• Non ci sono risultati.

Capitolo 4 Indagine sui caratteri e le preferenze dei turisti

4.4 Gli elementi di attrattività

4.4.7 Le tradizioni

Grado è una terra ricca di tradizioni, a cui i suoi abitanti sono molto affezionati ed anche i turisti, quando ne vengono a conoscenza, ne sono catturati e ciò li spinge a visitare la località in diversi periodi dell'anno.

Personaggi della tradizione dell'isola fin da tempi lontani sono le Varvuole, delle brutte streghe provenienti dal mare che fanno la loro comparsa sbarcando in porto il 5 gennaio, la sera precedente la Befana. Ogni anno viene riproposta la rievocazione storica delle Varvuole, che nell'anno corrente hanno attirato circa tremila spettatori, tra Gradesi e turisti.

e quando scendono sulla terra ferma urlano, ballano con movimenti vorticosi e spaventano tutti; esse, secondo la tradizione si recano ogni anno sull'isola per rapire i bambini cattivi.

Gli abitanti dell'isola, per sfuggire alle streghe, secondo la tradizione, strofinavano una testa d'aglio su porte e finestre e bagnavano di acqua santa angoli più bui delle loro case. La storia delle Varvuole probabilmente ha origine da fatti realmente accaduti, infatti si ritiene che queste figure possano ricondursi agli Uscocchi, pirati provenienti dalle coste balcaniche, che si recavano in queste terre per fare razzie e seminare il terrore. La fantasia ed i racconti hanno poi creato attorno a questi fatti la storia delle streghe provenienti da mare.

Lo spettacolo messo in scena ha una funzione liberatoria per chi vi assiste, come le streghe vengono cacciate alla fine del racconto, anche la società gradese vede la sua redenzione ed il bene prende il sopravvento sul male.

Un evento molto atteso in primavera è il Festival della canzone Gradese, che si tiene ogni anno a partire dal 1946; è un festival canoro in cui gruppi e cantanti singoli si sfidano per decretare la canzone inedita più bella, ovviamente cantata in Gradese. I temi delle canzoni sono solitamente l'amore e la vita a Grado, i pescatori, il mare e la natura; si canta di gabbiani, pesca, del borèto e della bellezza del paesaggio, oltre che delle difficoltà della vita dei pescatori di un tempo. Esso rappresenta un mezzo per tramandare alle generazioni più giovani la tradizione del dialetto, per raccontare di tempi lontani, in cui Grado era diversa e più selvaggia rispetto ad ora e sfidare la creatività degli abitanti; i Gradesi sono orgogliosi di organizzare, partecipare alla manifestazione o anche solo godersela seduti comodi e si identificano nei valori espressi dalle canzoni, emerge un forte senso di appartenenza e di amore per la propria terra d'origine.

La giuria, composta da tutti gli spettatori al Palazzo dei Congressi, decreta la canzone più bella, a cui spetta il primo premio, altri premi sono “Grado International” assegnato alla canzone scelta da Gradesi residenti all'estero che guardano lo spettacolo in streaming, il premio “G. Zuberti – Cooperativa Pescatori” al miglior testo ed il premio qualità “Quelli…del festival”. Un'opportunità per chi vince il festival è la partecipazione al Festival Regionale della Canzone, a cui hanno accesso canzoni in tutti i dialetti della regione.

L'edizione di quest'anno della rassegna ha visto più di mille spettatori in sala e quasi novemila hanno seguito la diretta streaming.

Forse la canzone più famosa di tutte dal 1946 ad oggi è "Cussì xe nato Gravo", che vinse il festival nel 1950 ed è rimasta nei cuori dei Gradesi dell'epoca e dei successori; la canzone racconta della nascita dell'isola da un foro presente su un sacco di sabbia nelle mani del "padrone del mondo".

La tradizione per eccellenza dell'isola è il Perdòn di Barbana, pellegrinaggio della prima domenica di luglio a cui partecipano moltissimi gradesi e anche un buon numero di turisti, i quali apprezzano lo spirito di festa che caratterizza l'intera giornata e la dedizione alla Madonna di Barbana da parte di tutta la comunità. In quel giorno è come se tutto si fermasse a Grado per partecipare al pellegrinaggio e alla festa che accompagna il viaggio della Madonna; tutto è organizzato accuratamente, dalle decorazioni ai rinfreschi che si tengono sulle barche dopo la manifestazione e chi non si reca a Barbana aspetta il passaggio della statua lungo il porto. Bandiere sventolano e cori si intonano in una vera e propria festa paesana, che fa sentire tutti più vicini.

Sempre nel mese di luglio a Grado si festeggia la giornata dedicata ai Santi Ermacora e Fortunato patroni dell'isola, con l'organizzazione della classica sardelada per unire in un'unica festa i Gradesi e tutti i loro ospiti. In Campo Patriarca Elia l'Associazione Portatori della Madonna di Barbana prepara pesce ed in particolare sardele, sarduni e polenta bianca, come vuole la tradizione gradese, per tutti. Il cibo semplice e la convivialità sono molto apprezzati dalla gente del posto e dai turisti, soprattutto austriaci, che accorrono appositamente per vivere una tradizione diversa da quelle a cui sono abituati e passare una serata in allegria accompagnati dalla musica della banda di Grado.

L'ultima tradizione che ricorre nell'arco dell'anno è quella dei presepi. Da metà dicembre a metà gennaio l'isola di Grado e le sue frazioni sono "invase" da circa 250 presepi realizzati con materiali di ogni tipo, tra cui pasta, conchiglie, pezzi di plastica, bambole; l'elemento che accomuna tutti è la Natività al centro della scena, mentre il resto è frutto della fantasia degli autori. Molti presepi sono opera di singoli Gradesi o associazioni quali i Graisani de Palù ed i Donatori di sangue dell’Advs ed il più particolare ed apprezzato è quello galleggiante, in cui la Natività è rappresentata in un

proprio di fronte alla banchina e gli artisti sono i Portatori della Madonna di Barbana. La manifestazione dei presepi, che ha avuto inizio negli anni 2001-2002 con circa quaranta opere, è diventata un momento di festa per Gradesi e turisti e si è fatta conoscere sia in Italia che in Austria, infatti all'edizione 2014 hanno preso parte rappresentazioni provenienti da Trieste, Moggio Udinese, Udine, Qualso, Gonars, Perteole, Premariacco, Feletto Umberto, Aviano, Attimis, più lontano da Pergine Valsugana, Bologna e Bergamo ed infine hanno partecipato presepisti austriaci di Feldkirchen, Sankt Lorenzen bei Knittelfeld, Feistritz bei Knittelfeld e St. Lorenzen/Murztal. Durante la mostra dei presepi vengono organizzate visite guidate gratuite in diverse lingue per coinvolgere i turisti, fornire loro informazioni storiche e renderli partecipi di una tradizione così particolare. Ogni anno si contano circa 30.000 turisti, attirati dalla particolarità e numerosità dei presepi, sparsi in ogni angolo del territorio gradese, alcuni molto suggestivi; ciò dimostra la presenza di attrattività anche durante la stagione fredda, infatti molti turisti amano visitare l'isola d'inverno, rilassarsi nelle spa degli alberghi e passeggiare per il centro godendo dello spettacolo natalizio.