• Non ci sono risultati.

Maria Thereza Alves

Maria Thereza Alves è unʼartista brasiliana che attualmente vive e lavora in Europa e che è da sempre attiva in un ambito che fonde lʼarte con la politica curando lʼedizione di libri, scrivendo testi, disegnando, fotografando e filmando. La pratica della Alves non si concentra quindi sullʼutilizzo di un unico mezzo ma è duttibile, permeabile di variazioni e poliedrica. Nel corso di una conferenza organizzata dalla Royal Society of the Arts presso la London School of Economics, la Alves ha detto:

“Storicamente le categorie della conoscenza impediscono alla conoscenza di svilupparsi. È lʼarte il luogo in cui ciò ha la possibilità di non accadere. Semplicemente perché in questo meraviglioso momento nella storia, lʼarte può essere qualunque cosa e perciò non avere categorie”.101

Di seguito sono approfonditi due progetti che descrivono al meglio lʼimpegno artistico-politico della Alves: Seeds of Change e The Return of the Lake.

3.2.1 Seeds of Change

Seeds of Change è un lavoro che indaga la storia sociale dei semi di piante presenti in alcune città portuali europee come Marsiglia, Liverpool, Exeter e Bristol. Alves ha indirizzato la sua ricerca in città in cui non erano stati ancora realizzati studi sulla cosiddetta “ballast flora” (flora infestante). Con lʼausilio di vecchie mappe, documenti portuali e altre testimonianze ha ricercato e scoperto semi di piante giunti in quei luoghi in un lontano passato e ne ha storicamente ricostruito la presenza. Presentando poi evidenze fotografiche e testuali ha lavorato a stretto contatto con la popolazione residente alla creazione di “nuovi” giardini che mostrassero i risultati delle indagini effettuate. In unʼarea vicina al porto finlandese di Reposari sono state trovate piante esotiche a cui per anni                                                                                                                

100  Nella  sezione  Postilla,  trascrizione  completo  del  talk  di  Maria  Thereza  Alves  tenuto  nel  2011  alla   Serra  dei  Giardini.  In  questa  sezione  è  possibile  approfondire  il  lavoro  della  Alves  tra  cui  il  progetto   Wake  a  cui  ha  iniziato  a  dedicarsi  a  Berlino  nel  2000.  Cfr.  pp.  103-­‐108.  

nessuno aveva apparentemente badato mentre nel manto stradale vicino al porto di Liverpool sono state individuate piante provenienti da Asia, Africa e America.

“Dalla scoperta del Nuovo Mondo – in un periodo di tempo molto breve in termini botanici – cʼè stato un aumento esponenziale di flora non nativa, aliena, invasiva proveniente e sopravvissuta e inufficialmente fiorente in Europa (…) Tutto questo conduce alla formulazione di una domanda: può la schiavitù essere descritta come un problema ambientale?”.102

Questo progetto per la sua originalità e lʼalto valore culturale e simbolico è risultato vincitore dellʼEU Culture 2007 Grant ed è stato uno degli eventi paralleli alla International Architecture Biennial di Rotterdam del 2009.

3.2.2 The Return of the Lake

Maria Thereza Alves è stata una tra gli artisti invitati da Carolyn Christov- Bakargiev a partecipare a Kassel nel 2012 a dOCUMENTA (13), unʼedizione in cui cʼè unʼintenzionale assenza di tema

“perché viviamo in una fase in cui i concetti, i temi e i contenuti sono prodotti che vengono trasferiti ovunque nel mondo. (…) Come cʼè stata la rivoluzione industriale, così oggi stiamo vivendo la rivoluzione digitale. Gli operai del XIX secolo sono ora i lavoratori cognitivi, coloro che operano nel settore del cognitivismo capitalista. (…) Si verifica un trasferimento di contenuti. Non si trasferisce realmente valuta ma delle informazioni matematiche, dei bit, e questo avviene nella sfera dei software, del wireless, del digitale, insomma, in tutti gli ambiti il motore della nostra economia oggi è la conoscenza, lʼinformazione”.103

                                                                                                               

102  “Thus  since  the  ‘discovery’  of  the  New  World  –  a  very  short  amount  of  time  in  botanical  terms  –  there   has   been   an   exponential   increase   in   non-­‐native,   ‘alien’,   ‘invasive’   flora   arriving,   surviving   and   thriving   unofficially   in   Europe   (…)   All   of   which   prompts   the   questions:   could   slavery   be   described   as   an   environmental  issue?”  M.  Andrews,  The  Whole  Truth,  Frieze  Magazine,  Issue  107,    luglio–agosto  2007.   103  F.  Fanelli,  Carolyn  Christov-­‐Bakargiev:  così  è  la  mia  Documenta.  Da  Kassel  a  Kabul,  la  mostra,  ubiqua   e  politica,  non  fa  spettacolo  ma  fa  pensare,  Il  Giornale  dell'Arte  numero  321,  giugno  2012  

Maria Thereza Alves si relaziona a queste dichiarazioni di Carolyn Christov- Bakargiev presentando il progetto The Return of the Lake che è la documentazione di un ecocidio avvenuto in unʼarea periferica di Mexico City in Messico.

The Return of the Lake, veduta dellʼinstallazione a dOCUMENTA (13)

Il 27 e il 28 Settembre 2011, Gemaro Amaro Altamirano, co-fondatore di Valle de Xico Community Museum nella regione di Chalco, ha presentato al direttore del Museo, al sindaco di Colomobres e al direttore della Casa de Cultura la documentazione storica dellʼannientamento delle culture indigene e della distruzione progressiva del territorio ad opera dellʼimprenditore spagnolo Inigo Noriega Laso. La decisione presa da Amaro di esporsi e aprire un dibattito sul problema è scaturita dal sentimento di sofferenza che ha colpito lui e tutta la comunità indigene di Xico. Lʼarea, da importante centro economico e politico nel periodo pre-ispanico, è attualmente diventata marginale perché ecologicamente distrutta e socialmente sgretolata a seguito del dissicamento della risorsa naturale primaria attuata da Noriega.

In merito alla sua azione di rivalsa e riconquista del territorio Amaro ha dichiarato: “Questo è soltanto lʼinizio. Il lago che Inigo ha distrutto sta ora riaffiorando e porterà al riscatto delle comunità indigene”.104

Maria Thereza Alves, nel contesto di Documenta, ha lavorato a unʼinstallazione e alla pubblicazione di un libro che testimoniano il disastro prodotto e la conseguente crisi che ha colpito gli Xico e non solo. Unʼattività di sensibilizzazione che è stata messa in atto con la presentazione di una serie di fotografie che ritraggono “gli eroi del lago” nel loro ambiente e un corpus di testi che raccontano la lunga storia del lago di Chalco, le trasformazioni culturali, ecologiche e politiche che si sono susseguite nel tempo e le deformazioni che ne sono derivate.105

Come ulteriore apporto alla divulgazione delle problematiche presenti nel contesto messicano è stata organizzata una lecture dal titolo Un-Natural Disaster and a Local Community, Mexico, durante la quale la Alves insieme ad Amaro ha approfondito le problematiche relative alla storia coloniale del Messico e al disastro ambientale conseguente alle limitate forniture di acqua e al prosciugamento delle falde acquifere.106