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BIBLIOGRAFIA CAPITOLO 1

2.2.2 De’ muri misti

L’ultima tecnica costruttiva che andiamo velocemente ad esaminare affonda le sue radici nell’età Augustea, giunti all’apice dell’impero i romani spinti dall’esigenza di produrre con ritmi sempre più incalzanti con un rapporto ottimale costi-benefici, iniziano la corsa alla produzione in serie di elementi maneggevoli, facili da posare in opera, regolari e standardizzati, scevri da difetti, affini con le malte, ridotti al minimo nel loro impiego: i mattoni. Nel progredire del tempo si è assistito ad una graduale trasformazione dai muri massicci in pietra viva ai muri misti, nonché ai medesimi <<imbottiti>> fin’anche ai muri interamente realizzati in laterizi.

2.2.2.1 I Muri Listati

L’impiego di materiali fittili, nell’ambito dei muri in pietra grezza, già introdotto attraverso il tema della rinzeppatura, è pratica comune ad ampio raggio; i muri in pietrame livellati saltuariamente con filari in mattoni pieni, generalmente sogliono indicarsi con l’appellativo di muri listati (Figura 2.21).

Figura 2.21 Foto pannelli murari centri storici minori – Reggio Calabria – Muratura Mista Listata, si notino la presenza di elementi di chiusura d’angolo e di stipite a definizione del maschio murario e la livellazione e formazione delle bancate attraverso filari in mattoni pieni.

Questa tipologia è molto diffusa in tutto il territorio italico, proprio per la presenza di listature poste ad intervalli regolari, risultano meccanicamente più efficienti e meglio organizzate nel loro complesso, con particolare riferimento alle facciate, o ad interi elevati murari, i maschi murari risulteranno meglio definiti inquadrati fra le aperture e

nell’argomentazione dei <<muri imbottiti>>, vediamo in breve la Trattatistica cosa ci riporta:

<<Muri misti in cotesta significazione sono quelli i quali indipendentemente da quegli accidentali cangiamenti che sono richiesti dagli speciali uffici d’alcune parti, ovvero derivano da un piano ragionato di caratteristiche forme esteriori, offrono in tutta la loro estensione una combinazione costante di varie specie di struttura. Ne'muri misti le varie strutture si avvicendano con un cert’ordine, il che può succedere in due modi. Possono primieramente le diverse strutture alternarsi l'una sull'altra a strati orizzontali; nel qual caso estrinsecamente le fronti de'muri appariscono listate longitudinalmente, a meno che non vengano ricoperte da un intonaco. Ed in secondo luogo possono i cangiamenti di struttura accadere nella grossezza del muro, senza che ne apparisca segno all'esterno; quando cioè dietro una ovvero fra due spoglie o fodere esteriori di qualsivoglia struttura regolare e innalzato un corpo di muramento di struttura diversa, che costituisce la parte più·massiccia ovvero il nucleo della muraglia. Nel primo caso i muri possono chiamarsi listati; e nel secondo foderati, ovvero anche imbottiti, quando un nucleo di struttura qualunque sia contenuto fra due spoglie o fodere d'opera regolare.

Gli antichi monumenti ci offrono varii esempi di muri listati. Le rnuraglie del circo di Caracalla, presso l'antica via Appia, sono composte a filari alternativi, uno di mattoni, ed uno di tufo in conci squadrati. I muri d'alloggiamento de'soldati a Pompei sono pure costrutti alternativamente di tre corsi di mattoni e di un filare di pietra squadrata. I moderni costruiscono talvolta de'muri listati, col solo fine d'alternare alla struttura in pietrame dei corsi d'opera regolare laterizia, ovvero in pietra squadrata, acciocché ne risulti un sistema più unito r più stabile che non potrebbe sperarsi dall'irregolarità d'una composizione tutta uniforme di semplice pietrame.

I muri imbottiti hanno ordinariamente il nucleo, che i Greci chiamavano emplecton, di pietrame o di cementi, rivestito d’ambe le parti, o da una soltanto, con una spoglia, o

di pietre naturali, tagliate e disposte regolarmente, ovvero di struttura laterizia. […]un muro misto di questo genere, il quale ha il nucleo di struttura cementizia, ovvero in pietrame, e la spoglia o sia il paramento in pietre squadrate. Dal lato sinistro la sezione e la pianta rappresentano un muro foderato e di fuori e di dentro, vale a dire di quelli che propriamente diconsi imbottiti; e dal lato destro vedesi in sezione ed in pianta un muro foderato soltanto da una parte.[…] una muraglia imbottita, che ha la spoglia esterna in pietre squadrate, e l'interna in mattoni. Tale è la struttura della maggior parte dei muri della basilica di san Pietro.>> (Figura 2.22)

Figura 2.22 TAVOLA LXVI – Tomo II, Seconda parte del Trattato del Rondelet (Op. Cit.) Intitolata: Murazione di pietrame con rivestimenti di mattoni e pietre di taglio nell'elevazione e nelle sottobasi del tamburo della cupola di S. Pietro, a Roma.; le immagini riportate riguardano rispettivamente: Figure 1, 2 e 3 - Pianta, alzato esterno e sezione di una parte del muro del tamburo della cupola, con dimostrazione degli accidenti occorsi alla costruzione a causa degli ineguali assetti interni Figure da 4 a 7 - Pianta, alzato e prospetto delle diverse specie di costruzione adottate e dell'apparecchio del rivestimento, relativamente a zone particolari dell'elevazione Figure A, B, C - Forme e disposizioni dei rivestimenti in pietra di taglio e in marmo per le opere in muratura di mattoni, secondo quanto proposto da Sebastiano Serlio (Regole generali di architettura, Libro IV, Cap. IX). (Rondelet, 1832)

parte, ne tenevano collegati i due paramenti, ed impedivano il distacco di questi dal nucleo interno. Il muramento interiore dev'essere di mano in mano costrutto e battuto in proporzione che s'innalzano i paramenti; il che fu già avvertito in addietro, ove si disse de'muri cementizi>>

Figura 2.23 TAVOLA LXI – Tomo II, Seconda parte del Trattato del Rondelet (Op. Cit.) Intitolata: Diverse specie di murazioni secondo Vitruvio (De architectura, Libro II, Cap. VIII); le immagini riportate riguardano rispettivamente: Opus reticulatum, o pietre a facce quadrate messe assieme in forma di rete, con riempimento intermedio di pietrame; Muratura variata o mista, con parte interna di pietrame e pareti formate alternativamente con un rango di pietre di tufo squadrate e con uno o tre di mattoni triangolari; Isodomum, pseudoisodomum e di altri generi di strutture composte di pietre diversamente lavorate, di diverse forme e misure e variamente disposte, associate a ranghi di mattoni e con riempimento intermedio di pietrame. (Rondelet, 1832)