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5. La struttura di copertura

5.4. Le scelte effettuate

Com’è possibile capire dai paragrafi precedenti, la scelta del tipo di struttura da usare per la copertura, non coinvolge solamente l’edificio in se stesso, ma, data la sua importanza, condiziona l’intera area di progettazione nonché il territorio circostante.

Le tecnologie da usare sono varie, ma in questo caso la scelta è stata vincolata dalla richiesta esplicita dell’amministrazione comunale espressasi a favore di una copertura il legno lamellare.

Partendo dall’analisi dell’area sulla quale andrà ad inserirsi l’intera struttura ci si è subito resi conto che una struttura monumentale sarebbe stata troppo invasiva. Il sistema territoriale, a prevalente sviluppo campestre, ha portato all’idea di un tipo di struttura che fosse limitata il più possibile in altezza. Soluzione che si implementava con l’ipotesi di integrazione dell’edificio con il territorio circostante.

Volendo realizzare una struttura radiale, l’iniziale vaglio di diversi tipi strutturali, prevedeva l’uso di archi che si impostavano su una struttura di spina centrale realizzata esattamente sopra al campo in direzione della lunghezza: questi, per il raggiungimento dell’altezza prevista sui bordi del campo più grande, di 8 metri, si allargavano troppo rispetto al corpo centrale della struttura limitando da un lato l’inserimento di un ampio parcheggio, dall’altro il verde attrezzato. Soprattutto questa soluzione mal si confaceva al

parziale interramento, con terreno di riporto, della struttura dal lato ovest, creando uno sfalsamento dei piani d’imposta delle cerniere di base degli archi laterali, quindi un decentramento rispetto alla struttura sottostante, con problematiche relative ad alcune altezze sulle gradonate e sui collegamenti orizzontali interni.

Questo problema ha fatto pensare alla sostituzione degli archi prossimi al terreno di riporto con un portale, realizzando così una struttura con portali da un lato e archi dall’altro che si impostavano sempre sulla spina centrale. Si presentava il problema dell’attacco del portale a terra, sempre per il discorso del rilevato di terreno. Si è pensato di ovviare a questo realizzando la prima parte del portale in cemento armato creando un’impostazione in quota del portale stesso, solamente per il lato ovest, dov’era presente il terreno rialzato.

Anche questa soluzione è stata scartata per i problemi relativi alle curvature dei portali prossimi al rilevato di terra, che, per il trasporto, sarebbero dovuti arrivare separati e giuntati in cantiere. Inoltre l’altezza necessaria risultava essere ancora troppo elevata in alcuni punti incompatibile con i collegamenti chiave.

Per il mantenimento della struttura radiale che armonizza il contesto creato, peraltro, anche dalla presenza dell’impianto per piscine, si è optato per una struttura sempre basata su una spina centrale realizzata mediante un sistema spaziale costituito da due capriate poste alla distanza di 3,80 metri collegate

rigidamente da traversi orizzontali lignei e da diagonali in acciaio e da travi rettilinee su tre appoggi che vi si impostano seguendo lo schema geometrico su detto.

La capriata centrale ha una luce di 48,00 metri ed un’altezza massima di 4,10 metri in mezzeria. L’estradosso è curvo, con un raggio di curvatura di 98 metri, mentre l’intradosso si mantiene piano.

Le travi laterali sono ad anima piena, a lunghezza variabile con un massimo di 30 metri per quelle centrali ed hanno una sezione di 26 x 110 centimetri. Come già detto sono travi continue su tre appoggi, il primo dei quali esterno il secondo vicino al livello più alto delle gradonate e il terzo costituito appunto dalla grande struttura centrale.

L’orditura secondaria è costituita da travi che collegano trasversalmente le travi principali, alle quali sono giuntate mediante dei nodi a scarpa in lamiera d’acciaio, supportando il pacchetto di copertura realizzato tramite listoni di perlinato, isolante, camera d’aria e copertura in pannelli di rame preossidato.

La trave reticolare centrale presenta alcuni vantaggi tra cui la leggerezza, pur coprendo una notevole luce, e la possibilità di ospitare al suo interno anche le ingombranti tubature degli impianti di condizionamento. Inoltre, la modularità propria di questa struttura consente un trasporto contemporaneo di parti di essa già preassemblate dalla ditta produttrice con una diminuzione dei tempi di montaggio e dei rischi di errori in cantiere.

L’intera struttura di copertura in legno lamellare copre una superficie di 3350 mq e permette di coprire l’intera area di gioco e le gradonate capaci di 1500 posti a sedere.

Per quanto riguarda i collegamenti, questi saranno realizzati, nella struttura di capriata, tramite caviglie interne, in grado di far fronte agli sforzi presenti nei correnti superiori della capriata, ma soprattutto in grado di verificare il rifollamento del legno anche con un numero limitato di elementi.

I collegamenti minori, in cui le sollecitazioni non sono tali da giustificare l’uso di caviglie, sono realizzati mediante semplici bullonature talvolta associati a piastre d’acciaio inserite all’interno degli elementi lignei direttamente in fabbrica.

Gli attacchi tra capriata e travi principali, che si impostano al livello dei correnti superiori della capriata stessa, sarà realizzato mediante scarpe metalliche attaccate mediante chiodature mediante chiodi ad aderenza migliorata. Queste ultime saranno già posizionate in fabbrica sugli elementi della capriata prima del traporto.

Il collegamento delle travi principali con le strutture verticali è realizzato mediante appoggi morbidi su forcelle realizzate in cemento armato all’esterno e in piastre di metallo al livello dell’appoggio intermedio.

Una considerazione va fatta anche sul prolungamento della copertura al di sopra di quelle zone che sono all’esterno: questo è stato fatto principalmente per proteggere le travi in legno dal contatto diretto con l’acqua e conseguentemente anche i collegamenti con le altri parti della struttura.

Stesso tipo di collegamento è stato usato per unire le travi secondarie alle travi principali.

Questi tipi di collegamento consentono un facile assemblaggio dell’intera struttura contenendo i tempi di manodopera e, conseguentemente, i costi.

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