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MSGEjouer

Nel documento CITTADINANZA E FRATERNITÀ 7 20 15 (pagine 111-116)

Percorso didattico

Come per l’UdA della classe prima chiederemo ai nostri ragazzi di pro-curarsi autonomamente a casa del materiale di recupero come lenzuola vecchie, foulard, bottiglie in plastica, cartone, ...si andrà a manipolare que-sto materiale per trasformarlo in og-getti di altro utilizzo. Tutto ciò che è morbido diventerà un vestito, un costume, una bandana, tutto ciò che

Percorso valutativo

La valutazione sarà molto impegna-tiva per i nostri alunni, chiederemo loro di creare una coreografi a a tema con costumi adeguati, utilizzando solo materiale di recupero. Potranno scegliere il tema tra: i supereroi, uno sport, un cartone animato, un video-gioco. La coreografi a andrà creata su 4 motivi di 8 tempi e 4 motivi di 8 tempi su un ritornello, ripetuto due volte. I ragazzi lavoreranno in gruppo di 4/5 persone, i gruppi potranno es-sere misti, maschi o femmine, da-remo loro la possibilità di scegliere così da potersi ritrovare insieme fa-cilmente anche a casa nel pomeriggio per lavorare. Opportuno informare gli alunni, da subito durante la prima le-zione, su ciò che dovranno fare per la valutazione, in questo modo avranno più tempo per la preparazione.

Tabella di valutazione

Nome alunni e titolo del tema

Collaborazione Costumi Creatività della coreografi a Esecuzione della coreografi a Valutazione Giovanni Matteo Antonio “Mario bros” 9 9 9 8 9 Evelin Carolina Sara “La danza” 9 9 9 9 9 Mirco Andrea Stefano “L’uomo ragno” 8 7 7 7 7 4VSWIKYMEQSMPRSWXVSTIVGSVWSWYPP´IWTVIWWMZMXkGSVTSVIE iniziata nell’UdA precedente, con l’introduzione all’utilizzo HM SKKIXXM RSR GSHM½GEXM RIPP´EXXMZMXk QSXSVME 0E ½REPMXk TVMRGMTEPIHMUYIWXE9H%WEVkTVSTVMSMRWXVEHEVIMVEKE^^M all’arrangiarsi nei giochi o nello sport con materiale e og-KIXXMGLI½WMGEQIRXIRSRREWGSRSWTIGM½GMTIVUYIPPSGLI vorremmo fare, ma trasformandoli ed adattandoli con cre-EXMZMXkGMWEVERRSYXMPMTIVMRSWXVM½RM4EVPMEQSHMJSYPEVH stoffe, cartone, bottiglie di plastica, scope, corde, ... questi elementi potranno diventare mantelli, armi, cavalli, scettri, tappeti volanti, racchette da tennis, mazze da baseball, ... _____________________________________________

3FMIXXMZMWTIGM½GMHMETTVIRHMQIRXS: reinventare la funzione

degli oggetti scoprendone differenti usi; adattare le proprie GETEGMXkEPWIRWSHIPVMXQSGSRHYVVIIPEWGMEVWMGSRHYVVI dal ritmo, inserendo ed interagendo con un oggetto non GSHM½GEXS JSYPEVH WXSJJI  KMSGLM KMSGLM JSPOPSVMWXMGM GVIE ^MSRIHMFVIZMGSVISKVE½I

%KKMYRKIVIEPP´IWTVIWWMZMXkGSVTSVIEUYIPPEQMQMGEHIPZMWS e rapportare il tutto ad oggetti esterni per comunicare. 7ETIVVMGSRSWGIVIPITSXIR^MEPMXkHMYXMPM^^SHMEPGYRMSKKIXXM e trasformarli per altri usi.

Unità 6

Finalità

____________________

s

cuola in atto

EDUCAZIONE FISICA

Obiettivi specifi ci: attivazione

musco-lare, migliorare la capacità aerobica e la coordinazione generale e il ritmo.

Fase centrale

Raccogliere gli elementi del “Gioca

jouer” in 4 gruppi a tema così divisi:

Obiettivi specifi ci: migliorare la

crea-tività, la coordinazione, il ritmo e la capacità aerobica, migliorare la colla-borazione e l’autostima.

Fase di defaticamento

Allungare la muscolatura degli arti inferiori e superiori, scaricare la ten-sione del rachide, riportare i battiti cardiaci in fase di riposo. Questi eser-cizi possono essere accompagnati da una musica rilassante e con il vo-lume basso.

Percorso valutativo

Il percorso valutativo avrà inizio dalla prima lezione dell’UdA, infatti la coreografi a montata in itinere sarà la performance fi nale dei gruppi, che accompagneranno tutto con una mu-sica scelta da loro stessi e i costumi. Diamo molta fi ducia alle capacità de-gli alunni e alle informazioni acqui-site nell’UdA precedente attraverso il percorso in cui si è lavorato sulle danze popolari.

è rigido potrà diventare un’arma, uno scettro, un telecomando, una bacchetta magica, un’automobile, ... l’obiettivo principale è mettere nelle condizioni ogni ragazzo di aver bi-sogno di tale materiale per la valuta-zione fi nale per la quale chiederemo una coreografi a a tema con costumi e musica.

Fase di attivazione e riscaldamento muscolare: insegneremo ai nostri alunni la coreografi a della musica di Claudio Cecchetto Gioca jouer. Con questo testo del 1981, Cecchetto è stato un pioniere della ginnastica ae-robica italiana, inoltre ha associato una coreografi a che esprimeva ciò che si ascoltava nel testo ed è pro-prio per questo motivo che lo ab-biamo scelto. Data la notorietà della musica e della coreografi a ci sembra inutile descriverla. È importante in questa fase insistere sull’espressività della coreografi a, quindi chiedere ai ragazzi di marcare gli atteggiamenti richiesti dal testo.

1. dormire, salutare, camminare, sternuto, clacson;

2. nuotare, sciare;

3. spray, macho, baciare, capelli; CAMPANE AUTOSTOP OK

Dividere la classe in 4 gruppi ed associare un tema ad ognuno. Con l’aiuto dell’insegnante ogni gruppo dovrà creare una storia e una core-ografi a corrispondente al tema. Met-tere a disposizione sMet-tereo e una lava-gna su cui saranno indicati i tempi da seguire che saranno 5=8 tempi, ritor-nello, 5=8 tempi, la sequenza andrà ripetuta due volte. Dedicare a questa fase almeno 30/40 minuti.

s

cuola in atto EDUCAZIONE FISICA

Classe terza

-PQYWMGEP

Il percorso per l’avvicinamento al musical risulta molto particolare in questa fascia di età. Tra i 13 e i 14 anni i ragazzi hanno molte ini-bizioni dovute ai loro cambiamenti fi sici e all’accettazione di essi, quindi mettersi “in mostra” ballando o re-citando potrebbe provocare molto stress. A questo proposito occorre stare attenti al linguaggio che si uti-lizza e al modo di presentare tale attività. È necessario non maturare

aspettative di performance maestrali, a non provocare la nascita di ansie da prestazione davanti agli altri compa-gni, tutt’altro possiamo evidenziare la semplicità dell’attività, il fatto che per tutti è la prima esperienza e la possibilità che ognuno di loro dia il meglio e faccia errori: dare il meglio di se stessi è già un ottimo risultato nella valutazione del docente. Vorremmo con questa UdA, e quella precedente, di disinibire i nostri

ra-gazzi al movimento, alla forma del proprio corpo e soprattutto alle possi-bilità comunicative di ognuno di loro: imparare ad accostare l’espressività di tutta la persona nell’ascoltare una musica e nel conoscere una storia; insegnare loro a raccogliere e rico-noscere gli elementi essenziali che servono a determinare un ambiente fi sico e un ambiente temporale. Un altro obiettivo sarà quello di atti-vare e stimolare una sana e intensa collaborazione tra i ragazzi che in-sieme creeranno la coreografi a e i co-stumi, cercheranno la musica adatta, tutto questo facendosi forza l’uno con l’altro, ognuno di loro esporrà i propri limiti e aiuterà un altro a superare i propri limiti, tutto questo

6MGSRSWGIVIKPMSKKIXXMRSRGSHM½GEXMSQEXIVMEPIHMVIGY TIVSTIVXVEWJSVQEPSIVMGVIEVIYRYXMPM^^SEP½RIEXXYEPI-P foulard, stoffe, giochi ed esercizi analitici, creazione di oggetti RSRGSHM½GEXMTIVPEVIEPM^^E^MSRIHMKMSGLMYXMPM^^ERHSQE teriale di riciclo e di uso quotidiano.

Inoltre in questa UdA avvieremo i nostri alunni alla cono-scenza del musical, non solo come arte teatrale, ma anche GSQIEXXMZMXkVMGVIEXMZEHMKVYTTS

Per una buona riuscita di questa UdA proponiamo un la-voro multidisciplinare, chiederemo la collaborazione delle insegnanti di Educazione artistica, di Lingue, di Italiano e 7XSVME 0´MRWIKRERXI HM )HYGE^MSRI EVXMWXMGE TVSTSVVk XIG RMGLIIEXXMZMXkTIVPEGSWXVY^MSRIHMTMGGSPIWGIRSKVE½II HIMGSWXYQMP´MRWIKRERXIHM0MRKYITVSTSVVkPEXVEHY^MSRI dei testi in lingua e per la ricerca di musical non solo ita-PMERMP´MRWIKRERXIHM-XEPMERSI7XSVMEWEVkMRHMWTIRWEFMPITIV la ricerca della storia del musical e l’interpretazione delle vicende raccontate dagli scrittori delle opere e rese tali da VIKMWXMIGSVISKVE½-PRSWXVSPEZSVSWMWZSPKIVkMRTEPIWXVE GSRPEGVIE^MSRIHMGSVISKVE½IPEZSVERHSWYPP´IWTVIWWMZMXk corporea e della mimica del viso.

_____________________________________________

3FMIXXMZMWTIGM½GMHMETTVIRHMQIRXS

Reinventare la funzione degli oggetti scoprendone differenti YWMEHEXXEVIPITVSTVMIGETEGMXkGSSVHMREXMZIEPWIRWSHIP ritmo; relazionarsi positivamente con il gruppo rispettando PI HMZIVWI GETEGMXk PI IWTIVMIR^I TVIKVIWWI PI GEVEXXIVM stiche personali; condurre e lasciarsi condurre dal ritmo; riconoscere moduli ritmici e suoni; realizzare sequenze di movimenti in gruppo nel rispetto di strutture temporali complesse; giochi, giochi folkloristici, creazione di brevi co-VISKVE½IEXIQE

Unità 6

Finalità

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s

cuola in atto

EDUCAZIONE FISICA

avverrà in sintonia, naturalmente con serenità.

Percorso didattico

Inizieremo il percorso per il musical mostrando ai nostri ragazzi alcuni pezzi tratti da musical famosi. Ab-biamo scelto Grease e High school

musical; inoltre se si ha la

possibi-lità di mostrare alcuni pezzi tratti da musical in teatro completeremo in maniera ottima il nostro intento. Al termine di ogni video porteremo a rifl ettere i nostri ragazzi sottoponen-doli ad alcune domande necessarie al nostro percorso:

1. In che anni siamo? Quali sono gli elementi che ci fanno capire l’ambiente temporale?

2. Dove siamo? Quali sono gli elementi scenografi ci che ci fanno capire dove si svolge l’azione?

3. Anche non conoscendo il testo della canzone, siamo in grado di capire la situazione? Come? Che cosa dobbiamo osservare?

4. Gli elementi delle coreografi e sono complesse e diffi cili?

Risposte e spiegazioni:

1. Gli elementi temporali li riconosciamo negli abiti, nelle pettinature, nella moda a cui possiamo attribuire un periodo tem-porale.

2. L’ambiente fi sico si riconosce dagli elementi scenografi ci con cui gli at-tori vengono a contatto e quelli che sono sullo sfondo; anche gli abiti sono esplicativi dell’ambiente in cui si svolge l’azione.

3. L’espressività degli attori ballerini ci COMUNICALASITUAZIONE CIÛCHESTAACCA dendo, la mimica del viso e la gestualità ci “parlano”.

4. Gli elementi coreografi ci di questi mu-sical non sono complessi, certo è che per la precisione e la contemporaneità dei movimenti in gruppo è necessario tanto tanto allenamento.

Obiettivi specifi ci: rifl ettere su questi

elementi aiuterà i nostri alunni a rac-cogliere materiale necessario per la loro valutazione. Grazie alla nostra esperienza personale sui musical, mostrare ai ragazzi i video delle no-stre performance teatrali, evidenziare gli elementi scenografi ci e coreogra-fi ci, ci ha aiutato a disinibire i ragazzi e ad aggiungere elementi di ausilio al loro lavoro.

Nel corso delle lezioni andremo a creare una coreografi a per tutti i ra-gazzi sulla base musicale Rock the

casbah del gruppo The Clash.

La coreografi a è divisa per maschi e femmine, basata sulla mimica e l’e-spressività dei gesti. A prescindere dal testo della canzone, noi imma-gineremo una situazione di corteg-giamento da parte dei ragazzi nei confronti delle ragazze. Quindi ini-zialmente i ragazzi verranno respinti, poi il corteggiamento fi nirà con un ballo tutti insieme.

Suddivideremo la musica in 8 tempi, indicheremo i maschi con la lettera M e le femmine con la lettera F, pro-gressivamente:

sTEMPI-ENTRANOINSCENAIRAGAZZI con 8 passi da spavaldi, si fermano in cerchio vicini tra loro;

sTEMPI&ENTRANOINSCENALERAGAZZE con 8 passi da “sfi lata”, si fermano lon-tano dai ragazzi, distanti le une dalle altre circa 2 metri, (durante questi 8 tempi i ragazzi noteranno le ragazze in-dicandole e mostrando interesse); sTEMPI-IRAGAZZIRAGGIUNGONOLERA gazze, ognuno di loro si ferma dietro una di esse (durante questi 8 tempi le ragazze si ritoccano il trucco o la pettinatura); sTEMPI-E&MANIAIlANCHI -INCLI nano il busto a destra F inclinano il busto a sinistra e girano il viso per guardare il ragazzo dietro;

s    TEMPI - GIRANO INTORNO ALLE ragazze, F girano intorno ai ragazzi, si fermano uno di fronte all’altra;

Obiettivi specifi ci: migliorare la

ca-pacità aerobica, la coordinazione, l’espressività corporea e la mimica del viso, il senso del ritmo.

Percorso valutativo

Essendo una UdA multidisciplinare si propone una valutazione per ogni insegnante coinvolta. Per quanto riguarda l’educazione fi sica valute-remo la partecipazione in itinere, la collaborazione tra i gruppi, la creati-vità della coreografi a, l’esecuzione, il senso del ritmo e soprattutto l’e-spressività primo obiettivo della no-stra UdA.

Manuela Valentini

Ricercatrice universitaria, Facoltà di Scienze motorie, Università di Urbino.

Samantha Cremonesi

Insegnante di Scienze motorie e sportive, scuola secondaria di I e II grado.

s TEMPI-E&PALMADELLAMANO destra a contatto all’altezza degli occhi si gira in senso orario, cambio mano si gira in senso anti orario;

s TEMPI-E&BRACCIAAVANTIBASSO  presa a mani incrociate, girare in senso orario.

s    TEMPI - E & IN PRESA CON EN trambe le mani, tenendosi ci si sposta prima a destra poi a sinistra guardandosi sempre negli occhi;

sRitornello si ripete 2 volteSALTELLISUL POSTOGIRANDOªDIVARICOEUNISCOARTI inferiori;

s  SALTELLI SIMULANDO DI SUONARE UNA chitarra;

sTEMPI&LERAGAZZESIMULANODIDARE pugni al ragazzo di fronte;

s    TEMPI - E & LE RAGAZZE DANNO una spinta ai ragazzi che indietreggiano e viceversa;

s    TEMPI & SLANCIO DELLA GAMBA in alto avanti mentre M si abbassa per evitare di essere colpito, M slancio della gamba in alto avanti mentre F si abbassa per evitare di essere colpita;

sTEMPI&SIMULADISCHIAFFEGGIARE- sTEMPI-SIMULADISCHIAFFEGGIARE& sTEMPI&CORREINDIETROPIANGENDO- la raggiunge abbracciandola);

s 2ITORNELLO SI RIPETE  VOLTE  SALTELLI SULPOSTOGIRANDOªDIVARICOEUNISCO arti inferiori;

s  SALTELLI SIMULANDO DI SUONARE UNA chitarra.

a cura di Ilario Bertoletti

-PPMFVSGLILEMWTMVEXS6SFIVXS&IRMKRM

Roberto Benigni, in apertura alla sua fortunatissima trasmissione in Rai sui Dieci comandamenti, tra gli altri ringraziamenti a chi l’ha ispirato in questa impresa, ha fatto il nome di Paolo Ricca. E già l’aveva ricordato in conferenza stampa. Chi è Paolo Ricca? Tra i maggiori teologi valdesi, ha insegnato a lungo Storia della Chiesa presso la Facoltà valdese di Roma. Autore di molte opere di Storia della teologia, ha curato la traduzione delle Opere di Lutero.

)LRIFERIMENTODI"ENIGNIÒPERÛADUNLIBRO INTERVISTAA2ICCACHEHAINAUGURATOPER la Morcelliana la collana “Uomini e Profeti”, curata da Gabriella Caramore e ispirata ALLOMONIMATRASMISSIONERADIOFONICADI2ADIO2AI4RE)LTITOLODELLIBROÒLe dieci parole di Dio. Le Tavole della libertà e dell’amore, giunto alla terza edizione. È sorprendente come l’architettura dello spettacolo di Benigni segua l’indice del TESTOIDIECICOMANDAMENTISONODIVISIINDUETAVOLELAPRIMA COMMENTATANELLA prima delle due serate, è quella che riguarda i nostri rapporti con Dio e contiene i PRIMIQUATTROCOMANDAMENTINONAVRAIALTRO$IOALLINFUORIDIMENONTIFARAIALCUNA scultura o immagine di Dio; non nominare il nome di Dio invano; ricordati del giorno di sabato per onorarlo.

La serata successiva è stata dedicata alla seconda tavola che investe i nostri rapporti CONILPROSSIMOONORAILPADREELAMADRE NONUCCIDERE NONCOMMETTEREADULTERIO  non rubare, non pronunciare falsa testimonianza; non desiderare la casa e la donna del prossimo. Un’architettura che forse ha raggiunto la sua maggior forza teatrale nel MODOINCUI"ENIGNIHAINTERPRETATOILPRIMOEILTERZOCOMANDAMENTOSULSENSODELLA unicità del Dio biblico e sul riposo sabbatico, come promessa di pace con il creato. .ONSENZAAVERAPERTOLARECITAZIONECONLAMETAFORADELDITOCONCUI$IOHASCRITTOLE TAVOLEÒILTITOLODELPRIMOCAPITOLODELLIBRO

Ricca offre – e Benigni l’ha mimicamente incarnata – una lettura religiosa ed esistenziale delle dieci parole. Come scrive Gabriella Caramore, Ricca (e con lui Benigni, possiamo aggiungere) “ci guida a riconoscere una per una quelle dieci parole, formulate nell’orizzonte del patto tra Dio e Israele – e per estensione, tra Dio e tutti i popoli – fi no a ritrovarle al centro della vita di ogni essere, cercando di indagare, comandamento per comandamento, l’intreccio tra il contesto in cui nasce, il suo sviluppo nella storia, l’ampliamento semantico e simbolico operato dal tempo e dalla CULTURARITROVANDOALLAlNE UNASORTADIMOTOCIRCOLAREENTROILQUALEILLEGAMECHE ciascuno stabilisce con il suo prossimo è speculare a quello che ha con Dio e con se stesso”.

Disciplinando le relazioni con Dio – l’Altro – e con gli altri, i dieci comandamenti SONOUNMEMORIALEMEMORIACHELUOMOHABISOGNODIUNALEGGEPERESSERESESTESSO libero di relazionarsi a Dio e di riconoscersi con i prossimi. Un relazionarsi che si DECLINAALNEGATIVOICOMANDAMENTIINNANZITUTTOVIETANO6IETANOLATRACOTANZA  l’idolatria di sé. Sta qui la perennità, ammonisce Ricca, della Bibbia, e di queste leggi TRASMESSENELLIBROPERECCELLENZADELLALIBERAZIONEDALLASCHIAVITáIL,IBRODELL%SODO ,ALIBERTÌBIBLICAÒUNALIBERTÌNEGATIVAÒAMMONIMENTOAhLIBERARSIDAv5NATTUALITÌ che nel libro emerge dai dialoghi di Ricca con Massimo Cacciari, Paolo De Benedetti, 3ERGIO1UINZIO 0IER#ESARE"ORI 0IERO#ODA 2EMO"ODEI#OMEADIRECHIÒRIMASTO affascinato da Benigni lo sarà ancor di più leggendo il libro. In fondo è l’insostituibile PRIORITÌDELLOSCRITTORISPETTOALLORALE CHEPUREPUÛDIPRIMOACCHITOINCANTARE!PRIRE QUESTEPAGINE EDAQUIRIAPRIRELEPAGINEDELLA"IBBIANONSTAQUIILSENSOPROFONDO della recitazione di Benigni?

P. Ricca, (a cura di G. Caramore), Le dieci parole di Dio. Le Tavole della libertà e

dell’amore, Morcelliana, Brescia 1998, pp. 240, € 15,00

Nel documento CITTADINANZA E FRATERNITÀ 7 20 15 (pagine 111-116)

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