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IL MERCATO E' L'UNICO MANICHINO SU CUI SI DEVONO COMMISURARE I

Nel documento Cronache Economiche. N.131, Novembre 1953 (pagine 43-54)

La cupola a padiglione a spinta eliminata verrà realiz-zata con l'apporto di metodi e procedimenti costruttivi esclusivi dell'impresa geom. Monatteri, assuntrice del-l'opera.

La durata dei lavori murari è prevista in 12 mesi. Il costo dell'opera è preventivato in L. 180.000.000 di cui 110.000.000 circa destinati alle opere murarie: l'opera comporta un impiego presuntivo di circa 190.000 ore lavorative.

L'opera si svolge sotto controllo del Capo dell'Ufficio Tecnico Erariale Ing. Guido Gerbino.

R U O L O D E I P E R I T I E D E G L I E S P E R T I .

Nello stesso mese di novembre la nostra Camera ha effettuato la pubblicazione del Ruolo dei periti e degli esperti per la provincia di Torino chiamati ad esplicare funzioni di carattere prevalentemente pratico, con esclu-sione, a norma dell'art. 32 del Testo Unico approvato con Regio Decreto 20 settembre 1934 n. 2011, di quelle per le quali sussistano Albi regolati da apposita disposizione. A norma dell'art. 12 del Regolamento per la formazione del Ruolo in parola, una copia del ruolo è stata trasmessa all'Autorità giudiziaria, alla Prefettura, ai Comuni della Provincia, agli Uffici ferroviari, agli Uffici finanziari e doga-nali, alle Associazioni Sindacali, perchè quando si trovino nella necessità di fare ricorso a perizie o stime, possano scegliere fra gli iscritti al Ruolo, gli esperti che eventual-mente occorressero per l'espletamento delle pratiche.

Per consentire l'agevole consultazione del Ruolo, questo è stato opportunamente suddiviso in ordine alfabetico e in ordine categorico e riporta anche l'elenco delle cate-gorie e delle suddivisioni per meglio facilitare la ricerca dei nominativi.

Il totale degli esperti iscritti nel Ruolo è di 155.

L A R A C C O L T A D E G L I U S I E C O N S U E T U D I N I P E R L A P I A Z Z A D I T O R I N O

La nostra Camera ha iniziato la pubblicazione della Rac-colta degli Usi e Consuetudini.

Nel mese di novembre è uscito il primo fascicolo rela-tivo ai Prodotti alimentari vari e ai cereali, farine e sementi. Di mano in mano verranno pubblicati gli altri fascicoli per gli usi in corso di accertamento.

Riteniamo opportuno riportare qui di seguito la lettera diretta alla Presidenza della Camera di Commercio dal Consigliere d'Appello, Dr. Ambrogio Prato, nella sua qua-lità di Pres:dente della Commissione, che sta procedendo alla revisione degli usi in parola e nella quale sono esposti i criteri in base ai quali la Commissione stessa ha proceduto e procede al delicato lavoro di accertamento:

111. s i g n o r P r e s i d e n t e

d e l l a C a m e r a d i C o m m e r c i o I n d u s t r i a ^ e d A g r i c o l t u r a T o r i n o .

La Commissione, costituita con provvedimento della Giunta di codesta Camera per la revisione e l'aggiornamento degli usi commerciali ed agrari vigenti nella provincia di

Torinorpresi&duta già dal Consigliere di Appello avv. Man fredini, e successivamente dal sottoscritto, presenta alla S. V. i risultati dei suoi lavori, facendoli precedere da una breve relazione esplicatrice dei criteri e dei metodi da essa seguiti. * \

La revisione e l'aggiornamento, come è noto, si sono resi necessari oltre che per una precisa disposizione di legge, anche perchè l'ultima raccolta degli usi. compilata nel 1935, deve ritenersi ormai in Varie parti arretrata sia per le mutate condizioni dell' economia e del traffico sia per le innovazioni legislative intervenute nel frattempo sull'efficacia normativa degli usi.

Com'è noto la più importante di queste innovazioni è stata l'abrogazione del codice di commercio per la unifica-zione della sua materia nel codice civile unico, entrato in vigore nel 1942. Per conseguenza è venuta meno la dispo-sizione dell'art. 1 di qiiel codice che attribuiva general-mente in materia di commercio efficacia normativa agli usi in mancanza di norme legislative commerciali, e con precedenza sulle norme dell'antico codice civile.

Oggi perciò in forza degli art. 1 e 8 delle nuove dispo-sizioni sulla legge in generale gli usi sono ammessi come fonte autonoma di diritto oggettivo solo nelle materie non regolate dalle leggi o dai regolamenti, mentre in quelle così regolate la loro efficacia normativa è subor-dinata alla presenza di specifici richiami legislativi.

L'importanza quindi e la diffusione della vera e propria funzione normativa degli usi ne sono rimaste sensibilmente diminuite. Allo stesso effetto ha poi contribuito anche un'altra causa: il moltiplicarsi sia nello stesso codice sia, e più ancora, nel grande sviluppo avuto nei tempi odierni dalla legislazione speciale, di disposizioni rivolte a rego-lare molti punti che prima restavano invece prevalente-mente riservati alla disciplina degli usi, come in materia di affari di borsa, di rapporti di lavoro, di requisiti di fab-bricazione e composizione di prodotti destinati al com-mercio, ecc.

Con ciò non è detto che non rimanga ancora agli usi normativi un notevole campo di applicazione, dati i non infrequenti richiami che fanno ad essi le norme legislative, ma è tuttavia certa la notevole restrizione da essi subita.

Pressoché intatto invece è rimasto il valore giuridico di altre specie di usi, e precisamente degli usi detti

integra-tivi e degli usi detti interpretaintegra-tivi dei contratti: i primi,

riconosciuti dagli articoli 1340 e 1374 c. civ., diretti a integrare rispettivamente con le « clausole d'uso » la volontà presuntiva dei contraenti, e con le conseguenze stabilite dall'uso la forza obbligatoria dei contratti; i se-condi riconosciuti dall'art. 1368, per cui le clausole 1 am-bigue s'interpretano secondo ciò che si pratica general-mente nel luogo in cui il contratto è stato concluso.

Data questa situazione legislativa la Commissione ha, in conformità di essa, stabilito le direttive del suo lavoro, che possono così compendiarsi:

a) inserire nella raccolta come usi normativi veri e

propri tutti e soltanto quelli che, debitamente accertati come persistenti o come nuovi, si legittimino in base ai richiami che vi facciano le norme legislative vigenti;

b) inserirvi inoltre, sempre previo il dovuto

accer-tamento, tutti gli usi di carattere integrativo od interpre-tativo, restando naturalmente riservato al Giudice il com-pito di risolvere eventuali dubbi che in certi casi possono presentarsi fra il carattere normativo o semplicemente inte-grativo di determinati usi.

A stretto rigore il compito della Commissione avrebbe potuto esaurirsi nell'inserzione dì questi due o piuttosto tre gruppi di usi. Senonchè si è prospettata alla Commis-sione l'opportun'.tà di altre esigenze cui possono utilmente soddisfare le raccolte delle Camere di Commercio, come destinate cioè non solo all' attestazione di usi giuridici, ma anche ad offrire agli operatori della vita economica delle informazioni e quindi degli orientamenti su pratiche di affari che, sebbene non ancora consolidate come usi, mo-strano tuttavìa tendenza a diffondersi e a prevalere, oppure su certe clausole contrattuali, come per es. quelle compro-missorie, che sebbene insuscettibili di formare clausole di uso, ai sensi dell'art. 1340 c. civ., tuttavia sono risultate comunemente adottate.

La Commissione ha accolto e soddisfatto, nei limiti di una giusta misura, siffatta esigenza, ma nel tempo stesso, tenuta presente la funzione probatoria della raccolta ai sensi dell'art. 9 delle disposizioni sulla legge in generale, ha individuato le dette pratiche e clausole in carattere

cor-sivo per segnalare l'attuale mancanza in esse del carattere

di usi giuridici, sia normativi che integrativi od interpreta-tivi.

Un'ultima precisazione sui criteri seguiti va fatta in or-dine al carattere locale degli usi accertati. La Commissione cioè si è dato carico di constatarne l'esistenza nella provincia dì Torino, o se del caso solo in date località di questa, senza aver riguardo alla eventualità non improbabile che buona parte degli usi medesimi siano diffusi in zone più ampie o addirittura nell'intero territorio dello Stato. Un accertamento di tale eventualità avrebbe esorbitato, com'è ovvio, non solo dalla competenza ma dalle possibilità di fatto della Commissione, mentre esso rimane invece com-pito della Commissione centrale istituita per gli usi na-zionali.

Resta a dar conto doverosamente dei metodi di accer-tamento osservati dalla Commissione.

Questa ha ritenuto di procedere gradualmente, settore per settore, espletando le ricerche e le indagini del caso, sia per corrispondenza, sia con sopraluoghi, sia soprat-tutto con interrogatori estesi alle persone più competenti e rappresentative dei vari interessi, concomitanti o diver-genti, dì regola previa divulgazione di avvisi e questionari su ciascuna delle materie formanti oggetto delle indagini.

I questionari vennero rimessi a centinaia di destinatari ottenendone, però, un Materiale di informazione non ab-bondante, e comunque inferiore a quello che lasciavano sperare il numero degli interpellati, l'officiosità delle fun-zioni di molti di essi e la vastità dei loro interessi, sui quali può notevolmente incidere la revisione in oggetto.

Particolare indagine venne esperita anche presso le Autorità giudiziarie allo scopo di accertare se e in qUale senso si sia affermata una giurisprudenza, o quanto meno, siano intervenute sentenze su argomenti afferenti

all'inda-gine affidata alla Commissione. In tale campo l'apporto è stato anche più scarso, avendo spesso gli interpellati riferito di non avere avuto occasione dì trattare contro-versie relative alla materia in esame.

La Commissione, a mezzo del sottoscritto, ringrazia la S. V. e la Giunta camerale per la fidticia riposta in essa, e porge i suoi distinti ossequi.

[Il Presidente della Commissione A M B R O G I O P R A T O

C O N F E R E N Z E P E R G L I O R A R I F E R R O V I A R I

Nel mese di novembre 1953 si è svolto il consueto ciclo autunnale delle Conferenze orarie indette per lo studio dell'orario ferroviario estivo che dovrà entrare in vigore col mese di maggio 1954.

La nostra Camera di Commercio ha partecipato con un pro-prio rappresentante, alle sole Conferenze cosidette « dei Laghi » e « dell'Alto Tirreno » organizzate rispettivamente dalle Conso-relle di Milano e di Genova, e tenute nei giorni 13 e 14 di detto mese a Milano e nei giorni 17 e 18 successivi a Genova ed a Camogli.

Le numerose richieste che la nostra Camera ha portato in tali sedi erano state ricavate, come di consueto, da una larga e minuta indagine svolta a suo tempo presso tutti gli Enti e tutte le Organizzazioni aventi comunque interesse alle comunicazioni ferroviarie di Torino e della Provincia.

Come al solito, le nostre posizioni ed i nostri bisogni sono stati esposti e difesi con la necessaria energia; purtroppo con esito non sempre positivo, sia per l'attuale carenza di materiale rotabile, in specie automotrici, che per difficoltà di ordine tecnico, nonché per la particolare nota situazione della rete piemontese. In particolare, per le comunicazioni oltre Milano, le relazioni dirette trovano un grave ostacolo nella Stazione Centrale di detta città, ormai congestionata da un eccessivo traffico che impedisce le manovre necessarie.

Si espone di seguito, suddiviso per linee, il risultato somma-rio delle principali questioni trattate nell'interesse della nostra Provincia:

Linea Torino-Milano-Venezia e diramazioni.

Per la mancanza di mezzi non hanno per ora ottenuto esito favorevole le richieste: a) istituzione di una coppia di rapidi, in partenza al mattino da Torino (prolungamento del R. 91) e da Venezia alle 18 con arrivo a Torino alle 23; b) il prolungamento in tutto l'anno sino a Venezia del D . 195 Torino-Milano e sino a Torino del D . 198 Venezia-Milano.

Il medesimo risultato hanno avuto le proposte per ottenere delle carrozze dirette con Trieste e con Tarvisio per le già cen-nate difficoltà di manovra a Milano, e la carrozza ristorante al R. 461 (Torino p. 12,23) non avendo dato risultati soddisfacenti l'esperimento effettuato in proposito.

Le richieste suddette verranno peraltro tenute presenti dalla Amministrazione Ferroviaria, nel caso possano essere soddisfatte per mutate situazioni in avvenire, e ciò vale anche per le richieste di ulteriori coincidenze a Milano fra i treni di Torino e quelli del Gottardo (tra il D D . 301 ed il D. 180, il D. 387 ed il D. 190, il D D . 309 ed il D . 9 2 , il D. 185 ed il D . 384) che verrà tenuta in evidenza in occasione delle variazioni dell'orario generale.

Per quanto riguarda infine l'arrivo anticipato a Torino dello O. 1212 è stato rilevato che in precedenza transita il treno V I della Ferrovia del Canavese.

Comunque, si sono avute assicurazioni che nei futuri pro-grammi ed impostazioni di treni e di orario le necessità di Torino verso Milano, Venezia e diramazioni saranno tenute presenti.

Linea Torino-Roma e diramazioni.

Si sono avute assicurazioni sul ripristino, col nuovo orario, della coincidenza a Roma tra il R. 57 (Roma a. 0,15) ed il D . 9 1 per le Puglie, mentre non ha avuto accoglimento, per ragioni

tecniche e di materiale, la richiesta di proseguimento su Torino del D D . 14 Roma-Genova, in arrivo in quest'ultima città alle 24. Della richiesta dell'aggiunta di una terza coppia di carrozze dirette tra Torino e Firenze, se ne terrà conto nel futuro, non po-tendo essere ora accolta.

Col nuovo orario si avranno comunque, per i treni Torino-Roma dei miglioramenti nei tempi di percorrenza, nei limiti resi possibili dai lavori in corso sulla linea.

Per la tratta Torino-Asti, manchevole di comunicazioni locali in alcuni lunghi periodi della giornata, non si è purtroppo otte-nuto la promessa di nuovi treni, per mancanza di materiale rotabile, come pure la concessione, in subordinazione, di fermate di treni in atto in alcune stazioni.

È stata invece accolta la richiesta di anticipo per l'O. 3024 a favore degli operai.

Linea Torino-Piacenza-Boìogna e diramazioni.

L'Amministrazione ha preso atto delle vive premure intese ad ottenere un miglioramento in generale delle comunicazioni su questa linea, specie con lo studio di ulteriori e migliori coinci-denze coi treni in diramazione a Piacenza ed a Bologna e con l'istituzione di carrozze dirette per e dalle Puglie.

La mancanza di materiale ha impedito l'accoglimento della proposta di istituzione di un nuovo treno per Torino, successivo all'automotrice 568, mentre ragioni di convenienza hanno scon-sigliato, almeno per ora, la messa in coincidenza a Piacenza tra il R. 574 per Torino ed il D D . 450 dalle Puglie.

Linea Torino-Fossano-Savona ed oltre.

È stato richiesto la istituzione di un nuovo treno per Savona nelle ore antimeridiane e la messa in funzione di carrozze a due coppie di treni per e da Ventimiglia.

La mancanza di materiale e la revisione della linea non hanno consentito l'accoglimento della prima richiesta, mentre per la seconda è stato dato affidamento di parziale accoglimento, nono-stante le difficoltà insite nella Stazione di Savona.

Linea Torino-Aosta-Pré S. Didier.

a) Nuovo treno Ivrea-Torino (p. 7,15 - a. 8,50). Richiesta non accolta.

b) Nuovo treno Torino-Ivrea (p. 19,15 - a. 20,30).

N o n possibile per motivi di circolazione.

c) Nuovo treno Torino-Pxé S. Didier (p. 6.00 - a. 9,25), limi-tando ad Ivrea il D . 619 e posticipandolo leggermente. N o n si è ottenuto alcun risultato per mancanza di ac-cordo con la Regione Valle d'Aosta.

d) 0 . 3 1 7 9 (Torino p. 18,45) posticipazione di partenza alle ore 19, sua conservazione anche nei giorni festivi, accele-ramento e aggiunta della 2" classe: richieste che verranno tenute in considerazione.

Per necessità di circolazione non hanno invece sortito esito favorevole le richieste di leggera posticipazione dei treni A . 258 e D. 266, così pure l'anticipazione dell'A. 1188 per contrarie ne-cessità delle maestranze della « Cogne » di Aosta.

Per ragioni diverse, fra cui preminente quella di eccessiva frequentazione, non hanno potuto essere accolte le richieste di fermata a Caluso, Strambino e Quincinetto di alcuni treni.

Linea Torino-Bardonecchia.

Particolari premure, in collaborazione con l'E.P.T., sono state rivolte per ottenere un miglioramento su questa linea che serve una così importante zona turistica.

L'Amministrazione Ferroviaria ha riconosciuto le attuali defi-cienze dei servizi feroviari, con la promessa che le numerose istanze di questa Camera di Commercio saranno tenute in debita considerazione ed evidenza ed raccolte nei limiti delle disponi-bilità di mezzi.

Per intanto si sono avute sufficienti assicurazioni circa la messa in studio per l'attuazione dei seguenti voti:

1) prolungamento sino a Bardonecchia dell'A. 1068 (To-rino p. 7,18) ora limitato a Bussoleno, in sostituzione di un

richiesto nuovo treno in partenza da Torino tra le 8 e le 8,30, di non possibile istituzione anche per la revisione della linea;

2) mantenimento in tutto l'anno dell'A. festivo 1064 (To-rino p. 6,19) e dell A. festivo 1071 (To(To-rino a. 19,05);

3) partenza da Bardonecchia, anziché da Bussoleno, dello O. 3055 (Torino a. 18,43), limitatamente, però, ai giorni festivi dal dicembre al febbraio;

4) mantenimento anche nella stagione estiva ed anticipa-zione dell'A. feriale 3049, anche perchè non ha potuto essere esaudita la richiesta di un nuovo treno in partenza da Bardo-necchia alle 8,30 circa.

Le rimanenti altre seguenti richieste non hanno potuto invece avere accoglimento:

a) nuovo treno in partenza da Torino alle 18,30;

b) nuovo treno in partenza da Torino alle 22,00, o, in

su-bordine, prolungamento su Bardonecchia dell'O. 3056 feriale; e) mantenimento in tutto l'anno dell'A. 1079 festivo;

d) partenza da Torino dell'O. 3044 feriale

Bussoleno-Bardonecchia;

e) partenza da P. N . e mantenimento in tutto l'anno sulla tratta Bussoleno-Bardonecchia dell'O. 3048 (Torino p. 13,16);

/) fermate di alcuni treni in alcune stazioni.

Linea Torino-Torre Pellice e diramazione Airasca-Cuneo.

Le numerose richieste formulate per queste linee, di intenso traffico e di notevole importanza, quindi, per Torino, sono state oggetto di vivo interessamento dell'Amministrazione Ferroviaria che ha dato affidamento di miglioramenti nei limiti delle dispo-nibilità di materiale. Comunque si possono nutrire speranze di ottenere nel prossimo futuro una nuova coppia di treni diretti nelle possibili ore della giornata.

Il treno estivo A . 1008 (Pinerolo p. 21,30) verrà ripristinato e mantenuto il più possibile.

Le seguenti variazioni di orario verranno accolte compatibil-mente all'impostazione dei principali treni: posticipo di 10 minuti dell'A. 650 (Torino a. 6,40), di 20-25 minuti dell'A. 1007 (Torino p. 17,11) e di 16 minuti dell'A. 657 (Torino p. 18,14). Invece le seguenti variazioni, da ottenere con la sola accelerazione di marcia dei treni, non hanno potuto, per ora, essere esaudite per mancanza di idonei locomotori: O. 3062 e A. 1012/1000: arrivo a Torino alle 5,30 ed alle 7,30 anziché alle 5,40 e 7,53; O. 3067, A. 1009 e A. 655: ritardo alla partenza da Torino, ferme restando le ore di arrivo a destino.

La richiesta della prosecuzione sino a Torino dell'O. 3064 festivo Torre Pellice-Pinerolo, con anticipazione, e la sua conser-vazione in tutto l'anno non è stata accolta, anche per gli scarsi risultati ottenuti da esperimenti del passato.

Infine sono state negate le fermate a None ed a Cercenasco delle A T . 384 e 389, già troppo affollate.

Linea Torino-Bra-Savona.

Ha ottenuto accoglimento la proposta di anticipare alle 14,04 l'arrivo a Torino Lingotto dell'O. 3588, per gli operai della Fiat Mirafiori, mentre sono state negate le richieste per fermate a Carmagnola, Sommariva del Bosco e Sanfrè.

Linea Torino-Chieri.

Ha avuto esito favorevole la proposta di anticipare alle ore 6 l'arrivo a Torino dell'A. 1022 da Chieri per necessità degli operai della Fiat Mirafiori.

Linea Torino-Asti-Acqui.

Si è avuto affidamento, per intanto, circa l'istituzione nella stagione estiva, di una seconda coppia di carrozze dirette, i mezzi permettendo.

Linea Torino-Casale.

Sarà esaminata, la possibilità, compatibilmente con le esigenze della circolazione, di anticipare di circa mezz'ora l'arrivo a Torino dell'A. 1202 (attualmente ore 7,54), per necessità operaie e per la coincidenza a Chivasso con l'AT. 619 per Ivrea-Aosta.

Q U E S T A P U B B L I C I T À

E N N I O N A V I R E

Non ci sono dieci comandamenti per la buona pubblicità ; ce n'è uno solo: dire e vendere. HAL STEBBINS

Scrivere di pubblicità, con l'in-tento di fare della pubblicità alla pubblicità, non è semplice. Non lo è, perchè si dovrebbe scrivere molto di più di quanto noi ci siamo pro-posto in questo nostro discorso ; e poi, perchè la materia è così stra-ordinariamente vasta e multiforme che la sua discussione imporrebbe un ben più severo criterio di sistema-tica trattazione, che non il rapido e sommario sguardo quale sarà il no-stro. Queste righe, che non sono certo dirette agli esperti, hanno comunque lo scopo di richiamare sulla pubbli-cità l'attenzione di chi, essendone vis-suto sinora al margine, ne potesse avere una idea soltanto imprecisa, e forse, non del tutto rispondente alla realtà dei fatti; e confidiamo soprattutto nell'intima forza sugge-stiva che proviene dall'argomento stesso, alla quale nessuno riesce oggi ragionevolmente a sottrarsi.

Prima di addentrarci a conside-rare la sostanza e le caratteristiche della pubblicità in genere, deside-riamo precisare che l'insieme delle varie manifestazioni oggigiorno di-chiarate pubblicitarie, aventi cioè il fine di provocare determinate rea-zioni emotive individuali e di massa, è un fenomeno appartenente all'at-tività commerciale. Esso è nato, e si è sviluppato con l'intento preciso di suscitare ed accelerare una domanda, a fronte di una definitiva offerta, ed ha appunto come scopo ultimo una vendita: di un prodotto o di un ser-vizio. Si possono pure avere riper-cussioni in un campo puramente in-tellettuale, cioè a dire un'influenza correttiva o generatrice di sentimenti od opinioni, al di là di ogni finalità commerciale: questo è compito della propaganda (politica, religiosa,

co-munque ideologica), che in ciò ap-punto si differenzia dalla pubblicità. Notiamo la stretta concomitanza

Nel documento Cronache Economiche. N.131, Novembre 1953 (pagine 43-54)

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