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3. La Iosco

3.2 Mission e obiettivi della IOSCO

Le By-Laws fissano anche gli obiettivi dell’organismo, fondato sulla cooperazione dei membri:

1) sviluppare i mercati mobiliari e migliorare la loro efficienza; 2) coordinare l’enforcement degli standards dei valori mobiliari;

3) attuare gli standards di regolazione comuni369.

Nel preambolo delle By-Laws si afferma che per raggiungere questi scopi occorre: “to cooperate in developing, implementing and promoting adherence to internationally recognised and consistent standards of regulation, oversight and enforcement in order to protect investors, maintain fair, efficient and transparent markets, and seek to address systemic risks;

to enhance investor protection and promote investor confidence in the integrity of securities markets, through strengthened information exchange and cooperation in enforcement against misconduct and in supervision of markets and market intermediaries;

to exchange information at both global and regional levels on their respective experiences in order to assist the development of markets, strengthen market infrastructure and implement appropriate regulation”370.

Se nei primi anni di vita sono prevalse flessibilità e celerità nel prendere decisioni, dopo l’allargamento ad altri paesi e la crisi del 2008, la crescente rilevanza degli standards ha influito in modo determinante sulla celerità del processo decisionale; ad esempio il procedimento di elaborazione del secondo accordo sul capitale è durato più di cinque anni; infatti all’iniziale informalità degli incontri tra i rappresentanti delle Autorità di regolazione nazionali si accompagna ora un procedimento di standard settings estremamente articolato, che richiede tempi più lunghi. Vi è poi il problema dell’accountability in quanto costituisce il

369 Ibidem, art. 1.2. 370 Ibidem, Preamble.

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“peccato originale” della cooperazione transnazionale, cioè l’attribuzione del potere di regolazione a favore di tecnocrati privi di legittimazione democratica. Infatti alcuni degli standards fissati dalla IOSCO trovano immediata attuazione in provvedimenti delle Autorità domestiche senza che vi sia un intervento del legislatore comunitario o nazionale, trasformando il ruolo delle Amministrazioni nazionali che giocano una parte importante nello spazio giuridico globale; in altri termini un’Autorità di vigilanza come la CONSOB si trova ad agire in funzione globale (nell’ambito della IOSCO), in funzione comunitaria (nell’ambito dell’ESMA) e come Autorità nazionale (nell’ambito del sistema amministrativo domestico).

Nel mondo globalizzato la missione della IOSCO è diventata sempre più difficoltosa perché trovare soluzioni tecniche e vigilare mercati in continua evoluzione rappresentano obiettivi difficili da raggiungere.

Mr. Jean Saint-Geours, Presidente del Comitato Tecnico e Presidente delle operazioni di Borsa a Parigi nel 1994, all’incontro annuale di Tokio affermava a proposito della IOSCO: “Our organization is some kind of laboratory, a crucible where tomorrow's markets are planned. In the last ten years, since IOSCO opened itself up to the whole world, a genuine community of market regulators has concretized. Mutual understanding has noticeably progressed in such a multilateral framework. This mutual understanding is the common soil from which tomorrow's technical solutions will sprout. Our recommendations, even though they do not belong to the classical legal order, are nevertheless of an obvious normative scope. My experience as a regulator taught me that hindrances to international cooperation seldom are of a technical nature; they have more to do with cultural differences, in the wider meaning of the term. Thus, any improvement in mutual understanding among regulators contributes to the lifting of technical obstacle”371.

371 Discorso di apertura di Mr. Jean Saint-Geours, riportato in Sommer A.A. Jr., IOSCO: Its

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C A P I T O L O IV

I REGOLATORI PRIVATI.

1) Introduzione

Nel mondo globale la “società civile” sembra aver conquistato sempre più spazio rispetto al “Palazzo” (società politica). In questo modo i “privati” da semplici “destinatari” delle regole globali sono diventati titolari di diritti di partecipazione

ai procedimenti globali372.

Fino a giungere ad una vera e propria private administration.

Infatti organismi di natura privata pongono in essere regole fondamentalmente qualificabili come volontarie, che acquisiscono però una efficacia vincolante non solo nel campo economico-finanziario, ma anche nella tutela dell’ambiente e dei diritti umani.

Ad esempio l’International Organization for Standardization (ISO) fissa standards e linee guida per la produzione di merci e la fornitura di servizi; il Forest Stewardship Council (FSC) invece esercita la funzione di certificare la “sostenibilità” ambientale di alcune produzioni.

L’International Federation of Pharmaceutical Manifacturers & Associations è un’organizzazione no profit non governativa che raggruppa le maggiori industrie farmaceutiche con un proprio code of pharmaceutical marketing practices che rende pubblici i nomi delle imprese che non lo rispettano con un meccanismo di naming and shaming373.

372 Cfr. Battini Stefano, Organizzazioni internazionali e soggetti privati: verso un diritto

amministrativo globale?, in Rivista trimestrale di diritto pubblico, 2005, fascicolo n. 2, pagg. 305

ss.

373 Cfr. Ronit Karsten e Schneider Volker, Global Governance Through Private Organizations, in Governance, Volume 12, numero 3, luglio 1999, pagg. 243 ss.

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Secondo Nolke “non state actors not only formulate norms, but often also have a key role in their enforcement. Accordingly the current privatizzation of rule-making and enforcement goes much further than traditional lobbyng in allowing private actors an active role in regulation itself”374.

Tra le cause che hanno favorito la private administration alcuni autori indicano i processi di liberalizzazione, privatizzazione ed esternalizzazione; altri invece la struttura del mercato di tipo oligopolistico in cui le poche imprese sono maggiormente spinte a collaborare tra loro; altri infine indicano la ricerca di una maggiore efficienza della regolazione, superando il deficit di competenze idonee

e di risorse economiche in capo ai regolatori pubblici375. Ma gli organismi

“privati” che più interessano la nostra ricerca sono la International Association of Insurance Supervisors (IAIS), lo International Accounting Standards Board (IASB) e l’International Federation of Accountants (IFAC), che elaborano standards, riconosciuti internazionalmente, per le società di assicurazione, per la redazione di documenti contabili di imprese di diverse nazionalità e in materia di revisione contabile e di etica professionale: tutte materie riguardanti l’economia e l’informazione finanziaria, per dare loro maggiore credibilità, in quanto tra principi contabili, criteri di revisione, efficienza dei mercati e protezione degli investitori, esiste uno strettissimo collegamento.