienza tec- nica può essere definita come la massima produttività ottenibile da un’impresa, vale a dire la sua capacità di produrre il massimo livello di output utilizzando una data combinazione di input, o, alternativamente, la sua capacità di impiega- re la minore quantità possibile di input per ottenere una data combinazione di output. Purtroppo in management, e nelle scienze sociali in genere, non è possi-
47 Per una lettura dettagliata della tecnica non parametrica adottata (approccio Data Envelopment
bile conoscere il massimo livello di produttività ottenibile, quindi tale livello è stimato empiricamente attraverso l’osservazione dei processi produttivi delle imprese operanti nel settore. In questo modo è possibile calcolare l’efficienza relativa, che si ottiene comparando la capacità produttiva di ogni singola impre- sa rispetto a pratiche ottime, dette benchmark, che rappresentano la frontiera delle possibilità produttive, cioè l’insieme delle imprese che denotano la mas- sima capacità produttiva. L’efficienza tecnica così calcolata è una misura relativa di performance in quanto compara la performance di ciascuna impresa rispetto alle imprese che mostrano comportamenti maggiormente “virtuosi”. In questo senso un’unità produttiva si dirà efficiente se e solo se le performance delle altre imprese non dimostrano che uno o più degli input o output possono essere miglio- rati senza peggiorare uno o più degli altri input o output (Cooper et al., 2004).
Nel caso delle imprese turistiche in Sardegna, l’efficienza tecnica è stata mi- surata col metodo DEA (Data Envelopment Analysis) attraverso il quale è pos- sibile attribuire un punteggio da zero a cento a ciascuna impresa in proporzione al proprio grado di efficienza. Quanto maggiore è l’efficienza ottenuta da un’impresa, tanto più elevato è il punteggio ottenuto.
L’analisi è stata svolta su campione composto da 187 alberghi, che rappresen- tano il 22,4% degli alberghi operanti nell’isola. I dati sono stati forniti dall’Os- servatorio Economico della Sardegna e si riferiscono al periodo 2002-2005.
Le variabili utilizzate nell’analisi sono le seguenti: fatturato e valore aggiunto come output dell’attività alberghiera, costo del lavoro e valore delle immobilizza- zioni come input. Il fatturato corrisponde alla somma dei ricavi ottenuti dalle im- prese in un anno, mentre per valore aggiunto si intende il valore della produzione al netto del costo dei fattori intermedi (materie e servizi) impiegati. Questi due in- dicatori sono considerati come output in quanto rappresentano da una parte i rica- vi totali e dall’altra l’incremento di valore risultante dall’attività produttiva.
La variabile “costo del lavoro” misura il costo del fattore lavoro impegnato nel processo produttivo. L’input “valore delle immobilizzazioni” indica invece il valore monetario di quei beni impiegati nel processo produttivo di un’impresa che non esauriscono la loro utilità in un solo esercizio.
La Tabella 3.11 indica come il campione si distribuisce tra le otto province sarde: la provincia con il maggior numero di osservazioni è quella gallurese con il 32,6% degli alberghi presenti nel campione. Gli alberghi attivi nella provincia di Sassari sono il 24,6% del campione, mentre quelli in provincia di Cagliari sono il 22,5%. Le province meno rappresentate sono il Medio Campidano e Carbonia – Iglesias con un solo albergo (0,5% del campione).
Considerando i valori medi degli input e output per provincia, Cagliari pre- senta valori medi decisamente più elevati per tutte le variabili impiegate. Ad ogni modo, è necessario osservare che tali valori sono influenzati dalla presenza nella provincia di grandi catene alberghiere e strutture di notevoli dimensioni.
Tabella 3.11 Distribuzione e statistiche descrittive del campione, migliaia di euro
PROVINCIA Numero
%
Campione Fatturato medio
Valore Aggiunto medio Costo del Lavoro medio Valore Immobi- lizzazioni medio Cagliari 42 22,5 3.438,9 1.744,1 990,0 3.937,9 Medio Campidano 1 0,5 906,8 468,5 361,2 411,5 Carbonia – Iglesias 1 0,5 191,7 92,7 44,0 614,7 Nuoro 18 9,6 915,7 533,9 287,5 2.337,1 Ogliastra 8 4,3 437,1 235,9 182,3 1.388,7 Oristano 10 5,3 986,4 471,8 265,9 1.386,0 Sassari 46 24,6 868,6 397,7 252,1 969,2 Olbia – Tempio 61 32,6 1.081,8 524,3 317,0 2.297,3 SARDEGNA 187 100,0 1.504,40 750,3 439,6 2.236,2
Fonte: Detotto, Paba e Pulina, 2008
Nella Tabella 3.12 sono indicate l’efficienza tecnica media e le statistiche descrittive del settore alberghiero sardo per ciascun anno. Analizzando l’andamento delle variabili impiegate nel periodo 2002-2005 si evince che fattu- rato, valore aggiunto e costo del lavoro hanno un comportamento piuttosto simi- le: si osserva infatti un loro picco nel 2003 e successivamente un decremento fino al termine del periodo. In controtendenza rispetto alle precedenti variabili, il valore delle immobilizzazioni risulta avere un minimo nel 2003 e successiva- mente un trend positivo.
Un primo risultato che emerge dall’analisi è una decisa riduzione dell’effi- cienza media dal 2002 al 2005 a livello regionale.
Nella Figura 3.1A sono rappresentati i livelli di efficienza tecnica dell’atti- vità alberghiera per ciascun comune presente nel campione. Si può facilmente osservare che il numero di comuni caratterizzati da un basso livello di efficienza tecnica è piuttosto consistente; al contrario, le località che ospitano le strutture alberghiere più efficienti sono ad esempio Palau, Bosa, Dorgali e Muravera.
Tabella 3.12 Efficienza media e statistiche descrittive del campione, migliaia di euro
ANNI