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mento che questi possono essere utilizzati tutti i giorni dai visitatori e, di conseguenza, visti anche da un pubblico potenziale (Amenta 2010, p. 27). Addis (2005) sottolinea, inoltre, l’importanza dell’uso delle nuove tecnologie anche con scopi didattici. La seconda dimensio- ne analizzata, Place, può essere suddivisa tra “place experience” e “external”, e riguarda le strategie e le politiche che un museo può mettere in atto per attirare il visitatore. All’interno di Promotion, poi, ci sono la pubblicità e l’immagine, e quest’ultima evidenzia l’importanza del brand museale. Il Price, infine, si compone di politiche di prezzo, politiche di incentivi e dif- ferenziazione.

L’indicatore PMMP può essere utile per migliorare le performance dei musei attraverso l’applicazione di strumenti di marketing.

Generalmente gli indicatori che analizzano il rendimento dei musei si basano sull’affluenza del pubblico e, per questo, rischiano di penalizzare le istituzioni medio-piccole. Un indicatore che analizza i quattro ambiti del marketing mix, come in questo caso, invece, studia gli aspetti manageriali e aiuta a raggiungere gli obiettivi che un’azienda si è prefissata (Amenta 2010).

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Linee guida

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Molti sono gli strumenti tecnologici che hanno rivoluzionato il mondo dell’arte e della cultu- ra. In generale, le istituzioni culturali che mettono in atto strategie di valorizzazione e diffu- sione della conoscenza si servono principalmente di:

- Siti, portali e applicazioni Web che possano rappresentare l’entità e l’attività dell’istituto e attuare strategie di informazioni e divulgazione culturale e scientifica;

- Collaborazione con figure professionali interne o consulenti esterni esperti nella valorizza- zione e nella diffusione della conoscenza;

- eventi espositivi e mostre temporanee fruibili anche sul Web ;

- eventi espositivi retrospettivi tradizionali con una riprogettazione anche online. Tutti questi nuovi strumenti sono in grado di aiutare a:

- descrivere e rappresentare il patrimonio;

- offrire nuove modalità di comunicazione e di accesso all’informazione;

Tra queste nuove tecnologie, possono offrire molte opportunità il Web in generale e, in parti- colare, le mostre organizzate appositamente per questo supporto. Le mostre virtuali, infatti, potenziano le prospettive di crescita e di valorizzazione dei beni culturali già introdotte dalla dimensione digitale.

Esse ampliano, inoltre, il pubblico al quale si rivolgono, dal momento che sono indirizzate non solo agli addetti al settore, ma ad un numero potenzialmente sempre più vasto e diversifi- cato di utenti. Proprio per andare incontro alle esigenze dei nuovi segmenti di pubblico, è ne- cessario che siano utilizzati dei modelli di gestione in grado di generare percorsi virtuali di- versificati, ma che mantengano anche costi di produttività accettabili.

E’ necessaria, quindi, la presenza di una base teorica, metodologica e strumentale adeguata per poter sviluppare delle mostre virtuali online e giungere in maniera sempre più completa all’ubiquità d’accesso garantita dalla Rete, oltre che al policentrismo della custodia e della fruizione dei beni culturali.

Le mostre realizzate per il Web hanno, perciò, una rilevanza istituzionale e vanno considerate come un’attività strategica da pianificare e sostenere per la crescita futura.

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In ambito europeo, di grande rilevanza è il progetto MINERVA - Ministerial Network for Va- lorising Activities in digitisation (2002-2006) - che è stato coordinato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali italiano e al quale hanno preso parte anche i Ministeri della Cultura de- gli Stati Membri dell’Unione Europea, Russia e Israele. Questo progetto rientra nell’obiettivo generale di rendere fruibile il patrimonio culturale europeo in maniera sempre più ampia at- traverso la Rete Internet e, in particolare, ha come obiettivo primario la creazione di una vi- sione comune a livello europeo che porti a definire azioni e programmi nell’ambito dell’ac- cessibilità e della fruibilità dei beni culturali in Rete, cercando un equilibrio e un’omogeneità transnazionale delle attività digitali (Piccininno 2007). Il progetto MINERVA opera a livello politico in quanto garantisce una collaborazione tra gli Stati attraverso le istituzioni con com- petenza sul patrimonio culturale, ma è attivo anche per diffondere la conoscenza delle politi- che e dei programmi comunitari. A livello tecnico, invece, intende creare una piattaforma condivisa contenente linee guida per la digitalizzazione del patrimonio culturale.

Il primo manuale pubblicato da MINERVA per la qualità del Web risale al 2003 e definisce una serie di criteri in base all’identità del Soggetto Culturale e agli obiettivi che esso vuole perseguire tramite il Web . La seconda edizione italiana del Manuale per la qualità dei siti

Web pubblici culturali risale al 2006 e propone soluzioni per risolvere i problemi più ricorren-

ti, che generalmente riguardano i contenuti, e una panoramica di leggi e regolamenti europei. Dal Manuale è stato estratto un Vademecum, i dieci Principi per la qualità di un sito Web cul-

turale, che deve essere utilizzato per controllare che il sito sia trasparente, efficace, aggiorna-

to, accessibile, concentrato sull’utente, reattivo, multilingue, interoperabile, gestito, conserva- to (Piccininno 2007).

Esiste, poi, un manuale in inglese, il Quality Principles for cultural Web sites: a handbook, con la rispettiva traduzione italiana che serve a spiegare nel dettaglio i dieci principi e a pro- porre dei test di verifica della loro applicazione. L’ultimo prodotto di MINERVA, infine, è Museo&Web , cioè il Kit di progettazione di un sito Web di qualità di un museo medio-picco-

lo, disponibile in Italiano, Inglese e Francese, destinato a musei con risorse umane e finanzia-

rie non sufficienti per creare un proprio sito Web. Museo&Web fornisce loro informazioni e modelli di pagine html da scaricare e modificare a seconda delle esigenze.

L’ultima creazione italiana, non ancora disponibile nella versione definitiva, è MOVIO: MO- stre VIrtuali Online, uno strumento progettato dall’ICCU con lo scopo di aiutare qualunque istituzione culturale ad organizzare mostre virtuali online.

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A sottolineare l’importanza che comincia ad assumere anche in Italia, nell’ambito della con- servazione e valorizzazione della cultura, l’utilizzo degli strumenti tecnologici e, in particola- re, la creazione delle mostre virtuali online, è il ruolo sempre maggiore assunto dall’OTE- BAC, l’osservatorio tecnologico per i Beni e le Attività culturali, il quale ha l’obiettivo di of- frire un supporto ai soggetti culturali pubblici per lo sviluppo di siti Web e per la creazione e il reperimento di contenuti digitali secondo standard e criteri di qualità condivisi. L’OTEBAC collabora spesso all’interno del progetto MINERVA nell’elaborazione e nell’adozione di do- cumenti che forniscono linee guida generali per migliorare la qualità dei siti Web culturali; tra questi testi, i più importanti sono:

a. Museo&Web : kit di progettazione di un sito di qualità per un museo medio - piccolo, si tratta di un documento che fa parte dei “kit di progettazione e modelli di riferimento per siti Web di soggetti culturali pubblici” all’interno del progetto MINERVA, cioè di una Rete di esperti appartenenti a diversi Paesi europei e a vari settori dei beni culturali e dell’informa- tica che hanno condiviso esperienze, conoscenze e metodi di lavoro.

b. Mostre virtuali online. Linee guida per la realizzazione (aggiornato alla versione 1.0, settembre 2011) è un documento nato dalla cooperazione tra l’Istituto centrale per il cata- logo unico delle biblioteche italiane (ICCU) e l’Istituto centrale per gli archivi (ICAR) in collaborazione con l’Osservatorio tecnologico per i beni e le attività culturali (OTEBAC); esso vuole illustrare lo stato dell’arte in tema di mostre virtuali online partendo da espe- rienze concrete svolte nell’ambito italiano e nel panorama internazionale.

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In questa trattazione si prenderanno in considerazione i due testi appena citati, Museo&Web :

kit di progettazione di un sito di qualità per un museo medio - piccolo e Mostre virtuali onli- ne. Linee guida per la realizzazione, e il kit open source MOVIO: MOstre VIrtuali Online

(Tabella 2).

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