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Teche e supporti in mostra

Vincoli conservativi e fruizione

3.4 Teche e supporti in mostra

Nel capitolo precedente si è data notizia delle esperienze espositive, note per via diretta o indiretta, significative per l’inquadramento della questione relativa alla visibilità dei codici miniati in mostra. L’argomento concerne un campo d’indagine fortemente vincolato dai possibili fattori di degrado innescati da una poco attenta gestione degli eventi e nel quale va tracciato un quadro delle possibilità e dei limiti connessi alla scelta dei contenitori e dei supporti utilizzati.

Non si intende in questa sede riferire della fase di “movimentazione” dei manufatti e degli accorgimenti necessari per prevenire, eventualmente contenere, gli accidenti che possano verificarsi. Ciò che preme piuttosto evidenziare è costituito da tutti quei fattori che contribuiscono, in fase progettuale prima e in sede espositiva poi, a una messa in mostra di codici miniati adeguata e dignitosa, nel rispetto di tutti i parametri conservativi.

Si è già parlato di quegli ambienti, interni alle biblioteche, destinati alla consultazione del materiale manoscritto nei quali è costantemente necessario tenere sotto controllo rapporti di temperatura e umidità al fine di garantire ai codici le condizioni migliori e più equilibrate tra l’ambiente di conservazione e la manipolazione legata allo studio. Diverso è il fattore “mostra”. La visione pubblica, destinata a un bacino di utenza molto più ampio, con interessi e disponibilità378 le più varie che tutelino i pezzi esposti valorizzandone le peculiarità. Non si tratta di un compito semplice. I fattori connessi ai rischi costituiscono la priorità e vincolano già in fase progettuale, con risultati a volte decisamente discutibili, a scelte che avranno una forte ricaduta sulla visibilità delle opere.

Innanzitutto i fattori connessi con l’ambiente espositivo. Se appare complicato ed oneroso riuscire a mantenere in costante equilibrio (al variare delle stagioni, delle ore del giorno, degli afflussi di studiosi) temperatura, UR e illuminazione in una sala di consultazione, si tratterà di un compito ancora più arduo nel caso di locali adibiti a mostre, in occasione delle quali gli afflussi sono nella maggioranza dei casi

378 Con questo termine ci si vuol riferire alle aspettative e alle economie (in termini di

investimento di tempo oltre che monetario) possedute e messe in gioco dai visitatori di una mostra di manoscritti.

imprevedibili e l’isolamento dall’ambiente esterno appare difficilmente realizzabile per il breve tempo di apertura dell’evento379. Sarà pertanto più semplice, e porterà con sé ulteriori vantaggi, agire sui microclimi interni ai contenitori espositivi, sulla forma di questi ultimi, sulla collocazione negli spazi allestiti in funzione delle finalità scientifiche (didattiche, divulgative) dell’evento.

Nell’Atto di indirizzo già citato380 è ribadita l’imprescindibilità delle scelte dei criteri espositivi dal fattore di tutela del manufatto, ovvero l’assoluta priorità della conservazione rispetto a ogni altro aspetto. I vincoli imposti prevederanno in tal senso per le vetrine una costante difesa da aggressioni esterne, danneggiamenti, accidenti di vario tipo e una perfetta coibentazione per garantire al manufatto un microclima adeguato. Nel documento un’attenzione particolare viene dedicata alla vetrina scelta per contenere materiale igroscopico da esporre in mostra. Si sottolinea la necessità di verificare l’effettiva rispondenza del contenitore scelto alle aspettative riposte al fine di garantire al suo interno il giusto grado di umidità relativa e un adeguato isolamento dall’ambiente che lo circonda. Si raccomanda di effettuare una valutazione preventiva dei rapporti che si produrranno in mostra tra oggetto, contenitore e materiale tampone eventualmente presente. In caso contrario si corre il rischio di sottoporre il manufatto ad un processo di deterioramento ingiustificabile381.

Nel documento redatto a cura del UK Preservation Administrators Panel

Working Group382, senza peso normativo ma di effettivo supporto pratico a

un’adeguata tutela dei libri in mostra, si ribadisce l’importanza della scelta dei materiali utilizzati per le teche espositive. Queste devono essere in grado di difendere il contenuto da aggressioni esterne di ogni tipo e mantenerlo adeguatamente isolato da indesiderati passaggi d’aria, e umidità383. Quanto detto quindi riguardo ai rapporti che intercorreranno tra equilibrio termoigrometrico e

379 In termini economici nel rapporto tra costi e benefici si tratterebbe di un obiettivo irrazionale

da raggiungere.

380 Atto di indirizzo cit.,ambito VI, sottoambito 1§ 3. 381 Atto di indirizzo cit., ambito VI sottoambito 1§ 3.3.

382 A firma di J. McIntyre (National Library of Scotland), T. Kirtley (Bodleian Library), A.

Barrett (Imperial College London), I. Jones (National Library of Wales).

383 NATIONAL PRESERVATION OFFICE, Guidance for Exhibiting Archive and Library Materials,

London 2000 (NPO Preservation Guidance. Preservation Management Series), p. 3. D’ora in poi NPO guidance.

grado di illuminazione adeguati alla conservazione di un manoscritto miniato verrà in questa sede garantito per ogni singola vetrina.

I materiali utilizzati per i contenitori espositivi dovranno essere inerti384 e idonei385; questi ultimi accessibili e stabili. Rivolgendo specificamente l’interesse alla puntualizzazione della gestione di questi “spazi perfettamente controllati” (come potremmo definire le teche ospitanti i codici) possono essere evidenziati ulteriori elementi di cui tenere conto.

ESIGENZE OBIETTIVI DI QUALITA’ PARAMETRI DA CONTROLLARE Collezione

Disponibilità Pannelli autoportanti, scorrevoli, girevoli, con fissaggio al piede ecc. Pareti attrezzate

Vetrine addossate, inserite in parete, verticali, a tavolo ecc. Piedestalli, mensole, pedane ecc.

Funzionalità Lettura degli oggetti esposti Valorizzazione degli oggetti esposti Assenza di danno per gli oggetti esposti

Visione ergonomica per adulti, bambini, portatori di handicap Visione dall’alto, frontale, da un lato, da più lati

Accessibilità Accessibilità dall’alto, frontale, laterale, dal basso ecc.

Attrezzabilità Dispositivi di ostensione, fissaggio, sostegno degli oggetti in posizione orizzontale, verticale, su più piani, inclinata

Sistemi di appensione puntuali, a griglie, a barre orizzontali, a barre verticali, a rulli ecc.

Dispositivi antivibrazioni ESPOSIZIONE

Manutenibilità Pannelli di facile pulizia

Vetrine con superfici trasparenti e telai di facile pulizia sia all’interno che all’esterno

Sistemi di allestimento: Esposizione (da Atto di indirizzo cit., ambito 3 §2.3). In neretto le voci che interessano

Raccomandazioni specifiche mirate alla creazione di adeguate misure preventive in occasione di mostre di materiale librario in genere si ritrovano anche nei documenti dell’IFLA e specificano alcuni dettagli inerenti la collocazione dei pezzi all’interno delle teche, oltre a rammentare la necessità del rispetto dei parametri ambientali e di sicurezza del luogo dell’esposizione. «I libri dovrebbero essere assicurati con polietilene a intelaiature di sostegno fatte su misura in cartoncino o in materiale acrilico, che si conformino accuratamente al profilo del

384 Preferibilmente metallo e vetro. L’esterno dev’essere in vetro di tipo laminato, non rinforzato e

i ripiani interni in vetro sufficientemente spesso. (Atto di indirizzo cit., ambito VI, sottoambito 1 § 5.4.

385 L’doneità sarà stata verificata in precedenza, cfr. ivi.

libro aperto o chiuso386. I libri normalmente non dovrebbero essere esposti con un’angolazione maggiore di 20° rispetto al piano orizzontale, e nemmeno con un’apertura più ampia di 120° e dovrebbero essere forniti di un sostegno al blocco delle carte. Carta non acida con riserva alcalina dovrebbe essere utilizzata per creare

passe-partout e cornici387». Nella NPO guidance si specifica che l’inclinazione dei

volumi rilegati rispetto al piano orizzontale non debba superare i 30°, che la loro apertura non causi eccessive tensioni a danno della legatura e che i materiali eventualmente impiegati per mantenere l’apertura dei fogli siano da individuare tra polietilene, polipropilene o poliestere da porre in strisce assicurate a leggii, o supporti utilizzati388. Si suggerisce di voltare foglio almeno una volta alla settimana nel corso dell’esposizione per distribuire uniformemente sull’esemplare gli stimoli fisici e chimici legati all’evento389.

Riguardo ai supporti scelti per sostenere e mantenere al giusto grado di inclinazione il materiale esposto nelle vetrine si fa generica menzione di «supports and book cradles»390, «ancoraggi o fissaggi sicuri per garantire la stabilità degli oggetti conservati»391. In merito al materiale costituente di tali supporti si è altrettanto vaghi consigliando che essi siano costituiti da inert materials392.

I sostegni in schiuma espansa che si incontrano nelle sale di studio di alcune biblioteche che conservano manoscritti risultano idonei anche per la messa in mostra di questi esemplari. Realizzati in forme diverse e con varie dimensioni, soddisfano ogni esigenza di inclinazione, apertura e sostegno del codice, preservando l’integrità

386 Si dà anche il caso di allestimenti mirati alla valorizzazione degli aspetti materiali connessi con

la legatura del codice sottolineandone le peculiarità visibili sulla coperta. Un esempio pratico è costituito dalla mostra L’arte della legatura a Brera. Storia di libri e biblioteche. Secoli XV e XVI (Milano, Biblioteca Braidense, 17 marzo–22 giugno 2002) che con una selezione di circa 110 volumi conservati presso la biblioteca milanese ha provveduto a ripercorrere le tappe cronologiche ed evolutive delle coperte di manoscritti e primi libri a stampa (cfr. F. ALLOATTI, L’arte della legatura.

Storia di libri e biblioteche in una mostra a Brera, in Biblioteche oggi 6 (lug.– ago. 2002), pp. 74– 76). Un interessante riferimento per l’esposizione di legature è costituito dalla biblioteca Wittockiana di Bruxelles nella quale accanto all’allestimento permanente si alternano mostre temporanee organizzate con cadenze regolari, tre volte l’anno.

387

Principi dell’ IFLA cit., p. 98.

388 NPO guidance cit., p. 4. 389 Ivi.

390 NPO guidance cit., p. 3.

391 Atto di indirizzo cit., ambito VI sottoambito 1 § 5.4. 392 NPO guidance cit., p. 3

della legatura393 e garantendo un buon grado di inerzia nei confronti dei materiali coi quali vengono a contatto.

Nel documento ministeriale un passaggio più degli altri appare significativo ai fini di questo lavoro, ossia quello in cui si afferma che «… le istanze che riguardano la migliore visibilità e fruizione degli oggetti esposti – anche dal punto di vista didattico –, in quanto contribuiscono a definire la forma e le caratteristiche funzionali della costruzione, devono essere considerate alla stregua stessa dei parametri ambientali e dei materiali costitutivi dei manufatti stessi, che tali caratteristiche funzionali e forma in principal modo determinano sotto l’aspetto conservativo»394.

Esempi pratici testimoniati da alcuni degli ambienti espositivi menzionati nel capitolo precedente sembrano rispondere alle esigenze di valorizzazione dei pezzi in conformità con le specifiche tecniche enunciate per garantire ai pezzi stessi una conservazione adeguata. Così le sale del museo Bodmer nel quale l’allestimento risulta costituito da teche contenenti supporti in ferro con bracci articolati e snodati, «utili al contenimento di documenti diversi per peso e dimensione senza che si creino tensioni o deformazioni»395. Tra i componenti impiegati (vetro blindato, lamiera annerita) si sviluppa un contrasto con le materie costituenti il libro che genera «un confronto che comporta reciproco arricchimento»396.

Con un approccio scientifico simile, al Deutsches Literaturarchiv di Marbach gli allestitori397 hanno scelto di sovrapporre piani trasparenti, inclinabili come leggii e sostenuti da una sottile intelaiatura metallica. I manoscritti, in archivio, sono collocati come fossero in una cassettiera aperta che è possibile osservare da ogni lato e che facilita l’osservazione da altezze diverse (rientrano nella didattica dell’archivio le visite per bambini). Grazie alla collocazione assiale su piani ortogonali le opere

393 È possibile accostare per questo scopo differenti pezzi di supporto mantenendo libera la zona

centrale, quella su cui insiste il dorso della legatura, che nel caso di manoscritti risulta sempre staccata dal corpo, con uno sgravio dei pesi a vantaggio dell’integrità di tutto il manufatto (cfr. a tale proposito Principi dell’IFLA cit., p. 81).

394 Atto di indirizzo, ambito VI sottoambito 1 § 3.2.

395 Secondo le parole di Gabriele Rossi (G. ROSSI, Archilab, in AS Architetture Suisse, 152

[2004]).

396 L’architetto Botta, responsabile dell’allestimento, descrive così l’effetto generato

dall’accostamento dei materiali impiegati (Imago libri cit., p. 37).

397 Il progetto, realizzato nel 2002 dagli architetti David Chipperfield e Alexander Schwarz, è

stato portato a compimento nel 2006 sotto la direzione della Drees & Sommer Projektmanagement und Bautechnische Beratung.

esposte sembrano sospese nel vuoto e richiamano, per la loro disposizione, l’organizzazione interna a un archivio. Si ottiene così la simulazione alla ricerca propria dell’ambiente in cui si trovano i documenti, dove percorsi d’indagine differenti si sovrappongono a raggiungere obiettivi sempre diversi.

Le riflessioni e le proposte che si intendono sviluppare trovano conforto anche in questa affermazione che considera l’importanza di porre in equilibrio la valorizzazione della peculiarità dei pezzi esposti, che mantengono inalterata la loro caratteristica di strumenti di ricerca, e la tutela ad essi garantita grazie al rispetto dei parametri conservativi. Ci si sente allora legittimati, riconoscendo ai documenti citati la giusta autorità, scientifica e giuridica398, ad avanzare proposte che mirino proprio a coinvolgere lo spettatore nella visione del manoscritto miniato il più possibile adeguata e rispettosa ma nel contempo vivificante.

L’evoluzione cui si è assistito negli ultimi anni e che ha modificato radicalmente lo statuto del libro esposto e la sua percezione ha aperto la strada a soluzioni innovative. Se ne darà notizia, e ci si interrogherà per comprendere se in esse si ottemperi a coniugare i “diritti” dei manufatti con le mutate esigenze di fruizione in mostra.

398 Anche nel caso di raccolte di raccomandazioni finalizzate al raggiungimento di standard

minimi nella gestione di sedi espositive permanenti o temporanee, riguardo temi inerenti l’acquisizione, la catalogazione, il restauro, il prestito delle opere, come è per l’Atto di indirizzo o la NPO guidance.

Cap. 4

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