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La strategia di Casablanca nei ranking internazionali

Nel documento UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PARMA (pagine 137-142)

PARTE III: CASABLANCA SMART CITY

11. Casablanca Smart City: una lettura critica

11.1. La strategia di Casablanca nei ranking internazionali

In questa ricerca è stato affrontato il tema che riguarda i sistemi di ranking delle Smart City. I sistemi di classificazione smartness oltre a fornire una fotografia dello stato attuale di una Smart City basandosi su un numero eterogeneo di dimensioni e d’indicatori, offre la possibilità d’individuare gli elementi critici di una strategia. Vi è un altro aspetto importante da considerare, i sistemi di ranking rappresentano il giusto strumento per dare concretezza alla dimensione Smar City.

Il sistema ―Ranking of European medium-sized cities‖ è il primo progetto di ranking smartness, sviluppato dal gruppo di lavoro di Giffinger in collaborazione con alcuni centri d’eccellenza europei e che ha classificato le città di medie dimensioni europee secondo sei assi principali (Smart Governance, Smart Mobility, Smart People, Smart Living, Smart Environment, Smart Economy) (Giffinger et al. 2007).

L’obiettivo principale di questo paragrafo è quello di confrontare la strategia smart di Casablanca con i ranking internazionali al fine di individuare criticità e potenzialità del caso studio. La prima ricerca locale che riguarda i sistemi di ranking internazionali, venne fatta nel 2016 da alcuni ricercatori marocchini dell’Università Abdelmalek Essaadi di Tangeri. Nella pubblicazione “Ranking models of Smart Cities‖ redatta da Banamrou, si descrivono i principali sistemi di classificazione smart internazionali. Di ciascuno di questi sistemi viene analizzato la struttura, i punti forti e deboli. Dopo un’analisi dei principali sistemi di

53 Si veda: https://www.forumpa.it/citta-territori/osservatorio-smart-city-a-forum-pa-2014-per-condividere-e-replicare-progetti-virtuosi/

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valutazione della smartness la ricerca non riesce a definire quale di questi sistemi possa essere adatto per contesto marocchino (Banmrou et al., 2016).

Un anno prima della pubblicazione della ricerca di Banmrou veniva pubblicata la prima parte del progetto di ricerca chiamato ASCIMER ―Assessing Smart City Initiatives for the Mediterranean Region‖ e che aveva come obiettivo la classificazione delle principali Smart City dell’area mediterranea, tra cui alcune città marocchine. ASCIMER è un progetto promosso e finanziato dalla BEI (European Investiment Bank). La ricerca venne condotta dall’Università Politecnica di Madrid e coordinata dal Prof. Andres Monzon. Il sistema di ranking venne sviluppata secondo i principi del sistema Ranking of European medium-sized citiesdi Giffinger e cioè scorporando una città intelligente in sei dimensioni (smart Governance, smart mobility, smart People, smart living, smart environment, smart economy). L’obiettivo principale del ―Assessing Smart City Initiatives for the Mediterranean Region‖ era quello di trasferire l’esperienza delle città europee all’area meridionale ed orientale della regione mediterranea. Il sistema di ranking ASCIMER, oltre ad individuare sfide e potenzialità delle città prese in esame, aveva come obiettivo di metterle in relazione arrivando ad individuare proposte progettuali puntuali per contrastare e mitigare le sfide urbane (Monzon et al. 2015).

Il progetto ASCIMER divide la regione mediterranea in due macro-aree, la parte nord e quella del sud secondo delle challenges. Tale scelta è stata dettata dal fatto che le sfide delle città del sud del mediterraneo sono differenti ed elementari rispetto a quelle del nord. La valutazione del livello di smartness nel sistema ASCIMER è stata fatta incrociando gli indicatori che descrivono le sei dimensioni principali e i progetti realizzati. Ciascuna dimensione viene valutata secondo un weighted score che va da 1 a 9. Le città della Turchia come Istanbul presentano il punteggio più alto grazie ai progetti smart che incrociano trasversalmente in maniera equilibrata tutte le dimensioni della città. In coda alla classifica troviamo la maggior parte delle città del Nord Africa come Casablanca e Algeri. Da un’analisi preliminare del grafico che mostra sulle ascisse le città e sulle ordinate lo score che riguarda le dimensioni smart, possiamo notare come Casablanca

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abbia uno score molto basso rispetto alla media. Il risultato deludente di Casablanca e altre città del Nord Africa secondo Monzon, è da ricercarsi in una insieme di fattori, prima fra tutti la scarsa infrastruttura tecnologica, la scarsa disponibilità di risorse per finanziare i progetti che molte volte sono molto ambiziosi e quindi non realizzabili, il debole impatto che hanno sulla società quei pochi progetti realizzati e che sono destinati a una minoranza come le classi società superiori come ad esempio il quartiere Finance City, la non considerazione di alcune dimensioni della città come quella che riguarda lo smart environment in cui il fattore tutela dell’ambiente è primordiale (Monzon et al., 2015).

Casablanca Smart City venne coinvolta in un altro importante progetto di ranking smartness denominato―IESE Cities in Motion Index‖ e che fu sviluppato dalla Business School University of Navarra e coordinato dal Prof. Pascual Berrone. Il progetto di ricerca IESE aveva come obiettivo quello di valutare le performance delle principali città internazionali prese in considerazione secondo dieci dimensioni composte da indicatori. Burrone spiega che l’obiettivo principale di questo sistema di ranking è quello di: “to help the public and governments to un-derstand the performance of 10 fundamental dimensions for a city: governance, urban planning, public management, technology, the environment, international outreach, social cohesion, mobility and transportation, human capital, and the economy. All the indicators are linked with a strategic aim that leads to a different kind of local economic development: the creation of a global city, the promotion of the entrepreneurial spirit, and innovation, among others‖ (Burrone et al., 2016, p.8).

Il progetto di ricerca del gruppo di lavoro di Burrone parte dal presupposto che tutte le città prese in considerazioni hanno delle specificità e delle priorità diverse e che ogni città ha bisogno di stabilire una strategia secondo i propri obiettivi e le proprie priorità mantenendo la capacità di adattarsi ai cambiamenti. Il ―Cities in Motion Index‖ è rivolto essenzialmente a gli amministratori pubblici e vuole essere uno strumento grazie al quale definire le prestazioni delle città che secondo un numero eterogeneo di dimensioni ed indicatori. La ricerca non si limita a definire una classifica della città ma attraverso un’analisi comparativa individua

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gli elementi di criticità e potenzialità. Una volta determinati i punti forti e deboli di una città, gli amministratori sono invitati a considerare i risultati e agire attraverso un processo di revisione della strategia precedentemente adottata ridefinendo obiettivi e priorità (Burrone et al., 2016).

La classifica finale viene suddivisa in quattro livelli di prestazione, con un punteggio che supera 90 punti si ha un livello high, tra i 60 e i 90 punti il livello è relatively high, mentre tra i 45 e i 60 punti il livello coincide con il average mentre sotto i 40 punti troviamo il livello low. In vetta alla classifica del ranking CIMI troviamo le città di New York, London e Parigi, mentre in fondo alla classifica troviamo Lagos, Karachi e Calcutta. Casablanca si trova in fondo alla classifica con indice di performance low cioè sotto i 45 punti. Facendo un’analisi approfondita delle dimensioni che riguardano Casablanca, si può notare come la capitale economica del Regno del Marocco presenti delle criticità in tutte le dimensioni. In alcune dimensioni queste criticità sono più accentuate come ad esempio per quanto riguarda il capitale umano, la coesione sociale e la dimensione tecnologica. L’analisi comparativa tra i due sistemi di ranking mostra come effettivamente la strategia smart per Casablanca Smart City non segua una logica olistica multidimensionale integrata e cioè prendendo in considerazione tutte le dimensioni della città e soprattutto trascurando una dimensione cruciale per una strategia smart e cioè quella che riguarda il suo capitale umano.

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Figura 36: Assessing Smart City Initiatives for the Mediterranean Region (Ranking di Casablanca)

Figura 37: Casa tramway che attraversa un quartiere di bidoville – fonte: https://www.lavieeco.com/

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Dalla lettura ed analisi della strategia di Casablanca Smart City e delle iniziative promosse da quest’ultima si può notare come vi siano delle incongruenze tra quanto previsto dalla strategia e quindi i principi individuati dal cluster E-madina e tra quelle che sono le iniziative portate avanti dall’amministrazione. Nonostante venga più volte ribadita la centralità del ruolo del cittadino e quella dell’approccio frugale, a Casablanca vengono realizzati progetti che non hanno alcuna coerenza con i principi della frugalità. Le opere infrastrutturali realizzate o in corso d’opera hanno avuto sicuramente un impatto positivo sulla città ma non hanno risolto o mitigato le criticità che affliggono la città. L’amministrazione locale di Casablanca ha preferito optare per progetti che hanno richiesto alti livelli tecnologici che non coincidono con le competenze locali, e gli investimenti fatti non sono allineati con la logica della frugalità espressa sui documenti pubblicati dal cluster visto le limitate disponibilità finanziarie di cui dispone la metropoli di Casablanca. La causa principale di questo risultato è da ricercarsi nell’assenza di una governance innovativa e cha dato vita a una serie di progetti isolati e sconnessi rispetto a una strategia comune.

Nel documento UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PARMA (pagine 137-142)