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sintesi dell’analisi di contesto

Nel documento rapporto preliminare studio di incidenza (pagine 25-30)

Nel rimandare allo specifico allegato per una narrazione puntuale degli elementi di interes-se, a seguire se ne riporta una sintesi, orientata a mettere in evidenza, in modo didascalico, gli elementi di rilevanza per i contenuti di piano.

11.1. la scala territoriale

A livello di area vasta, la proposta di piano attuativo è collocata all’interno del sistema terri-toriale densamente infrastrutturato dell’area urbana di Treviglio, zona periferica sud-ovest.

L’area urbana di Treviglio appartiene al quadrante occidentale della pianura bergamasca, che ha registrato negli scorsi decenni un significativo incremento in termini di urbanizzazio-ne, specialmente lungo l’asse infrastrutturale della S.S. 42. A nord della città di Treviglio si riconoscono infatti alcuni addensamenti urbani rilevanti nel contesto orobico, come l’area di Zingonia, il quadrante di Dalmine e la periferia meridionale del capoluogo provinciale.

Le dinamiche insediative che hanno investito questo ambito della provincia bergamasca ne-gli ultimi decenni, dinamiche non sempre supportate da politiche territoriali sufficientemente

‘forti’, hanno portato a una condizione di significativo ‘affastellamento insediativo’, che spes-so ha riguardato la colonizzazione di spazi agricoli o naturali piuttosto che, come sarebbe stato preferibile, il rinnovamento e la qualificazione del patrimonio edilizio esistente nei tes-suti densi della città storica.

Anche le dinamiche infrastrutturali recenti (realizzazione della Bre.Be.Mi. e della ferrovia ad Alta Velocità, riqualificazione del nodo ferroviario di Treviglio, interventi di ammodernamen-to della viabilità sammodernamen-torica, realizzazione di bretelle viarie, ecc…) hanno contribuiammodernamen-to a frammen-tare questo territorio, decontestualizzando e indebolendo gli antichi valori paesaggistici e relazionali.

All’interno di questo contesto fortemente urbanizzato risulta di rilievo strategico, per la te-nuta stessa delle condizioni di ‘abitabilità’ di questa porzione territoriale, qualificare il sistema degli spazi aperti, limitare l’eccessivo consumo di suolo cui si è assistito negli ultimi anni e compattare, anche attraverso processi di densificazione, i brani di territorio già urbanizzati, procedendo prioritariamente ad interventi di riqualificazione delle strutture esistenti in modo da soddisfare le necessità di consolidamento delle attività esistenti.

11.2. la scala locale

L’area oggetto della proposta di piano attuativo è localizzata all’interno della periferia sud-occidentale di Treviglio, nella ‘mezzaluna’ venutasi a creare tra la ferrovia storica e il nuovo corridoio infrastrutturale Bre.Be.Mi. – Alta Velocità ferroviaria.

Si tratta di un territorio che ha registrato una progressiva crescita insediativa per addizione di fatti urbani tra loro poco coesi e di qualità generalmente bassa. La grande zona industria-le ormai da tempo esistente a monte di via Aldo Moro, così come il comparto produttivo sorto a sud della stazione ferroviaria di Treviglio Centrale (così come altri fatti urbani del tut-to equiparabili a quelli citati) ne sono l’evidente dimostrazione.

In questa porzione del territorio comunale, l’articolazione delle funzioni insediate (essen-zialmente di tipo produttivo), la giacitura delle volumetrie (sostan(essen-zialmente distribuite su lot-to singolo) e la scarsa qualità dello spazio pubblico manifestano i caratteri propri della diffu-sione insediativa ‘industriale’ che nei decenni scorsi ha investito ampi brani dell’area metro-politana lombarda e che, nell’ottimizzare i processi di valorizzazione fondiaria privata e la relazione di prossimità casa / lavoro, ha assunto le forme tipiche dell’aggregazione mono-funzionale all’interno della cosiddetta “campagna urbanizzata”.

In relazione al tema del consumo di suolo, la proposta di piano attuativo in variante al PGT vigente implica la medesima occupazione di suolo ad oggi non urbanizzato.

In termini formali, l’intervento non induce alcun ‘consumo di suolo’ per come definito nel quadro dispositivo. In particolare, la LR 31/2014 definisce come ‘consumo di suolo’ (art.2 comma c) la trasformazione, per la prima volta, di una superficie agricola da parte di uno strumento di governo del territorio, non connessa con l’attività agrosilvo- pastorale […]; in questo senso, il suolo del comparto di interesse è stato ‘consumato’ nel momento dell’approvazione del PGT successivamente intervenuto.

11.3. le componenti ambientali

L’analisi conoscitiva (si veda l’allegato ‘analisi di contesto’) ha permesso di definire le sensibi-lità e le vulnerabisensibi-lità delle componenti ambientali del contesto di intervento, rispetto alle quali commisurare la potenziale incidenza della proposta di piano attuativo.

In sintesi, i temi di maggiore attenzione4 delle scelte progettuali devono fare riferimento ai seguenti aspetti:

• le condizioni di qualità dell’aria, incise dalle emissioni dei consumi energetici e del traffico veicolare

• gli esiti paesaggistici degli interventi edificatori e la composizione degli spazi di relazione interni al comparto e con le arterie stradali di accessibilità

• il clima acustico generato dalle attività insediabili e dal traffico indotto

• gli effetti del traffico generato dalle funzioni insediabili sulla rete stradale di rela-zione

• le connessioni, attraverso la mobilità lenta con il centro della città di Treviglio

11.4. il quadro programmatico

Il sistema di piani e programmi che indirizzano e governano le trasformazioni territoriali del contesto entro cui è collocato l’ambito oggetto del piano restituiscono una pluralità di pro-positi e di indirizzi, con aspetti di coerenza generale non sempre nitidi; situazione che mani-festa la ‘ricchezza’ delle istanze sociali e la loro traduzione in programmazione istituzionale di varia scala e natura.

A principi di tutela, salvaguardia e valorizzazione delle componenti paesistico-ambientali si accostano scenari di infrastrutturazione (stradale e insediativa) che, nel rispondere ad istanze economico-sociali, incidono profondamente le geografie territoriali; la dialettica tra questa

4 Al netto, evidentemente, di quanto disciplinato dalla normativa settoriale, che costituisce riferimento

multiforme programmazione genera nuovi paesaggi e nuove relazioni, consolidando il ‘ca-leidoscopio’ di fatti territoriali che da decenni connota questo contesto fortemente metropo-litano e che è causa e al tempo stesso effetto delle istanze sociali ed economiche che su questo territorio agiscono.

Entro la sezione 18 si compie una verifica di coerenza tra gli obiettivi programmatici del pia-no in argomento e il quadro di riferimento dei piani e dei programmi vigenti.

12. obiettivi di sostenibilità

In relazione alle risultanze in progress dell’analisi di contesto, alle interlocuzioni preliminari avute e ai contenuti delle più recenti politiche comunitarie, nazionali e regionali, si propone a seguire il set degli obiettivi di riferimento che costituiscono l’orizzonte generale di sosteni-bilità per i contenuti del piano.

fattori di analisi riferimenti normativi e politiche obiettivi di sostenibilità ARIA E FATTORI

CLI-MATICI

Libro bianco sull’adattamento al cambiamen-to climatico, CE, 2009

Conclusioni del Consiglio europeo – 4 feb-braio 2011, Una tabella di marcia verso un’economia competitiva a basse emissioni di carbonio nel 2050, COM(2011) 112 def.

L’innovazione per una crescita sostenibile:

una Bioeconomia per l’Europa, COM(2012)60 Piano Lombardia Sostenibile, Regione Lom-bardia, 2010

AF.1_Raggiungere livelli di qualità dell’aria che non comportino rischi o impatti negativi significativi per la salute umana e l’ambiente AF.2_Stabilizzare le concentrazioni dei gas a effetto serra a un livello tale da escludere pe-ricolose interferenze delle attività antropiche sul sistema climatico

ACQUA Tabella di marcia per un uso efficiente delle risorse, COM(2011) 571 def.

Piano di Gestione del distretto idrografico del fiume Po e Rapporto ambientale, Autorità di bacino del fiume Po, 2010

Programma di tutela e uso delle acque, Re-gione Lombardia, 2006

PTR, Regione Lombardia, 2010 – TM 1.2, TM 1.3, TM 1.4, TM 1.5

A.1_Proteggere all’inquinamento, prevenire il deterioramento, migliorare e ripristinare le condizioni delle acque superficiali e sotterra-nee al fine di ottenere un buono stato chimi-co, ecologico e qualitativo

SUOLO LR 31/2014 Disposizioni per la riduzione del consumo di suolo e per la riqualificazione del suolo degradato

Strategia Tematica per la Protezione del Suo-lo, COM(2006)231 def.

Tabella di marcia per un uso efficiente delle risorse, COM(2011) 571 def.

PTR, Regione Lombardia, 2010 – TM 1.8, TM 2.13

D.G.R. 3075/2012 Politiche per l’uso e la valo-rizzazione del suolo – Consuntivo 2011 e Agenda 2012

S.1_Promuovere un uso sostenibile del suolo, con particolare attenzione alla prevenzione dei fenomeni di erosione, deterioramento e contaminazione e al mantenimento della permeabilità

S.2_Contenere il consumo di suolo

BIODIVERSITA’ La nostra assicurazione sulla vita, il nostro capitale naturale: strategia dell’UE sulla biodi-versità fino al 2020, COM(2011) 244 def.

B.1_Porre fine alla perdita di biodiversità e al degrado dei servizi ecosistemici nell’UE entro il 2020 e ripristinarli nei limiti del possibile

fattori di analisi riferimenti normativi e politiche obiettivi di sostenibilità PTR, Regione Lombardia, 2010 – TM 1.9, TM

1.10 PAESAGGIO E BENI

CULTURALI

Schema di Sviluppo dello Spazio Europeo, CE 1999

Convenzione Europea del Paesaggio, Consi-glio d’Europa, 2000

D.lgs. n. 42/2004 ‐ Codice dei Beni culturali e del paesaggio

PTR/PPR, Regione Lombardia, 2010

P.1_Conservare e migliorare la qualità delle risorse storiche, culturali e paesaggistiche del territorio

P.2_Promuovere la gestione sostenibile e creativa dei paesaggi considerati eccezionali così come dei paesaggi della vita quotidiana del territorio

POPOLAZIONE E SA-LUTE UMANA

VI Programma d’Azione Ambientale PS.1_Tutelare la salute pubblica e promuove-re la qualità della vita

RUMORE E VIBRAZIO-NI

Direttiva 2002/49/CE relativa alla determina-zione e alla gestione del rumore ambientale e suo recepimento nazionale con D.lgs.

194/2005

PTR, Regione Lombardia, 2010 – TM 1.12

RV.1_Prevenire, contenere e abbattere l’inquinamento acustico

RADIAZIONI ZANTI E NON IONIZ-ZANTI

Legge 36/2001 e s.m.i. Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici

PTR, Regione Lombardia, 2010 –TM 1.13, 1.14

RAD.1_Prevenire, contenere e abbattere l’inquinamento elettromagnetico e luminoso RAD.2_Prevenire e ridurre l’inquinamento indoor e le esposizioni al Radon

RIFIUTI Direttiva quadro sui rifiuti 2008/98/CE Tabella di marcia per un uso efficiente delle risorse, COM(2011) 571 def.

D.lgs. 152/2006 e s.m.i – Norme in materia ambientale

Legge regionale 26/2003 e s.m.i. ‐ Disciplina dei servizi locali di interesse economico ge-nerale. Norme in materia di gestione dei ri-fiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di risorse idriche

PTR, Regione Lombardia, 2010 – TM 2.8

RF.1_Prevenire la produzione dei rifiuti e ge-stirli minimizzando l’impatto sull’ambiente RF.2_Promuovere modelli di produzione e consumo sostenibili, orientati a un uso effi-ciente delle risorse

ENERGIA Direttiva 28/2009/CE sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili Direttiva 29/2009/CE

Direttiva 31/2010/CE

Piano di efficienza energetica 2011 COM(2011)109 def.

Decreto Legislativo 3 marzo 2011 n. 28 Piano d’azione per l’energia, Regione Lom-bardia, 2008

Piano d'azione per l'efficienza energetica PAEE in attuazione del DL 115/2008 PTR, Regione Lombardia, 2010 ‐ TM 3.3 Piano Lombardia Sostenibile, Regione Lom-bardia, 2010

E.1_Ridurre i consumi energetici e aumentare l’efficienza energetica di infrastrutture, edifici, strumenti, processi, mezzi di trasporto e si-stemi di produzione di energia

E.2_Promuovere sistemi di produzione e di-stribuzione energetica ad alta efficienza (si-stemi a pompe di calore, produzione centra-lizzata di energia ad alta efficienza genera-zione distribuita e micro cogeneragenera-zione etc.) E.3_Incrementare la produzione di energia

Libro Bianco La politica europea dei trasporti fino al 2010: il momento delle scelte, CE, 2001 PTR, Regione Lombardia, 2010 –

elaborazio-MT.1_Ridurre la congestione da traffico priva-to potenziando il trasporpriva-to pubblico e favo-rendo modalità sostenibili

fattori di analisi riferimenti normativi e politiche obiettivi di sostenibilità ne da ST 1.4.4, ST 1.6, ST 1.6.3, ST 1.8.2, TM

2.2.4, TM 2.2.5, elaborazione da TM 2.4.2, TM 2.4.3, TM 2.6.3, TM 2.2.7,

TM 3.15.2)

MT.2_Garantire una mobilità competitiva, sicura, protetta e rispettosa dell’ambiente

Tali obiettivi di sostenibilità costituiscono, in questa fase di orientamento, il riferimento per l’analisi di sostenibilità delle intenzioni programmatiche della proposta di piano attuativo (si veda la sezione 19).

Entro il Rapporto Ambientale, gli obiettivi di sostenibilità saranno il riferimento per l’analisi di sostenibilità delle specifiche azioni che verranno definite dal piano.

d. verifiche e valutazioni dei

potenziali effetti ambientali del piano

Questa sezione del rapporto preliminare è funzionale ad esplicitare il metodo e i criteri at-traverso i quali si intende compiere la valutazione ambientale delle scelte della proposta di piano attuativo entro il Rapporto Ambientale, che sarà elaborato contestualmente alla pro-posta di piano e alle sue scelte puntuali.

Il metodo, gli strumenti e i passaggi valutativi di seguito descritti potranno essere integrati e modificati in ragione dei contenuti che assumerà la proposta di piano e dei contributi che saranno portati dai soggetti cointeressati alle scelte del piano stesso, al fine di permetterne una pertinente integrazione ambientale.

Nel documento rapporto preliminare studio di incidenza (pagine 25-30)