CAPITOLO 4 – VIDEOPROIEZIONI E EVENTI MUSICAL
4.1.1 Omaggio a Chopin
Il 30 Ottobre 2011 MICROCLIMA ha ospitato la prima proiezione del suo programma utilizzando come schermo la facciata esterna della Serra dei Giardini. Lʼartista veneziana Mariateresa Sartori ha presentato su invito lo Studio N.10 in Si minore op.25. Omaggio a Chopin, una video installazione prodotta in collaborazione con la Galleria Michela Rizzo di Venezia e dedicata al grande maestro, artista e amico Roman Opalka.111
Il lavoro si concentra sulla relazione tra musica e linguaggio utilizzando un brano specifico di Chopin per esaltare lʼaspetto emotivo della comunicazione occultandone al tempo stesso il contenuto specifico. Con questʼopera Mariateresa Sartori muove ulteriori passi nellʼapprofondimento analitico del rapporto musica- linguaggio giungendo a indagare le dinamiche comportamentali nel campo della comunicazione verbale. Attraverso lʼutilizzo di interlocutori, uno dal comportamento aggressivo e lʼaltro calmo, viene portata in primo piano la dualità di atteggiamento che caratterizza lʼinterazione dei due personaggi.
“La videoinstallazione è composta da due video speculari in cui i due soggetti ribaltano il proprio ruolo, rendendo mutualmente intercambiabile la propria veste (…) ed è stata concepita per essere pienamente visibile da via Garibaldi: lʼintera facciata della serra funge da schermo”.112
111 https://vimeo.com/66170118 -‐ Documentazione video
Questa installazione e i suoi vari livelli di lettura consentono di creare unʼinterazione con tutte le fasce della popolazione, sottolineando il valore del ruolo sociale dellʼarte.
Omaggio a Chopin
4.1.2 Kourva 47
A distanza di un anno dalla presentazione del lavoro di Mariateresa Sartori e nellʼambito della 13. Mostra Internazionale di Architettura, MICROCLIMA ha attivato nuovamente la facciata esterna della Serra dei Giardini scegliendo di proiettare per undici giorni un lungometraggio sperimentale diretto da Amikam Toren, artista israeliano, e John Clayman, artista inglese, entrambi con base a Londra. Il video, la cui realizzazione ha richiesto oltre un anno a partire dal 2010, ritrae con attenzione e puntigliosità il sito di ristrutturazione di una casa vittoriana a Londra e si focalizza sulla conversione radicale dellʼabitazione mostrandone i lavori di smantellamento e ricostruzione. Una cinepresa mobile è stata utilizzata per seguire gli interventi di edilizia, lʼaltra è stata installata su una postazione fissa nel retro del giardino. Le immagini, registrate con lʼausilio delle due videocamere sincronizzate e attivate bisettimanalmente per tre ore, hanno registrato le
operazioni in tempo reale fino alla conclusione dei lavori. Viene così fedelmente riportata lʼanatomia dellʼedificio originario così come acquisita tramite la sua parziale distruzione.
È importante sottolineare come la casa vittoriana sia stata restaurata con il vincolo di mantenerne intatta la facciata, una storia che caratterizza anche la nuova genesi della Serra. Infatti i recenti lavori di restauro hanno riportato gli esterni della Serra al disegno originale mentre varianti consistenti sono state introdotte esclusivamente a carico degli spazi interni. Viene così lanciato un messaggio dellʼimportanza della rivalutazione, e quindi del restauro conservativo, degli edifici storici che possono rappresentare nuovi paradigmi per la promozione di valori culturali nel contemporaneo.
Kourva 47
4.1.3 Ye Shangai
Un altro autore delle videoproiezioni promosse da MICROCLIMA è stato Roberto Paci Dalò che durante le giornate inaugurali della recente Biennale di Venezia ha presentato Ye Shangai, video prodotto in collaborazione con Power Station Art ed Arthub Asia e presentato in anteprima nel settembre 2012 alla SH Contemporary Art Fair.113
113 Cfr. M. Mattioli, Serata Paci Dalò. Per il finissage della Shangai Biennale, protagoniste foto e video dell’artista italiano: qui è lui a raccontare tutto. http://www.artribune.com/2013/04/serata-‐paci-‐
Il lavoro è una testimonianza della storia del ghetto della megalopoli cinese, “un fazzoletto di terra che ha accolto 23.000 rifugiati in fuga dallʼEuropa prima e durante la seconda guerra mondiale, formando la più grande comunità ebraica in oriente. Una città nella città, estremamente eterotipa, dove ogni comunità yiddish ha riportato e ricostruito le proprie radici e la propria vita”.114
Lʼautore lo ha pensato come opera unica ma fruibile in tre formati differenti: come installazione audio-video destinata agli spazi dei musei e delle gallerie, come film autonomo da presentare durante festival cinematografici e infine come performance audio-video.
Ye Shangai
Proprio la performance audio-video è stata la modalità scelta da Paci Dalò per la programmazione coordinata da MICROCLIMA. Il pubblico è stato così coinvolto in unʼesperienza in cui al montaggio di un archivio di immagini amatoriali risalenti
dalo-‐per-‐il-‐finissage-‐della-‐shanghai-‐biennale-‐protagoniste-‐foto-‐e-‐video-‐dellartista-‐italiano-‐qui-‐e-‐lui-‐ a-‐raccontare-‐tutto/
114 J. Fisher, Roberto Paci Dalò sbarca a Venezia con la performance Ye Shangai. Intervista a Roberto
Paci Dalò, in http://www.espoarte.net/arte/roberto-‐paci-‐dalo-‐sbarca-‐a-‐venezia-‐con-‐la-‐performance-‐ ye-‐shanghai/
agli anni 1933-1949 e rimaste in giacenza per almeno 60 anni al British Film Institute di Londra, “una macchina del tempo dove allʼimprovviso sono riemerse (…) immagini rimaste nascoste per quasi un secolo”,115 si accompagna una performance musicale in cui sonorità elettroniche e suoni più tradizionali si fondono creando unʼatmosfera magica.
Ye Shangai (Notti di Shangai), una canzone cinese molto famosa negli anni ʼ30, è stata smontata ed è diventata una tessitura, come un madrigale nellʼarco dei 60 minuti dellʼintera performance, in cui sono state introdotte sonorità elettroniche e strumentali ed anche paesaggi sonori cinesi degli anni ʼ30 per raccontare una città cosmopolita, straordinaria, vivace e piena di contraddizioni così come appariva agli Ebrei in fuga dalle persecuzioni naziste che vi trovarono rifugio creando un luogo in un altro luogo. In unʼintervista rilasciata a Jack Fisher di EspoArte, Paci Dalò pone lʼaccento soprattutto su quella sensazione di straniamento che il lavoro genera in corrispondenza allʼeterotopia.
“Nel cuore della Cina pre-rivoluzionaria, una comunità relativamente ampia che ha ricostruito una Germania ebraica fatta di architetture, negozi, lingue, giornali, attività commerciali di ogni tipo creati da sopravvissuti. La realtà supera spesso lʼimmaginazione. Non saprei come definire tutto questo ma mi piace pensarlo come esempio da guardare nel nostro quotidiano quando nella cronaca emergono storie di migranti in fuga che cercano rifugio anche in Italia. Un paese che non è certo pronto a tutto questo e che ancora deve imparare le regole minime dellʼaccoglienza”.116
Nella sua veste musicale e acustica Ye Shangai rimanda, ad unʼulteriore attività che MICROCLIMA propone e a cui sta dedicando sempre maggiore attenzione grazie anche allʼapporto di Lorenzo Mazzi: lʼorganizzazione di eventi musicali.
115 Ibidem. 116 Ibidem