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Metodo della ricerca

Nel documento Il bilancio dei gruppi comunali (pagine 180-184)

La metodologia di ricerca si basa sull’ipotesi di partenza che l’utilizzo del bilancio consolidato nei comuni spagnoli, francesi, italiani e tedeschi, e il legame

esistente tra l’adozione di una contabilità economico-patrimoniale e la redazione di un documento consolidato, siano ancora di scarsa e/o recente applicazione.

L’analisi si è avvalsa quale metodo di ricerca di un questionario semistrutturato composto da domande con risposta a scelta multipla e risposte aperte.1 La scelta di tale documento è avvenuta per la facilità di somministrazione dello stesso e per sfruttare le caratteristiche di informalità che presenta nel momento della compilazione.

Il questionario si può suddividere in tre parti: una identificativa (ciascun comune fornisce indicazioni circa la propria denominazione e la propria dimensione), una generale, a cui a tutti i comuni contattati sono chiamati a rispondere, ed una specifica, da compilare solo da parte di quegli enti locali che redigono o intendono redigere un bilancio consolidato.

Il questionario, tradotto nelle rispettive lingue dei paesi del campione, è stato somministrato on line attraverso un sito internet creato ad hoc (www.quecons.com), a cui ciascuna entità soggetta ad analisi è stata indirizzata tramite una comunicazione mail o postale. Agli enti locali è stato garantito l’anonimato dei dati raccolti.

La ricerca si è estesa per un periodo di cinque mesi (maggio – ottobre), con una pausa nel periodo di agosto.

L’universo di riferimento è stato identificato con quei comuni che hanno un ruolo determinante nel livello amministrativo ad essi superiore in via gerarchica. Questo significa che sono stati considerati tutti i comuni capoluogo di provincia italiani e spagnoli, i comuni capoluogo di dipartimento francesi e gli enti locali tedeschi capitali dei Lander, per un totale di 280 entità.

Il campione è stato determinato in relazione alla capacità di ottenere un contatto con i comuni medesimi (257 contatti effettivi). Di questi, infatti, si è proceduto a selezionare solo coloro che hanno offerto un recapito, mail o postale o un sito, a cui far pervenire il questionario o la comunicazione per collegarsi al link che lo contiene.

1

La scelta come universo dei comuni di nazionalità tedesca, francese, spagnola e italiana è stata motivata dal fatto che questi contesti, come si è scritto in maniera dettagliata nel capitolo secondo, presentano degli elementi comuni:

- uguale ripartizione amministrativa su quattro livelli (Stato, Regioni, Province/Dipartimenti,2 Comuni);

- simili tradizioni contabili e storiche;

- uguale ripartizioni delle province in relazione all’estensione territoriale e al numero dei abitanti;

- eterogeneità dimensionale degli enti comunali;

- simile processo di riforme della pubblica amministrazione iniziato negli ultimi anni.

L’unica eccezione fatta riguarda i comuni tedeschi, in quanto come si è avuto modo di descrivere nei capitoli precedenti, l’amministrazione tedesca ha una ripartizione differente, dovuta sostanzialmente al fatto di essere costituita sotto forma di Repubblica federale. La presenza di più di 400 Kreise e un numero più elevato di comuni, appartenenti più o meno ad una contea, ha portato a includere nell’indagine solo le entità capitali dei Lander. Esse, da un punto di vista di competenze, in piccola parte sono accomunabili ai nostri capoluoghi di Regione.

L’introduzione nell’indagine dei comuni tedeschi è sembrata necessaria per avere un quadro d’insieme dei principali paesi dell’Europa continentale, accomunati da tradizioni simili e da progetti di riforma rivolti al raggiungimento di obiettivi comuni.

Al questionario hanno risposto totalmente 108 comuni, come dimostra il grafico 1.

2

In Francia la figura delle Province è stata sostituita in epoca rivoluzionaria con quella dei dipartimenti, ma nella sostanza il ruolo è rimasto immutato.

Grafico 1 – Grado risposta al questionario ripartito per nazione Italia 57 Francia 32 Comuni contattati 257 Risposte 108 Spagna 9 Germania 10

Come si può osservare dal grafico hanno risposto al questionario più di un terzo dei comuni contattati (42,02%), corrispondente al 38,57% dell’intero universo.

Se si calcola la media ponderata che prende in considerazione come pesi il numero di comuni contatati e quelli totali si avrà una rispondenza pari al 37,24% del campione e il 36,41% dell’intero universo. Essa risente del basso numero di risposte offerte dai comuni spagnoli, solo il 20,93% rispetto alle percentuali superiori al 35% degli altri paesi.

Per misurare l’attendibilità del campione sono stati considerati gli intervalli di confidenza relativi alle due principali domande, sottoposte a tutti gli enti locali contattati: “Il suo Comune utilizza una contabilità economico-patrimoniale?” e “Il suo Comune ha partecipazioni di controllo in imprese di pubblico servizio?”.3

3

La formula utilizzata è stata la seguente:

(

)

n p p p±1,96 1−

Con p si indica la percentuale, mentre con 1,96 (Z) il valore del livello di confidenza del 95%. Questa formula non considera la numerosità della popolazione e per tale ragione si è proceduto ad una correzione della stessa per una popolazione finita. Partendo dalla formula

(

)

2 2 1 D p p Z

n= − e considerando che la popolazione è nota (280 l’intero universo e 257 il totale dei contattati) si applica, per una popolazione data, la seguente correzione:

N n n n 1 1 * − + = .

Determinando nuovamente l’intervallo di confidenza esso risulterà così pari a:

(

)(

)

(

1

)

1 − − − = N n n N p p Z D .

Alla prima domanda il 51,85% (56 comuni su 108) ha risposto positivamente e ciò ha determinato un intervallo di confidenza di 7,19 sul campione di 257 enti locali e di 7,4 sull’intero universo di 280 unità capoluogo. Considerando che il calcolo è stato effettuato con un livello di confidenza del 95%, si può affermare che se si estendesse l’indagine a tutti i 257 comuni o a tutto l’universo vi sarebbe la probabilità del 95% che le riposte affermative a tale domanda oscillerebbero tra il 44,66% e il 59,04% per i comuni contattati e tra il 44,45% e il 59,25% di tutti i capoluoghi di provincia. Il dato è significativo perché mostra come in un’analisi a tappeto si evincerebbe che circa metà dei comuni adottano una contabilità economico-patrimoniale. Il dato conferma quanto già presente nelle letteratura in materia.

In merito alla seconda domanda il 75,925% (82 comuni su 108) ha affermato di possedere partecipazioni di controllo. L’intervallo di confidenza che si è calcolato è pari a 6,15 relativo ai 257 enti contattati e 6,33 su tutto l’universo di 280 comuni. Anche in tal caso ciò significa che con una probabilità del 95% estendendo l’indagine a tutti i comuni contattati o a tutta la popolazione la percentuale di enti che risponderebbero positivamente dovrebbe essere compresa tra il 69,775% e il 82,075% e tra il 69,595% e il 82,255%. Questo conferma una buona attendibilità del dato ottenuto.

Nel documento Il bilancio dei gruppi comunali (pagine 180-184)