• Non ci sono risultati.

Metodologia tecniche di project design e project work

Adele Salvatore

In un contesto economico come quello attuale, caratterizzato da una forte contrazione delle fonti di finanziamento, i fondi europei rappresentano un imprescindibile strumento per finanziare la crescita e lo sviluppo strategico dei territori e delle imprese. La programmazione per il periodo2014/2020 prevede stanziamenti particolarmente interessanti per settori come la ri- cerca e l’innovazione (programma Horizon 2020 con uno stanziamento provvisorio di circa70 miliardi), per la crescita sostenibile (dotazione iniziale di 600 milioni) e per la programmazione nazionale e regionale (circa 56 miliardi di stanziamento, con esclusione delle grandi infrastrutture).

Il ciclo di programmazione si ispira a concetti forti e innovativi come par- tenariato, concertazione, approccio ascendente (bottom–up) e, soprattutto, partecipazione di una pluralità di soggetti.

Caratteristica centrale degli strumenti è proprio la complessità del “go- verno del programma”, dovuta all’intervento di soggetti diversi, istituzionali e privati, che devono convergere verso un comune obiettivo di sviluppo. A tale scopo, il coordinamento del progetto BioPolis ha previsto, nell’ambito del percorso formativo ideato e realizzato, una fase di project work fina- lizzata al trasferimento di una metodologia strutturata per l’ideazione, lo sviluppo, la gestione ed il controllo dei progetti nel quadro programmatico 2014–2020.

È proprio in quest’ottica che sono stati sono stati proposti ai partecipanti al percorso formativo, prima dell’avvio del project work, i contenuti utili a fare luce sui nuovi strumenti di finanziamento messi a punto dall’Unio- ne Europea, illustrandone tutte le opportunità per aziende, enti pubblici, università ed enti di ricerca.

Consulente di direzione – Assistenza Tecnica alla PA per la gestione dei Fondi Strutturali.

Esperta in attività di Change Management e Project Management.

Contenuti

— Quadro di sintesi delle Istituzioni e del funzionamento dell’Unione Europea: la struttura amministrativa e le politiche europee da cui derivano i bandi;

— la Strategia Europa2020 e la tipologia di fondi europei;

— la mappa dei Fondi europei2014–2020: guida ai programmi di finan- ziamenti;

— la Strategia Europa2020: 5 obiettivi e 7 iniziative prioritarie;

— le tipologie di finanziamenti europei: fondi diretti (tematici) e indiretti (strutturali);

— le tipologie di bandi: sovvenzioni (call for proposals) e appalti (call for tenders);

— le fonti informative: portali e siti tematici di riferimento;

— il glossario dei programmi di finanziamento e dei documenti euro- pei.

Dopo un quadro introduttivo sulle principali istituzioni e politiche del- l’Unione Europea, sono stati forniti gli strumenti operativi necessari per l’ideazione e per la gestione di un progetto di finanziamento: il reperimen- to delle informazioni, la conoscenza dei meccanismi di funzionamento del sistema dei finanziamenti e degli strumenti di project management, la progettazione dei contenuti, la gestione di partnership internazionali e la rendicontazione.

Contenuti

— Il percorso logico di costruzione di un progetto (Project Cycle Mana- gement);

— le motivazioni, il contributo e le definizioni del Project Cycle Mana- gement;

— le fasi del ciclo di vita di un progetto e il contributo del Logical Frame Approach;

— lo sviluppo progressivo dell’idea progettuale: la sintesi;

— lo sviluppo progressivo dell’idea progettuale: l’albero del logical framework e la quality frame di un progetto;

— lo sviluppo progressivo dell’idea progettuale: il formulario;

— Logical Framework Approach e Project Cycle Management: il set di strumenti;

— LFA nella fase di analisi e pianificazione: il contributo e gli output (analisi contesto e stakeholder, analisi problemi, obiettivi e opzioni strategiche, logica progettuale, precondizioni e rischi, indicatori); — Sintesi dei contributi e analisi degli output;

— Il budget di progetto;

— Il monitoraggio e la valutazione dei progetti; — Il coordinamento dei progetti;

— Partnership e integrazione di risorse.

La metodologia che si è scelto di proporre è il Project Cycle Management — PCM (Gestione del Ciclo del Progetto — GCP).

Il PCM, secondo la visione della Commissione Europea, assume:

a) una funzione di facilitazione di una gestione partecipata delle diverse

fasi del ciclo di vita di un progetto;

b) una funzione di auto–controllo sui progetti in merito almeno a3

attributi di qualità:

— la coerenza, funzionale all’attuazione di politiche più generali; — la rilevanza rispetto ai problemi dei beneficiari e rispetto ad una

strategia sentita e concordata con loro;

— la sostenibilità per la realtà di riferimento, che genera effetti compatibili con le caratteristiche territoriali e settoriali e con le prospettive di futuro delle nuove generazioni.

La Gestione del Ciclo del Progetto prevede la strutturazione della prepa- razione e della realizzazione dei progetti in fasi e la definizione, per ciascuna fase, del ruolo dei diversi attori interessati e delle decisioni che devono essere assunte. La necessità di ricondurre ad uno schema unitario l’iter della progettazione si rende necessaria per evitare il mancato raggiungimento degli obiettivi e/o l’irrilevanza degli stessi rispetto alle reali necessità dei beneficiari. La Gestione del Ciclo del Progetto fa dei beneficiari il suo punto cardine, motivo per cui chi elabora il progetto ha l’“obbligo” di focalizzare quelli che sono i reali bisogni dei destinatari dell’intervento; solo in questo modo i progetti possono definirsi fattibili e sostenibili.

I principi del PCM

— Fasi del ciclo del progetto: decisioni strutturate e fondate su informa- zioni accurate.

— Processo orientato agli attori e partner coinvolti: tutti gli attori parte- cipano alle decisioni.

— Quadro logico: analisi esaustiva e coerente.

— Sostenibilità: meccanismi che assicurano il flusso dei benefici. — Approccio integrato: integrazione verticale e documentazione stan-

dardizzata.

Con l’intento di dotare i partecipanti al percorso formativo delle meto- dologie e degli strumenti per la ideazione, progettazione, gestione, moni- toraggio e controllo dei progetti sono state previste specifiche attività sulla GCP secondo il quadro di riferimento.

La costruzione del Quadro logico (QL) ha consentito di indagare tutti gli aspetti propedeutici alla formulazione delle idee progetto:

Perché si realizza il progetto? Quale beneficio e per chi.

Che cosa deve si deve raggiungere con il progetto? Quale utilizzazione dei servizi/prodotti.

Come il progetto raggiungerà i suoi risultati? Quali misure prevedere. Quali sono i fattori esterni o interni al progetto? Quali sono i rischi. Come valutare i progressi ? Quali indicatori utilizzare.

Dove trovare le informazioni per gli indicatori? Quali sono i mezzi di verifica.

La costruzione del Quadro Logico ha consentito di individuare:

— Obiettivi Generali (OG) che descrivono l’importanza per la società in generale dei benefici di lunga durata per i gruppi beneficiari e

connettono il programma alle politiche regionali/settoriali;

— Obiettivi Specifici (OS) che descrivono il problema focale del pro- getto e definiscono i benefici che il gruppo destinatario riceve dal progetto come risultato dell’uso dei prodotti/servizi;

— Risultati Attesi (RA) che descrivono i prodotti/servizi che il progetto deve offrire al gruppo destinatario.

Il Quadro Logico è il principale strumento adoperato nella progettazione e, in modo particolare, nelle fasi d’identificazione e di formulazione del progetto. Nella fase d’identificazione, l’utilizzo del Quadro Logico assicura la rilevanza dell’idea progetto, nella fase di formulazione assicura la fattibilità e la sostenibilità del progetto stesso. In sintesi, il QL si configura come una matrice utilissima per la definizione degli elementi salienti di un’idea progetto e costituisce il prodotto finale di una metodologia di progettazione strutturata denominata GOPP (Goal Oriented Project Planning).

Il Project Cycle Management (PCM) assume, quindi, la configurazione di una metodologia per la gestione delle fasi del ciclo di vita di un progetto basata sui principi, sulle tecniche e sugli strumenti del Logical Framework Approach.

Il Logical Framework Approach (LFA) rappresenta lo strumento chiave (core

tool) del Project Cycle Management e fornisce un insieme di concetti e di

strumenti interconnessi utilizzati, nell’ambito di un processo iterativo di pro- gettazione–implementazione–valutazione di un intervento, per accrescere

la partecipazione, la trasparenza e favorire un approccio per obiettivi. Il LFA, oltre a rappresentare un processo analitico, fornisce un set di

strumenti per supportare la pianificazione e la gestione di un progetto in

quanto permette che le informazioni siano analizzate e organizzate in modo strutturato, elementi di debolezza identificati, obiettivi compresi e mezzi per raggiungerli messi in campo.

Il LFA permette di elaborare in forma integrata i rapporti tra gli elementi essenziali di un progetto (obiettivi generali, obiettivo specifico, risultati, attività, costi e risorse), definendo la consequenzialità causa–effetto che correla le differenti componenti dello stesso.

Il LFA in relazione alle diverse fasi del ciclo di vita del progetto consente di:

— Identificare la situazione esistente, analizzare i problemi, ipotizzare possibili soluzioni, individuare le modalità e gli strumenti per veri- ficare la rilevanza del progetto proposto ed identificare i potenziali obiettivi e le strategie attuative più funzionali;

— formulare gli obiettivi, suddividere i compiti e le responsabilità tra i vari attori coinvolti, individuare i risultati misurabili;

— attuare il piano operativo di lavoro, il monitoraggio periodico delle realizzazioni fisiche e della spesa, la gestione dei rischi;

— valutare l’avanzamento del lavoro e il grado di coerenza con quanto è sta- to pianificato (obiettivi, attività, indicatori, presupposti), condividere eventuali adattamenti, rappresentare una base per la verifica delle per- formance, dei risultati e degli impatti sulla base di indicatori condivisi, individuare eventuali suggerimenti per successivi miglioramenti e progetti futuri.

Il project work, inserito nel percorso formativo, ha consentito ai parteci- panti di:

— conoscere le istituzioni e le politiche dell’Unione Europea e utilizzare tali conoscenze per contestualizzare gli strumenti di finanziamento comunitari nel quadro normativo e organizzativo di riferimento; — conoscere i meccanismi di funzionamento del sistema dei finanzia-

menti e delle sovvenzioni comunitarie e gli strumenti di project management;

— vagliare criticamente le proposte di finanziamento;

— verificare la potenziale pertinenza, fattibilità e sostenibilità di una proposta di finanziamento e identificare come migliorarne la qualità; — conoscere il ruolo e l’importanza degli indicatori per la progettazione,

— formulare indicatori di Quadro logico;

— usare il Quadro Logico per verificare un progetto, identifica- re e documentare le esigenze d’informazione per lo studio di fattibilità;

— sperimentare il concetto dell’integrazione delle competenze nella progettazione;

— acquisire abilità tecniche e metodologiche per una progettazione orientata agli obiettivi;

— acquisire competenze operative per l’elaborazione delle domande di sovvenzione relative a bandi comunitari;

— strutturare i termini di riferimento per lo studio di fattibilità. Tutti gli argomenti sono stati affrontati attraverso una metodologia di- dattica interattiva, che ha previsto l’affiancamento all’analisi dei singoli argomenti attraverso case studies, esercitazioni e simulazioni.

In base alle informazioni disponibili e grazie all’uso di tecniche par- tecipatorie quali il brainstorming, nel corso delle esercitazioni pratiche i partecipanti sono stati coinvolti nell’identificazione dei problemi chiave da affrontare e nell’elaborazione del Quadro Logico. La principale tecnica usata in questa fase è stata l’elaborazione di un Albero dei Problemi (una semplice rappresentazione dei problemi in un ordine gerarchico). Elaborare il diagramma ha significato identificare prioritariamente i diversi problemi e poi scegliere quelli da cui partire.

Con questa metodologia e con gli strumenti proposti i partecipanti al percorso sono stati guidati a sviluppare e presentare due proposte progettuali che seguono il seguente schema:

— conoscere le fonti di finanziamento comunitarie ed i riferimenti utili; — individuare e saper leggere il bando e la documentazione di supporto,

raccogliere le informazioni necessarie;

— dall’idea al progetto: concretizzare il bisogno in un’idea progettuale (obiettivi e risultati);

— individuare il partenariato;

— sviluppare il progetto e il piano di lavoro; — definire il piano finanziario;

— costruire la documentazione di supporto al progetto;

— conoscere criteri e procedure di valutazione relative ad un potenziale bando di gara;

— gestire il progetto (realizzazione attività monitoraggio e valutazione, gestione qualità);

Le proposte progettuali assumono come riferimento la programmazione europea, nazionale, regionale e locale, le linee strategiche, gli obiettivi e le linee di intervento territoriali, settoriali e di filiera, ed i metodi di concertazione e collaborazione tra soggetti pubblici e privati esplicitati nella Programmazione2020.

Esse identificano:

a) gli ambiti tematici di riferimento; b) l’idea forza del Progetto;

c) la strategia e gli obiettivi del Progetto (Quadro logico):

— obiettivo generale;

— obiettivi specifici perseguiti (gli obiettivi di secondo livello rispetto all’obiettivo generale del Progetto);

— indicatori fisici, di risultato, di impatto e ambientali;

— indicazione e, ove possibile, la quantificazione attraverso realisti- che e documentate previsioni del fabbisogno attuale e/o futuro che si intende soddisfare con la realizzazione degli interventi; — analisi finanziaria o analisi tipo costi–benefici;

— piano organizzativo per un’efficiente gestione del Progetto che garantisca il rispetto dei cronogrammi delle varie attività.

pag. 69–86 (luglio 2017)

Produzione di Nylon6,6 100% di origine biologica