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VALUTAZIONE DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE

2.5 La valutazione nella formazione professionale

La valutazione degli interventi formativi, che comprende l’insieme delle analisi mirate a ottenere informazioni sugli effetti dei programmi di intervento in rapporto agli obiettivi prestabiliti, si occupa di queste tre dimensioni:

efficacia interna, intesa come misurazione del grado di raggiungimento degli obiettivi o dei risultati attesi, posti all’origine del processo formativo

efficacia esterna, intesa come capacità del servizio formativo offerto di soddisfare i bisogni degli utenti (soddisfazione dell’utente)

efficienza, intesa come rapporto tra l’intervento formativo proposto (risultato ottenuto) e le risorse impiegate.

La valutazione, quindi, è “partenariale” in termini di attori coinvolti nel suo processo ed è pluralista a livello metodologico, in quanto tratta l’attività di formazione professionale sotto diversi profili: quello dei costi, della qualità dell’insegnamento e dell’organizzazione, della soddisfazione

degli utenti, dei risultati ottenuti dagli individui cui l’intervento è rivolto in termini occupazionali, reddituali, professionali, personali, ecc.

Qui di seguito sono analizzati tutte questi aspetti e le tre dimensioni della valutazione sopra citate.

2.5.1 La valutazione dell’efficacia interna

Uno degli obiettivi della formazione professionale è la promozione dell’inserimento lavorativo; ad esempio, per quanto concerne il Fondo Sociale Europeo, l’ente riceve il finanziamento per l’attivazione di corsi futuri, se almeno il 70% di coloro che hanno frequentato i corsi nel passato, ha trovato un’occupazione coerente con quanto studiato, entro un anno dal termine dell’intervento formativo.

Tuttavia, è troppo riduttivo attribuire il giudizio sull’efficacia interna dell’intervento formativo alla sola analisi degli esiti occupazionali, tradotti in mere percentuali, ma bisogne tener conto anche di altri aspetti apportati dall’attività formativa che si riferiscono:

alle abilità specifiche e alle competenze culturali - professionali acquisite dall’utente, che devono essere atte a supportare il suo inserimento nel mondo del lavoro. Quest’ultime devono essere facilmente spendibili nell’immediato e trasferibili da una mansione ad un’altra, affinché i singoli soggetti siano in grado di fronteggiare le mutevoli situazioni lavorative nelle quali si trovano a dover operare. Da qui deriva la necessità che i corsi di formazione professionale trasmettano delle conoscenze e degli schemi di riferimento che:

- siano finalizzati all’aggiornamento, al perfezionamento, all’estensione e alla ridefinizione del bagaglio conoscitivo dell’individuo in vista di un’assunzione o di possibili cambiamenti di ruolo lavorativo

- non siano strettamente connessi a definire figure professionali, ma rappresentino una base indispensabile per un fluido inserimento dei singoli nella complessa realtà del mondo del lavoro contemporaneo, in continua evoluzione.

In questo contesto si inserisce la cosiddetta “valutazione di sostenibilità”, cioè l’analisi degli effetti delle politiche formative sulle strutture socioeconomiche di un territorio. Non si può infatti, dopo un’attenta riflessione sull’importanza della formazione nelle società cosiddette postindustriali, non valutare quanto gli investimenti formativi contribuiscano ad accrescere la capacità di un sistema socioeconomico di rispondere alle sfide della globalizzazione e dell’innovazione, non solo in termini di crescita della produttività, ma anche di intelligenza critica diffusa, di capacità di cambiamento, di aumento delle risorse imprenditoriali

alla valutazione della rilevanza degli obiettivi formativi sia dei singoli progetti come delle scelte strategiche contenute nei piani formativi delle amministrazioni regionali o provinciali. Tale valutazione ha come criterio di riferimento fondamentale la pertinenza degli obiettivi rispetto ai bisogni socioeconomici del territorio di riferimento, ma anche rispetto alle scelte strategiche presenti nelle politiche economiche e del lavoro effettuate ai diversi livelli di governo (europeo,nazionale, regionale).

2.5.2 Valutazione dell’efficienza

L’efficienza riguarda la relazione tra l’input di un progetto e l’output realizzato. Questa definizione generale applicata ad un contesto di formazione professionale consente di trovare delle misure che descrivono il funzionamento dei singoli corsi e centri di formazione alla luce dell’utilizzazione delle risorse disponibili.

Nell’area valutativa dell’efficienza il prodotto finale è determinato non in funzione degli obiettivi ma delle prestazioni erogate dalla struttura formativa.

A differenza di quanto accade per la misurazione dell’efficacia, in cui l’insieme degli obiettivi diversi è spesso di difficile connotazione comporta notevoli sforzi operativi, per la misurazione dell’efficienza le

informazioni usate sono informazioni che possono (e dovrebbero) essere registrate dagli stessi operatori delle strutture formative.

2.5.3 Valutazione dell’efficacia esterna (customer satisfaction)

Per quanto riguarda la valutazione della formazione professionale, gli studi condotti si focalizzano prevalentemente sui risultati immediati delle

attività formative effettuate. Si tratta di valutazioni realizzate al termine

dei corsi, attraverso la somministrazione dei questionari, il cui obiettivo è quello di testare il grado di soddisfazione dei partecipanti rispetto al contenuto del corso, alla sua organizzazione, al materiale didattico fornito, alle strutture e agli strumenti\apparecchiature in dotazione, alla qualità dei docenti che lo hanno tenuto, all’auto percezione dell’incremento conoscitivo iniziale e del rapporto fra l’intervento formativo e la sua utilità nell’inserimento lavorativo. I risultati, che vengono ottenuti dalle analisi quantitative condotte sui questionari, rivelano nel complesso il gradimento del corso di formazione professionale da parte dei beneficiari ma non offrono la possibilità di inferire il grado di apprendimento degli stessi o l’impatto che il corso produce sugli esiti occupazionali. Tuttavia l’analisi della soddisfazione costituisce uno strumento importante con il quale è possibile sondare il rapporto fra le aspettative dei corsisti e l’offerta formativa del sistema di riferimento, ovvero la cosiddetta “customer satisfaction”, ed evidenziare quali siano i punti di forza e di debolezza degli interventi formativi offerti, in vista di possibili miglioramenti.

Sebbene l’efficacia interna e l’efficienza siano due aspetti molto rilevanti nel processo di rilevazione, per la natura delle informazioni messe a disposizione dai vari enti di formazione professionale contattati, questa tesi si focalizzerà solo sull’analisi della soddisfazione degli utenti.

Per tale motivo, riteniamo necessario introdurre nei prossimi paragrafi il concetto di soddisfazione degli utenti.