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Lavoro pratico e conclusioni

Nel documento CITTADINANZA E FRATERNITÀ 7 20 15 (pagine 107-111)

Il lavoro pratico che proponiamo può apparire molto impegnativo a livello intellettivo e manuale: chiederemo ai ragazzi di lavorare su fotografi e di situazioni di guerra: lavorando con la pittura sopra la fotografi a si cercherà di interpretare il sentimento che la fotografi a suscita in noi che la guar-diamo. Useremo il bianco e nero per puntare tutto sulla forza delle forme, non sui colori. Un coraggio e una impegno personale molto alti sono implicati nel lavoro, che perciò è an-che strumento di valutazione più an-che adeguato.

Picasso non ha nessun timore della deformazione e nemmeno della cri-tica o incomprensione di altri fi no proprio perché ha come unico in-tento quello della espressione di

3 Ivi, p. 32

4 G. Stein, op. cit., p. 25. 5 D. Hockney, op. cit., p. 71. 6 Ivi, p. 74.

7 Ivi, p. 83.

P. Picasso, Massacro in Corea, olio su compensato, 1951, Parigi, Musé e National Picasso

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cuola in atto

ARTE E IMMAGINE

Francesco Fornasieri

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sé e del proprio giudizio. Egli pare avere una conoscenza così totale e un possesso così padrone delle forme

Francesco, Quelli che non ci sono, tempera e grafi te su stampa fotografi ca, 2013

Alberto, Il dolore come Picasso, pastello e acrilico su stampa fotografi ca, 2012 8 O.V. Miłosz, Miguel Mañara, Jaca Book, Milano 1976, p. 28

che restituisce l’identità degli oggetti senza essere schiavo della loro

appa-renza; è come occupato a assimilare

in sé il mondo e a svuotarsene aven-dolo trasformato a sua immagine e

somiglianza. La migliore defi nizione

che io conosca dell’uomo Picasso sta in un dramma teatrale che ha per protagonista il Don Giovanni storico, Miguel Mañara, che in un lungo mo-nologo provocato dalla morsa del desiderio che sempre consegue al soddisfacimento dell’istinto esclama: “Ah! Come colmarlo, quest’abisso delle vita? Che fare? Perché il desi-derio è sempre lì, più forte, più folle che mai”8.

Picasso come cercato di colmare l‘a-bisso del proprio cuore con la propria creatività inesauribile: così a cercato di rimanere bambino, di superare il limite della vecchiaia della morte. Negli ultimi anni dipingeva più di un quadro al giorno. All’età di ot-tantaquattro anni lo troviamo ancora che lotta con la fi gura, anche se ha disegnato nudi di donna un’infi nità di volte, anche se ha dominato la pit-tura e il disegno.

La sua non è una tensione religiosa (tesa cioè a cogliere il signifi cato che lega le cose insieme ma che sta oltre esse), ma una tensione anarchica, cioè puntata tutta sull’affermazione di sé. Lo sguardo allucinato su se stesso vecchio e ormai ridotto ad una maschera dell’ultimo Autoritratto ci testimonia uno spavento che ce lo rende più vicino: un giocoliere tra-gico che non ha voluto ammettere il proprio limite e nello stesso tempo un grande spirito che ha mostrato come l’unica posizione ragionevole sia quella che non accetta alcuna ri-duzione del il proprio io, fosse anche quella inevitabile della morte.

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cuola in atto

)HYGE^MSRI½WMGE

Manuela Valentini, Samantha Cremonesi

Classe prima

+MSGLMWIR^EKMSGLM

Prenderemo ancora in considerazione musica ed espressi-ZMXkWYTIVERHSPIJVSRXMIVIHIPP´YWSHIKPMSKKIXXM-RM^MIVIQS MP TIVGSVWS GSR KPM SKKIXXM RSR GSHM½GEXM± KPM EXXVI^^M RSR GSHM½GEXM S HM JSVXYRE WSRS XYXXM KPM SKKIXXM SGGEWMS nali, inventati o semplicemente utilizzati in modo diverso dall’usuale”1.

Nella programmazione della UdA di gennaio abbiamo costruito insieme ai nostri ragazzi un back and drive di cartone, un guanto creato con del cartoncino ed utilizzato GSQIYREXXVI^^SGSHM½GEXSTIVKPMIWIVGM^MTVSTIHIYXMGMEP XIRRMW-PRSWXVSSFMIXXMZSrWZMPYTTEVIPEGVIEXMZMXkHIMRSWXVM alunni stimolandoli con la creazione di oggetti esistenti, con materiale di recupero, oppure utilizzare oggetti di fortuna per raggiungere determinati obiettivi. Vogliamo giocare a calcio ma non abbiamo un pallone... costruiamo un pallone con carta e nastro adesivo! Vogliamo giocare a pallavolo ma non abbiamo una rete... nastro da cantiere che si lega facilmente ovunque!

_____________________________________________ Prima di iniziare a lavorare in palestra, serve una prepara-zione “a casa”: come compito ai nostri alunni chiederemo di raccogliere autonomamente del materiale di recupero come ad esempio bottiglie di plastica, cartone, carta di quotidiani e riviste, lenzuola o tovaglie rotte, mestoli in legno che la mamma vuole buttare, ... nel tempo tutto UYIWXSQEXIVMEPIGMTIVQIXXIVkHMEZIVIXERXMWWMQMSKKIXXM da re-inventare.

0´SFMIXXMZS JSVQEXMZS WEVk PS WZMPYTTS HIPPE GVIEXMZMXk TIV superare le frontiere della noia!

3FMIXXMZMWTIGM½GMHMETTVIRHMQIRXS: reinventare la funzione

degli oggetti scoprendone differenti usi; adattare le pro-TVMI GETEGMXk GSSVHMREXMZI EP WIRWS HIP VMXQS GSRHYVVI e lasciarsi condurre dal ritmo; giochi, giochi folkloristici, GVIE^MSRIHMFVIZMGSVISKVE½I

Unità 6

Finalità

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Obiettivi formativi

1 Si veda: M. Valentini, S. Cremonesi,

C. Tonini Cardinali, L’altro linguaggio 2, Margiacchi Galeno, Perugia 2012. E an-cora: “L’oggetto non deve essere un limite ma una fonte di sempre nuove possibilità e, non essendo mai uguale a se stesso, sti-mola reazioni sempre diverse e dà sfogo alla nostra creatività. Il rapporto che si instaura con l’attrezzo non codifi cato è sempre un “incontro”, ci si realizza con il piccolo attrezzo solo attraverso uno scam-bio continuo di informazioni. “Inventare” e “costruire” attrezzi non codifi cati com-porta una continua ricerca di materiali e, a volte, anche a personale specializzato a trattarli, il resto è demandato alla nostra creatività e competenza tecnica. Entrando nello specifi co delle scienze motorie sportive, attraverso gli attrezzi di fortuna possiamo raggiungere obiettivi didattici come il miglioramento delle capacità coordinative: coordinazione dinamica generale, determinazione traiettorie e di-stanze, organizzazione spazio temporale, fantasia motoria. Aggiungendo sottofondi musicali ai lavori individuali, a coppie o gruppi si ottengono divertenti lezioni effi caci dal punto di vista didattico”.

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cuola in atto

EDUCAZIONE FISICA

Percorso didattico

Fase di attivazione o riscaldamento

Dedicheremo a questa fase più tempo del solito, circa 15/20 minuti, poiché insieme ai nostri alunni faremo una cernita di tutto il materiale accu-mulato nei giorni scorsi. Da questo estrarremmo: 6 bottiglie di plastica con tappo, la carta di giornale, 1 o 2 lenzuola, 1 mestolo di legno. Ecco come utilizzeremo gli “attrezzi” non codifi cati:

Costruiamo il nostro percorso come mostrato nella fi g. 1.

Oltre al materiale di recupero ci ser-viranno 1 canestro e 7 funicelle. Il percorso avrà un andamento circo-lare e si svilupperà con direzione in senso orario, dividere gli alunni in due squadre:

La squadra che impiegherà il minor tempo per completare due giri, avrà vinto.

Varianti: gli alunni possono essere divisi in squadre di 3 e il percorso ripetuto 5 volte; il percorso può es-sere effettuato individualmente, in due minuti contare i giri completi che ogni alunno riesce a fare (rimuovere il mestolo testimone).

Obiettivi specifi ci: attivazione

musco-lare generale, organizzazione spazio temporale, rapidità, collaborazione. s LE  BOTTIGLIE DI PLASTICA VERRANNO RI

empite con acqua del rubinetto e chiuse bene con i tappi, saranno i nostri coni; sLACARTADIGIORNALECISERVIRÌPERCREARE una palla, ci potremo aiutare con il na-stro adesivo;

sLELENZUOLAMESSEDOPPIEDIVENTERANNO un tappetino su cui rotolare;

s IL MESTOLO DI LEGNO SARÌ IL TESTIMONE (staffetta).

salunno A

sCORREREINSLALOMTRALEBOTTIGLIEDIPLA stica;

sAFFERRARELAPALLADICARTAEDEFFETTUARE un tiro a canestro, recuperare la palla e rimetterla nel cerchio;

sESEGUIREDEIBALZINEICERCHIFATTICON le funicelle; sROTOLARESULLELENZUOLA sAFFERRAREILMESTOLODILEGNOEPASSARLO al compagno B. salunno B sRIPORTAREILMESTOLODILEGNOVICINOLE lenzuola e ripetere il percorso dal punto 1.

Fig. 1

Fase centrale

L’insegnante invita all’ascolto della musica Noi Supereroi sigla di un car-tone animato degli anni ’80 che uni-sce tutti i supereroi (Tarzan, Batman, l’Uomo ragno) e monta una breve coreografi a per tutta la classe. Con il materiale di recupero chiederemo ai nostri alunni di creare dei “costumi” sul tema dei supereroi, daremo 15/20 minuti di tempo per farlo.

La coreografi a Noi Supereroi:

sTEMPI PASSIAVANTIIMITANDOCON la mano il grido di Tarzan, 4 passi avanti simulando di avere un pugnale in una mano;

sTEMPI PASSIINDIETROCONGLIARTI superiori che si muovono come ali, 2 balzi in avanti sempre con arti superiori che simulano le ali;

sTEMPI E ALTERNAREBRACCIOSINI STROEDESTROINALTO  MANIDALLE spalle verso l’alto girando sul posto con 4 passi, (7 e 8) mani ai fi anchi;

s  TEMPI   PASSI VERSO DESTRA E  passi verso sinistra simulando il volo di Superman (trovarsi di fronte a un com-pagno);

s  TEMPI  PALME DELLE MANI IN ALTO A contatto piegare le gambe e salto in alto, 3 passi verso destra, 3 passi verso sini-stra, piegare le gambe e salto in alto; sTEMPI CIRCONDUZIONEDELBRACCIOSINI stro sul piano frontale, circonduzione del braccio destro sul piano frontale; s  TEMPI  CIRCONDUZIONE SIMULTANEA delle braccia sul piano frontale, simulare 4 pugni in avanti alternando braccio si-nistro e destro;

s  TEMPI  SUL POSTO BATTERE  VOLTE LA mano destra sul cuore, fare il muscolo con il braccio destro 4 volte;

sTEMPI SGUARDOEBRACCIAALCIELOCOR rere in avanti.

Obiettivi specifi ci: senso del ritmo

e coordinazione dinamica generale, creatività, superare le “frontiere” della timidezza.

Daremo consigli “nell’aggiustare” i tempi e le pause seguendo il testo della canzone, soprattutto nell’invi-tare e stimolare gli alunni all’espres-sività necessaria per interpretare la musica. La coreografi a va ripetuta fi no a che sia necessario.

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cuola in atto EDUCAZIONE FISICA

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Nel documento CITTADINANZA E FRATERNITÀ 7 20 15 (pagine 107-111)

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