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LE CRISI BANCARIE NELLA PRASSI APPLICATIVA

5.1: Il caso Monte Dei Paschi di Siena

Dopo aver analizzato la nuova normativa che disciplina l'Unione bancaria europea, approfondiamo l'argomento guardando ad alcuni casi concreti, mettendo a confronto, in base al livello di crisi dell'istituto creditizio ed al periodo storico, i mezzi di risoluzione utilizzati.

A tal riguardo, facciamo questo lavoro guardando per lo più alle banche nostrali partendo, anzitutto, dalla Monte dei Paschi di Siena, (MPS) una banca leggendaria, la più antica al mondo, che in pochi anni è passata da essere un punto di riferimento per l'Italia, e per i senesi, ad essere una realtà da salvare, da ristrutturare, e, quindi, è stata oggetto di applicazione di normative europee in materia di salvataggio bancario.

Breve cenno deve essere fatto alla storia ed alla cultura di MPS che esula dall'ambito strettamente giuridico e dall'applicazione di regole ai fini del suo salvataggio e questo perché, quando si parla di questa banca, bisogna sempre tenere a mente delle poche ma rilevantissime cose.

Oltre ad essere la più antica al mondo è stata fonte di lavoro per una intera città, dai cittadini alle varie associazioni, basti pensare che fino al momento in cui è scoppiata la crisi, Siena, per mezzo della Fondazione MPS, era proprietaria di una tra squadre di basket più forti di tutta Europa e di una squadra di calcio stabilmente in serie A. La banca ha sofferto la crisi, ma, più che altro, è per mezzo di questa che sono venute a galla le falle relative alla gestione interna di cui sono colpevoli i senesi stessi, che la hanno utilizzata come fosse un mezzo di clientelarismo, ed i politici, che per anni hanno gestito la banca in malo modo, utilizzandola come proprio centro di potere tramite cui dare seguito al proprio torna conto.

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A tale proposito, "la Commissione268 ritiene che le origini del

dissesto di Monte dei Paschi di Siena siano riferite ad una pluralità di fattori. Tra questi la Commissione ritiene di aver identificato i

seguenti come principali: il contesto senese,269 il groviglio

armonioso,270 il management, il contesto sovranazionale ed

organismi di controllo nazionali e sovranazionali."271

Quanto appena detto viene avvalorato da una tragedia accaduta proprio in MPS negli anni più critici e che vede protagonista l'addetto stampa David Rossi, braccio destro di Mussari, ai tempi Presidente di MPS.

La magistratura ha concluso che la morte di David Rossi sia stato un suicidio ma nel processo ci sono state moltissime falle, omissioni e "stranezze" che, quanto meno, meriterebbero una riapertura del caso. Difatti secondo autori autorevoli, si è trattato di un omicidio ai fini di evitare che il Rossi parlasse di fatti interni alla banca che avrebbero scoperchiato il vaso di pandora di cui sopra stavo dicendo.

268 Commissione di inchiesta "in merito alla Fondazione Monte Dei Paschi di Siena ed alla Banca Monte Dei Paschi di Siena. I rapporti con la Regione Toscana. Relazione conclusiva approvata il 28 luglio 2016 da Movimento 5 stelle, Lega Nord, Sì- Toscana a sinistra."

269

S. Molteni, Dossier Monte Dei Paschi di Siena. Le trame massoniche, i maneggi dei partiti politici, le speculazioni dei clan affaristici: quaranta anni di ruberie e scandali nella più antica banca del mondo, giugno, 2017, p.320. Per contesto senese si faccia riferimento a quanto detto dalla Commissione di inchiesta sulla Fondazione MPS e sulla Banca MPS dove si conclude in estrema sintesi che il legame con il territorio sembra essersi manifestato attraverso tre aspetti principali: 1) Il controllo delle istituzioni rispetto alla governance della Banca dove in sostanza il Comune di Siena esprime la metà dei deputati della Fondazione MPS (8 su 16) risultando determinante per la nomina del suo presidente. 2)Maggioranza assoluta nella banca ( 51% ) della Fondazione MPS. 3)Fondazione MPS determinante per la crescita del territorio.

270

S. Molteni, op.cit., p.324. Il sistema senese di relazione tra poteri, pubblici e privati, con al centro la banca MPS è stato definito un "giroviglio armonioso" da Stefano Bisi, attore partecipante di questo in qualità di direttore del Corriere di Siena e massone di vertice. Un giroviglio armonioso di enti, istituzioni, associazioni e uomini e che ha visto nel suo massimo rappresentante l'allora presidente Giuseppe Mussari che alla giovane età di 39 anni fu votato all'unanimità presidente della Fondazione MPS.

271

S. Molteni, op.cit., nel libro possiamo trovare una ricostruzione per mezzo di articoli di stampa su quanto accaduto ad MPS nel corso degli anni.

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Al quadro storico e culturale appena delineato bisogna menzionare anche due eventi che hanno determinato il collasso finanziario della banca più antica del mondo, ovvero, l'acquisizione di banca

Antonveneta272 dal Banco di Santander e le operazioni sui derivati

poste in essere da MPS nel corso degli anni.

Andiamo dunque ad analizzare la ristrutturazione della Monte Dei Paschi di Siena.

Nel 2008 sono stati introdotti strumenti per favorire la ricapitalizzazione delle banche, ammettendo lo Stato a sottoscrivere o garantire aumenti di capitale, di fatto mai utilizzati.

Si noti che, ai fini dello stesso scopo, il legislatore ha introdotto anche la possibilità, per lo Stato, di sottoscrivere obbligazioni bancarie speciali, i c.d. Tremonti bonds, che, per una pluralità di

ragioni, non hanno del pari avuto grande riscontro pratico.273

Nel corso del 2009, infatti, il Governo, nello specifico il Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha sottoscritto strumenti emessi da sole quattro banche, per un importo complessivo non superiore a 5 miliardi di euro.

Le banche beneficiarie di questa ricapitalizzazione furono il Banco Popolare soc. coop., il Gruppo Banca Popolare di Milano, il Gruppo

Credito Valtellinese, ed il Gruppo Montepaschi di Siena.274

272 L'acquisizione di Antonventa è ritenuta da molti una delle cause della crisi di MPS, pagata circa 9 miliardi, un' operazione conclusasi con un acquisto a cifre spropositate per quello che era il valore della banca all'epoca e che ha lasciato pensare molti riguardo il fatto che dietro questa acquisizione vi fosse l'interesse di singoli all'interno di MPS per trarne un proprio guadagno dalla vicenda. In S. Molteni, op.cit., p.158.

273

Tra gli Autori che, con tono critico, hanno affrontato il tema si vedano Barducci E., Crisi finanziaria e intervento dello Stato: quale il lascito dell’emergenza?, in Anal. giur. ec., 2010, p. 339 ss., il quale riconduce lo scarso successo dello strumento alla sua tarda messa a punto rispetto al deflagrare della crisi, nonostante ne riconosca la buona strutturazione. Maggiormente censori: Rispoli, Farina M., Note a margine dei Tremonti bond (Decreto del Ministero dell'economia e delle finanze, 25 febbraio 2009), in Le società, 2009, p. 769 ss.; Cera M., Crisi finanziaria, banche e intervento dello Stato fra leggi, ibridismi e prefetti, in Anal. giur. ec., 2009, pag. 45 ss.

274

I complessivi 4,05 miliardi di euro sono stati sottoscritti per lo più dal Monte dei Paschi di Siena e dal Banco Popolare, i quali hanno ricevuto, rispettivamente, 1,9 mln e 1,45 mln di euro. Il 14 marzo 2011 il Banco Popolare aveva già

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Nell’ottobre 2010 il regime di aiuti, tramite la sottoscrizione di obbligazioni, era stato prorogato dalla Commissione, precisando che la reintroduzione dello stesso costituiva la risposta ai risultati della serie di prove di stress effettuate a livello dell' Unione europea dal Cebs, Committee of European Banking Supervisors, a cui erano

state sottoposte anche le banche italiane.275

I risultati di tali stress test indicavano che le banche necessitassero di un rafforzamento rispetto ad il loro capitale e, ove necessario, anche attraverso il sostegno pubblico dei Governi degli Stati membri, in

piena compatibilità con la disciplina europea degli aiuti di Stato.276

Tuttavia, la crisi ha vissuto una fase di riacutizzazione che ha finito per creare una sorta di corto circuito tra intervento pubblico indiretto, di tipo regolamentare, ed intervento diretto, tramite aiuti.

Mentre l’EBA, European Banking Authority, raccomandava alle maggiori banche europee di aumentare i requisiti di capitale, alcune di queste faticavano a raggiungere i livelli patrimoniali richiesti dal regolatore e così gli Stati membri si trovarono nuovamente gli Stati nella necessità di aiutare le banche in dissesto, sostenuta dalla stessa

Unione.277

integralmente rimborsato il prestito obbligazionario ricevuto comprensivo di 86,44 milioni di euro a titolo di interessi.

275 Commissione Europea, Decisione sulla reintroduzione del regime di ricapitalizzazione a favore del settore finanziaro in Italia, del 21 ottobre 2010, C (2010) 7293 def., aiuto di Stato n. 425/2010, Italia, punti 13-14, pag. 3.

276

Commissione europea, Joint press release - Publication of the results of the EU wide stress-testing exercise, MEMO/10/356 del 23 luglio 2010 in http://europa.eu/rapid/pressrelease_MEMO-10-356_en.htm.

277

Per raggiungere gli obiettivi di capitale le banche dovrebbero in prima istanza usare fonti di capitale privato, anche ricorrendo alla ristrutturazione e alla conversione del debito in strumenti di capitale. In caso di impossibilità degli Stati, la ricapitalizzazione dovrebbe essere finanziata tramite prestito dell’EFSM, European Financial Stabilisation Mechanism, per i paesi della zona euro. Cfr. Dichiarazione dei Capi di Stato o di Governo dell’Ue, all. Consenso sul pacchetto per il settore bancario, 26 ottobre 2011, punto 5, pag. 3, in

http://www.consilium.europa.eu/uedocs/cms_data/docs/pressdata/it/ec/125623 .pdf. 57Cfr

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In particolare, nel dicembre del 2011,278 l' EBA, ha posto in essere

una Raccomandazione formale che si fondava sugli stress test condotti su 71 grandi banche europee, e, prevedeva, che le Autorità di vigilanza nazionali richiedessero alle banche che avevano

partecipato all’esercizio279 di rafforzare la loro posizione

patrimoniale, costituendo, ove necessario, un "buffer di capitale eccezionale e temporanee per fronteggiare il rischio sistemico creato dalla crisi del debito sovrano, tale da portare il core tier 1 ratio al 9% entro la fine di giungo 2012".280

La Raccomandazione in parola è stata oggetto di molte critiche281 ma

è così che, agli inizi del gennaio 2012, in ossequio alla Raccomandazione dell’EBA, il Montepaschi presenta un piano di ristrutturazione che, tra l’altro, prevedeva interventi sul capitale, misure di ottimizzazione degli attivi a rischio e la cessione di assets. Nei mesi successivi il piano viene avviato, ma il 22 giugno 2012, a pochi giorni dalla scadenza prevista, il Monte informa Banca d’Italia

278 Si fa riferimento a Europea Banking Authority, EBA, Recommendation on the creation and supervisory oversight of temporary capital buffers to restore market confidence, EBA/REC/2011/1, 8 dicembre 2011 , in

http://www.eba.europa.eu/documents/10180/16460/EBA+BS+2011+173+Recom mendation+FINAL.pdf/b533b82c-2621-42ff-b90e-96c081e1b598.

279 La Raccomandazione in parola fa seguito all’esercizio sul capitale annunciato il 26 ottobre 2011, i cui risultati finali sono anch’essi stati resi pubblici l’8 dicembre 2011, a cui sono state sottoposte le banche europee.

280 Si precisa, inoltre, che la costituzione di un buffer sulle esposizioni sovrane, da ritenersi quale una misura una tantum, ha come unico obiettivo quello di rassicurare i mercati sulla capacità delle banche di fronteggiare una serie di shock, continuando a mantenere un’adeguata posizione patrimoniale, e non quello di coprire ipotetiche perdite sui titoli sovrani: Banca d'Italia, Comunicato stampa,

Roma, 8 dicembre 2011, in

http://www.bancaditalia.it/media/comsta/2011/eba_racc_2011/CS_eba_ITA.pdf. Per quanto riguarda, invece, i rilievi più tecnici, preme sottolineare la particolare attenzione che viene richiesta nella valutazione, da effettuarsi in modo alquanto conservativo, delle esposizioni verso gli emittenti sovrani detenute dalle banche (a fine settembre 2011), tale da riflettere il fair value delle stesse. Per i titoli di Stato, in particolare, la valutazione si basava sulle quotazioni di mercato allora prevalenti, particolarmente basse per quelli italiani. Sepe M., La sottoscrizione dei “Monti bond”. Ruolo delle autorità e compatibilità con la disciplina comunitaria degli aiuti di Stato, in Riv. trim. dir. ec., 2013, II, pag. 40.

281 Per maggiori dettagli si veda Commissione VI Finanze, Indagine conoscitiva, Seduta di mercoledì 11 gennaio 2012, in

http://documenti.camera.it/_dati/leg16/lavori/stencomm/06/indag/creditizi/201 2/0111/s010.htm, alla quale ha partecipato Enria Andrea, Presidente dell’EBA.

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di non essere in grado di raggiungere l’obiettivo fissato dall’esercizio EBA.

Secondo le stime del Montepaschi, aggiornate per tenere conto della perdita dell’esercizio 2011 e dell’andamento delle attività di rischio nel primo semestre 2012, il fabbisogno patrimoniale residuo della

stessa si aggirava tra 1.3 e 1.7 mld. di euro.282

Si sono pertanto poste le condizioni per l’attivazione di una misura statale, come già enunciato nella decisione del Consiglio europeo del 26 ottobre 2011, sostenuta pienamente dal Governo italiano, dove si era prudentemente preventivato che i Governi nazionali potessero fornire il supporto richiesto qualora altri interventi si fossero rivelati

insufficienti a garantire i livelli patrimoniali richiesti.283

L’intervento pubblico in parola si pone in linea di continuità con il precedente sussidio alle ricapitalizzazione tramite i c.d. Tremonti

bonds.284

Si ebbe infatti l'intervento per mezzo de il d.l. 87/2012,285 lasciato

cadere per mancata conversione e sostituito dal d.l. 95/2012, con il

282 F. Signorini, Intervento all’ Audizione sulla conversione in legge del d.l. 27 giugno 2012, n. 87, presso le Commissioni V e VI del Senato della Repubblica,

Roma, 10 luglio 2012, pag. 4, in

http://www.bancaditalia.it/interventi/altri_int/2012/mps-audizione.pdf. 283

F. Signorini, op. cit., pag. 2. Il 26 ottobre 2011 il Consiglio Europeo evidenziò la necessità di adottare nel breve periodo adeguate misure per rafforzare la base patrimoniale delle banche dell’Unione, in considerazione delle perduranti tensioni nei mercati finanziari europei. Dette conclusioni verranno riprese poco dopo dall’EBA, nella relativa Raccomandazione.

284

Essi consistono in obbligazioni bancarie emesse da banche italiane e società capogruppo di gruppi bancari italiani e sottoscritte dal Tesoro, con la finalità di rafforzare il patrimonio di vigilanza della banca beneficiaria, e per questa via riattivare i flussi finanziari necessari ad alimentare l’erogazione del credito verso l’economia reale (art. 12 della l. 28 gennaio 2009, n. 2). Ai destinatari dell’intervento, le cui azioni devono essere quotate in mercati regolamentati, si richiede versino in una situazione economica e finanziaria fondamentalmente sana; ciò permette di rispettare le regole europee in materia di aiuti di Stato per il settore bancario. La sottoscrizione degli strumenti finanziari de quibus viene effettuata dal Ministero dietro richiesta della Banca interessata; i criteri di determinazione del costo dell’operazione per il beneficiario raccomandati dalla Banca Centrale Europea sono definiti nel d.m. del 25 febbraio 2009, il quale fa più puntuale applicazione delle linee guida comunitarie. Non si tratta in questo caso di operazioni di salvataggio, ma di una misura per rafforzare il sistema e per evitare che, in un contesto macroeconomico fortemente deteriorato, si avvii una spirale perversa tra emergere di sofferenze e restrizione del credito.

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quale all’art. 5 vengono introdotti per il solo Monte dei Paschi “Nuovi Strumenti Finanziari” denominati Monti bonds e viene previsto che il Ministero dell’Economia possa sottoscriverli fino

all’importo massimo di 2 mld.,286

oltre ulteriori 1.9 mld. in sostituzione dei Tremonti bonds a suo tempo sottoscritti.

Il ricorso a strumenti di capitale simili ai Tremonti bonds può essere giustificata in base alla considerazione che tali strumenti erano già noti al mercato ed erano stati a suo tempo vagliati e approvati dalla Commissione.

Un intervento diretto dello Stato nel capitale della banca attraverso l’acquisizione di azioni ordinarie avrebbe potuto essere percepito come una vera e propria nazionalizzazione e avrebbe rischiato di

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F. Signorini, op. cit., pag. 2. Il 26 ottobre 2011 il Consiglio Europeo evidenziò la necessità di adottare nel breve periodo adeguate misure per rafforzare la base patrimoniale delle banche dell’Unione, in considerazione delle perduranti tensioni nei mercati finanziari europei. Dette conclusioni verranno riprese poco dopo dall’EBA, nella relativa Raccomandazione.

286

Il provvedimento normativo fa riferimento ad un importo massimo di 2 mld., significativamente superiore all’indicazione contenuta nel piano industriale 2012- 2015 presentato dalla banca, la quale quantifica l’emissione dei nuovi strumenti finanziari in 1,5 mld. Il motivo di tale margine di sicurezza viene chiarito dagli accertamenti ispettivi effettuati dalla Banca d’Italia, la quale, nel rapporto datato 9 marzo 2012 trasmesso contestualmente all’autorità giudiziaria, contesta "irregolarità segnaletiche sfociate in sottostime delle esposizioni derivanti dai “repo' e dal trattamento contabile delle operazioni cui afferiscono", Banca d'Italia, Principali interventi, cit., pag. 4 ss. Di tale fenomeno se ne ritrova traccia anche nella Decisione della Commissione Europea del 17 dicembre 2012, di cui se ne dirà in seguito, ove al punto 16 si legge: «Consecutively, the Bank of Italy determined that MPS had a capital shortfall between EUR 1.3 billion and EUR 1.7 billion as measured against the EBA requirements. Those estimates have been subsequently increased up to a total of EUR 2 billion, factoring in potential capital needs that may arise due to possible incorrect accounting representation of certain structured financial transactions entered into by MPS [...] which are currently being investigated by the BoI”. A tale circostanza fa anche riferimento la lettera inviata dal Codacons il 25 marzo 2013 alla Commissione europea, al fine di sollecitare il ritiro all’autorizzazione temporanea concessa in deroga alla disciplina degli aiuti di Stato, laddove argomenta che quand’anche la sottoscrizione dei Monti bonds possa essere considerata una forma tecnica di aiuti di Stato adeguata per una banca che presenti uno shortfall di capitale causato dalle perdite subite per Titoli di Stato sottoscritti a sostegno del debito pubblico, l’analisi cambia radicalmente ove si accertasse che le perdite suddette sono la conseguenza di operazioni speculative (derivati creditizi) occultate insieme ad operazioni ad essi collegati (Long Term Repo, swap) e falsamente rappresentati come Titoli di Stato. Per un approfondimento sulle vicende giudiziarie legate a quest’ultima, si veda Sepe M., op. cit., pag. 32 ss.

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produrre notevoli effetti negativi sul prezzo delle azioni in circolazione, a danno di tutti gli azionisti.

Il nuovo strumento finanziario si differenzia notevolmente, oltre che con riferimento alle caratteristiche e alla relativa disciplina, anche con riguardo alle finalità perseguite dal suo precedente.

Ciò che emerge, in punto di rafforzamento patrimoniale, è la diversità ontologica degli strumenti.

Difatti, i Tremonti bonds si collocavano in un’ottica fisiologica e preventiva di consolidamento patrimoniale e di sviluppo dell’attività caratteristica mentre i Monti bonds in un’ottica emergenziale, di carenza patrimoniale già accertata.

In conseguenza di quanto detto, possiamo parlare propriamente di strumento di salvataggio solamente per quest’ultimi.

La compatibilità dello strumento appena descritto con la disciplina degli aiuti di Stato è stata riconosciuta in dettaglio dal provvedimento del dicembre 2012 con il quale la Commissione europea ha approvato, in via temporanea, l’iniezione di capitale concessa dal

Governo italiano al Monte per ragioni di stabilità finanziaria.287

La Commissione riteneva che la ricapitalizzazione del Montepaschi mediante strumenti ibridi di capitale fosse necessaria al fine di preservare la stabilità dell'intero sistema finanziario italiano, in linea con la comunicazione sulle norme in materia di aiuti di Stato alle

banche nel contesto della crisi finanziaria, la Banking

Communication.

Tuttavia, l’approvazione definitiva fu subordinata alla presentazione,

essendo sopravvenuto il nuovo quadro europeo,288 di un piano di

287

Commissione Europea, Aiuti di Stato, cit. La Commissione si esprime nei seguenti termini: "The Commission finds that the aid in favour of MPS is temporarily compatible with the internal market for reasons of financial stability on the basis of Article 107(3)(b) TFEU, in light of the commitments of Italy [...], until the Commission takes a final decision on the restructuring plan." ed inoltre" The aim of the aid is to eliminate the threat to the stability of the Italy economy stemming from any solvency problems of MP " : Commissione europea, State aid n. SA.35137, (2012/N), Italy. Rescue aid to Monte dei Paschi di Siena S.p.a., Decisione del 17 dicembre 2012, C(2012) 9660 final corr., pag. 8 ss.

288

Si fa riferimento a Commissione europea, Comunicazione del 1° dicembre 2011, relativa all’applicazione, dal 1°gennaio 2012, delle norme in materia di aiuti di stato alle misure di sostegno alle banche nel contesto della crisi finanziaria, in

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ristrutturazione, necessario per la banca, ancorché sana,289 vagliato

da Banca d’Italia e dal Ministero dell’Economia, nell’ambito del quale essa si propone di rimborsare gli aiuti.

Il piano doveva risultare conforme alle richiamate disposizioni europee sugli aiuti di Stato.

La banca senese ha presentato il piano di ristrutturazione a giugno 2013 ma, quest’ultimo, fu giudicato troppo morbido sul fronte dei

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