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Manipolazioni e stress struttural

Vincoli conservativi e fruizione

3.3 Manipolazioni e stress struttural

Un codice è un manufatto suddivisibile in unità, costituite da fascicoli in pergamena, assemblate mediante cuciture che uniscono sia i fogli sia i fascicoli. Le cuciture, di solito in canapa o cotone corrono lungo il dorso in corrispondenza della piegatura dei fogli al centro del codice. È necessario riflettere sull’incidenza della conformazione strutturale del manoscritto in ordine a eventuali modifiche incorse in seguito a sollecitazioni esterne, quali manipolazioni, uso per ragioni di studio, spostamenti dettati da esigenze espositive.

Nei magazzini delle biblioteche i codici sono conservati in orizzontale o appoggiati l’uno all’altro, in posizione verticale, a seconda delle loro dimensioni, dello stato di salute del corpo e della coperta, tenuto anche conto di eventuali protezioni aggiunte a maggior garanzia o a tutelarne i dettagli più significativi. Così si daranno i casi di esemplari chiusi in scatole lignee, moderne cartelle in cartone, strutture di forme e materiali diversi che rendono l’immagazzinamento del codice peculiare rispetto al resto delle raccolte370. Di norma esemplari di medie dimensioni, in eccellente stato conservativo sopportano di buon grado di essere posti l’uno di

mancanza di basi dati di confronto. M. ÉVENO, Études des enluminures d’un manuscrit de Saint–

Amand du IXe siècle par PIXE, spectrophotocolorimétrie et diffraction de rayons X (22/05/2003), in Les matériaux du livre médiéval, Séminaire de recherche de l’IRHT, Paris, IRHT, 2005, a cura di M. ZERDOUN – C. CHAHINE – T. BUQUET (Ædilis, Actes, 8) on-line all’indirizzo http://aedilis.irht.cnrs.fr/materiaux/ (cons. il 23/10/2007).

370 Sono in uso da qualche anno, rappresentando una costante non esclusiva del libro manoscritto

ma più in generale dei libri che per qualche ragione necessitano di una protezione aggiuntiva alla coperta (peculiarità grafiche o decorative, fragilità dei materiali costituenti o conseguenti ad accidenti successivi), copertine in materiale atossico, traspirante e privo di collanti nocivi, che mantengono inalterata la visibilità delle coperte originali (intese come proprie del libro in questione) proteggendole da aggressioni di varia natura (raggi UV, abrasioni, cedimenti strutturali). T. PLEBANI,

Amor di libro, in Biblioteca Marciana Newsletter 3 (autunno 2000), 11.

fianco all’altro in posizione verticale. Alcuni accorgimenti, comuni in questo caso a quanto raccomandato per la conservazione di materiale librario in genere, fanno sì che i codici mantengano inalterate le proprie condizioni conservative rassicurando sulle scelte di organizzazione e gestione quotidiana delle risorse. Così gli esemplari saranno collocati per formato, senza costrizioni o spazi vuoti (che andranno occupati da adeguati sostegni) entro scaffali stabili di acciaio verniciato a fuoco; verrà loro garantita una costante circolazione d’aria che prevenga ristagno di umidità e conseguenti fenomeni di degrado371; si osserveranno tutte quelle norme che riguardano solo indirettamente gli esemplari conservati ma ne garantiscono la durabilità nel tempo quali pulizia, controlli periodici di eventuali infestazioni micro o biologiche in atto, protezione da luce diretta, verifica della collocazione dei codici in asse con i palchetti (un esemplare inclinato distorcerà con danni strutturali sempre maggiori). Si eviterà di poggiare libri, anche se di piccole dimensioni, sul taglio superiore di altri esemplari, azione che causerebbe a questi ultimi un allentamento della legatura o un danneggiamento generale della struttura. Si seguirà per la collocazione degli esemplari un criterio di ordinamento che mantenga separate coperte in materiale diverso, per evitare che colle, vernici e olii utilizzati nella lavorazione del pellame migrino nelle fibre della carta utilizzata in altri casi provocando danni irreversibili o che semplicemente stati conservativi differenti, accettabili in un caso e assolutamente nocivi nell’altro, intervengano a danno dei materiali più sensibili e fragili. Si preverranno danni meccanici provvedendo a ricoprire con custodie o coperture cartonate eventuali inserzioni metalliche (cantonali, borchie, fermagli) presenti sulle coperte. Codici di grandi dimensioni, con coperte lignee o comunque molto pesanti ed esemplari in cattivo stato di conservazione, o strutturalmente deboli, saranno collocati in orizzontale.

Sono questi, in unione con quanto raccomandato a proposito dei parametri ambientali, gli accorgimenti più significativi per garantire al materiale manoscritto un’adeguata conservazione e il mantenimento degli equilibri strutturali prolungato nel tempo, per evitare eccezionali e urgenti interventi diretti sui materiali costituenti372.

371 Cfr. supra.

372 Come ben evidenziato da S. Pugliese in un suo breve intervento (S. PUGLIESE, Bibliotecari e

restauratori. Quali collaborazioni?, in Bibliotime, Rivista elettronica per le biblioteche, a. IX, 3

Il passaggio dei libri da un ambiente all’altro per ragioni di studio, indagato in precedenza per quanto attiene le oscillazioni dei fattori ambientali che a tale passaggio si legano, comporta una prima manipolazione del materiale che necessita anch’essa di alcuni accorgimenti. Quando si rimuove un codice dallo scaffale dove è di norma collocato lo si farà con le dovute accortezze, provvedendo a non far leva sulla cuffia di testa, ed esercitando una delicata ed equilibrata pressione sui due piatti o sul margine anteriore dell’esemplare, rivolto verso il fondo dello scaffale. Ad ogni prelievo si provvederà a ricollocare il gruppo di codici circostanti per ripristinare l’originaria disposizione assiale di ciascuno di essi. Il codice estratto sarà mantenuto nelle due mani e trasportato in casse o disposto insieme ad altri “come sugli scaffali”, mantenendo i criteri di ordinamento già rispettati nell’immagazzinamento, su carrelli che rispondano ad adeguati standard di sicurezza373.

Giunto in sala consultazione il codice verrà collocato su di un leggio o su supporti in schiuma di adeguate dimensioni dalle mani del richiedente o in alcuni casi direttamente da quelle del bibliotecario incaricato374. Gli accorgimenti dello studioso faranno sì che non si usino strumenti potenzialmente nocivi al codice quali penne od oggetti appuntiti; che il codice non venga rimosso dal leggio e che quest’ultimo sia sempre perfettamente collocato sul tavolo di lavoro375. Il personale

[novembre 2006]) il primo importante gesto rivolto alla conservazione del materiale librario è compiuto dal personale, che entra quotidianamente nei depositi rivolgendo la propria cura nell’osservazione e movimentazione del materiale.

373 Per quanto attiene alle caratteristiche strutturali dei carrelli cfr. Principi dell’IFLA cit., p. 89. 374 Così alla Bibliothèque Nationale de France dove, quando si sia riusciti nel difficilissimo

intento di ottenere un manoscritto miniato in consultazione si dovrà attendere al proprio tavolo che il bibliotecario lo collochi su di un leggio, per evitare ogni rischio connesso al trasporto. Accade lo stesso anche in molte altre biblioteche (tra le quali Nazionale Centrale di Roma, British Library e Biblioteca Apostolica Vaticana per i codici in riserva).

375 Come esplicitamente dichiarato nei regolamenti interni di alcune biblioteche, per la sala

manoscritti: «In Sala è permesso soltanto l'uso della matita cancellabile. È invece vietato l'uso di penne stilografiche, a sfera, evidenziatori, pennarelli, colori e qualsiasi altro tipo di strumento per scrivere o per marcare che lascia tracce indelebili. (…) Per la consultazione o lettura il codice deve rimanere sempre appoggiato sul leggio e tenuto aperto fissando i fogli mediante gli appositi bastoncini. Non si devono mai appoggiare le mani e le dita sul manoscritto ma bisogna utilizzare, per scorrere le righe, l'apposito cartoncino che si trova sul leggio. Si voltino i fogli del manoscritto lentamente e con la massima attenzione, onde preservare il materiale da qualsiasi usura, evitando possibilmente di disturbare gli altri col rumore prodotto. Non si sfogli il codice con la matita in mano, né si sovrappongano carta per scrivere, quaderni, altro manoscritto, stampati o altro. Se lo studioso pensa di allontanarsi dal tavolo per un buon numero di minuti è opportuno chiudere il manoscritto. Al fine di tutelare il patrimonio documentario, la Biblioteca si riserva di far consultare, qualora ne disponga, riproduzioni su qualsiasi supporto del documento richiesto» (Regolamento per gli studiosi della Biblioteca Apostolica Vaticana § 2. Sala di consultazione dei Manoscritti). «I volumi devono

di sala sarà comunque presente nel corso delle consultazioni e si presume che questo sia elemento sufficiente a scongiurare ogni rischio connesso a sottrazioni parziali, o peggio totali, dell’esemplare in consultazione376.

Le norme di comportamento previste nelle odierne biblioteche di manoscritti trovano un interessante precedente nelle parole utilizzate da Jean Mauburne (1460- 1501), che nel De diligentia studii et lectionis esplicita: «Si deve usare riguardo nei confronti dei libri ed evitare il contatto con la nuda mano, la quale, anche se è pulita, poiché è porosa facilmente li macchia e li sporca. Non va neanche bene - dice Bonaventura - imprimere le dita nude sui margini delle pagine o tenere accesa su di esse una lucerna. Non si tenga il libro aperto inutilmente e lo si chiuda stringendo i legacci cautamente. Non è degno del libro chi non sa custodirlo!»377.

essere tenuti sui leggii e sfogliati con cautela, senza appoggiare alle pagine né le mani né alcunché altro. Le misurazioni devono essere compiute solo sui margini; la rilevazione della fascicolazione deve essere effettuata con la massima cautela; per lo studio delle filigrane deve essere utilizzato il visore di marche d'acqua in dotazione della sala» (Biblioteca estense universitaria, Modena). «Oltre alle norme di carattere generale cui è tenuto chiunque frequenti la Biblioteca, chi è ammesso in sala è tenuto ad attenersi alle norme di consultazione che di volta in volta vengono indicate dal personale come, ad esempio, utilizzare i leggii e prendere appunti con il lapis. È comunque vietato copiare disegni o altro, mediante calco» (Biblioteca Marucelliana Firenze). «Per la consultazione di manoscritti e opere rare è necessario usare le seguenti cautele: servirsi per gli appunti esclusivamente di matite non copiative; utilizzare appositi leggii per i volumi di formato compatibile» (Parma, Biblioteca palatina). «I volumi devono essere tenuti sui leggii e sfogliati con cautela, senza appoggiare alle pagine né le mani né carte, quaderni o qualsiasi altro oggetto. Durante lo studio è ammesso, per i propri appunti, soltanto l’uso della matita. Le misurazioni devono essere compiute solo sui margini; la rilevazione della filigrana e della fascicolazione deve essere effettuata con la massima cautela. (…) Quando il lettore lascia il tavolo, anche per brevissimo tempo, deve restituire i volumi all’addetto» (Biblioteca universitaria, Pavia). «I manoscritti e libri antichi consegnati in consultazione devono essere trattati dal lettore con la massima cura per evitare ogni deterioramento. Perciò è necessario non utilizzare penne a sfera stilografiche e pennarelli che possano, accidentalmente, segnare le pagine. Per una corretta consultazione, si dovrà far attenzione a toccare il meno possibile il documento, non appoggiandovi sopra la mano o l’avambraccio e facendo attenzione a non tenere il proprio foglio di scrittura sopra al libro. Si deve evitare assolutamente di toccare le miniature. Nella consultazione di manoscritti miniati e particolarmente preziosi è consigliato l’utilizzo di guanti di cotone e l’uso dei leggii disponibili in sala di studio: infatti non fa bene al documento forzare l’apertura delle pagine e introdurvi fogli o altri materiali» (Venezia, Musei civici). «Le opere di particolare rarità e antichità nonché quelle il cui stato di conservazione lo richiede, vanno poste su appositi leggii che impediscano un’apertura superiore a 90°/120°. Per tenere aperto il volume alla pagina desiderata non devono essere utilizzate pinze da disegno o altri elementi che possono essere traumatici per i supporti, ma devono essere confezionati appositi pesi leggeri messi a disposizione dalla Biblioteca» (Biblioteca civica C. Battisti di Bolzano). A Londra, presso la British Library, vige la pencils only policy unita alla raccomandazione di accostarsi agli esemplari con mani sempre perfettamente pulite.

376 Una coinvolgente ricostruzione dei fatti connessi alla sparizione di un codice miniato già

conservato presso la British Library in C. ROSSI, Il manoscritto perduto del Voyage de Charlemagne.

Il codice Royal 16 E VIII della British Library, Roma 2005. La realtà romanzata dell’episodio costituisce, seppure in modo remoto, un’eventualità.

377 De diligentia studii et lectionis, in Rosetum exercitiorum spiritualium, nella trad. di L. COCO,

La lettura spirituale. Scrittori cristiani tra Medioevo ed età moderna, Milano 2005, pp.139-176: 163.