Il Piano della performance è il documento programmatico triennale predisposto dalla Regione sulla base delle priorità politiche individuate a livello regionale nel Programma di Governo della XI legislatura e in coerenza con i contenuti del ciclo della programmazione finanziaria e di bilancio con particolare riferimento al Documento di Economia e Finanza Regionale 2021-2023.
Il Piano individua gli indirizzi e gli obiettivi strategici ed operativi di cui all’art 5, c.1, lett.
B del D. Lgs. 150/2009 (e cioè gli obiettivi specifici) e definisce gli indicatori per la misurazione e la valutazione della performance all’Amministrazione, nonché gli obiettivi assegnati alle direzioni e dipartimenti regionali e i relativi indicatori.
Il D.Lgs n. 150/2009 e la legge regionale n.
59/2009, modificata dalla legge regionale n.
29/2018, stabiliscono i principi di riferimento e individuano il modello organizzativo per la sistematica misurazione e valutazione della performance e dei risultati.
Il Piano della Performance 2021-2023 si applica alle Strutture della Giunta Regionale e alle seguenti quattro Agenzie regionali:
ARPAL (Agenzia regionale per l’Ambiente);
ALFA (Agenzia regionale per il lavoro, la formazione e l’accreditamento);
In Liguria (Agenzia regionale per la Promozione Turistica);
ALiSEO (Agenzia per lo studio e l’orientamento).
Anche in questa edizione di Piano sono stati inseriti gli obiettivi annuali dei Direttori Generali delle Agenzie Regionali, in modo da valorizzare il contributo di tutti gli attori del sistema regionale al perseguimento di risultati orientati alla realizzazione delle priorità strategiche individuate. Osservando il piano degli obiettivi assegnati alle strutture organizzative (appendice 2), appare infatti evidente l’intreccio di obiettivi annuali di
strutture di Giunta e di Agenzie ramificati all’interno delle Missioni.
Il Sistema di obiettivi di performance è inoltre allineato anche ad altri documenti programmatori regionali, in particolare al Piano triennale di prevenzione della corruzione e trasparenza 2021-2023.
Il Piano della performance delinea, attraverso l’articolazione in obiettivi e target annuali attesi, che cosa intende fare l’Amministrazione regionale, come e con quali strumenti agire per la realizzazione del programma di mandato, tenendo conto, altresì, della persistente crisi economica e dei consistenti tagli delle risorse statali.
I sistemi di Performance management delle organizzazioni pubbliche sono attualmente caratterizzati da una significativa evoluzione in termini di legittimazione esterna e di conoscenza delle informazioni di performance da parte dei cittadini. Entrambi i filoni sono dunque fortemente orientati all’apertura verso l’esterno della Pubblica Amministrazione, fino a tendere al concetto di
“audit esterno” e del conseguente rafforzamento e trasformazione del ruolo dei cittadini.
L’apertura all’esterno del Ciclo della Performance modifica il paradigma dei rapporti tra Pubblica Amministrazione e ambiente di riferimento, andando a ridurre l’autoreferenzialità che spesso affligge gli Enti Pubblici. A tal fine possono essere utilizzati una molteplicità di strumenti: processi decisionali inclusivi, il bilancio partecipato, le carte dei servizi e gli standard di qualità, la valutazione civica e partecipativa e la customer satisfaction.
Per la normativa italiana, a partire dal D. lgs.
150 del 2009, il Ciclo della Performance crea un circuito che virtuosamente correla il Piano della Performance (espressione di bisogni collettivi, mission, mandato e priorità
5 politiche) alla programmazione interna e,
anche tramite l’opportuno reporting, alla Relazione sulla Performance. Tale documento di rendicontazione, tramite i feedback sul ciclo avvenuto, soddisfa il duplice compito di valutare la performance dell’Ente e di alimentare l’elaborazione del successivo Piano della Performance, avviando un nuovo ciclo.
prof. Cepiku, Presidente commissione Tecnica Performance del Dipartimento Funzione Pubblica
L’apertura verso l’esterno del Ciclo della Performance genera dunque un nuovo e più ampio sistema di relazione e scambio tra Pubblica Amministrazione e stakeholder di riferimento, che impatta sui tre pilastri del ciclo della performance: programmazione, monitoraggio in itinere e impatti sulla performance organizzativa. La realizzazione di un tale processo di apertura strutturata verso l’esterno genera pertanto un raccordo sistematizzato tra performance management e policy making, rendendo possibile il collegamento tra la valutazione e la pianificazione e portando in prospettiva la compartecipazione dei cittadini già nella fase iniziale di definizione delle strategie pubbliche.
Il Piano della Performance viene approvato dalla Giunta Regionale con apposita deliberazione. Successivamente, vengono monitorati trimestralmente gli obiettivi individuati e se ne controlla l’andamento.
Ogni anno, a consuntivo, si procede alla
valutazione delle attività programmate e alla misurazione dei risultati raggiunti.
Gli obiettivi specifici triennali e quelli annuali sono stati classificati in base alla tipologia di
missioni e programmi utilizzata dalla normativa nazionale in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni e degli Enti Locali (D.Lgs. n. 118/2011 e D.Lgs.
126/2014).
Il piano è stato redatto dagli uffici competenti in materia di misurazione e valutazione della performance, raccogliendo le indicazioni e le proposte espresse dai direttori e vice direttori generali di concerto con gli Assessori competenti e con il coordinamento del Nucleo di Valutazione.
Particolare attenzione è stata posta sul progressivo miglioramento della significatività e misurabilità degli obiettivi grazie alla supervisione e all’apporto metodologico del Nucleo di Valutazione.
Il Piano è suddiviso in cinque parti principali:
- la prima presenta sinteticamente le funzioni della Regione, qual è lo stato
6 della sua organizzazione e come è
configurato il sistema di misurazione e valutazione della performance;
- la seconda parte descrive gli indirizzi di integrazione tra Piano della Performance e le altre programmazioni esterne a Regione Liguria, di cui presenta gli andamenti (Agenda 2030, BES, PNR) anche allo scopo di favorirne la più ampia diffusione e promuovere una cultura della programmazione correlata agli indirizzi internazionali e nazionali;
- la terza parte contiene la pianificazione triennale di Regione Liguria per il periodo di piano 2021 – 2023, raccordando ad ogni Missione / Programma gli obiettivi specifici e le strutture responsabili;
- la quarta parte riguarda la programmazione annuale di Regione Liguria, presentando con “logica a cascata” le missioni, gli obiettivi specifici e gli obiettivi annuali/operativi agganciati alle singole articolazioni organizzative della Regione: Segreteria Generale, Direzioni centrali, Dipartimenti, Agenzie;
inoltre illustra la sperimentazione della Valutazione partecipativa;
- nell’ultima sezione vengono descritte le misure da intraprendere per migliorare l’attività di gestione e misurazione della performance e l’integrazione con il Piano di prevenzione della corruzione e trasparenza;
- in appendice, infine, per uniformità di lettura del Piano e comodità di consultazione, sono state raccolti:
Obiettivi specifici delle Direzioni/Dipartimenti;
Albero della Performance (dalla Missione all’obiettivo annuale);
Schede obiettivi annuali delle Direzioni, Dipartimenti, Segreteria Generale e Agenzie regionali con indicatori e target;
Piano della Valutazione Partecipativa 2021;
Piano triennale di azioni positive, (allegato al Piano della Performance ai sensi art. 48 comma 1 D. Lgs 198/2006 - codice pari opportunità tra uomo e donna),
Organigrammi delle strutture organizzative della Giunta regionale, al 1°
gennaio 2021.
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