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3.3.1 Definizione del contesto della R&D militare.

Qualsiasi tentativo di offrire una visione d’insieme del panorama relativo alla ricerca e sviluppo si trova a dover affrontare una grossa difficoltà: la scarsità di dati disponibili e la verifica della loro attendibilità. Le analisi comparative dei singoli contesti internazionali devono essere affrontate con attenzione.

All’origine di tale situazione particolare vi è innanzitutto la necessaria segretezza con cui le agenzie preposte alla difesa e le aziende militari trattano i dati e le informazioni, ma soprattutto la mutevole relazione tra la ricerca militare e civile e le relative difficoltà nel fotografare la situazione altamente dinamica mediante l’uso di indicatori obsoleti. In particolare, i problemi sono suscettibili di diventare più rilevanti se le attività intraprese per migliorare lo sfruttamento dei risultati della ricerca (sia militare che civile) incontrano il successo.

Le politiche dual-use possono inoltre rendere difficoltosa la distinzione tra ciò che viene considerato ricerca militare e ciò che invece rientra nel contesto della ricerca civile. Inoltre, i dati nazionali sono basati su differenti definizioni e approcci alla costruzione di indicatori riguardanti la R&D militare. In Francia, ad esempio, il Ministero della Difesa utilizza tre

35 diversi indicatori sulla R&D ai quali se ne aggiunge un altro utilizzato dal Ministero della Ricerca.

L’ultimo tentativo di fornire un indicatore attendibile da utilizzare per le statistiche nazionali riguardanti il settore ricerca si rifà alle definizioni contenute nel “Manuale di Frascati”. In Gran Bretagna il Ministero della Difesa non si conforma ai criteri Frascati, sebbene altri dipartimenti pubblichino dati sulla ricerca militare che si attengono al Manuale; vi sono stati, tuttavia, diversi tentativi di conformare le modalità di trattamento e pubblicazione dei dati alle convenzioni Frascati (Gummett e James, 1998).

Di fronte quindi all’evidente difficoltà nell’acquisizione dei dati nazionali per effettuare un’analisi comparata, i ricercatori hanno dovuto così affidarsi all’unica fonte di indicatori comparabili riguardanti il settore ricerca e sviluppo: l’OECD (Organisation for Economic Cooperation and Development). Come indicato nel Manuale Frascati, “...il criterio non è la natura del prodotto o il soggetto (o chi finanzia il programma di ricerca), ma la finalità” (OECD, 1994, p.77). Tale approccio considera il fatto che non tutta la ricerca militare viene supportata dalle agenzie preposte alla difesa e, allo stesso tempo, che queste ultime sostengono anche programmi di ricerca che, a prima vista, sembrerebbero essere rivolti all’impiego in campo civile22. La definizione dell’OECD, quindi, si basa sulla capacità degli

analisti di chiarire se un programma di ricerca sia stato condotto “principalmente” per scopi militari o, al contrario, per scopi civili. In questo modo tale approccio si pone di fronte al problema di come occuparsi di programmi di ricerca che, esplicitamente o implicitamente, si pongono finalità dual-use23.

Un approccio più attendibile nelle definizioni riguardanti il settore R&D militare dovrebbe includere tutti i programmi di ricerca finanziati da agenzie per la difesa più altri investimenti per ricerca e sviluppo, identificati ufficialmente come spese sostenute per finalità militari, sebbene finanziati da altre organizzazioni pubbliche.

22 Negli Stati Uniti, ad esempio, la ricerca sulle armi nucleari è sempre stata finanziata dal Dipartimento

dell’Energia. In Gran Bretagna durante i mandati dei Ministeri dell’Aviazione e della Tecnologia negli anni ’60 i principali laboratori per la ricerca militare erano al di fuori delle competenze del Ministero della Difesa.

23 Dato che l’OECD definisce la ricerca base come ricerca principalmente intesa ad acquisire nuova

conoscenza, ne deriva che, strettamente parlando, nessun tipo di ricerca base potrebbe essere considerata R&D militare (anche se è finanziata da agenzie militari). Occorre notare che, sebbene la ricerca base figuri solo per una parte relativamente ridotta del totale della R&D finanziata dal settore militare, le agenzie per la difesa finanziano una parte consistente della ricerca base in diversi campi scientifici.

36 3.3.2 Differenze nazionali e trend generali.

Benché diminuite in diversi stati a partire dal 1992, le spese sostenute nel settore militare della ricerca continuano ad essere rilevanti. Il grafico 1 presenta l’evoluzione delle spese in R&D militare come una percentuale dei budgets statali per la ricerca riguardanti i maggiori stati membri dell’Unione Europea e per l’Unione nel complesso24. In generale è possibile

rilevare un trend in discesa, tuttavia tale caduta non è così brusca come si potrebbe pensare. Il dato aggregato sull’UE mostra un trend in discesa stabile ma lento, con circa il 15% degli stanziamenti nella ricerca destinati, comunque, al settore difesa. Ancora, il grafico nasconde differenze importanti tra i paesi.

Grafico 1 - Percentuale spese dedicate alla R&D rispetto al PIL

Negli stati dell’Unione all’avanguardia nello sviluppo di tecnologie militari (soprattutto in Gran Bretagna e in Francia) il settore R&D militare occupa ancora una posizione particolarmente importante. Solo negli ultimi anni in Francia le spese per la ricerca militare, come percentuale del totale del budget statale, sono leggermente diminuite, ma il loro livello attuale è pressoché identico a quello registrato al suo culmine, ossia durante la metà degli anni ’80 (Serfati, 1998). In Gran Bretagna le spese per la ricerca militare, intese sempre come percentuale del bilancio di governo, restano ferme al 40%. In Germania, dove il livello di spesa in ricerca e sviluppo militare è inferiore, la percentuale resta stabile (circa il 10% degli stanziamenti statali in R&D) nelle ultime due decadi. In altri stati dove l’industria militare è

24 Il livello di R&D militare in molti piccoli stati europei con un settore industriale militare di piccole

37 meno sviluppata la ricerca militare registra addirittura un incremento. Per quanto riguarda l’Italia si registra un sostanziale declino.

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