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Costruzione del progetto

Allegato 1: INTERVISTA SEMI STRUTTURATA AL RESPONSABILE DEL SERVIZIO SOAF

3. Modalità di presa a carico

3.3. Modalità di accompagnamento all’inserimento all’esterno

Premetto che il CPS non ha un mandato di collocamento, quindi dentro all’interno delle misure riconosciute dal CPS non c’è il collocamento, questo è un compito dell’AI. Loro hanno il personale che sono i collocatori e si occupano di collocare gli utenti a fine formazione. Se uno fa la formazione qui al CPS, solitamente fa anche degli stage all’esterno e lo stage ha diversi scopi, tra cui anche presentare l’utente all’esterno quindi se andiamo con un’utente di economia domestica in casa per anziani è chiaro che il nostro scopo è anche, se si vende bene che la responsabile è “interessante” e ha anche una mezza rendita, la prende anche volentieri. Ed è quello che avviene molto spesso. Però noi non abbiamo un mandato, a noi non ci pagano il collocamento però avviene, i numeri non li so però avviene regolarmente ogni anno. Per chi fa una formazione all’esterno, questi 15 utenti che fanno un tirocinio all’esterno, solitamente riescono, se la giocano loro il collocamento finale con quel datore di lavoro, perché se sono bravi, impegnati e seri, capita che vengono poi assunti, poi dopo tutta la parte burocratica e l’assunzione viene gestita dall’AI con noi, noi diciamo: guarda c’è questo datore di lavoro disponibile però vuole provare l’utente per tre mesi a fine formazione, loro concedono ancora un mandato a noi di sorveglianza e noi facciamo da tramite.. poi l’assunzione finale fa tutta l’AI perché loro fanno il calcolo della rendita, calcolano tutte le prestazioni a cui hanno diritto o meno.

Di principio si manda all’esterno un utente che si ritiene pronto ad andare all’esterno e non tutti qui dentro sono pronti ad andare all’esterno. La formazione complementare la si fa appunto se si ha un posto da proporre all’utente e se si crede sia utile per l’utente, nel senso che se fa in un ufficio a fare i buchi nei fogli non ha molto senso ma è una possibilità di impiego che da anche ai ragazzi del commercio di vedere altre realtà anche perché bisogna considerare che il CPS non è eterno e in

un qualche momento finiscono qui quindi deve anche vedere quello che è fuori. Noi siamo un ambito semi protetto quindi noi non abbiamo i ritmi di lavoro di un ufficio commerciale o di una ditta di orologi o di una fabbrica, quindi a noi servi anche per vedere come un’utente si inserisce all’esterno, come viene valutato il suo rendimento, le sue capacità, però la scelta di mandare un’utente all’esterno viene valutata in primis se è in grado di uscire e se è pronto. Non è un must che tutti devono andare fuori, vanno fuori quelli che noi riteniamo siano pronti, questo è il formatore che deve dirlo. Ad esempio gli orologiai lui cerca sempre ogni anno di mandarli fuori tutti, ma non per tutti è possibile. Adesso quest’anno abbiamo mandato fuori diversi ed è stata abbastanza una catastrofe perché a livello di presenze era un disastro totale e li si sono tanto spaventati alcuni studenti. Questo è un mondo un po’ protetto, ma fuori è un altro mondo, questo è sempre un po’ un problema.

Quando si decide che un utente è pronto ad andare in stage, come avviene il tutto poi? Chi prende contatto con gli enti esterni ecc?

Se i formatori hanno già contatto con aziende tipo gli orologiai fanno loro la parte del contatto poi solitamente noi come coordinatori gli accompagna e facciamo più la parte dei fogli e gli accordi di stage, anche a livello assicurativo dev'essere tutto firmato e scritto. Dopo si accompagnano i ragazzi ai colloqui. Se poi lo stage è in orologeria dove il formatore orologiaio dice che dovete insegnare a quel ragazzo a fare queste tre mansioni di cui io non capisco niente, chiedo al Claudio di venire con me e andiamo assieme e lui parla degli aspetti tecnici e io parlo degli aspetti più formali dello stage. Invece ci sono altri settori che hanno contatti con l'esterno o siamo noi coordinatori che organizziamo lo stage e in CEFEO c'è dentro una rete ci sono tutte le aziende con la quale noi collaboriamo, sono una centinaia dove regolarmente vanno a fare stage. Lo stage può essere orientativo, prima di are la scelta professionale, può essere formativo durante la formazione quindi per fare delle cose che qui non vengono fatte tanto, ad esempio noi il servizio non l'abbiamo ancora cosi ampliato nel settore dell'economia domestica e dunque dobbiamo mandare fuori i ragazzi, abbiamo dei ristoranti in cui li mandiamo. E dopo può essere anche uno stage finale di inserimento o di accertamento della capacità di lavoro, alla fine di ogni formazione noi dobbiamo dire quant'è la capacità di lavoro di un utente, in base a quello verrà deciso se verrà preso si o no una rendita. Ha un peso abbastanza importante la valutazione che si fa. Però non sempre siamo così in grado di dire quanto uno rende e quindi lo mandiamo fuori a fare degli stage nelle aziende, molto spesso questo avviene. E questo siamo sempre noi che coordiniamo, dopo l'utente li non è più al centro i formatori non hanno più a che fare con l'utente.

Siamo noi o la psicologa se c'è bisogno, ma sennò siamo noi e il consulente AI. Di solito assegnano tre mesi, diciamo al datore di lavoro che la persona ha fatto un diploma dimmi quanto lo pagheresti. In sostanza è questo. Lui poi ti dice: ti do mille – tremila, in base a quello viene poi calcolata la rendita. Noi siamo l'interlocutore per l'AI.

4. Potenzialità e criticità dell’offerta sul territorio per l’integrazione professionale. Ipotesi di sviluppo.

L'integrazione professionale: l'AI si occupa dell'integrazione professionale e non si occupa del mercato-lavoro quindi non è responsabilità dell'AI se non si trovano posti di lavoro. L'assicurazione che risponde al mercato del lavoro è la disoccupazione. L'Ai ha dei collocatori che fanno il possibile per aiutare le persone a trovare un posto adeguato.ci sono anche gli incentivi previsti dalla legge Ai per i primi sei mesi o cose così però chiaramente se il posto non si trova, non si trova. Poi chiaramente gli utenti hanno una rendita che sono una maggioranza di quello che escono dal CPS, vengono inseriti in contesti un po' protetti tipo le case per anziani o i comuni, ufficio cantonale o una scuola oppure nelle imprese sociali, che è questo settore che ha un grande grado di sviluppo. Le aziende di una volta facevano, che ora non si fa più, di tenere anche persone che non rendevano più tanto ma le tenevano lo stesso, ora non le tengono più. Adesso queste persone vanno nelle imprese sociali. Le imprese sociali tendono ad autofinanziarsi però ricevono anche dei sostegni dal cantone quindi è un mercato un po’ parallelo per tanti giovani o adulti che non ce la fanno a reggere i ritmi. Questa per me è una buona risposta del problema è un bel paracadute perché sennò sarebbe un bel problema.

Devo dire che nella nostra esperienza: più le aziende sono grandi e strutturate e meno ti danno un posto di stage, perché hanno tutta una burocrazia, devi annunciarti mesi prima…. Con le piccole, i piccoli datori di lavoro le cose vanno bene, soprattutto noi abbiamo nell'ambito dell'economia domestica diversi contatti dove regolarmente mandiamo delle persone. Però mandiamo delle persone che sappiamo che si possono mandare perché fai in fretta a bruciarti un posto, quindi altrimenti li teniamo qui. Ci sono posti, e noi facciamo anche stage nelle imprese sociali chiaro ci sappiamo che andrà già in rendita si fanno già… si trova abbastanza. Come noi CPS mettiamo a disposizione posti di stage anche per altri enti, e tanti sono. C'è il pre- tirocinio, la scuola speciale, mandano qui gli utenti per fare lo stage e noi mandiamo i nostri fuori. C'è anche uno scambio, chiaro, il pre-tirocinio ha dei ragazzi che palesemente sono da AI ma non lo sono ancora però ce li mandano qui e alcuni rimangono qui o saranno in futuro nostri utenti. Diciamo che c'è sempre più una collaborazione con l'istituto della transazione e case menagement, c'è una buona rete che funziona abbastanza bene che sicuramente è stata implementata ultimamente.

Il problema del lavoro alla fine è il pagare il dipendente e questo è il problema principale, e tutti dicono che non hanno soldi e se tu accetti di venire per mille franchi ti prendo o a gratis, purtroppo è così è un gioco a ribasso. Quindi un utente che ha

una mezza rendita che poi magari è bravo e sta li 8 ore o forse solo 4 può essere appetibile come posto di lavoro. E li c'è un po' di margine e per fortuna c'è questo sistema. Se non ci fosse questo avremmo in giro tante persone. Se non ci fossero questi incentivi sarebbe …

Tutto sommato, chiaro la differenza poi la fa l'utente perché se arriva e ha voglia, arriva puntuale e rispetta quello che gli si dice può trovare un posto. Poi ci sono quelli che non vogliono trovare un posto. Ci sono stati utenti che hanno detto che non volevano fare la formazione e non volevano avere un posto di lavoro, lasciatemi in pace e poi cosa fanno? Vanno in assistenza, sono pochi ma ci sono… è una scelta individuale. Il treunion dei nostri è che sono tutti che hanno delle difficoltà iniziali. Perché se l'AI riconosce un dritto a qualcuno è perché c'è un problema se no non lo riconoscerebbe.

15 ragazzi sono esterni a fare lo stage: loro sono tutti in formazione, alcuni sono passati da qui e poi sono usciti ma solo due o tre non sono passati da qui. Loro continuano a fare la formazione fuori supervisionati però da noi. L'AI dice voi CPS mi sorvegliate questa persona e mi informate se ci sono problemi e poi avviene in vari modi. Ci sono riunioni con il datore di lavoro e ogni 3-4 mesi si fanno riunioni con l'Ai sul posto di lavoro. Il lavoro è un po' lo stesso ma in un luogo esterno. All'Ai conviene perché costa meno che mandare al CPS, però devono essere utenti che sono in grado perché sennò non si mandano fuori. In questo caso l'Ai ha già fatto delle valutazioni, però il problema dei consulenti è che hanno tanti casi e non hanno il tempo di seguire gli utenti e quindi demandano il mandato ad altri. Ci sono tanti tipi di casemenagement che seguono, ci sono anche privati che fanno. Noi poi fatturiamo le prestazioni singole, le visite e il lavoro amministrativo che viene fatto.

Allegato 2: INTERVISTA SEMI STRUTTURATA