Produzione di Nylon 6,6 100% di origine biologica a partire da biomasse lignocellulosiche
2. Piano di comunicazione e disseminazione
Le attività in termini di servizi offerti saranno pubblicizzate direttamente dai partecipanti al progetto tramite la rete di conoscenze maturate. Successi- vamente, quando si svilupperà la richiesta dei servizi, il progetto si doterà anche di una rete di divulgazione e marketing adeguata.
Per incrementare il proprio spazio nello specifico settore, Arundo6.6 dovrà promuovere e distribuire le proprie attività principalmente su ca-
nali istituzionali, attraverso la partecipazione/organizzazione di convegni dedicati, e in fase avanzata attraverso attività pubblicitarie mirate.
Il Piano di Comunicazione del progetto Arundo 6.6, comprende un elenco di singole azioni e di prodotti concepiti per informare sugli obiettivi e sui risultati intermedi e finali del Progetto. Tutti i soggetti saranno coinvolti nella divulgazione dei risultati del progetto al fine di raggiungere i soggetti delle reti nazionali e internazionali per costruire partecipazione e consenso intorno ad esso.
Arundo6.6 è potenzialmente finanziabile all’interno dei Bandi: — PSR2014–2020 della Regione Campania;
— bandolife 2017;
— bandosmart&start di invitalia per le start up innovative;
— bando Bio–Based Industries — Public–Private Partnership (Horizon 2020).
I potenziali soci hanno già preso contatti con alcuni dipartimenti univer- sitari, Istituti di Ricerca/Dipartimenti del CNR e imprese private.
2.1. Strategia
La strategia di comunicazione definisce la struttura ed il contenuto dei messaggi da veicolare, a quali segmenti di popolazione sia più utile inviarli e quali siano i mezzi migliori per poterlo fare. La disseminazione dei risultati implica un rapporto di lungo periodo con gli stakeholders, i quali provve- deranno a fornire feedback in itinere al fine di migliorare il messaggio. Il piano di comunicazione avrà dunque lo scopo di individuare alcuni fattori chiave:
— cosa: definire cosa comunicare, i messaggi e i prodotti; — a ch i: identificare i target group per la disseminazione; — perché: definire gli scopi della disseminazione;
— come: definire il metodo della disseminazione;
— quando: definire i momenti più opportuni per il raggiungimento degli obiettivi di disseminazione.
Nello specifico di Arundo6.6, il piano di comunicazione definisce l’im- magine coordinata del progetto, individua i destinatari e i messaggi chiave e provvede alla segmentazione della comunicazione in relazione ai destinatari e ai contenuti dei messaggi chiave, individuando i media da utilizzare.
2.1.1 Obiettivi
L’obiettivo principale dell’attività di comunicazione e disseminazione del progetto Arundo6.6 è diffondere le informazioni relative ai risultati e ai prodotti che il progetto ha l’obiettivo di realizzare. Lo scopo è quindi quello di contribuire a sensibilizzare gli stakeholders, la società e i potenziali clienti sull’importanza degli interventi di Arundo6.6.
Inoltre, il piano di comunicazione si propone di raggiungere i seguenti obiettivi:
— diffondere informazioni sia sul progetto in generale sia su attività e prodotti specifici sviluppati all’interno di esso, evidenziandone il valore aggiunto e l’innovatività;
— rafforzare ed ampliare il coinvolgimento e la partecipazione dei sistemi/gruppi target;
— facilitare e rafforzare i rapporti tra i partner del progetto al fine di raggiungere i risultati previsti;
— fornire un “brand” al progetto, ovvero un’immagine identificati- va che diventi familiare e dunque facilmente ed immediatamente riconosciuta;
— rafforzare la rete internazionale dei partner di progetto attraverso l’esperienza della presente ricerca.
2.1.2 Destinatari
I destinatari individuati per le attività di comunicazione e disseminazio- ne afferiscono principalmente a quattro macro settori di interesse, quello istituzionale, del pubblico specializzato, dell’opinione pubblica e dei media. Il settore istituzionale include gli interlocutori a livello regionale, naziona- le ed europeo del progetto, i quali necessitano di un costante aggiornamento rispetto alle fasi di realizzazione dello stesso. Con “pubblico specializzato” si intende identificare i partner del progetto ma anche gli stakeholders che più da vicino avanzano interessi qualificati sulle azioni di progetto, o che sono comunque in grado di valutarne gli effetti in termini tecnici ed economici. Nel settore dell’opinione pubblica si identificano tutte quelle persone che non hanno un interesse diretto ai risultati di progetto, ma che possono comunque trarre vantaggio da esso, nonché di prestigio dei propri territori, da un’efficace attuazione di Arundo 6.6. Infine, gli operatori dei media sono strategicamente importanti in quanto sono in grado di amplificare le comunicazioni a loro indirizzate, dando forte risonanza alle azioni di progetto.
In ragione dei differenti interessi portati dai quattro gruppi target di riferimento, si intende realizzare attività di divulgazione mirate.
Gruppi target di riferimento per la comunicazione sono:
— istituzioni: Commissione Europea; Ministero Politiche Agricole Ali- mentari e Forestali, Regione Campania, Comuni dell’area di riferi- mento;
— pubblico specializzato: partner di progetto, esponenti del mondo ac- cademico, imprenditori con interessi economici nell’area di interesse, associazioni di coltivatori, centri studi o società di ricerca;
— opinione pubblica: cittadinanza, associazioni di consumatori; — operatori dei media: giornali, tv radio, web, social network. 2.2. I messaggi chiave del Progetto Arundo 6.6
Allo scopo di rendere efficace la comunicazione, si ritiene che i messaggi chiave debbano essere scelti e trasmessi tenendo in considerazione alcuni fattori determinanti, tra cui l’identificazione dei bisogni comunicativi di chi li riceverà: chi riceverà il messaggio (individuo/organizzazione), cosa ha bisogno di sapere riguardo al progetto, e in che modo il messaggio può essere inviato in modo chiaro e coinciso, in modo tale da essere ben recepito e possa produrre gli effetti desiderati.
Sarà importante, inoltre, creare delle aspettative realistiche, in fase di lancio del progetto, rispetto ai risultati attesi, nonché gestire poi tali aspetta- tive lungo tutto il corso progettuale, anche con messaggi ripetuti, così da mantenere alta l’attenzione del pubblico e delle istituzioni sulle azioni di progetto ed incidere sulla consapevolezza delle problematiche affrontate da Arundo6.6.
I messaggi chiave che si intende inviare e promuovere sono i seguenti:
Arundo6.6 creerà consapevolezza per una produzione di qualità, rispettosa del- l’ambiente, di qualità certificata ed ecosostenibile;
Arundo6.6 contribuisce al raggiungimento degli obiettivi europei a tutela del- l’ambiente e dell’agricoltura di qualità;
Arundo6.6 creerà sinergia tra pubblico e privato; Arundo6.6 come occasione di visibilità in Europa;
2.3. I ruoli del partenariato di progetto
Arundo6.6 si occupa sia della progettazione del piano di comunicazione che della sua concreta attuazione, coinvolgendo, qualora se ne verifichi la neces- sità, i soggetti professionalmente più competenti e adatti all’espletamento dei compiti previsti dal piano stesso.
Questa collaborazione prevede anche l’intervento dei partner nelle atti- vità che li coinvolgono, mettendo in relazione per ciascuna fase operativa del piano di comunicazione i soggetti coinvolti, le azioni da sviluppare e le modalità di realizzazione insieme ad una articolazione temporale.
2.4. L’immagine coordinata del Progetto
L’elaborazione di un’immagine coordinata del progetto è funzionale alla percezione di una identità complessiva delle azioni facenti parte Arundo6.6. Si ritiene, infatti, che questo possa facilitare la riconoscibilità di tutti i docu- menti, i prodotti e i servizi afferenti al progetto, comunicando perciò anche il senso dell’efficacia delle azioni poste in essere. Fanno parte dell’immagine coordinata gli elementi che rappresentano il progetto in modo consistente: logo, colori, templates, fotografie, elementi grafici in generale.
2.5. I canali e gli strumenti di comunicazione e disseminazione
Per poter raggiungere gli obiettivi del presente piano di comunicazione sono stati presi in considerazione i seguenti canali di comunicazione e disseminazione:
— comunicati stampa per i media locali e nazionali (radio e TV); — materiale promozionale (brochure, cartelle, presentazioni, articoli); — sito web del progetto collegato ai social media (Facebook, Instagram,
Twitter, Google Plus, Flickr, Pinterest e Youtube); — eventi (conferenze, workshops, seminari).
Si ritiene, infatti, che questi strumenti comunicativi diversi siano in grado di raggiungere target di pubblico differenti. In particolare, i mezzi di comunicazione di massa sono indicati per comunicare con il grande pubblico e utili per comunicare i messaggi impliciti. I prodotti stampati ed editoriali sono utili a fornire informazioni dettagliate per comunicare più efficacemente con i potenziali beneficiari finali e con i destinatari degli interventi, mentre gli strumenti multimediali e interattivi, in particolare i siti web, sono molto utili a veicolare informazioni puntuali principalmente ai potenziali beneficiari finali. Attraverso gli strumenti di comunicazione
diretta (conferenze, workshops e seminari) si pensa di presentare i risultati delle attività a fasce di pubblico diverse e ad altre istituzioni.
2.5.1 I materiali
I materiali che si prevede di produrre durante il progetto sono: — 1 brochure;
— 16 comunicati stampa; — 3 reportage televisivi; — 1 reportage radiofonico; — 36 articoli su stampa; — 48 articoli sul web. 2.5.2 Gli eventi pubblici
Gli eventi pubblici programmati hanno lo scopo di disseminare i risultati del progetto, ma anche di condividere esperienze e buone pratiche e di coinvolgere gli stakeholders del progetto. Per questo motivo si è previsto di realizzare2 conferenze una di apertura e una chiusura del progetto, 2 seminari intermedi sull’avanzamento dei lavori e10 workshops, condotti con metodi partecipativi, allo scopo di condividere obiettivi, esperienze e strategie di sviluppo con chi rappresenta interessi significativi sul territorio di riferimento.
2.5.3 Conferenze
Saranno realizzate due conferenze, in occasione del lancio del progetto e al termine dello stesso. La prima ha lo scopo di rendere noto il progetto a Istituzioni, pubblico specializzato, opinione pubblica ed operatori dei media. Il secondo evento avrà, invece, lo scopo di divulgare i risultati finali del progetto nonché le ulteriori azioni che il soggetto capofila intende realizzare per il mantenimento e il miglioramento dei risultati raggiunti. Tali eventi verranno adeguatamente pubblicizzati attraverso gli strumenti sopra descritti (comunicati stampa e articoli su stampa, TV e web), e si prevede che avranno un’ampia partecipazione di pubblico non specializzato, nonché di rappresentanti delle istituzioni pubbliche e degli stakeholders, i quali sono a vario titolo coinvolti nell’implementazione del progetto e nel godimento dei benefici da esso apportati alla società e all’ambiente campano Entrambi gli eventi si svilupperanno nel corso di un’intera giornata di discussione e confronto, cui saranno invitati anche i maggiori esperti delle filiere agroalimentari campane presenti sul territorio regionale, le
associazioni agricole ed esponenti del mondo accademico, così da garantire un’informazione trasparente ed esaustiva, e favorire la messa in rete delle esperienze e delle professionalità.
Le conferenze si terranno presso le sedi che il soggetto capofila indivi- duerà e/o metterà a disposizione, e saranno gestite dal personale interno dei partner di progetto in riferimento ai contenuti specifici dell’azione pro- gettuale. Per entrambi gli eventi sarà richiesta la partecipazione di tecnici e funzionari della Commissione Europea e del Ministero dell’Agricoltura. 2.5.4 Seminari
Durante il corso di attuazione del progetto, verranno realizzati due seminari intermedi con l’intenzione di fornire informazioni circa gli stati intermedi di avanzamento del progetto, con la divulgazione dei risultati raggiunti fino al termine di realizzazione del seminario. I seminari coinvolgeranno i portatori di interesse, a vari livelli, nella condivisione degli obiettivi e delle azioni progettuali, nonché nel mantenimento dei risultati di volta in volta raggiunti dallo stesso, così da mantenerli poi nel tempo, al di là del termine previsto dal progetto stesso. I seminari costituiranno dunque l’occasione per fare il punto sulle attività di progetto. Saranno invitati anche i rappresentanti dei media al fine di dare la maggiore risonanza possibile agli eventi.
Anche in occasione dei seminari si procederà, non solo, ad informare la Fondazione in rete per la Ricerca Agroalimentare per tempo in merito alla loro programmazione ma anche ad un invito teso ad una partecipazione attiva della stessa alle attività
2.5.5 Workshops – animazione territoriale
Sarà programmata la realizzazione di10 workshops con lo scopo di coin- volgere gli stakeholders presenti sul territorio di riferimento, attraverso l’utilizzo di tecniche di facilitazione consolidate. La partecipazione degli stakeholder e della popolazione ai processi di cambiamento e di tutela am- bientale è infatti da considerarsi elemento determinante per l’accettazione e la condivisione del progetto stesso nel territorio in cui viene realizzato. Gli eventi saranno suddivisi in10 giornate diverse ed avranno la durata di mezza giornata ciascuno.
Verranno organizzati lungo tutto il corso di realizzazione del progetto. I workshop saranno aperti a circa10/15 partecipanti per evento (100/150 partecipanti in totale) e rappresenteranno diversi gruppi di interesse: tecnici, politici, imprenditori e cittadini. Parteciperanno inoltre le Associazioni di agricoltori e trasformatori locali in qualità di soggetto di riferimento e partner per l’attuazione del progetto in quanto le attività di ricerca e di
trasferimento devono essere necessariamente condivise con gli imprenditori operanti all’interno dell’area di riferimento della ricerca.
L’obiettivo degli incontri sarà dunque quello di costruire consenso e far emergere idee progettuali concrete e sostenibili per le attività economiche correlate. Ciascun workshop, come previsto dal progetto, sarà incentrato su una tematica specifica. Le indicazioni che emergeranno dai10 workshop serviranno non solo ad accrescere il coinvolgimento e la sensibilizzazione delle diverse categorie di soggetti partecipanti ma anche, grazie al loro con- tributo, ad implementare il progetto in maniera più consapevole. Si prevede infine la predisposizione di supporti informativi cartacei. Dei risultati dei workshop verrà data ampia documentazione all’interno delle pagine web del progetto.
Conclusioni
Arundo6.6 nasce dall’esigenza di offrire un’alternativa ecosostenibile alla produzione di polimeri normalmente ottenuti per via petrolchimica. Per produrre i precursori (building blocks) del Nylon6,6, Arundo 6.6 propone di sfruttare fonti rinnovabili, come le biomasse vegetali non appartenenti alla catena alimentare che sono coltivate in zone a bassissima resa o in aree marginali. Il tipo6,6 è il Nylon più diffuso, essendo un polimero ad alte prestazioni, utilizzato come fibra in campo tessile, per la creazione di fibre tecniche e come rinforzo per pneumatici. Attualmente, ne vengono prodotti circa3 milioni di tonnellate l’anno, per un mercato globale di oltre 6 miliardi di Euro.
L’acido adipico e l’esametilendiammina sono i building blocks per la sintesi di Nylon 6,6 ma, attualmente, l’unica opzione economicamente vantaggiosa per la loro produzione è la via sintetica a partire da fonti fossili. Lo sviluppo di questi building blocks ecosostenibili da fonti rinnovabili presenta elevate potenzialità d’impatto in diversi settori tecnologici: tessile, automotive, aerospaziale, edilizia, produzione di elettrodomestici. Questi comparti industriali, che già utilizzano il Nylon6,6, potranno esibire il marchio “Bio–based”.
Arundo6.6 punta a produrre i precursori del Nylon 6,6 a partire da
Arundo donax, una pianta coltivata su terreni marginali non adatti all’agricol-
tura. Da A. donax raccolta, essiccata e successivamente trattata, si ottiene la biomassa lignocellulosica impiegata nei successivi processi di fermentazione. In tale fase si utilizzano microorganismi in grado di produrre acido adipico, mentre la sintesi dell’esametilendiammina viene effettuata per via chimica partendo o dall’acido adipico prodotto o da zuccheri semplici provenienti dai trattamenti effettuati in precedenza sulla biomassa.
Dalla reazione di policondensazione dei due bio–based building blocks si ottiene il Nylon6,6 100% bio. Quest’ultimo, opportunamente trasformato, può essere utilizzato nel processo di stampaggio 3D, in quanto presenta un basso coefficiente di attrito, un’elevata resistenza alla temperatura e a sollecitazioni meccaniche, risultando così versatile per la stampa3D.
Gli aspetti innovativi di Arundo6.6 sono rappresentati da:
a) ingegnerizzazione del microrganismo per incrementare la produzio-
ne di acido adipico;
b) ottimizzazione del processo di fermentazione a partire da biomassa
lignocellulosica di A. donax;
c) produzione di esametilendiammina da acido adipico o da zuccheri
semplici ottenuti da biomassa lignocellulosica;
d) sintesi del Nylon6,6 100% bio a partire dai bio–precursori;
e) realizzazione di un prototipo di stampante3D per l’utilizzo del Nylon
6,6 100% bio.
L’intera filiera che Arundo6.6 si prefigge di realizzare è schematizzata in Figura4.
Figura4.Schema a blocchi dell’intera idea progetto Arundo6.6.
Bibliografia
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6 https://rigid.ink / blogs / news / 3d-printing-nylon-filament-heres-why-and- how-you-should-use-it.
7 https://www.google.com/patents/US5121329.
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10 http://www.professionalplastics.com / professionalplastics / MechanicalPro- pertiesofPlastics.pdf.
pag. 87–105 (luglio 2017)