• Non ci sono risultati.

Oppositori condannati al gulag

Nel documento CITTADINANZA E FRATERNITÀ 7 20 15 (pagine 66-69)

Ed è proprio al tema della repres-sione degli oppositori che merita dedicare un approfondimento, at-traverso la lettura di due brani tratti da Arcipelago gulag di Aleksandr Solženicyn, scrittore, drammaturgo e storico russo condannato a otto anni di campo di lavoro e al confi no a vita per aver criticato Stalin in una lettera

s

cuola in atto STORIA

A) Dopo aver letto il brano, segui le indicazioni e rispondi alle domande contenute nella colonna di destra Le migliaia di isole del fatato Arcipelago sono disseminate dallo Stretto di Bering fi no

quasi al Bosforo (1). Sono invisibili, ma esistono, e occorre trasferire, altrettanto in-visibilmente, da isola a isola, invisibili schiavi che hanno un corpo, un volume e un peso (2).

Come trasportarli, attraverso che cosa?

Esistono a tale scopo grandi porti, le prigioni di transito, e porti più piccoli, i lager di transito. Esistono a tale scopo navi d’acciaio chiuse. All’occorrenza si spediscono interi convogli di carri bestiame rossi (3). Essi sono comuni vagoni a nove scompartimenti, di cui cinque sono riservati ai detenuti e separati dal corridoio non da un tramezzo ma da una grata che rende visibile lo scompartimento. L’insieme visto dal corridoio ricorda molto un giardino zoologico (4)DIETROALLESBARRE PERTERRAESUIRIPIANI CERTIMISERI esseri rattrappiti, somiglianti ad esseri umani, vi guardano supplichevolmente, chiedono da bere e da mangiare (5). Secondo i calcoli degli ingegneri in uno scompartimento sei possono sedere in basso, tre stare seduti sul pancaccio medio e due sdraiati in alto sulle assi del bagaglio. Se oltre a questi undici se ne immettono altri undici ancora, avremo il carico normale di uno scompartimento di detenuti.

Il convoglio rosso differisce dagli altri treni di lungo percorso in quanto chi vi sale non è sicuro di scenderne. È pauroso e mortale viaggiare d’inverno, perché la scorta NONPUÛPORTAREILCARBONEPERVENTICINQUESTUFE-ANONÒBELLONEPPUREVIAGGIARECOL CALDODEIQUATTROPICCOLIlNESTRINIDUESONOCHIUSIERMETICAMENTE ILTETTODELVAGONE è arroventato, la scorta non porterà certo l’acqua per mille persone se non ce la fa a dar da bere a un solo vagone (6).

(1): Osserva la carta al link http://s204287. blogspot.it/2014/04/che-cose-larcipelago-le-isole-capi-di.html e spiega come mai viene usato il termine “arcipelago”. (2): Chi sono coloro che vengono trasfe-riti? Quale termine si usa per defi nirli? Sottolinealo nel testo.

(3): Come si giungeva ai gulag?

(4): A cosa assomigliano i convogli di carri bestiame rossi?

(5): Perché si dice che gli esseri che i con-vogli portano sono “somiglianti ad esseri umani”?

(6): Perché si afferma che chi sale sul con-voglio rosso “non è sicuro di scenderne”? Quali sono i rischi che mettono in pericolo la sua vita?

B) Dopo aver sottolineato nel testo le parti richieste nella colonna di destra, scrivete un breve testo in prima persona nel quale

immaginate di essere un detenuto di un gulag che racconta le torture psicologiche, subite durante il suo internamento.

Proviamo ad enumerare alcuni dei procedimenti più semplici che stroncano la volontà e la personalità del detenuto senza lasciare tracce sul suo corpo. Cominciamo dai metodi psicologici. [...] Per quanto grande sia la convinzione del detenuto di essere dalla parte della ragione, non è facile resistere.

1. Iniziamo dalle notti stesse. [...] Perché di notte, strappato dal sonno, il detenuto non PUÛESSEREEQUILIBRATOERAGIONEVOLECOMEDIGIORNO ÒPIáMANEGGEVOLE;=

'IOCOSULLAFFETTOPERIFAMILIARIFUNZIONABENISSIMOANCHECONGLIARRESTATIINATTESA di istruttoria. È addirittura la più effi cace delle intimidazioni... [...] Si minaccia di met-TEREDENTROPERSONEAVOICARE!VOLTECONACCOMPAGNAMENTOSONOROTUAMOGLIEÒGIÌ dentro, la sua morte futura dipende da te. Ecco, la interrogano nella stanza accanto, ascolta! E infatti di là dal muro sono pianti e urla di donna... [...].

15. La prigione comincia dal box, una cassa cioè, un armadio. L’uomo appena acciuffato, tutto proteso ancora in uno slancio interiore, pronto a chiarire, discutere, lottare, viene spinto fi n dal primo passo in una scatola talvolta con una lampadina e un sedile, talvolta INUNAMISURATALECHEPUÛSOLOSTAREINPIEDI PERDIPIáSCHIACCIATOEALBUIO6ELO TENGONOALCUNEORE UNAMEZZAGIORNATA VENTIQUATTROORE/REDIASSOLUTAMANCANZADI ogni notizia. [...]

21. L’insonnia (per di più aggiunta a una posizione scomoda, alla sete, a una luce vio-lenta, alla paura e all’incertezza) ottenebra la ragione, mina la volontà, fa sì che l’uomo cessi di avere un “io”. [...]

23. Il box delle cimici. In un armadio fatto d’assi, si fanno moltiplicare al buio centinaia, forse migliaia, di cimici. Si toglie la giacca o la maglia al detenuto e subito cadono su di lui, dalle pareti e dal soffi tto, le cimici affamate. Dapprima egli le combatte accanita-mente, le schiaccia su di sé, sulle pareti, soffoca dal puzzo, dopo qualche ora è fi accato e si lascia bere impunemente il sangue. [...]

27. Botte che non lasciano segni. Picchiano con la gomma, con mazze e con sacchi pieni di sabbia. Fa molto male quando picchiano sulle ossa, per esempio con lo stivale del giudice istruttore sugli stinchi, là dove l’osso è quasi in superfi cie.

Nel testo sottolinea con colori diversi i riferi-menti

sALLAlNALITÌDELLETORTUREINmITTEALDE tenuto;

sALLAPARTEDELGIORNOINCUISIEFFETTUANO interrogatori e alla costrizione a rimanere svegli;

sALLEMINACCECHERIGUARDANOFAMILIARI s AL TRATTAMENTO INIZIALE CHE PREVEDE LA chiusura in uno spazio ristrettissimo; sALLATORTURACHEPREVEDELUSODELLECIMICI sAIMETODICONIQUALIVENGONOPICCHIATI i detenuti.

ad un amico. La classe viene coin-volta in un lavoro di interrogazione delle fonti attraverso lo svolgimento, dopo la lettura in plenum dei brani,

di esercizi ad essi correlati. Nello spe-cifi co del secondo esercizio, tramite la tecnica dell’immedesimazione, si richiede ai ragazzi lo sforzo di

pro-vare a vestire i panni di un detenuto di un gulag e di immaginare quali siano stati i sentimenti vissuti in un ambiente tanto duro e coercitivo.

s

cuola in atto

STORIA

Sonia Pase

0ROFESSORESSADI)TALIANO 3TORIAE'EOGRAlA SCUOLASECONDARIADI)GRADOh':ANELLAvDI0ORCIA0N 

Percorso valutativo

L’attività iniziale permetterà all’inse-gnante di osservare quanto gli alunni siano in grado di leggere un’imma-gine, di ricavarne elementi utili ad in-quadrare un periodo storico e di an-ticipare alcuni nodi tematici. Quanto ai due esercizi assegnati, invece, essi dovranno essere svolti in un tempo massimo di 45 minuti e verranno va-lutati secondo i criteri qui di seguito riportati:

Esercizio A) Esercizio B)

Risulterà aver raggiunto un livello soddisfacente il gruppo che avrà...

soddisfatto almeno 3 delle  RICHIESTE CONTENUTE nella seconda colonna della tabella.

rintracciato nel testo almeno 4 DEI  RIFERIMENTI INDICATI E RIE laborato i contenuti in maniera semplice e formalmente corretta. Risulterà aver raggiunto

un livello adeguato il gruppo che avrà...

soddisfatto almeno 5 delle  RICHIESTE CONTENUTE nella seconda colonna della tabella.

rintracciato nel testo almeno 5 DEIRIFERIMENTIINDICATIESCRITTO un testo ricco di dettagli, coe-rente e coeso.

Risulterà aver raggiunto un livello più che

ade-guato il gruppo che avrà...

SODDISFATTO TUTTE E  LE richieste contenute nella seconda colonna della tabella.

RINTRACCIATONELTESTOTUTTIEI riferimenti indicati ed elaborato un testo originale, corretto, coe-rente e coeso nella forma. Per favorire il consolidamento dei concetti appresi, l’insegnante può affi dare per casa la visione del fi l-mato al link https://www.youtube. com/watch?v=5nUu7D9cHJc (vi-deo di propaganda sulla costruzione della linea ferroviaria BAM attraverso l’impiego di lavoratori di un gulag). Per un’attività CLIL che preveda l’uso della lingua inglese, ci si può avvalere del video al link https://

www.youtube.com/watch?v=6-c2JKPMCio che offre informazioni dettagliate, testimonianze ed imma-gini reali sui metodi di detenzione presso il gulag di Kolyma.

s

cuola in atto

+ISKVE½E

Sonia Pase

Classe prima

Nel documento CITTADINANZA E FRATERNITÀ 7 20 15 (pagine 66-69)

Documenti correlati