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note di Cronaca Camerale

Nel documento Cronache Economiche. N.131, Novembre 1953 (pagine 37-42)

S

R I U N I O N E D E L L A C O N F E R E N Z A P E R M A -N E -N T E F R A L E C A M E R E D I C O M M E R C I O I T A L I A N E E F R A N C E S I D E L L A R E G I O N E D I C O N F I N E .

Nei giorni 6 e 7 novembre si è tenuta a Grenoble la seconda tornata della Conferenza permanente fra le Ca-mere di Commercio Italiane e Francesi della regione di confine.

La Conferenza ha avuto luogo presso la sede della XII Région Economique in Grenoble che raggruppa, oltre la Camera di Commercio di Grenoble, le Camere di Com-mercio di Chambery, Annecy, Gap e Digne. Per la con-comitanza degli interessi rappresentati dai problemi in discussione, erano presenti per la parte francese anche i rappresentanti delle Camere di Commercio di Nizza e di Marsiglia.

La Delegazione francese, presieduta dal Presidente della Camera di Commercio di Grenoble e Presidente della XII Région Economique, M. Freysselinard, era cosi com-posta:

— dal Presidente della Camera di Commercio di Cham-bery, M. Chambre; dal Presidente della Camera di Com-mercio di Annecy, M. Paccard; dal Presidente della Camera di Commercio di Gap, M. Charmasson; dal Segretario Tesoriere della Camera di Commercio di Digne, M. Chabre; dal Presidente della Camera di Commercio di Nizza, M. Woelffle; dal Vice Presidente della Camera di Com-mercio di Marsiglia e Membro della XII Région Econo-mique, M. Dufour; dal Segretario Generale della Camera di Commercio di Grenoble e Segretario della Conferenza permanente, M. Reynaud; dal Segretario Generale della

Camera di Commercio di Gap, Segretario Aggiunto della Conferenza, M. Gii Baer.

La Delegazione italiana, con a capo il Conte Marone, nella sua qualità di Pres'dente della Camera di Commercio di Torino e Vice Presidente dell'Unione Italiana delle Camere di Commercio, che era stato incaricato di rappre-sentare in seno alla Conferenza, era così composta:

— dal Presidente della Camera di Commercio di Cuneo, Sen. Sartori; dall'Assessore all'Industria e al Commercio della Regione Autonoma della Valle di Aosta, sig. Fosson; dal Presidente della Camera di Commercio di Vercelli, Geom. Vaglio Rubens; dal Segretario della Conferenza permanente fra le Camere di Commercio, italiane e fran-cesi di frontiera, Dr. Frisetti; dal Segretario Generale della Camera di Commercio di Torino, Dr. Franco; dal Segre-tario Generale della Camera di Commercio di Cuneo e Vice Segretario della Conferenza permanente, Dr. Versino; dal Segretario Generale della Camera di Commercio di Imperia, Dr. Pittaluga e dal Segretario Generale della Camera di Commercio di Vercelli, Dr. Sarasso.

All'ordine del giorno della riunione erano stati posti i seguenti argomenti:

1) La mano d'opera stagionale italiana in Francia: Introduzione e formazione professionale di tale mano d'opera.

2) Miglioramento delle condizioni di transito della frontiera:

a) Possibilità per i turisti di valicare la frontiera franco-italiana mediante presentazione di una carta d'iden-tità;

b) Miglioramento dei controlli di dogana e di poli-zia: 1° Valle Roya, 2° Regione Monginevro-Claviere.

3) Relazioni ferroviarie stradali e aeree tra la Francia e l'Italia:

a) Relazioni stradali: 1° Col de Larche, 2° Colle

della Croce, 3° Valle Stretta;

b) Relazioni ferroviarie:

I) Miglioramento delle comunicazioni della Galleria del Moncenisio: 1° Orari, 2° Trasporto di auto-vetture;

II) Riattivazione della linea Cuneo-Nizza; c) Relazioni aeree tra Torino e Nizza.

4) Scambio di prodotti di frontiera.

L'esame e la discussione dei vari problemi contemplati dal suddetto Ordine del giorno si sono svolti in un'atmosfera di mutua comprensione e cordialità, animate come erano le due Delegazioni di trovare le soluzioni più opportune nell'interesse delle popolazioni confinarie che la front'era non deve dividere, ma porre in costanti e reciproci rapporti di collaborazione se si vuole non solo mantenere e rinsaldare i vincoli di fraternità e di buon vicinato, ma risolvere con tangibili accordi nel campo del lavoro gli indifferibili problemi dell'economia montana dalla cui solu-zione dipende l'arresto del doloroso spopolamento a cui oggi si assiste nelle vallate alpine.

M O Z I O N E D I C H I U S U R A

Al termine dei lavori è stata redatta la seguente Mozione di chiusura in cui sono riportate le soluzioni allo studio sui singoli argomenti esaminati nel corso della Conferenza:

« I Delegati delle Camere di Commercio francesi e ita-liane della regione di confine, riuniti a Grenoble il 6 no-vembre 1953, uditi i rapporti presentati dalle delegazioni francesi e italiane su ognuna delle questioni iscritte all'or-dine del giorno e dopo deliberazione, hanno adottato, di comune accordo e all'unanimità le seguenti conclusioni:

I. - M a n o d ' o p e r a i t a l i a n a .

I Congressisti -— preso atto con soddisfazione dei prov-vedimenti adottati dopo la riunione di Torino per facili-tare l'entrata in Francia della mano d'opera stagionale italiana, nonché delle disposizioni prese da parte italiana per migliorare la capacità professionale della stessa mano d'opera prima dello espatrio — chiedono che vengano emanate le provvidenze sotto elencate:

a) Sia reso possibile agli stagionali, fruenti delle facilitazioni riservate alle zone alpine, di entrare in Francia a semplice presentazione del regolare contratto di lavoro ed agli altri stagionali, fruenti del regime generale, sia concesso di varcare il confine in qualsiasi posto di fron-tiera abilitato al visto dei passaporti, contro produzione di analogo contratto di lavoro vistato dall'Ufficio francese di emigrazione avente sede a Milano.

b) Che il controllo medico — qualora richiesto — venga effettuato in Italia, prima della partenza degli inte-ressati, da un medico riconosciuto dal Consolato francese competente per territorio.

c) Che i d'ritti dovuti all'Ufficio Nazionale d'Immi-grazione dai datori di lavoro francesi assumenti mano d'opera italiana siano sensibilmente ridotti.

I Congressisti si sono inoltre impegnati di indagare se le cause per cui i lavoratori stagionali italiani sono affluiti in Francia, nel 1953, in quantità notevolmente inferiore al numero dei contratti di lavoro disponibili, siano cause temporanee o permanenti.

I I . F a c i l i t a z i o n i a l l e c o n d i z i o n i d i t r a n s i t o d e l l a f r o n -tiera .

a) In

generale.-I Congressisti fanno voti che le facilitazioni concesse ai cittadini francesi e svizzeri da un lato, francesi, belgi e lussemburghesi dall'altro, vengano quanto prima estese ai francesi verso l'Italia ed agli italiani verso la Francia; nell'attesa di quanto sopra, chiedono:

1° Che venga concesso ai cittadini dei due Paes:, residenti in una zona compresa, al massimo, nei 60 Km. dal rispettivo confine, il libero transito della frontiera.

2° Che, per facilitare la vigilanza, il passagg:o della frontiera sia subordinato alla consegna in deposito, al posto di polizia di confine, della carta d'identità personale, contro rilascio di un permesso di entrata di validità non superiore ai tre giorni e valido per la circolazione.

Analogo permesso dovrebbe essere concesso agli auto-mobilisti contro deposito del libretto di circolazione.

b) Migliorie ai controlli doganali e di polizia nella

Valle Roya:

Constatati i miglioramenti conseguiti rispetto alla situa-zione esistente alla data della riunione del luglio 1952 in Torino per i trasporti collettivi di persone, i Congres-sisti chiedono un ulteriore perfezionamento di confine in unico locale che accolga simultaneamente i servizi doga-nali e di polizia francesi e italiani in ciascuno dei punti di valico.

c) Zona di Claviere-Monginevro:

I Congressisti in cordiale intesa di comprensione degli interessi turistici delle due località, hanno discusso delle condizioni con le quali potrebbe essere migliorata l'attuale situazione di Claviere e del Monginevro.

All'unanimità, le Camere di Commercio interessate sono state incaricate di ricercare i mezzi più adatti per risolvere, in breve, le difficoltà riconosciute.

III. - R e l a z i o n i s t r a d a l i , f e r r o v i a r i e e a e r e e Ira la F r a n c i a e l ' I t a l i a .

1 Comunicazioni stradali (Colle di Larche e Colle Lacroix).

Sono state scambiate informazioni sullo stato di avan-zamento dei lavori effettuati da parte italiana in direzione del Colle della Maddalena.

È stato inoltre esaminato il problema riguardante il migliore modo di sistemare la strada sul versante italiano in direzione del Colle Lacroix e l'organizzazione del traf-fico della strada medesima. Non essendo all'ordine del giorno, la questione dei grandi itinerari stradali interna-zionali non è stata trattata.

2° Relazioni ferroviarie.

a) Miglioramento delle comunicazioni attraverso

la galleria del Moncenisio.

I Congressisti hanno espresso la loro più viva soddisfa-zione in merito al nuovo servizio di trasbordo delle mac-chine turistiche attraverso la galleria, servizio richiesto da molto tempo.

Allo scopo di ricercare tutti i miglioramenti capaci di essere apportati alle relazioni ferroviarie franco-italiane su questa via, hanno deciso la creazione di un Comitato permanente franco-italiano per la galleria del Moncenisio, riunendosi una volta l'anno per esaminare tutte le questioni e i problemi annessi.

b) Ristabilimento della linea Cuneo-Nizza. All'unanimità, è stato deciso di chiedere di nuovo e con insistenza il ristabilimento di questa linea, e a questo pro-posito è stato mandato un telegramma urgente ai Ministri interessati dei due Paesi (Lavori Pubblici Trasporti -Affari Esteri - Industria e Commercio).

D'altra parte sarà creato un Comitato Permanente franco-italiano per la ricostruzione della linea Cuneo-Nizza.

c) Orari ferroviari.

E stato emesso il voto che le Camere di Commercio

francesi ed italiane interessate ricerchino i miglioramenti da proporre alla Conferenza Internazionale degli orari, per il tramite delle Amministrazioni delle Ferrovie dei rispettivi Paesi.

3' Comunicazioni aeree Torino-Nizza.

La proposta italiana che mira a creare a titolo di esperi-mento una comunicazione settimanale Torino-Nizza inne-stata alle linee esistenti e l'estensione eventuale di questo servizio, è stata adottata all'unanimità.

IV. - S c a m b i d i i n f o r m a z i o n i e c o n o m i c h e .

La delegazione italiana e quella francese hanno inca-ricato le loro rispettive segreterie di organizzare un servizio di studi col compito di ricercare e scambiarsi — in collabo-razione con le Camere di Commercio interessate — tutte le informazioni idonee a facilitare il traffico delle merci e dei prodotti interessanti l'economia delle due regioni di confine. Il Senatore Sartori, nella sua qualità di Presidente della Camera di Commercio di Cuneo, ha proposto che la pros-sima riunione della Conferenza Permanente abbia luogo a Cuneo.

La proposta è stata accolta con unanimità di consensi.

- Z-] R E L A Z I O N E S U L L ' A T T I V I T À E C O N O M I C A ^ D E L L A P R O V I N C I A D I T O R I N O P E R L ' A N

-N O 1 9 5 2 .

È uscito nel mese di novembre il 4° volume della col-lana « Consuntivi e commenti », dedicato alla relazione sull'andamento economico della provincia nell'anno 1952.

Riportiamo della relazione stessa la prefazione;

Presentiamo il 4° volume della collana « Consuntivi e commenti » in cui abbiamo esposto l'andamento economico della provincia di Torino durante l'anno 1932. Come la precedente relazione sull'andamento economico del 1951 anche questo elaborato riassume quanto, di mese in mese, nello stesso anno 1952, siamo andati pubblicando sulla situazione dei vari settori economici provinciali e ci auguriamo che riesca a dare un quadro il più possibile esatto dello svolgimento della congiuntura economica tori-nese nel 1952. Alcune delle nostre attività —• nel campo industriale -— rappresentano una parte cospicua, anzi, in alcuni settori, potremmo quasi dire esclusiva, della vita economica nazionale.

Perciò l'esame sia pure retrospettivo della congiuntura, può tornare di grande interesse e, a volte, essere anche determinante nella formazione del giudizio da trarre dal-l'andamento della nostra economia. Nè di minore interesse, si rivela lo studio delle altre attività — la commerciale e l'agricola — che nella nostra Provincia soggiacciono a peculiari situazioni che vanno attentamente esaminate dagli organi preposti o interessati 'al loro migliore divenire, non solo per creare quel quadro armonico di concomitanza di sforzi al progresso generale del Paese, ma anche perchè sono settori di vitale importanza per il progresso umano e sociale di questa spesso obliata terra subalpina.

Dall' esame delle singole situazioni, si possono quindi trarre indicazioni e insegnamenti di non trascurabile im-portanza.

La nostra Giunta camerale si era valsa già degli studi mensili per l'impostazione di quelle iniziative attuate diret-tamente in collaborazione con gli altri Enti competenti 0 suggerite agli stessi organi di Governo. Basterebbe leg-gere le note di Cronaca Camerale che di mese in mese abbiamo pubblicato sulla nostra rivista « Cronache Eco-nomiche*», per avere una prova del vigile spirito che ha sempre informata e tenuta desta l'azione della nostra amministrazione, ma non sarebbe tutto perchè una non trascurabile parte dell'azione camerale viene svolta attra-verso rapporti di corrispondenza diretta con le varie ammi-nistrazioni centrali, rapporti che qualche volta devono avere necessariamente carattere riservato.

Così, consci delle crescenti difficoltà in cui si sono dibat-tute le nostre esportazioni — e le nostre attività produt-trici industriali sono eminentemente esportaprodut-trici — non ab-biamo Mancato di segnalare ai nostri negoziatori, tramite 1 Ministeri competenti, tutti quei suggerimenti atti a mi-gliorare gli accordi commerciali in occasione del rinnovo di essi, e intesi a porre le nostre industrie almeno su di un piano di leale concorrenza con le attività similari degli altri Paesi. Abbiamo a questo proposito tralasciato di abbandonarci a sterili recriminazioni sulle « liberalizza-zioni » accordate ai prodotti esteri preoccupandoci, invece, di dimostrare che i nostri produttori avevano bisogno di essere sgravati dagli oneri di varia natura da cui vedono inceppata la propria produzione che, per gli alti livelli dei conseguenti costi, non è in grado di sostenere la con-correnza estera. A simìglianza di quanto viene praticato dagli altri Paesi, abbiamo suggerito che speciali provvedi-menti venissero adottati, a favore dei nostri esportatori nel campo del credito e dell' assicurazione. E siamo lieti a questo riguardo che proprio da parte della nostra mag-giore industria produttrice ed esportatrice, ci sia venuta una autorevole conferma sulla giustezza di tale imposta-zione. Nella relazione all' Assemblea generale degli azio-nisti della FIAT, tenutasi il 9 aprile 1953, si legge con piacere che « la FIAT non condivide i dubbi, le perplessità,

le contrarietà di molti in fatto di liberalizzazione degli scambi. La FIAT pensa che anche per le automobili non si debba temere di misurarsi con la concorrenza interna-zionale europea, purché la liberalizzazione consenta prezzi allineati (a parità di pesi fiscali ed altri oneri), disponibilità di mater.'e prime e di fonti di energia, libera circolazione di tutti i prodotti finiti, libero trasferimento della mano d'opera ». Sagge e coraggiose parole, queste, che stanno a

dimostrare l'alto livello raggiunto da tino dei settori più importanti della nostra economia, a cui ormai non fa più paura di entrare in lizza con le industrie più progredite europee, purché la concorrenza si svolga su un piano di eguaglianza, ad armi pari.

E ancora tutta l'azione intrapresa per il miglioramento e lo sviluppo delle nostre comunicazioni, unitamente alla riorganizzazione dei servizi della Borsa Merci e agli sforzi fatti per assicurare una degna sede alla Borsa Valori, stanno a dimostrare l'intendimento della Camera di

ravvi-vare la funzione prettamente mercantile della nostra città anche come centro regionale.

Ne vanno sottaciute le iniziative attuate nel campo agrario. Suonano lusinghieri i vasti e unanimi riconosci-menti che ci provengono da parte di Enti e di semplici agricoltori per l'azione spiegata dalla nostra Camera di Commercio a favore dell'agricoltura torinese. Sia nel campo propriamente agricolo, sia in quello zootecnico e montano, in pieno accordo con gli organi tecnici, sindacali e ammi-nistrativi, andiamo svolgendo di anno in anno una vasta azione di propidsione e di studio con mezzi finanziari non trascurabili.

Convinti poi che sono le più modeste attività quelle che maggiormente hanno bisogno di aiuto e dì assistenza — siano esse industriali, agricole, artigiane o commerciali — è stata intensificata l'azione già intrapresa, in pieno accordo con l'Unione Industriale, attraverso il « C.R.A.T.E.M.A. » CCentro dì Ricerca e di Assistenza Tecnica e Mercantile alle Aziende) che proprio nel 1952 ha sviluppato conveniente-mente la sua azione.

Ecco perchè abbiamo motivo di ritenere che lo studio dell'andamento economico della nostra Provincia, oltre che rientrare in una delle funzioni istituzionali per la nostra Camera, è anche materia indispensabile di cono-scenza e di giudizio per l'azione che essa è chiamata a svolgere.

L'eSame, portato poi sul piano generale della nostra economìa, anche se necessariamente ha dovuto approfon-dire l'analisi dei vari settori della nostra attività, ci ha consentito di formarci un giudizio complessivo di larga visuale sui problemi della congiuntura. E in ciò abbiamo quasi sempre proceduto in pieno accordo, quando non addirittura in piena collaborazione, con le Organizzazioni sindacali della nostra Provincia, di cui abbiamo sempre ascoltato gli utili suggerimenti datici attraverso i rispet-tivi dirigenti e attraverso i vari rappresentanti delle stesse in seno alle nostre Commissioni consultive e di studio. Ma non sono mancati i contatti diretti con le varie aziende, le quali anzi ci sono state molto larghe di informazioni e di suggerimenti, sia per la compilazione delle relazioni mensili, sia per la redazione di questo elaborato che oggi pubblichiamo. A tutti sentiamo di dover dire la nostra parola di gratitudine perchè la loro collaborazione è stata preziosa, ed era la sola che ci desse il diritto di considerarci non avulsi dall'ambiente economico in cui viviamo ed ope-riamo e per il progresso e lo sviluppo del quale la Camera è chiamata a spiegare la propria azione.

I N I Z I O D E I L A V O R I P E R LA C O S T R U Z I O N E 3 D E L L A B O R S A V A L O R I .

Il 3 novembre, con rogito Notaio Astore, si è proceduto alla firma del contratto di appalto all'Impresa « Geometra P. Monateri » dei lavori di costruzione della Borsa Valori di Torino.

I lavori, iniziati lo stesso giorno, avranno la durata, per ciò che riguarda la struttura del rustico, di 12 mesi onde si può ragionevolmente prevedere che per la prima-vera del 1955 Torino potrà finalmente avere il nuovo

edificio della Borsa Valori attrezzato funzionalmente se-condo i criteri della tecnica più moderna.

La nuova Borsa Valori di Torino, che sorgerà in via San Francesco da Paola angolo via Cavour, è progettata se-condo criteri di rigorosa funzionalità, che divengono la ragione stessa dell'espressione architettonica e dell'impo-stazione tecnica di ogni parte dell'edificio.

Il Salone delle Contrattazioni, elemento primo ed es-senziale, è quindi il centro materiale e spirituale del Palazzo, al quale sono subordinati, come accessori, tutti gli altri ambienti.

Il Salone (area coperta metri 40 x 40) comprende: La corbeille per i titoli azionari, al centro, contenuta nel recinto grida: attorno il recinto dei « remisiers », at-torno ancora, su tre lati, i tavoli degli agenti di cambio e delle banche, a pochi metri di distanza dalle cabine telefoniche (n. 70) allineate sui lati corrispondenti del perimetro.

Sulla parete di fondo è progettato un grande quadro luminoso per la segnalazione telecomandata delle quota-z'oni. Di fronte al quadro, dalla parte opposta del salone, con accesso immediato dall'atrio su via S. Francesco da Paola, troverà posto il pubblico (circa 200 persone).

Il Salone è in diretto collegamento con gli uffici di segreteria e presidenza, con l'ufficio telegrafico, con l'ufficio dell'Ispettore del Tesoro, salotti e servizi.

Gli operatori di Borsa ed il pubblico avranno a loro disposizione una buvette prospicente il giardino, all'an-golo con via Cavour.

Il fabbricato degli uffici (lungo via S. Francesco da Paola), a tre piani fuori terra, s'affaccia all'interno sul Salone delle Contrattazioni ed oltre agli uffici del piano rialzato sopraddetti, contiene al primo piano il salone per

le adunanze (n. 180 persone), gli uffici della Deputazione di Borsa e del Comitato Direttivo degli Agenti di Cambio, oltre agli uffici di Segreteria. Al secondo piano troveranno posto: la biblioteca, altri uffici, locali per la stampa listino, e tutti i rimanenti servizi.

L'ingresso principale (degli operatori e del pubblico) si affaccia con un grande atrio su via S. Francesco da Paola.

Vi sarà una scala di servizio con ingresso su via Cavour destinata al disimpegno dell'alloggio del custode, dell'ufficio telegrafico e degli impianti tecnici.

Al piano seminterrato del fabbricato uffici sono siste-mati i guardaroba con annessi servizi, lungo il percorso autorimessa-salone, e le apparecchiature tecniche. La rima-nente area seminterrata è destinata ad autorimessa con doppia rampa d'accesso. La capienza dell'autorimessa è di circa 120 automezzi.

Il grande Salone sarà dotato di un impianto completo di condizionamento d'aria estivo ed invernale, opportu-namente integrato da radiazione a pavimento.

Il grande vano del salone (me. 20.000) si rivela allo esterno con una volta a padiglione su pianta quadrata: la luce naturale entra sui fianchi da ampie vetrate aperte anche sopra l'imposta della volta con lunette triangolari. Il corpo di fabbrica degli uffici si innesta al Salone fron-teggiando via S. Francesco da Paola.

Tutto l'edificio è fasciato da un alto zoccolo continuo in bugne a spacco di basalto che incorniciano anche le finestre del piano rialzato.

Il progetto vincitore del concorso indetto dalla nostra Camera di Commercio è opera degli architetti Gabetti, Isola e Raineri con la collaborazione per il cemento armato

Nel documento Cronache Economiche. N.131, Novembre 1953 (pagine 37-42)

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