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le determinazioni del Piano dei Servizi 12

Nel documento rapporto preliminare studio di incidenza (pagine 13-22)

6. le previsioni del PGT vigente

7.1. le determinazioni del Piano dei Servizi 12

Rispetto alle dotazioni di aree a servizi, il riferimento disciplinare è regolato dall’art. 9 del Piano dei Servizi (PdS) che afferma quanto segue.

1.- Gli atti di programmazione negoziata con valenza territoriale e/o i piani attuativi relativi agli Ambiti di Trasformazione di cui all’art. 5 NTA del DdP ed agli Ambiti di Riqualificazione di cui all’art. 5 delle presenti norme devono prevedere la dotazione minima di attrezzature e servizi pubblici o di interesse pubblico o generale indicata nelle schede di dettaglio e/o dalle specifiche disposizioni di attuazione del Documento di Piano, del Piano dei Servizi e del Pia-no delle Regole.

2.- Gli atti di programmazione negoziata con valenza territoriale e/o altri piani attuativi rela-tivi ad ambiti diversi da quelli di cui al precedente comma 1 devono prevedere le seguenti dotazioni di aree a servizi salvo diversa indicazione delle specifiche norme:

• per le destinazioni industriali ed artigianali (Pi) 20 mq. ogni 100 mq. di SLP dei quali almeno il 70% da reperire e da destinare prevalentemente a parcheggio; la restante parte, in accordo con l’Amministrazione Comunale, potrà essere monetizzata;

• per le destinazioni commerciali (Pc) e direzionali (Pd) 100 mq. ogni 100 mq. di SLP dei quali almeno il 50% da reperire e da destinare prevalentemente a parcheggio; la restante parte, in accordo con l’Amministrazione Comunale, potrà essere monetiz-zata;

• per le destinazioni residenziali (R) e ricettive (Pr) 60 mq. ogni 100 mq. di SLP dei quali almeno il 50% da reperire e da destinare prevalentemente a parcheggio; la restante parte, in accordo con l’Amministrazione Comunale, potrà essere monetizzata.

Le possibilità di monetizzazioni delle aree di cui al presente comma è disciplinata dal suc-cessivo articolo 10.

L’art. 10 del PdS afferma quanto segue.

1.- In caso di intervento mediante P.A. all’interno degli ambiti di valore storico e degli Ambiti urbani consolidati (CAPO II e CAPO IV del Piano delle Regole), è consentita, in alternativa totale o parziale alla cessione gratuita di aree per servizi di cui al precedente art. 9, in accor-do con l’Amministrazione Comunale, la corresponsione al Comune di una somma

commisu-rata all’utilità economica conseguita per effetto della mancata cessione, comunque non infe-riore al costo dell’acquisizione di altre aree simili per posizione e caratteristiche, oppure la cessione gratuita di pari superficie di aree esterne all’ambito dello specifico intervento scelte tra quelle indicate dalle tavole secondo la classificazione di cui alla lettera a del precedente art. 7, al di fuori dei perimetri di comparto 2. Negli Ambiti di Trasformazione la realizzazione dei servizi necessari è disciplinata dall’art. 5 delle Disposizioni di Attuazione del Documento di Piano. Negli Ambiti di progettazione unitaria del PdR e negli Ambiti di Riqualificazione del PdS, la dotazione di aree a servizi individuata dalle schede di dettaglio e/o dalla relativa normativa dev’essere assicurata nell’ambito del piano attuativo.

7.2. le determinazioni del Documento di Piano

Le disposizioni di attuazione del Documento di Piano (Ddp) all’art. 5 disciplinano gli ambiti di trasformazione. Di seguito si riporta integralmente l’assunto di tale disciplina.

Gli ambiti di trasformazione sono disciplinati dalle disposizioni che seguono e dalle tavole F2.3 e F2.4., le cui indicazioni planimetriche non sono prescrittive.

I piani attuativi e gli atti di programmazione negoziata debbono essere costituiti dagli elabo-rati ricognitivi e di rilievo dello stato di fatto nonché dagli elaboelabo-rati progettuali prescritti dalle vigenti disposizioni e, comunque, da tutti gli elaborati necessari a dare nozione integrale e facilmente accessibile di tutti gli elementi progettuali e di tutti gli effetti degli insediamenti previsti e della loro qualità morfologica ed ambientale.

I piani attuativi e gli atti di programmazione negoziata debbono prevedere la cessione gra-tuita di tutte le aree a servizi individuate dalle presenti disposizioni e dalle citate tavole colle-gate (che costituiscono la puntuale definizione di una rete urbanizzativa di spazi pubblici e di aree a verde e per la mobilità non diversamente collocabili) eventualmente integrate sino a raggiungere la dotazione minima non inferiore ad 1 m2 ogni 3 m2 di St. Altre aree ed at-trezzature, aggiuntive rispetto alla suddetta dotazione, sono prescritte dalle norme di cui appresso e/o dalla rispettiva Scheda o comunque convenute dalle parti in funzione della dimensione e della dislocazione degli insediamenti, delle loro caratteristiche funzionali e dei relativi fabbisogni urbanizzativi, nonché del rapporto degli insediamenti con i caratteri am-bientali e paesaggistici e con le strategie di valorizzazione ecologica. Per la parte di aree a servizi che dovesse eccedere la metà della St sono però consentite, in luogo della cessione in sito ed in via alternativa tra loro:

a. la corresponsione al Comune di una somma commisurata all’utilità economica con-seguita per effetto della mancata cessione e/o realizzazione del servizio, comunque non inferiore al costo dell’acquisizione di altre aree simili per posizione e caratteristi-che;

b. la cessione gratuita di aree esterne all’ambito di trasformazione in misura definita applicando il parametro 1,5 alla quantità delle aree non cedute in sito, scegliendo dette aree tra quelle indicate dal Piano dei Servizi come da acquisire al patrimonio pubblico.

Le aree e le attrezzature pubbliche, di uso pubblico e generale, costituenti dotazione neces-saria per gli insediamenti previsti in ciascun ambito, possono essere dislocate diversamente rispetto a quanto previsto nelle Schede purché siano rispettate la consistenza e la fruibilità

delle relative aree e purché siano assicurate la continuità dei percorsi pubblici e dei corridoi ecologici nonché il rispetto delle prescrizioni speciali di ciascun ambito.

In sede di approvazione del piano attuativo o dell’atto di programmazione negoziata ven-gono definite la dislocazione di aree per servizi pubblici, le caratteristiche dimensionali di strade e marciapiedi e delle soluzioni necessarie per garantire i collegamenti con la rete via-ria extracomparto in modo da rendere più efficienti i collegamenti ed al contempo raziona-lizzare e contenere il consumo di suolo.

Gli interventi previsti dai piani attuativi o dagli atti di programmazione negoziata dovranno garantire per tutti i nuovi fabbricati destinati in qualsiasi modo alla permanenza di persone (abitazioni, insediamenti produttivi, commerciali, di servizio, ecc.) criteri e sistemi di proget-tazione e costruzione tali da eliminare o mitigare a livelli di sicurezza l’esposizione della po-polazione al gas Radon. La verifica di efficacia delle misure adottate potrà essere effettuata mediante misurazione delle concentrazioni residue ad intervento ultimato e prima dell’occupazione dei fabbricati.

Ai sensi delle vigenti regolamentazioni regionali, gli interventi previsti dai piani attuativi o dagli atti di programmazione negoziata riferiti fabbricati a fini residenziali, debbono preve-dere appositi dispositivi per la riduzione del consumo di acqua, quali: frangigetto, erogatori riduttori di portata, cassetta di scarico a doppia cacciata. Negli edifici condominiali con più di tre unità abitative e nelle singole unità abitative con superficie calpestabile superiore a 100 metri quadrati bisogna realizzare la circolazione forzata dell’acqua calda potabile, anche con regolazione ad orario. Infine, occorrono sistemi di captazione, filtro e accumulo delle piogge provenienti dai tetti nonché delle vasche di invaso, possibilmente interrate e protette.

I piani attuativi o gli atti di programmazione negoziata, per gli edifici ivi previsti, dovranno verificare e osservare le distanze prescritte dagli esistenti allevamenti zootecnici indicate dal Regolamento Comunale d’Igiene e indicare, qualora risultasse necessario, prescrizioni, indi-rizzi e orientamenti al fine di ridurre o quanto meno mitigare i potenziali effetti negativi do-vuti alla prossimità di detti allevamenti.

8. la proposta di piano attuativo in variante al PGT vigente

La proposta di piano attuativo in variante al PGT ‘Ambito 8 – Viale Aldo Moro’ si colloca nel-la parte sud/ovest del territorio comunale, nell’area posta a sud del Viale Aldo Moro e del Piano Insediamenti Produttivi esistente.

L’intervento urbanizzativo nel suo complesso, interessa una superficie complessiva di circa 96.700 m², internamente all’Ambito e 5.100 m² quali aree di via A. Moro interessate dalla formazione di due svincoli rotatori (tot. 101.800 m²). Di dette aree circa 53.050 m² sono de-stinate a superfici edificabili e loro pertinenze e 48.750 m² sono interessate da opere di ur-banizzazione.

Le aree oggetto di opere di urbanizzazione risultano così suddivise per destinazione:

a) aree per urbanizzazione primaria (27.680 m²):

• 15.700 m² destinati a sedi stradali parcheggi e nuovi svincoli rotatori

• 5.700 m² destinati a sedi ciclabili e pedonali

• 6.280 m² destinati ad aiuole a verde pubblico

b) aree per urbanizzazione secondaria - aree a parco pubblico (21.070 m²):

• 700 m² destinate a percorsi ciclopedonali

• 19.120 m² destinate a aree a prato

• 1.250 m² destinate a nuova sede Riale Frate

Planimetria del Piano Attuativo

Il progetto delle opere urbanizzative a servizio del Piano Attuativo prevede essenzialmente l’esecuzione delle seguenti opere:

• internamente al nuovo comparto produttivo/commerciale, nuove sedi stradali per complessivi 15.000 m² circa. Detti nuovi tronchi stradali si attesteranno sulla viabilità esistente di via A. Moro (da riqualificare), e saranno caratterizzati da sezioni variabili a doppio senso di marcia con marciapiedi rialzati su ambo i lati. Tali nuove strade, denominate progettualmente "strade A, B e C", si sviluppano per una lunghezza complessiva di circa 900 metri lineari e si attestano sulla via A. Moro, attraverso tre svincoli rotatori, di cui uno esistente (rotatoria realizzata da Bre.Be.Mi.) e due di nuo-va formazione, rotatoria R1 all’intersezione con via F. Parri e rotatoria R3 in lato est dell’intervento

• n. 3 svincoli rotatori a raso, due sulla via A. Moro ed uno internamente all’Ambito, all'intersezione delle tre nuove strade:

• il primo (R1), sulla via Moro, centrale al nuovo Piano Attuativo e già previsto dal vigente PGT, raccorda la via A. Moro, in lato nord con la via F. Parri (in luogo dell'attuate incrocio a T), ed in lato sud il nuovo comparto edificatorio, attraverso il tronco stradale "strada B". Detta rotatoria avrà un diametro di 50.00 m, al netto dei percorsi ciclopedonali laterali

• il secondo (R2), posto internamente all’ambito, raccorda le tre nuove strade

"A, B, C" del comparto edificatorio e una strada di servizio per l’area agricola posta a sud dell’intervento. Detta rotatoria avrà un diametro di 33,00 m, al netto dei percorsi ciclopedonali laterali

Planimetria della rotatoria (R1) su via Aldo Moro

Planimetria della rotatoria (R2) interna al comparto

• il terzo (R3), posto sul limite est dell'intervento, raccorda la via A. Moro con il nuovo comparto edificatorio, attraverso il tronco stradale "strada C". Detta ro-tatoria avrà un diametro di 46.00 m, al netto dei percorsi ciclopedonali laterali

Planimetria della rotatoria (R3) su via Aldo Moro

Le rotatorie su via A. Moro, R1 e R3, unitamente a quella recentemente realizzata nell'ambito delle opere Bre.Be.Mi. e posto sul limite ovest del nuovo comparto, consentiranno, sia di da-re un collegamento viabile e ciclopedonale, in sicuda-rezza al nuovo ambito edificatorio, e nel contempo regolamentare e controllare i flussi veicolari, traffici ciclopedonali e i loro attraver-samenti, sia primari (via A. Moro), che secondari (strade laterali ed ingressi parcheggi), in un quadro che privilegi standard ambientali e sicurezza

• attrezzare a parcheggio pubblico, n. 2 aree per complessivi 1800 m² circa, equamen-te dislocaequamen-te lungo le strade A e C., il tutto con formazione di complessivi n. 111 posti auto di cui n. 5 stalli destinati a portatori di handicap

• realizzare, lungo tutto il fronte sud della Via A. Moro interessata dall'intervento, e a lato della nuova strada A, una pista ciclopedonale, da collegare ai percorsi ciclope-donali esistenti e in futuro da collegare alla pista ciclabile recentemente realizzata lungo la via Lodi che collega il centro cittadino, nonché alla prevista pista ciclopedo-nale, attualmente in fase di progettazione da parte dell'Amministrazione Comuciclopedo-nale, collegante i territori comunali di Treviglio e Casirate. Detta pista sarà separata dalla carreggiata stradale mediante un’aiuola contenente un filare di alberature. Tale struttura si sviluppa per una lunghezza complessiva di circa 920.00 m, con una lar-ghezza di 3.00 m

Sezione della pista ciclopedonale prevista a lato di via Aldo Moro

• spostare un tratto del Riale comunale denominato ‘Riale Regazzone’, corrente at-tualmente in lato sud del viale A. Moro a lato dell'attuale area agricola da urbanizza-re, mediante spostamento sul perimetro esterno dell'intervento a ridosso delle aree agricole. Viene assicurata la continuità della funzione irrigua a servizio dei fondi agri-coli attualmente serviti dallo stesso. Sul lato del parco pubblico, a protezione dell’alveo del fosso, viene prevista la posa di una staccionata in elementi di legno (piantoni e traversi) altezza fuori terra 80/100 cm, in pino nordico, impregnato a pressione in autoclave

Sezione dell’area a parco e canalina

• realizzare le aiuole e le fasce laterali delimitanti sia i marciapiedi, sia le piste ciclope-donali, nonché le aree delle rotatorie, aventi una superficie complessiva di circa mq.

6.280, dislocate in più punti del comparto, mediante:

• riporto di terreno coltivo, formazione di tappeto erboso, predisposizione di impianto di innaffio automatico, messa a dimora di essenze arboree con costi-tuzione di filari di piante con essenze autoctone in varietà, sia lungo l’aiuola delimitante la pista ciclopedonale e la carreggiata veicolare, sia nei tornelli dei marciapiedi ove previsti, e messa a dimora di cespugli fioriferi

• fornitura e posa di elementi di arredo urbano, quali panchine e cestini

• realizzare n. 2 aree a verde da attrezzare a parco pubblico, dette aree denominate progettualmente “area V1 e area V2” hanno una superficie complessiva di circa 19.000 m² (7.465 m² area V1 e 12.535 m² area V2).

Le aree di previsione a parco pubblico

• l’area V1 è posta sulla parte ovest del comparto, in fregio alla via A. Moro, è delimitata: sul lato nord dalla pista ciclopedonale di via A. Moro, sulla quale si innestano i percorsi pedonali del parco, sul lato ovest e sud viene delimitata dalle aree dei nuovi insediamenti, mentre in lato est si attesta sulla ciclabile a lato della rotatoria R1. Tale area, avente una superficie complessiva di circa 7.465 m², sarà sistemata a verde pubblico attrezzato mediante:

> riporto di terreno coltivo, con riutilizzo del materiale di scavo provenien-te dalle operazioni di sbancamento delle strade e parcheggi

> formazione di tappeto erboso dotato di impianto di innaffio automatico

> creazione di collegamenti di attraversamento pedonale con piazzetta centrale, debitamente pavimentati con pavimentazione in frantumato di pietra stabilizzata con legante

> messa a dimora di essenze arboree di tipo autoctono e cespugli fioriferi

> posa di elementi di arredo urbano, panchine, cestini portarifiuti e fonta-nella

> formazione di un muretto/panchina in pietra con funzioni di seduta e delimitazione area sosta, pavimentata con pavimentazione in frantuma-to di pietra stabilizzata con legante

• l’area V2 è posta sulla parte ovest del comparto ma sul lato sud a confine con l'area agricola. L'area risulta delimitata su tre lati, ovest, sud ed est dalla cana-lina del Riale Regazzoni, mentre sul lato nord, confina con la sede stradale della strada A e con la rotatoria R3, sulle quali si attestano i collegamenti dei percorsi ciclopedonali previsti nell'area. Tale area, avente una superficie com-plessiva di circa 12.210 m² oltre all’area occupata dal riale irriguo, sarà sistema-ta a verde pubblico attrezzato mediante:

> riporto di terreno coltivo, con riutilizzo del materiale di scavo provenien-te dalle operazioni di sbancamento delle strade e parcheggi

> formazione di tappeto erboso dotato di impianto

> messa a dimora di essenze arboree di tipo autoctono e cespugli fioriferi

> protezione dell’alveo canale irriguo corrente lungo il perimetro sud del parco, mediante posa di staccionata in elementi di legno (piantoni e tra-versi) altezza fuori terra cm 80/100, in pino nordico

È naturalmente prevista, nelle suddette aree, la realizzazione di tutti gli impianti tecnologici in sottosuolo, oltre che della segnaletica orizzontale e verticale.

Gli edifici previsti nel Piano Attuativo sono:

➢ Edificio 1: 9.720 m² a destinazione polifunzionale (ricettivo per 4.680 m² e direzionale per 5.040 m²)

➢ Edificio 2a: 1.750 m² a destinazione produttiva (superficie coperta 1.500 m²; uffici in-feriore al 20%, pari a 250 m²)

➢ Edificio 2b: 2.650 m² a destinazione produttiva (superficie coperta 2.250 m²; uffici in-feriore al 20%, pari a 400 m²)

➢ Edificio 2c: 2.345 m² a destinazione produttiva (superficie coperta 1.995 m²; uffici in-feriore al 20%, pari a 350 m²)

➢ Edificio 3: 2.600 m² a destinazione commerciale (superficie di vendita 2.000 m²; uffici 200 m²; deposito 400 m²)

➢ Edificio 4: 3.080 m² a destinazione produttiva (superficie coperta 2.580 m²; uffici in-feriore al 20%, pari a 500 m²)

➢ Edificio 4: 3.080 m² a destinazione produttiva (superficie coperta 2.580 m²; uffici in-feriore al 20%, pari a 500 m²)

➢ Edificio 6: 3.080 m² a destinazione produttiva (superficie coperta 2.580 m²; uffici infe-riore al 20%, pari a 500 m²)

➢ Edificio 7: 2.650 m² a destinazione produttiva (superficie coperta 2.250 m²; uffici infe-riore al 20%, pari a 400 m²)

Dal punto di vista della tematica legata al ‘consumo di suolo’ per scopi di infrastrutturazione territoriale, è ormai ampia la consapevolezza circa la necessità di razionalizzare l’utilizzo “ur-bano” di suolo agricolo. Di rilievo, in questo senso, la L.R. 31/2014 Disposizioni per la riduzio-ne del consumo di suolo e per la riqualificazioriduzio-ne del suolo degradato, che però non incide sul profilo di legittimità della presente proposta di piano attuativo, in quanto relativa a un’area già resa urbanizzabile dallo strumento urbanistico comunale vigente e quindi considerata, anche dalla proposta di revisione del Piani Territoriale Regionale in attuazione della LR31/2014, come ‘suolo urbanizzato’.

Nel documento rapporto preliminare studio di incidenza (pagine 13-22)