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GIORNATA INTERNAZIONALE PER LA RIDUZIONE DEI RISCHI DA DISASTRI 2013.

3.2. Lezioni europee

A seguito della catastrofe di New Orleans, nel 2006 la ULSS 20 di Verona mise a punto un progetto chiamato Salvataggio di persone disabili in caso

di disastri, coinvolgendo tutta l’Unione Europea. L’Ospedale San Bonifacio

di Verona, a tal proposito, iniziò ad utilizzare il Safety Watch nell’Ospedale San Bonifacio di Verona ossia un orologio intelligente che permette di rintracciare persone portatrici dl demenza. Il progetto europeo della ULSS 20 fu alla base della Carta di Verona redatta nel 2007. ‹‹Resta inteso che la Carta non è concepita per identificare dei nuovi diritti con valenza legale. Piuttosto, lo scopo della Carta è di collegare le libertà fondamentali esistenti e la protezione civile l’una con l’altra e di portarle maggiormente a conoscenza dei cittadini e delle istituzioni››98 leggiamo nella Carta. Essa offre delle indicazioni chiare in tema di coinvolgimento dei disabili e delle organizzazioni per una migliore pianificazione, ed in tema di accessibilità alle informazioni.

Vista la generale mancanza di consapevolezza riguardo alla disabilità, le persone con disabilità e le loro organizzazioni sono un’ inestimabile fonte di informazioni e nozioni sui loro bisogni specifici soprattutto in situazioni di vulnerabilità. La

                                                                                                               

97 AA.VV., Communicating with People with Disability: National Guidelines for Emergency Managers, Australian Emergency Management Institute, Mount Macedon, 2013.

98 Regione Veneto, ULSS 20 Verona (a cura di), La Carta di Verona. Sul salvataggio delle persone con disabilità in caso di disastri, Verona, 2007. pp. 8-13.

sicurezza delle persone con disabilità in situazioni di emergenze umanitarie e nell’evento di disastri naturali e provocati dall’uomo è responsabilità delle organizzazioni di persone con disabilità, degli individui, delle istituzioni pubbliche a tutti i livelli, della società civile e finanziaria, delle parti sociali, delle organizzazioni non governative, delle istituzioni educative, delle autorità sanitarie e delle organizzazioni della protezione civile. […] Il coinvolgimento della comunità e la sua partecipazione nella pianificazione e nel mettere in atto i provvedimenti dei piani d’emergenza è un elemento basilare nella risposta e nella gestione del disastro. […] Il potenziale delle nuove tecnologie dovrebbe essere interamente realizzato e usato per sostenere le persone con disabilità e per garantire loro le pari opportunità e la parità di trattamento anche in situazioni d’emergenza. Le tecnologie di comunicazione e d’informazione, i supporti di mobilità, gli apparecchi e le tecnologie d’assistenza, le tecniche e le attrezzature di salvataggio, i sistemi di allarme e di risposta rapida devono soddisfare i bisogni specifici delle persone con disabilità anche dopo l’evento di un’emergenza umanitaria o l’evento di disastri naturali e/o provocati dall’uomo quando, oltre ad un danno fisico, dev’essere affrontato anche uno stato psicologico alterato. […] Le informazioni dovrebbero essere corrette e facilmente comprensibili, accessibili da parte di tutti e adeguate, affinchè soddisfino le diverse esigenze delle persone con disabilità, considerando i diversi tipi di disabilità. Le informazioni dovrebbero essere anche positive, incoraggianti, d’aiuto ed economicamente alla portata di tutti. L’efficacia delle informazioni dovrebbe essere monitorata con l’uso di parametri identificabili e misurabili. […] È importante promuovere una collaborazione e cooperazione costanti, permanenti e regolari fra portatori d’interesse a livello locale, nazionale e internazionale. Si dovrebbe promuovere la raccolta dei protocolli, delle tecnologie, delle tecniche, dei documenti scientifici, dei rapporti in merito a tutte le azioni intraprese per migliorare la sicurezza delle persone con disabilità in situazioni di rischio, come campagne di pubblica consapevolezza, attività di limitazione dei disastri, piani di preparazione in evento di disastro e piani di simulazione. In questo caso, è considerata necessaria un’ampia diffusione del risultato di tali processi. Se non vengono diffuse, le informazioni non acquistano il valore necessario. […] In situazioni di rischio e in accordo con l’approccio dell’ “Universal Design”, si dovrebbero adottare dei provvedimenti adeguati per garantire alle persone con disabilità l’accesso, su una base di parità con le altre persone, all’ambiente circostante, al trasporto, alle informazioni e alle comunicazioni, ai sistemi e alle tecnologie informative, come pure ad altri servizi e prestazioni come i numeri

d’emergenza comuni.99

Sul sito internet della Città di Londra c’è una sezione interamente dedicata alle emergenze. Il sito fornisce informazioni utili e semplici da reperire su come prepararsi, come reagire all’emergenza e dove recarsi sia se si è in famiglia ma anche se si gestisce un esercizio commerciale. In occasione della Giornata Internazionale per la Riduzione dei Disastri del 2013, il responsabile dell’Ufficio londinese per la Resilienza ha pubblicato un                                                                                                                

articolo dal titolo Disabilità e Resilienza. L’articolo, che ho riassunto di seguito, racconta dapprima un avvenimento accaduto a Londra qualche anno fa il quale ha coinvolto i disabili di una casa di cura, e successivamente identifica passi concreti che una persona affetta da disabilità può fare per reagire da solo durante una emergenza.

Nel 2011 ci furono una serie di eventi che crearono disordine pubblico in molti quartieri di Londra. I residenti di una casa di cura vicina ad un incendio si trovarono senza luce. Per un gruppo di anziani, molto fragili e con disabilità fu un’esperienza spaventosa, non solo quella notte ma anche i giorni seguenti. Lo staff del Consiglio di Londra si assicurò che stessero tutti bene, provvide a fornire cibo e altre cose essenziali e, assicurata la sicurezza, aiutarono i residenti che volevano o avevano bisogno di stare da un’altra parte di cercare una soluzione alternativa. Successivamente fu fatta una campagna di sensibilizzazione nella comunità la quale rilevò che molte persone (disabili e anziani) avevano paura di uscire e dunque furono aiutate con la spesa, il ritiro delle pensioni e le varie commissioni. Questi aiuti hanno fornito un prezioso senso di comunità e rassicurazione. Addirittura, per una persona con disagio psichico, l’avere persone a cui rivolersi ha impedito l’escalation dell’ansia in crisi. Tuttavia mentre le organizzazioni continueranno ad assicurarsi che i bisogni dei disabili siano soddisfatti, ci sono un numero di azioni che le persone con disabilità possono fare per essere indipendenti ed ottenere il proprio livello di resilienza durante una emergenza.

Prepara te stesso e la tua famiglia

Crea una rete di supporto con la famiglia, gli amici, i vicini, e gli assistenti. Assicurati di avere tutti i contatti- in questo modo, se hai bisogno di assistenza, hai qualcuno da chiamare.

Se possiedi un allarme medico o un braccialetto- indossarlo!

Discuti di ogni tipo di assistenza di cui hai bisogno in ufficio con il tuo datore di lavoro. Se sei un genitore o tutore di un bambino disabile, discuti dei suoi bisogni nella scuola.

Tieni una lista di numeri per il tuo dottore, assistente, eventuali altre strutture o servizi che usi regolarmente.

Prepara gli altri

Discuti dei tuoi bisogni con la tua rete di supporto- se usi strumenti tecnologici di assistenza, spiega come usarli.

Se hai difficoltà a comunicare pensa di tenere sempre con te una scheda che spieghi il modo migliore per comunicare con te.

Se dipendi da strumenti medici (per esempio per dialisi, fornitura di ossigeno o continua fornitura di farmaci) contatta l’Ente che ti fornisce elettricità, acqua e gas affinché registri le tue esigenze- in caso di interruzione quindi sarà in grado di fornire uno specifico supporto.

Prepara la tua casa

Monta un rilevatore di fumo (persone con disabilità uditive potrebbero montare un rilevatore con luci lampeggianti) e considera come poter uscire di casa in fretta.

Assicurati che la tua casa mantenga una giusta temperatura sia in estate che in inverno- alcune persone disabili possono essere a rischio sia di ondate di calore che di ondate di freddo. Potresti ottenere aiuto per isolare la tua casa.

Controlla se la tua proprietà è in una zona a rischio alluvione e assicurati di essere registrato per ricevere gli avvertimenti dalla Agenzia per l’Ambiente e Alluvioni.

Preparati per l’evacuazione

Fai una lista delle cose essenziali di cui hai bisogno e conservala in un luogo comodo- se hai bisogno di evacuare velocemente fornirai così questa lista per aiutarli ad aiutarti. La lista potrebbe includere:

• medicine

• strumenti medici tecnologici che usi (sedia a rotelle, apparecchio acustico, protesi, ecc)

• cibi speciali se hai bisogno di una dieta particolare • alimenti e medicine per gli animali di servizio

Pensa anche di consegnare una copia ad un amico fidato o parente, o online (anche se non usi il computer) per averle sempre a disposizione100.

Nel 2013 il Consiglio d’Europa ha inviato un questionario agli Stati membri; in Italia è stato ricevuto dal Ministero del Lavoro e poi inoltrato al Dipartimento di Protezione Civile. L’incontro è avvenuto in ottobre a Parigi tra delegazioni di Paesi facenti parte l’Accordo europeo e mediterraneo sui grandi rischi europeo e mediterraneo sui grandi rischi del Consiglio d'Europa (Accordo EUR-OPA) con l'obiettivo di confrontare le buone pratiche, le esperienze e la normativa esistente su questo argomento, con il fine ultimo di tracciare in futuro delle Linee Guida per tutti i Paesi aderenti. I risultati non sono ancora stati pubblicati.

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