STRUMENTI E METOD
VI. M ORFOLOGIA E SINTASS
6.4.2. Le forme delle persone plural
Le forme della 4a e della 5a persona presentano un’evoluzione più lineare rispetto alle voci del singolare: ai morfemi lessicali derivanti dal latino NOSTER/VOSTER , si 153 sono aggiunte le marche di genere e numero utilizzate anche per l’articolo determinativo (con l’eccezione del femminile plurale che presenta la desinenza comune per i sostantivi [-e]). Questo aspetto accomuna MdL alle parlate fp del Piemonte, differenziandolo dal piemontese e dal canavesano che non presentano morfemi flessionali al maschile singolare (talvolta anche al maschile plurale cfr. Zörner 1998:64 e Biondelli 1853: 511).
Nel resto del domino fp del Piemonte i possessivi presentano quattro serie distinte con l’eccezione
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delle parlate della Val Soana che conguagliano le forme plurali.
Non si segnalano forme con morfema grammaticale [nostr-]/[vostr-] secondo il modello
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dell’italiano.
VI. MORFOLOGIAESINTASSI
TAB. 21. Aggettivi e pronomi possessivi di 4a, 5a e 6a persona.
Il possessivo di 6a persona, invece, non si distingue dalle forme usate per la 3a persona, così come avviene in piemontese. L’identità tra i possessivi di 3a e 6a persona si ritrova, però, nella maggior parte delle parlate fp settentrionali, con l’esclusione di quelle della Val Soana. I sistemi meridionali, invece, conservano maggiormente forme proprie, continuatrici di ILLORUM come le altre varietà del dominio fp.
6.4.3. L’uso
A MdL l’aggettivo possessivo è spesso preceduto dall’articolo determinativo, anche davanti a nomi di parentela al singolare . La forte variabilità nelle risposte, tuttavia, 154 non permette di identificare una qualche norma condivisa dalla comunità. Ne è un esempio la frase ‘il tuo amico è andato a casa ieri e stamattina è arrivata tua nonna’ che è stata tradotta da tre informatori in altrettante diverse combinazioni:
[lu tuŋ aˈmiz ndɑ kɑ jer e stamaˈtin ɛ ryˈva la ˈtua maˈrɛi̯na] (Chi), [lu tou̯ aˈmiz a l ɛ ndɑ kɑ jer e stamaˈtin a l ɛ ryˈva ˈtua ˈnona] (Ges), [tuŋ aˈmiz jer e ndɑ kɑ e stamaˈtin ɛ ryˈva ˈtua maˈrɛi̯na] (Cre). Anche dagli stessi parlanti si ottengono spesso informazioni discordanti; un’informatrice di Chiaves dichiara che l’articolo determinativo davanti al possessivo è sempre presente nelle borgate alte, mentre è assente da Fornelli in giù. Alcune frasi sembrano confermare questa ipotesi:
[a l ɑ fai̯ miŋˈpare] (SaG) ‘l’ha fatto mio papà’,
masch. sing. femm. sing. masch. plur. femm. plur.
[ˈnostu] [ˈnosta] [ˈnosti] [ˈnoste]
[ˈvostu] [ˈvosta] [ˈvosti] [ˈvoste]
[so]/[sou̯] (Cap) [suŋ] (Chi) e (For)
[ˈsua]/[sa] [søi̯] [ˈsue]
L’italiano prevede l’uso dell’articolo determinativo davanti agli aggettivi possessivi, tranne davanti
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a nomi di parentela al singolare anche se l’articolo compare in presenza di un possessivo alla 6a
persona o di un singenionimo affettivo. Tuttavia, in quest’ultimo caso, spesso l’articolo determinativo è assente nell’italiano regionale settentrionale (cfr. Cerruti 2009: 105-106).
VI. MORFOLOGIAESINTASSI
[a vinˈdra ˈtua sør] (Ges) ‘verrà tua sorella’; ma molte altre frasi paiono smentirla:
[la fi ke ʧa truˈva jɛr ɛ ˈmia ˈmɑɲa] (Chi) ‘la donna che hai visto ieri è mia zia’,
[j as ti vjy tuŋˈaˈmis?] (Cre) ‘hai visto (il) tuo amico?’,
[la ˈmnɛsta ka fa ta ˈmare a l ˈpropi ˈbuna] (CdM) ‘la minestra che fa tua madre è proprio buona’,
[lu me kɑŋ] (MdS) ‘il mio cane’.
A MdL l’articolo determinativo è presente o assente con percentuali pressoché identiche e non si è riscontrato un criterio che ne favorisca o ne limiti la presenza davanti al possessivo. Anche davanti ai nomi di parentela al singolare si verifica alternanza tra le due varianti:
[a m la purˈta la mia ˈmare] ‘me l’ha portato (la) mia madre’, [a l ɑ fai̯ me pare] ‘l’ha fatto mio padre’,
[miŋ ˈpare] ‘mio padre’,
[a j a vjy lu suŋ ˈbarba?] ‘ha visto (il) suo zio?’;
mentre i singenionimi affettivi ‘mamma’ e ‘papà’ raramente sono accompagnati da un aggettivo possessivo in quanto quasi sempre riferiti al proprio contesto famigliare: [sai̯ ɲin anˈte ke ˈmɑma a j ˈasu kaˈta li fjur] ‘non so dove (la mia) mamma abbia comprato i fiori’,
[l ɑ fai̯ ˈpɑpa] ‘l’ha fatto (il mio) papà’,
[ˈkante j ai̯ vjy ˈmama søi̯ parˈti] ‘quando ho visto (la mia) mamma sono partito’.
Il piemontese, teoricamente, «rifiuta l’articolo determinativo» (Villata 2012: 142) davanti all’aggettivo possessivo, ma lo permette nelle forme plurali . Aly Belfadel 155 (1933: 144), tuttavia, segnalava l’uso «presso certe persone» dell’articolo davanti a possessivi singolari e non davanti a quelli plurali. Anche recentemente sono infatti ammesse diverse oscillazioni così come evidenziato da Bonato (2003), Ricca (2008)
Secondo Villata (2012: 143) l’articolo compare solo davanti alle forme plurali delle prime tre
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persone, mentre Ricca (2008: 121) segnala la presenza dell’articolo anche nelle forme maschili plurali della 4a persona.
VI. MORFOLOGIAESINTASSI
e Regis (2015) con la presenza dell’articolo anche in voci al singolare o con la sua assenza con nomi plurali o davanti alle forme dell’aggettivo che conservano il morfema grammaticale [-i] (cfr. supra § 6.2.1 e Brero/Bertodatti 2000: 58). Anche in altre varietà galloitaliche permane questa forte variabilità: il canavesano centrale conserva sempre gli articoli tranne che davanti ai nomi di parentela, singolari o plurali (Zörner 1997: 65); allo stesso modo si comporta la varietà di Cairo Montenotte, escludendo però l’articolo solo davanti ai singenionimi singolari (Parry 2005: 162); il kjé di Prea (Roccaforte Mondovì) richiede sempre l’articolo davanti ai possessivi, differenziandosi dalle varietà limitrofe della Val Corsaglia che lo escludono davanti ad alcuni nomi di parentela (Duberti in stampa). Inoltre, alcune forme segnalate da Nigra (1888) nei suoi Canti popolari (e riportate da Regis 2015: 85) attestano la presenza, in più varietà di piemontese dell’Ottocento, dell’articolo davanti a singenionimi, al contrario di quanto indicato nelle grammatiche piemontesi . 156
Anche all’interno del dominio fp la situazione è simile: la tabella seguente riassume alcune delle indicazioni date dalle grammatiche delle parlate fp del Piemonte riguardo a questo fenomeno : 157
Presenza dell’articolo determinativo davanti all’aggettivo possessivo Assenza dell’articolo determinativo davanti all’aggettivo possessivo Val Soana (Zörner 2004) Ø X Valle Orco (Zörner 2003a) X con singenionimi al singolare Ceres (Genta/Santacroce 2005) X
con nomi comuni di persona al singolare
In questo caso, tuttavia, potrebbero intervenire anche ragioni metriche.
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Bisogna segnalare che, ad eccezione dei lavori descrittivi di Zörner (2003a e 2004), le
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grammatiche in questione sono parte di corsi di lingua online (Geninatti Chiolero s.d.) o inserite all’interno di opere lessicografiche “amatoriali” (tutti gli altri). Questi lavori riprendono sostanzialmente la struttura delle grammatiche normative dell’italiano, riportando non tanto l’uso effettivo della parlata locale quanto una sua rappresentazione compatta e senza variabilità interna (su questo tema cfr. Benedetto Mas 2016).
VI. MORFOLOGIAESINTASSI
TAB. 22. Comportamento dell’articolo determinativo davanti all’aggettivo possessivo
Come si può notare la presenza dell’articolo determinativo sembra essere una caratteristica delle parlate meno conservative che si ritrova, tra l’altro, anche nei
patois della Bassa Valle d’Aosta (cfr. Keller 1958: 142 e Regis 2017). Zörner (2004:
95) la definisce «una caratteristica sintattica del possessivo francoprovenzale piemontese moderno», probabilmente influenzata dal canavesano ma, a parte le sue inchieste, non sono state svolte indagini linguistiche di carattere scientifico. Per chiarire la forte variabilità riguardo a questo fenomeno bisogna, però, anche considerare le dinamiche di inchiesta usate per raccogliere i dati e il tipo di questionario utilizzato. Durante il mio lavoro le forme con la presenza dell’articolo sono comparse, in più occasioni, in seguito a una domanda traduttiva: il questionario, infatti, è stato redatto in italiano standard (cfr. supra § 3.2) e, anche se sono stati inseriti adattamenti per renderlo il più possibile vicino al parlato spontaneo, spesso la struttura dei sintagmi italiani è stata ripresa dagli informatori. Tuttavia, anche all’interno di conversazioni guidate o libere sono comparsi entrambi i tipi di forme, con e senza articolo determinativo. Questo evidenzia come non sia più possibile riscontrare un paradigma comune per MdL (e forse anche per altre parlate?): il contatto con l’italiano e la debolezza del sistema hanno, infatti, annullato l’esistenza di una norma che, probabilmente, un tempo era chiara e condivisa dalla comunità ma che, in questo momento, è instabile e fortemente influenzabile dagli altri codici del repertorio e dal contesto comunicativo (cfr. infra § VII).
Mezzenile
(Geninatti Chiolero s.d.) X
con nomi comuni di persona al singolare e al plurale Giaglione (Aa.Vv. 2004) Ø X Bussoleno (Richetto 2001) Ø X !168
VI. MORFOLOGIAESINTASSI
6.5 G
LI INTERROGATIVILe frasi interrogative dirette e indirette parziali, chiamate anche wh questions, sono sempre introdotte da «elementi x» (Salvi/Vanelli 2004: 209) che solitamente compaiono all’inizio della frase e possono essere, a seconda dei casi, avverbi, aggettivi o pronomi. Gli introduttori frasali di questi sintagmi possono interrogare sull’identità, sulla qualità, sul tempo, sul luogo, sul modo e sulla causa (cfr. Patota 2010: 678).