Capitolo 4
I risultati elettorali in Emilia-Romagna nel periodo 1972-79
In questo capitolo non si troverà il riepilogo dei risultati elettorali dell’Emilia-Romagna. Ormai da tempo, infatti, è disponibile, sul sito del Ministero dell'Interno,1 l'Archivio storico delle elezioni, riportante i dati di tutte le consultazioni elettorali dal 1946 in poi. Una mera copiatura di tali dati sarebbe stata pertanto poco significativa.
Si è ritenuto quindi più interessante presentare – oltre ai dati riepilogativi generali – alcune elaborazioni dei risultati elettorali che consentano di apprezzare le peculiarità della situazione regionale, sia per quanto riguarda la distribuzione territoriale del voto, sia per quanto concerne le performance dei diversi partiti.
Una geografia elettorale
L'Emilia-Romagna, com'è noto, si caratterizza dal secondo dopoguerra come una vera è propria roccaforte del Pci. In numerosi comuni il Partito comunista raggiunge la maggioranza assoluta; in altri casi è comunque partito di maggioranza relativa. Spesso, nei diversi comuni della regione,
1
grazie all'apporto di voti socialisti, riescono a costituirsi le cosiddette «giunte rosse», formate da Pci e Psi.
La Democrazia cristiana, in Emilia-Romagna, è quindi,
tendenzialmente, partito di opposizione. I rapporti di forza tra i due maggiori partiti sono praticamente invertiti rispetto al dato nazionale; anzi, la forbice è spesso piuttosto allargata a favore del Pci. Ciò non toglie che anche la Dc abbia le proprie roccaforti, ubicate soprattutto nei comuni appenninici, e segnatamente nelle province di Piacenza e Parma.
Il Partito socialista non beneficia particolarmente dell'effetto di trascinamento determinato dal Pci: i voti al Psi, infatti, salvo particolarità locali, in percentuale non si discostano granché dal dato nazionale. Vero è che, in presenza di un Partito comunista molto forte, i voti socialisti contribuiscono in modo determinante alla formazione di numerose giunte di sinistra. Però, nella stragrande maggioranza dei 341 comuni della regione,2 sono i due maggiori partiti a contendersi il primato. Solo occasionalmente si registra un partito di maggioranza relativa diverso dai due maggiori.
Per rendere possibile un apprezzamento della distribuzione territoriale del voto, si riportano di seguito alcune mappe tematiche riferite alle quattro consultazioni elettorali che si tengono negli anni ‘70: le elezioni politiche del 7 maggio 1972, le elezioni regionali del 15 giugno 1975 (in questa occasione, la tornata amministrativa comprende anche elezioni provinciali ed elezioni comunali, che però non riguardano tutti i comuni;3 perciò le mappe tematiche si riferiscono ai risultati delle elezioni regionali, che riguardano invece tutti i comuni della regione), le elezioni politiche del 20 giugno 1976 e le elezioni politiche del 3 giugno 1979.
Nelle mappe sono indicati i partiti che ottengono la maggioranza nei diversi comuni. Le prime quattro mappe (da Tavola I a Tavola IV)
2 Le province, negli anni ‘70, erano: Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Forlì, Ravenna,
Ferrara. Successivamente sarebbero state istituite, come risultato dello smembramento della preesistente provincia di Forlì, la provincia di Rimini e la provincia di Forlì-Cesena. Anche il numero di 341 comuni è relativo agli anni ‘70. In seguito la regione si sarebbe estesa territorialmente per la scelta di alcuni comuni (Casteldelci, Maiolo, Novafeltria, Pennabilli, San Leo, Sant’Agata Feltria, Talamello) di entrare a far parte della provincia di Rimini.
3
riepilogano la situazione complessiva della regione. A seguire (da Tavola V a Tavola XL) sono rappresentate le mappe relative alle diverse province, per consentire un apprezzamento della situazione comune per comune. È da notare che la provincia di Forlì (all’epoca unica provincia) è stata suddivisa nelle due province attuali (cioè Rimini e Forlì-Cesena) allo scopo di rendere maggiormente leggibili le mappe tematiche. Complessivamente, dunque, questo primo gruppo è formato da 40 tavole (da Tavola I a Tavola XL).
Per consentire di valutare la mobilità elettorale nell'arco del decennio, sono state inoltre realizzate tre tavole (XLI, XLII e XLIII) nelle quali sono state rappresentate le variazioni di maggioranza tra una tornata elettorale e quella successiva. Le tavole raffrontano quindi i seguenti risultati elettorali:
elezioni politiche del 1972 ed elezioni regionali del 1975; elezioni regionali del 1975 ed elezioni politiche del 1976; elezioni politiche del 1976 ed elezioni politiche del 1979.
È notorio che nelle analisi del voto è spesso considerato improprio raffrontare tra loro elezioni di genere diverso (amministrative e politiche). Tuttavia, nell'ambito di un discorso di tipo storico si è ritenuto che le quattro consultazioni elettorali potessero essere messe in relazione senza attuare forzature, anche in considerazione dell'inevitabile effetto di influenza reciproca esercitato dalla vicinanza temporale delle diverse tornate.
L'indice complessivo delle 43 tavole è il seguente.
Tavola I Elezioni politiche 1972 Regione Emilia-Romagna
Partito di maggioranza nei singoli comuni
Tavola II Elezioni regionali 1975 Regione Emilia-Romagna
Partito di maggioranza nei singoli comuni
Tavola III Elezioni politiche 1976 Regione Emilia-Romagna
Partito di maggioranza nei singoli comuni
Tavola IV Elezioni politiche 1979 Regione Emilia-Romagna
Partito di maggioranza nei singoli comuni
Tavola V Elezioni politiche 1972 Provincia di Piacenza
Partito di maggioranza nei singoli comuni
Tavola VI Elezioni regionali 1975 Provincia di Piacenza
Partito di maggioranza nei singoli comuni
Tavola VII Elezioni politiche 1976 Provincia di Piacenza
Partito di maggioranza nei singoli comuni
Tavola VIII Elezioni politiche 1979 Provincia di Piacenza
Partito di maggioranza nei singoli comuni
Tavola IX Elezioni politiche 1972 Provincia di Parma
Partito di maggioranza nei singoli comuni
Tavola X Elezioni regionali 1975 Provincia di Parma
Partito di maggioranza nei singoli comuni
Tavola XI Elezioni politiche 1976 Provincia di Parma
Partito di maggioranza nei singoli comuni
Tavola XII Elezioni politiche 1979 Provincia di Parma
Partito di maggioranza nei singoli comuni
Tavola XIII Elezioni politiche 1972 Provincia di Reggio Emilia
Partito di maggioranza nei singoli comuni
Tavola XIV Elezioni regionali 1975 Provincia di Reggio Emilia
Partito di maggioranza nei singoli comuni
Tavola XV Elezioni politiche 1976 Provincia di Reggio Emilia
Partito di maggioranza nei singoli comuni
Tavola XVI Elezioni politiche 1979 Provincia di Reggio Emilia
Partito di maggioranza nei singoli comuni
Tavola XVII Elezioni politiche 1972 Provincia di Modena
Partito di maggioranza nei singoli comuni
Tavola XVIII Elezioni regionali 1975 Provincia di Modena
Partito di maggioranza nei singoli comuni
Tavola XIX Elezioni politiche 1976 Provincia di Modena
Partito di maggioranza nei singoli comuni
Tavola XX Elezioni politiche 1979 Provincia di Modena
Partito di maggioranza nei singoli comuni
Tavola XXI Elezioni politiche 1972 Provincia di Bologna
Partito di maggioranza nei singoli comuni
Tavola XXII Elezioni regionali 1975 Provincia di Bologna
Partito di maggioranza nei singoli comuni
Tavola XXIII Elezioni politiche 1976 Provincia di Bologna
Partito di maggioranza nei singoli comuni
Tavola XXIV Elezioni politiche 1979 Provincia di Bologna
Partito di maggioranza nei singoli comuni
Tavola XXV Elezioni politiche 1972 Provincia di Ferrara
Partito di maggioranza nei singoli comuni
Tavola XXVI Elezioni regionali 1975 Provincia di Ferrara
Partito di maggioranza nei singoli comuni
Tavola XXVII Elezioni politiche 1976 Provincia di Ferrara
Partito di maggioranza nei singoli comuni
Tavola XXVIII Elezioni politiche 1979 Provincia di Ferrara
Partito di maggioranza nei singoli comuni
Tavola XXIX Elezioni politiche 1972 Provincia di Ravenna
Partito di maggioranza nei singoli comuni
Tavola XXX Elezioni regionali 1975 Provincia di Ravenna
Partito di maggioranza nei singoli comuni
Tavola XXXI Elezioni politiche 1976 Provincia di Ravenna
Partito di maggioranza nei singoli comuni
Tavola XXXII Elezioni politiche 1979 Provincia di Ravenna
Partito di maggioranza nei singoli comuni
Tavola XXXIII Elezioni politiche 1972 Provincia di Forlì Cesena
Partito di maggioranza nei singoli comuni
Tavola XXXIV Elezioni regionali 1975 Provincia di Forlì Cesena
Partito di maggioranza nei singoli comuni
Tavola XXXV Elezioni politiche 1976 Provincia di Forlì Cesena
Partito di maggioranza nei singoli comuni
Tavola XXXVI Elezioni politiche 1979 Provincia di Forlì Cesena
Partito di maggioranza nei singoli comuni
Tavola XXXVII Elezioni politiche 1972 Provincia di Rimini
Partito di maggioranza nei singoli comuni
Tavola XXXVIII Elezioni regionali 1975 Provincia di Rimini
Partito di maggioranza nei singoli comuni
Tavola XXXIX Elezioni politiche 1976 Provincia di Rimini
Partito di maggioranza nei singoli comuni
Tavola XL Elezioni politiche 1979 Provincia di Rimini
Partito di maggioranza nei singoli comuni
Tavola XLI Raffronto tra elezioni politiche 1972 ed elezioni regionali 1975 Regione Emilia-Romagna Comuni interessati da variazioni di maggioranza Tavola XLII Raffronto tra elezioni regionali 1975 ed elezioni politiche 1976 Regione Emilia-Romagna Comuni interessati da variazioni di maggioranza Tavola XLIII Raffronto tra elezioni politiche 1976 ed elezioni politiche 1979 Regione Emilia-Romagna Comuni interessati da variazioni di maggioranza
La lettura delle tavole evidenzia che, nella regione, l'asse della via Emilia e la pianura a nord di essa sono in gran parte ad appannaggio del Pci. I comuni nei quali la Dc riesce a detenere la maggioranza sono in più che altro appenninici; e, anche in queste aree, è molto significativa la differenza tra le province più a nord (Piacenza e Parma) e quelle più vicine al mare (la Romagna): l'insediamento democristiano è infatti molto più solido nelle prime e molto più frammentario nelle seconde. In pianura, poi, le roccaforti democristiane sono ben poche. Se si esclude il gruppo di comuni situati al confine tra Piacenza e Parma (San Pietro in Cerro, Cortemaggiore, Besenzone, Busseto, Polesine Parmense, Zibello), stabilmente in mano ai democristiani per tutto il decennio, si può dire che la via Emilia costituisca una sorta di spartiacque, a nord del quale l'egemonia comunista è pressoché totale. Uniche, ulteriori eccezioni sono Castello d'Argile in provincia di Bologna e Masi Torello in provincia di Ferrara (dove la Dc riesce a detenere la maggioranza); inoltre, Molinella in provincia di Bologna (dove le vicende elettorali seguono una dinamica del tutto particolare, e vedono una competizione per la maggioranza relativa tra il Pci e il Psdi).
Per quanto riguarda i mutamenti di maggioranza nel corso del decennio, è possibile rilevare nella regione una sostanziale stabilità. Anche in occasione della tornata elettorale del 1975, che segna un consistente spostamento a sinistra dell’elettorato e dà luogo alla formazione di numerose «giunte rosse» in importanti città italiane, le variazioni di maggioranza non sono notevoli. Ciò, evidentemente, è dovuto al fatto che in gran parte dei comuni il primato del Pci è già consolidato, e il complessivo spostamento a sinistra solo in alcuni casi determina un rovesciamento dei rapporti di forza. Nei 341 comuni dell'Emilia-Romagna tali variazioni riguardano 25 comuni (pari al 7,3% del totale) nel 1975, 11 comuni (pari al 3,2%) nel 1976 e 7 comuni (pari al 2,1%) nel 1979. Le percentuali, come si noterà, sono piuttosto basse. È comunque possibile compiere una lettura del flusso delle variazioni. Nel 1975, su 25 comuni che alle politiche del 1972 erano risultati a maggioranza democristiana ben 24 divengono a maggioranza comunista e uno (Premilcuore, in provincia di Forlì) a maggioranza socialista. L'anno
successivo, la forte polarizzazione determinatasi in occasione delle elezioni politiche del 20 giugno produce effetti, sia pur limitati, anche in Emilia- Romagna. Si registra infatti un recupero della posizione di maggioranza da parte della Dc in 10 comuni (in nove casi ai danni del Pci, in un caso – Premilcuore – rispetto al Psi), mentre a Molinella lo scontro tra Psdi e Pci premia quest'ultimo partito. Alle elezioni politiche del 1979 si verificano limitatissime variazioni, peraltro di segno opposto tra loro: in quattro casi il Pci perde la maggioranza a favore della Dc; in due casi accade il contrario; infine, in un caso, a Molinella, il Psdi strappa nuovamente la maggioranza al Pci.
L'impressione complessiva, sia pure limitatamente al tema del cambio di maggioranza, è quella di un'ondata iniziale a cui segue un parziale riflusso, che, comunque, alla fine del decennio non porta al ristabilimento delle condizioni anteriori al 1975. In particolare, tra i capoluoghi di provincia, ancora alla fine del decennio Reggio Emilia e Modena fanno registrare una maggioranza assoluta per il Pci.
L'analisi della distribuzione geografica del voto consente già di effettuare qualche prima valutazione circa l'importanza degli insediamenti elettorali dei due maggiori partiti. Una lettura delle mappe tematiche fa risaltare chiaramente che Reggio Emilia, Modena e Bologna costituiscono il cuore dell'«Emilia rossa», ma pure che presenze molto significative del Pci si trovano anche più a oriente, in Romagna e nel ferrarese.
Le mappe tematiche, peraltro, fanno riferimento alla dimensione territoriale, e sarebbe ovviamente fuorviante istituire una relazione proporzionale tra la superficie dei comuni ed il numero di votanti. È di tutta evidenza che, in termini reali, hanno un peso elettorale molto maggiore i comuni densamente popolati, magari dislocati su un territorio relativamente piccolo, rispetto a quelli meno abitati ed estesi su aree geografiche piuttosto ampie. Per questo motivo si rende allora necessario svolgere qualche considerazione sui dati strettamente quantitativi.
Performance elettorali su scala regionale e provinciale
Nelle tabelle da 4.1 a 4.4 sono riepilogati i risultati delle quattro tornate elettorali degli anni ‘70. I risultati sono raggruppati per provincia, nell'intento di fornire un quadro di riferimento generale per il prosieguo dell'analisi.
Circa il rapporto tra i maggiori partiti, il confronto tra i risultati nazionali e quelli regionali mette in luce, come già notato in precedenza, una chiarissima inversione dei rapporti di forza. In Italia, il vantaggio della Dc sul Pci negli anni Settanta varia tra il massimo dell’11,6% alle politiche del 1972 e il minimo del 4,3% alle politiche del 1976. In regione, viceversa, il vantaggio dei comunisti sui democristiani oscilla tra il 20,1 % del 1976 ed il 17,1% del 1972 (non considerando, perché privo di possibile raffronto col dato nazionale, il risultato delle elezioni regionali del 1975, quando la forbice tra le performance a favore del Pci sale, in Emilia-Romagna, addirittura al 23%). I dati mostrano, tra l’altro, che, su scala regionale, il rovesciamento delle reciproche posizioni premia maggiormente i comunisti. Ogni provincia, poi, segue una propria dinamica, facilmente individuabile raffrontando i dati riportati nelle tabelle. Balza all’occhio la relativa diversità delle due provincie più settentrionali. Nel parmense il vantaggio del Pci sulla Dc è costantemente più contenuto rispetto al dato regionale, mentre in provincia dei Piacenza – addirittura – la Dc riesce sempre mantenere la maggioranza alle elezioni politiche (sebbene nel 1976 la differenza sia di una manciata di voti) cedendo il primato al Pci solo alle regionali del 1975.
Il Partito socialista riscuote in Emilia-Romagna un consenso complessivamente in linea con il dato nazionale; rispetto a quest’ultimo, però, le performance sono sempre leggermente al di sotto di un punto percentuale o poco più. Per i socialisti spiccano in positivo, tra le provincie, Parma e Ferrara, dove il Psi raggiunge sempre risultati a due cifre.
Mantenendo l’analisi sempre a livello regionale e provinciale, è da notare inoltre la peculiarità della distribuzione del voto repubblicano. Nella maggior parte delle province i risultati elettorali del Pri si attestano su valori prossimi, ma per difetto, al dato nazionale. Diversa è però la situazione in Romagna, dove, nelle province di Ravenna e di Forlì, il partito raggiunge negli anni ‘70 significativi risultati, strappando stabilmente al Psi il rango di terzo partito dopo i due maggiori. Ciò porta i repubblicani a conseguire, su base regionale, risultati sempre superiori, in termini percentuali, rispetto a quelli nazionali.
La presenza dei socialdemocratici in regione è un po’ più significativa a inizio decennio (+0,9% rispetto al dato nazionale nel 1972) ma col tempo tende ad allinearsi alle performance nazionali. Il partito conserva localmente alcune posizioni di forza, disseminate in vari comuni della regione: tuttavia a livello provinciale non è possibile, come per i repubblicani, individuare zone nelle quali il peso elettorale del Psdi sia particolarmente rilevante. Semmai è possibile invece rilevare un’area di debolezza: in Romagna – dove la presenza di un Pri forte sottrae, evidentemente, spazio politico al Psdi – i socialdemocratici riscuotono consensi percentualmente molto minori rispetto a quanto accade nelle altre provincie.
Le forze di destra in Emilia-Romagna sono tendenzialmente piuttosto deboli. Il Partito liberale, in sostanziale declino nel paese, raggiunge risultati ancora più scarsi in regione, nonostante una leggera risalita nel 1979. Il Movimento sociale, pur contando sempre su consensi maggiori rispetto al Pli, si mantiene stabilmente su percentuali circa dimezzate rispetto al dato nazionale, seguendo il trend in discesa che caratterizza il partito negli anni Settanta.
Di seguito si riportano le tabelle riepilogative dei dati elettorali regionali (da Tabella 4.1 a Tabella 4.4).
Tabella 4.1 - Elezioni politiche del 7 maggio 1972 - Camera dei deputati Risultati nelle provincie dell’Emilia-Romagna
Provincie Elettori Voti validi Pci Dc Voti % Voti % Piacenza 216.015 196.998 62.964 32,0 69.898 35,5 Parma 302.027 279.969 100.954 36,1 87.607 31,3 Reggio Emilia 290.175 277.775 135.481 48,8 76.665 27,6 Modena 403.280 383.637 186.725 48,7 106.552 27,8 Bologna 686.698 660.003 304.100 46,1 162.823 24,7 Ferrara 279.234 267.456 120.321 45,0 60.423 22,6 Ravenna 255.415 244.522 109.887 44,9 56.337 23,0 Forlì 395.711 373.955 159.034 42,5 99.959 26,7 Tot. Regione 2.828.555 2.684.315 1.179.466 43,9 720.264 26,8 Tot. Italia 37.049.351 33.403.528 9.068.961 27,1 12.912.466 38,7
Provincie Psi Psdi Msi-Dn Pri
Voti % Voti % Voti % Voti %
Piacenza 19.050 9,7 15.057 7,6 10.596 5,4 3.290 1,7 Parma 33.447 11,9 18.382 6,6 13.915 5,0 5.253 1,9 Reggio Emilia 21.595 7,8 15.727 5,7 8.124 2,9 2.434 0,9 Modena 26.820 7,0 20.932 5,5 11.281 2,9 5.011 1,3 Bologna 51.208 7,8 46.586 7,1 30.032 4,6 15.104 2,3 Ferrara 30.437 11,4 23.463 8,8 11.657 4,4 4.443 1,7 Ravenna 14.010 5,7 8.133 3,3 7.062 2,9 31.159 12,7 Forlì 23.981 6,4 12.632 3,4 16.292 4,4 36.607 9,8 Tot. Regione 220.548 8,2 160.912 6,0 108.959 4,1 103.301 3,8 Tot. Italia 3.208.497 9,6 1.718.142 5,1 2.894.722 8,7 954.357 2,9
Provincie Pli Psiup Manifesto (Altri) Voti % Voti % Voti % Voti %
Piacenza 8.430 4,3 5.743 2,9 1.101 0,6 869 0,4 Parma 11.268 4,0 7.048 2,5 1.124 0,4 971 0,3 Reggio Emilia 7.626 2,7 8.258 3,0 1.057 0,4 808 0,3 Modena 11.449 3,0 11.731 3,1 1.817 0,5 1.319 0,3 Bologna 30.882 4,7 13.008 2,0 4.102 0,6 2.158 0,3 Ferrara 7.857 2,9 6.475 2,4 1.335 0,5 1.045 0,4 Ravenna 6.983 2,9 8.526 3,5 1.609 0,7 816 0,3 Forlì 9.008 2,4 12.358 3,3 2.405 0,6 1.679 0,4 Tot. Regione 93.503 3,5 73.147 2,7 14.550 0,5 9.665 0,4 Tot. Italia 1.300.439 3,9 648.571 1,9 224.313 0,7 473.060 1,4
Tabella 4.2 - Elezioni regionali del 15 giugno 1975 Risultati nelle provincie dell’Emilia-Romagna1
Provincie Elettori Voti validi Pci Dc Voti % Voti % Piacenza 223.858 200.968 75.488 37,6 67.920 33,8 Parma 316.314 288.733 114.160 39,5 86.017 29,8 Reggio Emilia 309.869 294.254 153.045 52,0 78.524 26,7 Modena 435.797 410.695 218.551 53,2 106.912 26,0 Bologna 727.686 690.195 349.531 50,6 160.626 23,3 Ferrara 295.733 279.669 134.284 48,0 60.789 21,7 Ravenna 271.664 257.713 127.904 49,6 55.325 21,5 Forlì 429.233 401.295 190.514 47,5 96.923 24,2 Tot. Regione 3.010.154 2.823.522 1.363.477 48,3 713.036 25,3
Provincie Psi Psdi Pri Msi-Dn
Voti % Voti % Voti % Voti %
Piacenza 20.672 10,3 13.645 6,8 3.752 1,9 9.396 4,7 Parma 43.396 15,0 15.483 5,4 5.702 2,0 13.000 4,5 Reggio Emilia 29.876 10,2 14.331 4,9 3.017 1,0 7.335 2,5 Modena 34.960 8,5 20.458 5,0 5.756 1,4 11.296 2,8 Bologna 63.890 9,3 43.539 6,3 14.966 2,2 29.212 4,2 Ferrara 38.021 13,6 21.451 7,7 4.726 1,7 11.250 4,0 Ravenna 22.100 8,6 6.073 2,4 32.614 12,7 6.148 2,4 Forlì 36.013 9,0 11.512 2,9 39.408 9,8 16.173 4,0 Tot. Regione 288.928 10,2 146.492 5,2 109.941 3,9 103.810 3,7
Provincie Pli Pdup
Voti % Voti % Piacenza 4.909 2,4 5.186 2,6 Parma 5.969 2,1 5.006 1,7 Reggio Emilia 3.940 1,3 4.186 1,4 Modena 6.293 1,5 6.469 1,6 Bologna 18.269 2,6 10.162 1,5 Ferrara 4.900 1,8 4.248 1,5 Ravenna 3.244 1,3 4.305 1,7 Forlì 4.663 1,2 6.089 1,5 Tot. Regione 52.187 1,8 45.651 1,6 1