Maria Thereza Alves ha lavorato per lʼInternational Indian Treaty Council in New York City, ha fondato nel 1979 il Brazilian Information Center, che tutela i diritti degli indigeni, ed è stata una dei fondatori del Partido Verde a San Paolo del Brasile nel 1987.
Si è formata alla Cooper Union di New York e ha partecipato a numerose mostre nel Nord America e in Europa. Recentemente ha esposto alla Biennale di Guangzhou, a Manifesta 7 (Trento) e alle Biennali di San Paolo, Praga e Lione, dove ha ricevuto il Francophonie prize.
Chiara Bertola. Critica e curatrice, è nata a Torino nel 1961 e vive e lavora tra Milano e Venezia. È responsabile per l'arte contemporanea alla Fondazione
109 “The invitation to participate was passed on by word of mouth, trough some newspapers and with a notice posted in the exhibition space itself. Such a project could not be accepted by the institution, but it was possible because of the general disorganization (basically, the day before the opening we occupied the space that was supposed to be that of the publisher of the catalogue) and the lack of understranding on the part of the curators . the chief curator realized what was happening a week after the opening, and when she called me and asked me to close the space, it was very difficult for her to exercise what at that point, would have been an evident censorship, because it would only have created more visibility around our project. In other words we exploited the folds of this rigid institution and made our project “evident” when it was, for them, too late to exercise any censorship. A big discussion arose and, in the Italian cultural scene, our project is known for having been an effective challenge to institutional rigidity”. G. Sholette, C. Pietroiusti, B. Bloom, An@rchitext. Voices from the Global Digital Resistance, Joanne Richardson, p. 226.
Querini Stampalia di Venezia e curatrice della Fondazione Furla di Bologna, ed é stata direttrice artistica dell'Hangar Bicocca di Milano.
È stata Presidente della Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia dal 1996 al 1998 e nel 2000 ha ideato il Premio FURLA per artisti italiani oggi arrivato alla nona edizione. È stata curatrice del Padiglione Venezia per la 52. Biennale Internazionale d'Arte di Venezia e una dei curatori della XV Quadriennale di Roma del 2008. Ha curato diverse mostre in Italia e allʼestero, tra cui quelle di Joseph Kosuth, Michelangelo Pistoletto, Lothar Baumgarten, Ilya Kabakov, Boris Mikhailov, Giulio Paolini, Remo Salvadori, Maja Bajevic, Elisabetta Di Maggio, Giuseppe Caccavale, Margherita Andreu, Kiki Smith, Stefano Arienti, Georges Adeagbo, Maria Morganti, Mariateresa Sartori e Mona Hatoum.
Desire Machine Collective. Sonal Jain, nata a Shillong, India, vive e lavora in India. Si è laureata in Arte allʼUniversità Maharaja Sayajirao di Baroda e dal 1999 al 2000 è stata membro della Facoltà in Comunicazione e Design presso lʼIstituto Nazionale di Design di Ahmedabad. Mriganka Madhukaillya, nato a Jorhat, India, vive e lavora in India. Si è laureato in Fisica presso il Fergusson College di Pune e nel 2003 ha completato la sua esperienza post-laurea in film e video allʼIstituto Nazionale di Design.
Collaborando dal 2004 come Desire Machine Collective, Sonal Jain e Mriganka Madhukaillya lavorano tramite film, video, fotografia e installazioni multimediali. Desire Machine cerca di distruggere i sintomi nevrotici generati dalle costrizioni della struttura capitalista con più sani e schizofrenici flussi culturali di desiderio ed informazione.
Hanno recentemente esposto al Guggenheim Museum di Berlino, alla Vadehra Art Gallery di New Delhi, al Frieze Art Fair di Londra, alla Biennial of Young Artists di Bucarest, alla 54. Biennale di Venezia, al Centre Pompidou di Parigi, al MAXXI di Roma e al Solomon Guggenheim Museum di New York.
Emilio Fantin, Bologna, Italia. Ha esposto e partecipato a manifestazioni dʼarte contemporanea in Italia e allʼestero (Biennale di Venezia; Le Magazine, Grenoble, FR; Performa07, Sculpture Center, NY; Neue Galerie, Graz; GAM, Bologna).
Attualmente si occupa di ricerche multidisciplinari: ha elaborato progetti arte- agricoltura, arte-logica matematica, arte-sogni, arte-architettura.
Ettore Favini (Cremona, 1974), artista manipolatore di idee e di oggetti, di pensieri e di spazi, costruisce il suo lavoro dentro una relazione intima con la storia e con la sua attualità. Lettore ed interprete del contesto sociale osservato nella sua complessità anche attraverso operazioni di arte pubblica, realizza opere ed installazioni di forte valenza poetica e simbolica. Il lavoro di Favini si avvale di diversi materiali che spaziano dalla fotografia alla scultura. Gli interventi di Favini sono organici nel senso che non restano immutabili ma al contrario cambiano nel tempo e nello spazio in cui si trovano a reagire. Senza alcuna modifica meccanica Favini interroga tempo, memoria e paesaggio.
Ha vinto nel 2006 il Premio Artegiovane “Torino e Milano incontrano lʼArte” e nel 2007 il prestigioso Premio New York alla Columbia University di New York. Nel 2009 è stato finalista al Premio per gli Amici del Castello di Rivoli e nel 2012 è stato residente alla Civitella Ranieri Foundation. Tra le principali esposizioni personali ricordiamo: nel 2011 la doppia personale con David Adamo “Ogni cosa a suo tempo” alla Basilica Maggiore di Bergamo, a Palermo invece con “Paesaggio da Bere” presso il Museo Riso, nel 2010 gli è stata dedicata la personale “Metodo Walden” al MAR, Museo della Città di Ravenna, a cura di Lorenzo Giusti, e sempre nel 2010 “La Verde Utopia” al Pav di Torino.
Viktor Misiano (Mosca, 1957) dal 1980 al 1990 è stato curatore al Pushkin National Museum of Fine Arts di Mosca. Dal 1993 al 1997 è stato direttore del Centro per lʼArte Contemporanea (CAC) di Mosca. Ha curato molte esposizioni di arte contemporanea a Mosca, Roma, Helsinki, Tours, Monaco, Parigi, Berlino, Ljubljana. È stato curatore della partecipazione russa alle Biennali di Instanbul (1992), Venezia (1995, 2003) e Valencia (1999). È stato uno dei curatori di Manifesta I a Rotterdam nel 1996. Nel 2005 ha curato il padiglione dellʼAsia Centrale alla 51. Biennale di Venezia. Dal 1993 dirige il “Moscow Art Magazine” (Mosca) da lui fondato; è uno dei fondatori e dal 2003 ad oggi lʼeditore del “Manifesta Jopurnal. Journal of Contemporary Curatorship” (Amsterdam-
Ljubljana). È autore di numerosi articoli sullʼarte contemporanea, la fotografia e la teoria artistica.
Luigi Negro è un artista, sociologo e storico dellʼeconomia che incentra la sua pratica nello sviluppo di progetti sociali, collaborativi e curatoriali come forme dʼarte. È un collaboratore del network per la cultura contemporanea UnDo.Net. Vive e lavora a Lecce dove insieme a Alessandra Pomarico e David Cossin è curatore di SoundRes, un programma di residenza per artisti visivi e per musicisti.
Richard Nonas è nato a New York nel 1936. Ha condotto i suoi studi presso lʼUniversità del Michigan, il Lafayette College, la Columbia University e lʼUniversità del North Carolina, prima in letteratura e successivamente in antropologia sociale. Ha lavorato come antropologo per 10 anni, insegnando allʼUniversità del North Carolina e al Queens College.
Ha effettuato studi sul campo vivendo presso le popolazioni native americane in Canada, nel Northern Ontario, in territorio Yukon, e poi per 2 anni tra il Nord del Messico e il Sud dellʼArizona. Circa 30 anni fa ha lasciato lʼAntropologia ed ha iniziato a creare sculture. Da quel momento ha iniziato unʼintensa attività espositiva in tutto il mondo, attraverso lavori di diverse dimensioni realizzati in spazi chiusi e allʼaperto ed ha scritto numerosi saggi sui significati intellettuali ed emotivi della scultura, dello spazio e dei luoghi, indagando il loro legame con la cultura.
Richard Nonas ha negli ultimi anni installato sculture in Francia, Svezia, Polonia, Olanda, Spagna, Norvegia, Danimarca, Austria, Svizzera, Italia, Germania, Principato di Monaco, Messico, Belgio, Giappone, Bosnia, Spagna, Serbia ed in molte città Statunitensi.
Giancarlo Norese, nato nel 1963 a Novi Ligure, vive a Milano. È stato uno degli iniziatori del Progetto Oreste e il curatore delle sue pubblicazioni. La sua attività come artista, a partire da metà degli anni ʼ80, si realizza spesso in progetti collaborativi, molti dei quali aventi a che fare con la precarietà, le metafore dello
spazio pubblico, gli errori del paesaggio, la bellezza autogenerata dal caso. Nella sua pratica individuale si interessa di una forma dʼarte senza forma.
Cesare Pietroiusti (Roma, 1955). La sua ricerca artistica, influenzata dalla laurea in Medicina (con tesi in clinica psichiatrica) e dallʼesperienza del Centro Studi Jartrakor di Roma e della “Rivista di Psicologia dellʼArte”, esprime interesse per le situazioni paradossali o problematiche nascoste nelle pieghe dellʼesistenza ordinaria. Negli ultimi anni la sua ricerca si è rivolta in particolare ai meccanismi dello scambio economico, specie in riferimento allʼopera dʼarte e alla posizione dellʼartista.
Filipa Ramos (Lisbona, 1978) è un critico d'arte di base a Londra. Ha tenuto conferenze in diverse università e istituti di formazione in Europa. Attualmente insegna presso il Dipartimento di Arti Visive e dello Spettacolo dello IUAV di Venezia e nel programma sperimentale Film Master della Kingston University di Londra. Ha coordinato "La Kunsthalle più bella del mondo", un progetto di ricerca editoriale presso la Fondazione Antonio Ratti di Como e collabora con l'Istituto Svizzero di Roma.
Ramos è attualmente curatore di Vdrome, un programma di proiezioni di film diretti da artisti visivi e filmaker. È stata Associate Editor di Manifesta Journal, curatore della sezione di ricerca di Documenta (13) e co-autore del libro Lost and Found - Crisi della memoria nell'arte contemporanea (Silvana Editoriale, Milano, 2009). È stata guest curator in diversi spazi d'arte pubblici e privati ed è unʼassidua collaboratrice di numerose pubblicazioni internazionali.
Mariateresa Sartori (Venezia 1961) vive e lavora a Venezia. Nel 1987 si è laureata in Germanistica con una tesi su Freud e la psicologia dellʼarte. Il suo lavoro è fortemente influenzato dallʼinteresse specifico per le neuroscienze, la linguistica e la filosofia della scienza.
Da qualche anno la musica è entrata con prepotenza nella sua ricerca artistica, spesso intrecciata alla linguistica. Esempio di questo interesse è il progetto del 2008 “Il suono della lingua”, unʼinstallazione sonora acquisita dalla Fondazione
Querini Stampalia di Venezia in cui si indaga il valore sonoro melodico delle lingue del mondo al di là del significato delle parole.
Da alcuni anni tiene corsi per adulti in cui insegna disegno e pittura applicando il metodo di Betty Edwards che parte da quei presupposti neuroscientifici che muovono anche la sua ricerca artistica.
Superflex è un gruppo artistico danese fondato nel 1993 da Jakob Fenger, Rasmus Nielsen e Bjørnstjerne Christiansen. I Superflex descrivono i propri progetti come Tools, come proposte che invitano la gente a partecipare attivamente e a comunicare lo sviluppo di modelli sperimentali che alterino le prevalenti condizioni economiche di produzione.
Tra i maggiori progetti realizzati troviamo: Biogas, Guaranà Power e Burning Car, Free Beer, Free Shop, Arken, Supersauna, Superchannel e Supertool.