A) AGENDA 2030 PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE
Il 25 settembre 2015, le Nazioni Unite hanno approvato l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e i relativi 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals – SDGs nell’acronimo inglese), articolati in 169 Target da raggiungere entro il 2030. È un evento storico, sotto diversi punti di vista.
Infatti, è stato espresso un chiaro giudizio sull’insostenibilità dell’attuale modello di sviluppo, non solo sul piano ambientale, ma anche su quello economico e sociale. Inoltre, tutti i Paesi sono chiamati a contribuire allo sforzo, senza più distinzione tra Paesi sviluppati, emergenti e in via di sviluppo, anche se con problematiche diverse:
pertanto ogni Paese deve impegnarsi a definire una propria strategia di sviluppo sostenibile che consenta di raggiungere gli SDGs, rendicontando sui risultati conseguiti all’interno di un processo coordinato dall’Onu.
Infine, l’attuazione dell’Agenda richiede un forte coinvolgimento di tutte le componenti della società, dalle imprese al settore pubblico, dalla società civile alle istituzioni filantropiche, dalle università e centri di ricerca agli operatori dell’informazione e della cultura.
“The new agenda is a promise by leaders to all people everywhere. It is an agenda for people, to end poverty in all its forms – an agenda for the planet, our common home” (Ban Ki-moon, Segretario Generale delle Nazioni Unite dal 2007 al 2016)
Il processo di cambiamento del modello di sviluppo viene monitorato attraverso un sistema basato su 17 Obiettivi, 169 Target e oltre 240 indicatori. Rispetto a tali parametri, ciascun Paese viene valutato periodicamente in sede Onu e dalle opinioni pubbliche nazionali e internazionali. In Italia nel febbraio 2016 è nata l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), su iniziativa
della Fondazione Unipolis e dell’Università di Roma “Tor Vergata”, per far crescere nella società italiana, nei soggetti economici e nelle istituzioni la consapevolezza dell’importanza dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e per mobilitarli allo scopo di realizzare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile. ASviS ha un ruolo fondamentale nel nostro paese poiché riunisce oltre 270 soggetti ed enti appartenenti alla società civile tra cui Università e centri di ricerca sia pubblici sia privati, associazioni rappresentative delle parti sociali, associazioni di enti territoriali, reti di associazioni della società civile, fondazioni e reti di fondazioni, soggetti italiani appartenenti ad associazioni e reti internazionali attive sui temi dello sviluppo sostenibile e associazioni di soggetti attivi nei mondi della cultura e dell’informazione.
Il Rapporto ASviS 2020 è uno strumento unico per monitorare l’avanzamento del nostro Paese verso il raggiungimento dei 17 Goals dell’Agenda 2030. Il rapporto di quest’anno (2020) evidenzia come la pandemia abbia rallentato lo sviluppo sostenibile provocando arretramenti per molti degli 17 SDGs (Sustainable Development Goals). Tra gli altri, alcuni fenomeni hanno avuto un impatto particolarmente negativo sul raggiungimento dei SDGs: l’elevato numero di morti, il peggioramento delle condizioni igienico-sanitarie, il blocco della didattica nelle scuole, la crisi economica e l’aumento della disoccupazione causati direttamente dalla pandemia, l’intensificarsi e il perpetrarsi dei casi di violenza contro le donne durante i periodi di lockdown.
Nonostante la straordinarietà della situazione attuale, l’Unione Europea ha mantenuto un orientamento a favore dello sviluppo sostenibile nei programmi di risposta alla crisi da Covid 19 favorendo in questo modo la centralità all’interno del dibattito pubblico nei paesi europei dei temi della transizione
22 ecologica, della transizione digitale e della
lotta alle disuguaglianze.
Il monitoraggio degli SDGs in Italia.
ASviS ha calcolato un indicatore composito per ognuno dei 17 Goal, per fornire agli stakeholder, ai media e al pubblico in generale una misura sintetica, chiara e di facile lettura dell’andamento dell’Italia rispetto ai vari Goal.
Gli indicatori utilizzati permettono un monitoraggio rapido e sintetico. Per sintetizzare gli indicatori elementari è stata adottata la stessa metodologia Istat per gli indicatori compositi del Bes.
Il Rapporto ASviS 2020 riporta i seguenti dati relativi ai 17 SDGs dell’Agenda 2030.
I grafici descrivono l’andamento del nostro paese per ogni obiettivo dell’Agenda 2030 e indicano le previsioni per l’anno 2020.
La posizione dell’Italia rispetto agli SDGs:
GOAL 1 SCONFIGGERE LA POVERTA’
Porre fine ad ogni forma di povertà nel mondo
(fonte dei dati: asvis.it)
Obiettivo 1 L’indicatore, dopo un andamento stazionario nel periodo 2012-2014, registra un netto peggioramento fino al 2016 dovuti al peggioramento di alcuni indicatori elementari tra cui quello riguardante la povertà assoluta. Dal 2016 ad oggi si registra una tendenza positiva grazie alla diminuzione sia della grave deprivazione materiale sia delle persone che vivono in abitazioni con problemi strutturali. Nel 2019
si riduce l’incidenza della povertà assoluta (meno 0,7% rispetto al 2018). Nonostante questo miglioramento, il rapporto evidenzia come il fenomeno della povertà non sia da sottovalutare poiché conta nel nostro paese circa 4,6 milioni di individui. La povertà assoluta è maggiormente diffusa tra gli individui che hanno un’età inferiore a 17 anni (11,4%) rispetto a quelli che hanno più di 65 anni (4,8%). Le famiglie povere con un figlio minore corrispondono al 6,5% delle famiglie italiane, mentre quelle con tre o più figli minori corrispondono al 20,2%.
Le previsioni per il 2020 sono invece negative a causa della crisi da Covid 19, che confermano gli effetti negativi della crisi in atto, nonostante l’intervento del Governo a sostegno delle imprese e dei lavoratori, che - secondo l’Istat - nel primo trimestre ha del reddito disponibile pari al 3,1% (a prezzi costanti). Appare quindi evidente l’impatto negativo della pandemia su questo Obiettivo assolutamente centrale dell’Agenda 2030.
GOAL 2 SCONFIGGERE LA FAME
Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile
(fonte dei dati: asvis.it)
Obiettivo 2 Dopo l’aumento registrato fino al 2016 - dovuto principalmente all’incremento della produzione per unità di lavoro delle aziende agricole e della quota di superficie agricola utilizzata (SAU) per coltivazioni biologiche - si rileva un
23 andamento stabile negli ultimi quattro anni,
causato da tendenze diverse quali l’aumento delle coltivazioni biologiche e della produttività del lavoro e un peggioramento del margine operativo lordo per le piccole aziende e dell’indicatore della buona alimentazione (con cui si misura la quota di popolazione che ogni giorno consuma almeno quattro porzioni di frutta e/o verdura che nel 2019 registra il peggior dato dell’intera serie storica). Secondo i dati Istat la crisi da Covid-19 avrà un impatto negativo su questo obiettivo poiché nei primi due trimestri del 2020 si è registrato un calo del valore aggiunto, una diminuzione delle unità
di lavoro e una contrazione dei redditi da lavoro dipendente.
GOAL 3 SALUTE E BENESSERE
Assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età
(fonte dei dati: asvis.it)
Obiettivo 3 L’indicatore migliora nell’arco di tempo considerato (2010-2019). In particolare, l’andamento positivo è dovuto in primis ad un aumento della speranza di vita in buona salute alla nascita che ad oggi ammonta a 58,6 anni; in secondo luogo ad un calo dei feriti a causa di incidente stradale ed infine la diminuzione di comportamenti a rischio quali fumo e alcool. Elementi negativi sono la diminuzione di copertura vaccinale da parte di persone anziane con un’età di 65 anni o più e la diminuzione del 14% del numero dei posti letto per ogni 10mila abitanti.
Per quanto riguarda l’anno 2020 il Rapporto ASviS segnala come, sia per gli effetti diretti del Covid sia per le ripercussioni sulle strutture sanitarie che curano altre malattie importanti, a inizio anno si registri un
drammatico aumento dei decessi (90.946), con elevate differenze territoriali, per il complesso delle cause rispetto alla media del periodo 2015-2019 (65.592), che corrisponde ad una variazione del 49%. Il 91% dell’eccesso di mortalità riscontrato a livello medio nazionale nel mese di marzo 2020 si concentra nelle aree ad alta diffusione dell’epidemia. Nel mese di maggio, grazie alle misure di prevenzione, si osserva invece una riduzione della mortalità pari al 2,2%. Secondo l’ultima analisi dell’Istat, sono 1 milione 482 mila le persone (il 2,5% della popolazione residente in famiglia) con IgG positivo, che hanno sviluppato gli anticorpi per il SARS-CoV-2. Anche in questo caso le differenze territoriali sono molto accentuate.
GOAL 4 ISTRUZIONE DI QUALITA’
Assicurare un’istruzione di qualità, equa ed inclusiva, e promuovere opportunità di apprendimento permanente per tutti
(fonte dei dati: asvis.it)
Obiettivo 4 L’indicatore composito migliora sensibilmente fino al 2014, osservando un deciso aumento sia della quota di persone di 30-34 anni che hanno conseguito un titolo universitario sia della quota di persone di 25-64 che hanno completato almeno la scuola secondaria di II grado (scuola media superiore). Dal 2014 in poi la tendenza positiva si inverte in negativa, a causa della minore partecipazione culturale, delle competenze di base in lettura e di un più basso tasso di partecipazione alle attività educative dei bambini di cinque anni. Da sottolineare poi come la percentuale di studenti di 15 anni che non raggiungono il livello di competenze matematiche di base sia diminuita nel corso del tempo. La crisi da
24 Covid-19 ha impattato negativamente su
questo obiettivo per due ordini di motivi a causa della difficoltà da parte degli studenti con età tra i 6 e i 17 anni di seguire le lezioni nella modalità DAD (didattica a distanza) e presumibile calo dei lavoratori che
partecipano ad attività di
istruzione/formazione.
GOAL 5 PARITA’ DI GENERE Raggiungere l’uguaglianza di genere e l’empowerment (maggiore forza, autostima e consapevolezza) di tutte le donne e le ragazze
(fonte dei dati: asvis.it)
Obiettivo 5 L’indicatore composito mostra un andamento crescente per il periodo considerato (2010-2019). Dopo la lieve flessione avvenuta nel 2016, l’indicatore migliora poiché si registra un aumento della percentuale di donne nei consigli di amministrazione delle società quotate in borsa e negli organi decisionali, nonché la tendenza crescente dei rapporti di femminilizzazione del tasso di occupazione e di quello dei laureati.
ASviS evidenzia come gli indicatori che registrano un peggioramento in vista del raggiungimento dell’uguaglianza di genere sono relativi al rapporto di femminilizzazione del tasso di immatricolati in corsi universitari scientifici e tecnici e il tasso di part-time involontario, quest’ultimo significativamente cresciuto proprio per le donne. Per il 2020 si prevede uno svantaggio maggiore delle donne rispetto agli uomini nel mondo del lavoro e un conseguente peggioramento delle disuguaglianze di genere.
GOAL 6 ACQUA PULITA E SERVIZI IGIENICO-SANITARI
Garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie
(fonte dei dati: asvis.it)
Obiettivo 6 Tra il 2010 e il 2014 l’indicatore composito italiano mostra un andamento altalenante, con un peggioramento dal 2015 al 2017 e una successiva stabilizzazione. Il peggioramento è dovuto alla crescita dell’indice di sfruttamento idrico (prelievi idrici per tutti gli usi rispetto alle risorse idriche disponibili), più che raddoppiato in sette anni (dal 6,7% nel 2010 al 15,7% nel 2017). L’incremento dell’indice di sfruttamento idrico è influenzato dall’incidenza dei periodi di particolare siccità, che causano contestualmente l’incremento dei prelievi in alcuni settori (per esempio, per l’irrigazione) e la ridotta disponibilità nei corpi idrici. Questa tendenza, unita alla bassa efficienza del sistema idrico nazionale, mette in grave pericolo la sostenibilità idrica del nostro Paese, soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno.
25 GOAL 7 ENERGA PULITA E
ACCESSIBILE
Assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni
(fonte dei dati: asvis.it)
Obiettivo 7 Per quanto riguarda l’indicatore composito italiano, il Rapporto registra un andamento complessivamente positivo tra il 2010 e il 2019, grazie ai miglioramenti della quota di energia da fonti rinnovabili sul consumo finale lordo di energia, nonché grazie al rapporto tra consumi energetici lordi e valore aggiunto.
Negli ultimi tre anni, l’indice segnala un andamento pressoché stabile, dato dalla mancata crescita della quota di energia rinnovabile. Ciononostante, l’Italia dovrebbe superare il target predisposto dalla Strategia Europa 2020 (relativo alla quota di energia da fonti rinnovabili) che nel 2019 si attesta al 18,1%, rispetto al target del 17%.
Nel 2020, secondo le previsioni dell’Agenzia internazionale dell’energia (Iea), per i Paesi che hanno subìto una forte riduzione delle attività economiche, come l’Italia, si stima un significativo calo dei consumi energetici e un incremento della quota di rinnovabili, unico settore energetico a non essere stato intaccato dalla crisi. D’altro canto, la drastica riduzione del Pil porterà a un deterioramento del rapporto tra i consumi finali lordi di energia rispetto al valore aggiunto, pertanto non è possibile valutare complessivamente gli effetti della crisi su questo Goal per il 2020.
GOAL 8 LAVORO DIGNITOSO E CRESCITA ECONOMICA
Incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti
(fonte dei dati: asvis.it)
Obiettivo 8 L’indicatore è fortemente influenzato dal ciclo economico. Di conseguenza, esso peggiora fino al 2014, a causa dell’andamento sfavorevole del PIL per occupato e dell’aumento della disoccupazione e della quota dei giovani NEET (Neither in Employment or in Education or Training), mentre nel successivo quinquennio si registra un lento
recupero dovuto all’aumento
dell’occupazione e del reddito disponibile. Nel periodo dal 2010 al 2019 la quota di part-time involontario sul totale dell’occupazione aumenta dal 7,3% del 2010 al 12,2% del 2019. Nel 2019 il nostro paese in tema di tasso di occupazione (63.5%) è ancora molto distante dal target della Strategia Europea 2020 l’Italia (67%).
A causa della crisi sanitaria, nel secondo trimestre del 2020 si assiste ad una drammatica diminuzione, rispetto allo stesso trimestre del 2019, del Pil (-17,7%), del reddito disponibile, delle ore lavorate (-20%) e dell’occupazione (-1,9 punti percentuali).
Le ore lavorate sono diminuite del 13,1% nel secondo trimestre rispetto al trimestre precedente e la diminuzione delle unità di lavoro si attesta a -11,8%. Si registra, invece, un aumento dell’1,5% rispetto al trimestre precedente per i redditi da lavoro dipendente pro-capite (+2% rispetto al secondo trimestre del 2019), conseguente all’aumento dell’1,4% nei servizi, del 2,4%
nell’industria in senso stretto e del 6,5% nelle costruzioni. L’agricoltura presenta invece un
26 calo dello 0,7%. Sul piano occupazionale,
saranno giovani e donne le categorie più colpite, non solo per la generalizzata precarietà dei contratti in essere, ma anche per la concentrazione di occupati di queste due fasce in alcuni dei settori più colpiti dalla pandemia, come la ristorazione/accoglienza e il commercio al dettaglio. In conclusione, la crisi impatterà molto negativamente su questo Goal, uno dei più colpiti nel 2020, anche nel medio termine.
GOAL 9 IMPRESE, INNOVAZIONE E INFRASTRUTTURE
Costruire una infrastruttura resiliente e promuovere l’innovazione ed una industrializzazione equa, responsabile e sostenibile
(fonte dei dati: asvis.it)
Obiettivo 9 Tra il 2010 e il 2019 quale continuano a migliorare significativamente tutti gli indicatori elementari. In particolar modo, aumentano gli indicatori relativi alla diffusione di banda larga tra le famiglie, l’uso di internet, il tasso di ricercatori per 10.000 abitanti e la specializzazione produttiva nei settori ad alta tecnologia.
Nell’anno 2019 nel nostro paese si registra un aumento della quota del Pil destinata alla Ricerca e sviluppo (1,37%), ma si osserva anche un’inversione di tendenza dell’indice composito, dovuta alla forte riduzione della quota di occupati e studenti che utilizzano i mezzi pubblici (18%, il valore più basso di tutta la serie storica). Le previsioni per il 2020 confermano l’impatto negativo della crisi su questo obiettivo.
GOAL 10 RIDURRE LE
DISUGUAGLIANZE
Ridure l’ineguaglianza all’interno di e fra le Nazioni
(fonte dei dati: asvis.it)
Obiettivo 10 Nel triennio 2012-2015 l’indicatore composito evidenzia una tendenza negativa causata sia dal peggioramento dell’indice di disuguaglianza del reddito disponibile (che nel 2015 raggiunge il valore massimo osservato nella serie storica) sia dall’aumento della differenza tra il tasso di occupazione giovanile e quello totale. Negli ultimi quattro anni, l’indice composito risulta stabile come conseguenza della compensazione tra il peggioramento della quota di permessi di soggiorno emessi sul totale dei cittadini non comunitari residenti e il miglioramento dell’indice di disuguaglianza del reddito disponibile.
Le previsioni per il 2020 prevedono un aumento delle disuguaglianze sociali dovuto al calo dell’occupazione giovanile tra i 15 e i 34 anni (-3,2 punti percentuali) e dell’occupazione degli stranieri (-5,5 punti percentuali).
27
(fonte dei dati: asvis.it)
Obiettivo 11 Si registra una diminuzione nell’anno 2015 a causa dell’incremento dell’inquinamento da PM10, e un successivo miglioramento fino al 2018, grazie alla diminuzione dell’inquinamento da PM10;
inoltre in questo anno per la prima volta l’Italia rispetta il target europeo di numero di giorni in cui si registra un superamento dei limiti di PM10 (31,4 giorni rispetto a un obiettivo di 35). Nel 2019 si registra un andamento negativo rispetto all’anno precedente. Le cause di questa flessione possono essere identificate nell’aumento dell’abusivismo edilizio (+5,5% dal 2010 al 2019), nel sovraffollamento delle abitazioni (+3,5%) e nell’aumento dell’utilizzo dei conseguenza un miglioramento della qualità dell’aria nelle città, dall’altro lato si registra una diminuzione nell’utilizzo dei mezzi pubblici.
GOAL 12 CONSUMO E PRODUZIONE RESPONSABILI
Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo
(fonte dei dati: asvis.it)
Obiettivo 12, L’indicatore composito aumenta significativamente tra il 2010 e il 2019 grazie al miglioramento di quasi tutti gli indicatori elementari. In particolar modo, si osservano progressi importanti per l’indice di circolarità della materia e la percentuale di riciclo dei rifiuti, che con un valore di 49,8%
si avvicina al Target europeo per il 2020 (50%). Oltre a ciò, è in costante diminuzione il consumo materiale interno per unità di PIL(-27,5% rispetto al 2010). Nel 2020, a causa della grave diminuzione del Pil, si assiste a un calo nella produzione di rifiuti urbani che avrà come conseguenza un miglioramento dell’indicatore riferito a questo Goal.
GOAL 13 LOTTA CONTRO IL CAMBIAMENTO CLIMATICO
Adottare misure urgenti per combattere il cambiamento climatico e le sue conseguenze
(fonte dei dati: asvis.it)
Obiettivo 13 L’’indicatore headline (gas serra totali secondo l’inventario nazionale delle emissioni) migliora fino al 2014 per poi mantenere un andamento stabile nei successivi cinque anni; ciò evidenzia come il nostro paese sia in notevole ritardo nella lotta al cambiamento climatico. Gli obiettivi
28 da raggiungere sono due: riduzione del 20%
delle emissioni rispetto ai livelli del 1990 definito dalla Strategia Europa 2020 e raggiungere l’obiettivo di decarbonizzazione al 2050. Nel 2020 a causa del lockdown e della crisi economica derivante dalla pandemia Covid-19 si rileva una diminuzione considerevole delle emissioni di CO2. Come conseguenza si prevede un miglioramento dell’indicatore.
GOAL 14 VITA SOTT’ACQUA
Conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile
(fonte dei dati: asvis.it)
Obiettivo 14 L’indicatore mostra un andamento altalenante nell’ultimo decennio:
migliora fino al 2015, grazie alla crescita significativa dell’indicatore relativo alle aree marine protette, per poi peggiorare sensibilmente, a causa dell’aumento dell’attività di pesca e del sovrasfruttamento degli stock ittici, il cui dato si attesta all’90,7% rispetto ad una media europea del 38,2%. La situazione si caratterizza per una diminuzione dello sforzo di pesca (calcolato come il prodotto tra il tonnellaggio delle barche e i giorni di pesca, che cala del 36%
circa rispetto al 2010) e per un l’aumento del catturato per unità di sforzo (che aumenta di oltre il 25% rispetto al 2010). Non si osserva dunque il complessivo recupero delle risorse sfruttate.
GOAL 15 VITA SULLA TERRA
Proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre, gestire sostenibilmente le foreste, contrastare la desertificazione, arrestare e far retrocedere il degrado del terreno, e fermare la perdita di diversità biologica
(fonte dei dati: asvis.it)
Obiettivo 15 L’indicatore composito è caratterizzato da una tendenza negativa per tutto il decennio, causata dal netto peggioramento degli indicatori elementari relativi alla frammentazione del territorio e alla copertura del suolo, per i quali si registrano nel 2019 i valori peggiori.
Migliora, invece, l’indice di boscosità, il cui andamento è però dovuto al progressivo abbandono dei terreni agricoli. La situazione all’anno 2019 è caratterizzata da un processo di riduzione della continuità di ecosistemi, habitat e unità di paesaggio a seguito di fenomeni come l’espansione urbana e lo sviluppo della rete infrastrutturale.
29 GOAL 16 PACE, GIUSTIZIA E
ISTITUZIONI SOLIDE
Promuovere società pacifiche e più inclusive per uno sviluppo sostenibile;
offrire l’accesso alla giustizia per tutti e creare organismi efficienti, responsabili e inclusivi a tutti i livelli
(fonte dei dati: asvis.it)
Obiettivo 16 L’indicatore registra una tendenza negativa fino al 2013, per poi migliorare notevolmente, grazie al complessivo miglioramento degli indicatori relativi alla criminalità. Si evidenziano miglioramenti per gli indicatori relativi all’efficienza del sistema giuridico e la fiducia nelle istituzioni; invece, si segnala l’aumento delle frodi informatiche (in aumento del 92% dal 2010 al 2018) e la diminuzione della partecipazione sociale.
Per il periodo marzo-maggio 2020 secondo i dati del Ministero dell’Interno si evidenzia una diminuzione dei reati commessi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (2019).
GOAL 17 PARTNERSHIP PER GLI OBIETTIVI
Rafforzare i mezzi di attuazione e rinnovare il partenariato mondiale per
Rafforzare i mezzi di attuazione e rinnovare il partenariato mondiale per