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Mamme Social: le ragioni di una scelta

Capitolo 3. Le Mamme in Rete e l’interesse delle aziende

3.1 Mamme Social: le ragioni di una scelta

L’utilizzo di internet da parte delle donne è sempre più variegato ed intenso. Da quanto emerge da alcune ricerche sul comportamento online, la donna è caratterizzata da un profilo più social rispetto alla componente maschile. La naturale propensione di una donna a dire cosa si è comprata e perché gli piace un determinato oggetto, trova terreno fertile in tutte quelle piattaforme Social Media che fanno della condivisione di informazioni e del networking il loro punto centrale. Escluso Youtube infatti, la donna è la maggior utilizzatrice di social networks e blogs (ComScore, 2011).

Le mamme di oggi vengono chiamate mamme 2.0 proprio per il maggior utilizzo delle piattaforme 2.0.

Alla nascita del primo figlio la mamma avverte un sensazione di incompetenza ed è spinta alla ricerca di informazioni il più dettagliate possibile. Se pensiamo ad esempio al tema dell’allattamento, e ai continui cambiamenti nelle filosofie di pensiero che, trent’anni fa prediligevano il latte in polvere ed ora l’allattamento al seno, comprendiamo come anche le informazioni che in rete vi si possono trovare sono tra le più varie. La mamma in rete ricerca e consulta numerosi siti di informazione, e seleziona quei consigli che ritiene più adatti al suo caso e li re-interpreta. La selezione informativa fa parte di una delle caratteristiche della mamma 2.0, che la rendono sensibile e attratta da contenuti di valore. Il successo dei blogs, di cui ci occuperemo nei capitoli successivi, sta nel riuscire a dire le cose come sono in realtà. Una mamma che ho intervistato, ad esempio, mi ha spiegato la sua preferenza verso i blog raccontandomi l’episodio in cui, ritrovatasi ad allattare la propria figlia per 12 volte al giorno, bilanciava la ricerca informativa tra consultazioni con esperti e opinioni di altre mamme nella rete. Intimorita dal rischio di perdere il latte, ha dapprima contattato le puericultrici che le hanno suggerito di continuare ad allattare al seno e di “evitare categoricamente l’utilizzo della “bottiglia”, pena la perdita del latte”. La mamma, ancora preoccupata non ha però smesso di informarsi sul tema dell’allattamento e ha

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cercato ulteriori pareri da esperti e utenti della rete. L’intervistata mi racconta di aver individuato in un blog il racconto di una mamma che ha vissuto un’ esperienza del tutto simile alla sua. L’esperienza della blogger in questo caso si era risolta con l’alternanza dell’allattamento al seno all’utilizzo di una bottiglietta. L’intervistata mi ha spiegato chiaramente di aver preferito un’informazione derivata da un esperienza reale a quella istituzionale aggiungendo che nei siti istituzionali “pro allattamento al seno” mai le avrebbero consigliato l’utilizzo del biberon, tanto meno i pediatri che sposano tale filosofia. Eppure è ragionevole pensare che, mi suggerisce l’intervistata, se avesse continuato ad allattare così consistentemente e senza l’utilizzo di una bottiglietta che le permettesse di rigenerare latte, la perdita della funzione sarebbe avvenuta prima.

Internet è dunque diventato un luogo di passaggio di informazioni che per le donne e per le mamme sono fondamentali. Un altro aspetto è l’utilità dell’informazione nella condizione della mamma moderna, che a dispetto delle generazioni precedenti a parere di molte delle intervistate è più sacrificata. Mentre un tempo la figura della mamma era associata alla donna che stava a casa ad accudire il bambino e sistemare casa, le giovani donne di oggi si trovano con la nascita del primo figlio a rinunciare ad una serie di attività a cui erano abituate, la palestra, la cena fuori con le amiche o con il marito, e che le mamme delle generazioni precedenti non avevano. Il sacrificio, dunque, risiede in tutti quegli impegni personali che le mamme di una volta non avevano mentre quelle attuali hanno e combattono per mantenerle, mentre organizzano la vita del proprio figlio.

La mamma si trova dunque ad organizzare una marea di impegni, come portare il figlio a scuola, trovare la babysitter, andare a fare la spesa, andare in palestra, preparare la cena etc. e la rete le aiuta in questo processo. Lo smartphone e la connessione in mobilità nella fattispecie consentono alle mamme di trovare la scuola per i bambini, localizzare l’asilo, confrontarsi con altre mamme su i problemi che hanno, conoscere nuova gente, esprimere la loro opinione e la propria esperienza, iscriversi a Linkedin per trovare lavoro, far crescere le proprie idee. Le donne, dunque, sono più social degli uomini perché si sono accorte di quanto la rete le aiuta in tutti i

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momenti del vissuto quotidiano. Inoltre lo sviluppo di applicazioni e servizi indirizzate alle mamme stanno evolvendo, si pensi ad esempio alle applicazioni per smartphone che permettono alle mamme di trovare una babysitter vicino casa e sapere chi delle sue amiche l’ha già provata e quanto ne è rimasta soddisfatta. Questi servizi per le mamme non faranno che aumentare, coinvolgendo e soddisfacendo sempre di più le mamme che a quel punto non molleranno più la rete.

Nel periodo della maternità, poi, la rete viene utilizzata come veicolo sociale. La condizione di mamma prevede spesso dei momenti di solitudine con il proprio figlio mentre il marito e le amiche sono al lavoro. In questa fase alcune mamme iniziano a scrivere il proprio diario personale pubblico in rete, sotto forma di blog come strumento di sfogo personale o per parlare delle proprie passioni. Altre volte l’utilizzo di internet come veicolo sociale avviene attraverso forum e portali dedicati alle mamme nelle quali vengono dati consigli su ogni genere di problema e le mamme possono prendere voce partecipando attivamente con commenti, post, e chat. Il luogo di incontro preferito dalle mamme sta diventando, dunque, sempre di più la rete.