Project work Patch–Spore P aola Sabrina Barbato, Lucia Barra, Anna De Fenzo, Carlo Fasano,
2. Teli pacciamanti biodegradabili e compostabil
2.1. La tecnica dei teli pacciamanti biodegradabili e compostabili
L’applicazione dei teli pacciamanti biodegradabili e compostabili mira ad una maggiore sostenibilità ambientale ed economica dell’intero processo produttivo di colture agrarie specializzate.
Questo tipo di teli forniscono un’alternativa ai teli pacciamanti di plastica convenzionale per il controllo dei semi di specie infestanti, della temperatura del suolo, per una migliore gestione dell’apporto idrico ed altri benefici. Inoltre, a differenza dei teli pacciamanti in plastica convenzionale, quelli biodegradabili e compostabili non devono essere rimossi dal campo a fine stagione (Fig.1).
2.2. Composizione
Attualmente sul mercato esistono due tipologie base di teli biodegradabili: quelli in bio–plastiche ed in carta.
La composizione specifica dei teli, ovviamente, è un’informazione priva- ta detenuta dai produttori. La composizione dei teli pacciamanti di plastica biodegradabile non è sempre bio–based, ovvero derivata da risorse vegetali. Essi possono derivare da risorse naturali e da amidi come anche da risorse
Figura1.Teli per pacciamatura biodegradabili.
sintetiche. I prodotti presenti sul mercato variano in base al loro contenuto di costituenti bio–based, con una percentuale inferiore al10% fino ad una superiore al20%.
Generalmente i prodotti sono costituiti da una combinazione di polieste- ri, un gruppo di polimeri contenenti un legame estere che viene facilmente rotto da acqua, microrganismi e luce.
I poliesteri comunemente usati nella produzione di plastiche biodegra- dabili includono:
— Polibutirrato adipato tereftalato (PBAT): un copoliestere sintetico ran- dom costituito da acido adipico, acido tereftalico ed1,4–butandiolo. Il legame estere contribuisce alla biodegradazione del PBAT; — Acido polilattico (PLA): un poliestere termoplastico derivato dall’ami-
do (e.g., mais, barbabietola da zucchero, tapioca o canna da zucchero). La fermentazione dell’amido è operata da microrganismi per la pro- duzione di acido lattico, che viene poi sinteticamente polimerizzato attraverso una serie di reazioni a catena. Il PLA può essere prodotto in grandi quantità relativamente a basso costo paragonato ad altri bio–based biopolimeri;
fermentazione batterica one–step di piante da zucchero e/o lipidi; 2.3. Colore
I teli pacciamanti neri contribuiscono al riscaldamento del suolo che, tut- tavia, non è sempre desiderato per i differenti tipi di sistemi colturali e per le diverse località. Per tale motivo i produttori offrono un’alternativa di teli chiari, bianchi o doppio strato bianco–nero quando il riscaldamento del suolo non è un beneficio desiderato.
2.4. Conservazione
La conservazione del prodotto non è consigliata per più di un anno (i.e., per due stagioni). Essa dovrebbe avvenire nell’imballaggio flessibile o rigido ori- ginario, ed al chiuso per ridurre l’esposizione a fluttuazioni di temperatura, alla diretta esposizione dei raggi solari, umidità ed intemperie.
2.5. Costi
In genere, il prezzo dei teli pacciamanti in materiale plastico biodegradabile varia in base alla taglia: lunghezza, larghezza e spessore del film. Lo spessore del telo può variare da0.012 to 1 mm, considerando che quelli più sottili hanno una maggiore efficienza di degradazione rispetto a quelli più spessi. Inoltre i prezzi dei teli plastici pacciamanti biodegradabili sono più alti di quelli tradizionali (tra il3% e il 60% in più). Sia i teli biodegradabili chiari che quelli bianco–nero sono più costosi di quelli unicamente neri. I bassi spessori utilizzati (12 e 20 micron) garantiscono una buona resa ad ettaro.
Sebbene il prezzo di acquisto sia più alto per quelli biodegradabili, questi materiali non devono essere recuperati e smaltiti al termine del ciclo coltu- rale, ma essendo lavorati nel terreno, dove si biodegradano ad acqua, CO2, e biomassa ad opera dei microrganismi, consentono quindi un risparmio di termini di tempo e risorse.
2.6. Esempi di teli bioplastici per pacciamatura
Esistono in commercio alcuni teli pacciamanti composti da bio–plastiche. In Tabella2 ne presentiamo alcuni esempi:
Tabella2. Lista di differenti tipologie di telo pacciamante presenti sul mercato ed aziende che le producono.
Teli pacciamanti in bioplastiche bio–based Aziende
BioAgri (Mater–Bi–based plastic) BioBag Americas, Inc. Bio360 (Mater–Bi–based plastic) Dubois Agrinovation
EcoFilm (unspecified plastic) Cortec Corporation
Naturecycle (unspecified plastic) Custom Bioplastics
Ecovio®Ecoflex® BASF
Mater–Bi® Novamont
Benolle 3000® Showa Denko K.K.
Tra i più interessanti, i blend Ecoflex® ed Ecovio®, plastiche biode- gradabili e compostabili prodotte dall’azienda BASF, che si attengono agli standard europei della direttiva EN13432 riguardo a biodegradabilità, com- postabilità, qualità del compost e tolleranza della pianta con cui vanno a contatto. Ecovio® è un polimero compostabile formato da una percentuale di costituenti bio–based (a differenza di Ecoflex® di origine fossile), una miscela del polimero compostabile Ecoflex® e del poliestere bio–based e biodegradabile PLA.
BASF ha condotto ricerche al fine di analizzare la crescita e la resa di colture ortive coltivate con i loro teli in plastiche biodegradabili. Le Colture testate sono state meloni, lattuga, peperoni e pomodori. Tutti i test hanno dimostrato che la crescita e la raccolta non è influenzata dal tipo di biofilm plastico usato (ecoflex® e ecovio®). In più, i biofilm pacciamanti ecovio® vengono mineralizzati dal suolo dopo essere stati interrati. La crescita delle colture con telo pacciamante bioplastico comparata a quella senza ha evi- denziato che l’uso di questi ultimi incrementa la raccolta del10–20% in tutti i casi. Inoltre BASF ha testato la resistenza dei film bioplastici alla pioggia.
Un altro esempio è il telo pacciamante in MATER–BI, il primo telo biodegradabile e compostabile scelto dagli agricoltori che garantisce ottime performance agronomiche in campo, unite ad una elevata compostabilità di modo da ottenere la certificazione secondo la norma UNI EN 13432. Con il marchio mater–bi si indica una classe di bio–plastiche prodotte da Novamont a partire da amido di mais.