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Il confronto tra le opzioni finanziarie e le opzioni reali, ci pone di fronte all’analisi di due strumenti molto simili tra loro, le cui funzioni possono in un certo senso coincidere.

In primo luogo è bene soffermarsi sulla loro terminologia: entrambi gli strumenti sono delle “opzioni” cioè sono dei diritti ma non obblighi ad effettuare una determinata operazione sul mercato. Ambedue gli strumenti permetteranno al possessore di tale diritto di usufruire di una eventuale situazione favorevole in uno specifico momento traendone un vantaggio competitivo o guadagno finanziario.

Analizzando le caratteristiche delle opzioni reali e delle opzioni finanziarie possiamo ritrovare alcune caratteristiche in comune:

a) Entrambe le opzioni non esisterebbero se non ci fosse uno specifico bene o un’attività sottostante; proprio la variabilità del sottostante rappresenta l’elemento per il quale le opzioni finanziarie e reali vengono utilizzate.

b) Le opzioni presentano una scadenza, vale a dire che il diritto in mano all’investitore non si protrae in un orizzonte temporale infinito ma, al contrario, ad una scadenza temporale oltre la quale l’opzione decade e non potrà più essere esercitata. Ad esempio, nel caso delle opzioni finanziarie, queste verranno sottoscritte per coprirsi contro l’andamento negativo del sottostante in un determinato orizzonte temporale, oppure in uno specifico momento futuro. Nel caso delle opzioni reali, come vedremo nello specifico nel proseguo dell’elaborato, la scadenza coincide al massimo con quella del progetto d’investimento stesso.

Prendiamo ad esempio la sponsorizzazione delle squadre di calcio, nella fattispecie la nazionale italiana. Lo sponsor della nazionale italiana di calcio è la multinazionale “Puma” che, due anni fa, ha prolungato di quattro anni la scadenza del contratto di sponsorizzazione (da giugno 2018 a giugno 2022). Senza entrare nel merito delle condizioni contrattuali possiamo ipotizzare che il contratto di sponsorizzazione preveda il pagamento di una penale da parte della multinazionale in caso di recesso dal contratto; questo vuol dire, in sostanza, che il progetto di sponsorizzazione ha durata quadriennale ma, allo stesso tempo, potrà essere abbandonato prima della naturale scadenza, a causa, ad esempio, di mancati ricavi o anche di condotte riprovevoli, da parte di giocatori, che minano la reputazione aziendale. Ovviamente il progetto non potrà essere abbandonato oltre giugno 2022, in quanto sarà cessata la validità del contratto di sponsorizzazione. c) Per usufruire del diritto d’opzione sarà necessario il pagamento di una somma di denaro. Nel caso

delle opzioni finanziarie la somma di denaro, detto premio, viene pagata a favore della controparte; quindi se non viene pagato il premio alla controparte non nasce il diritto ad acquistare o vendere una determinata attività in una data futura.

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Nel caso delle opzioni reali, affinché queste possano essere esercitate, è necessario che il progetto venga intrapreso. In parole semplici, non possiamo capire se un progetto verrà ampliato o abbandonato, dopo un certo periodo, se prima il progetto stesso non viene intrapreso.

d) Sia le opzioni finanziarie che le opzioni reali nascono come strumento di copertura contro la volatilità del prezzo di un titolo o dei flussi di cassa di un progetto d’investimento. La volatilità di un sottostante, tuttavia, non implica necessariamente che quest’ultimo assuma dei valori futuri sfavorevoli per il possessore dell’opzione. Ad esempio un’impresa finanziaria possiede un’attività finanziaria e sottoscrive un’opzione put pagando il relativo premio, in quanto ha paura di un futuro deprezzamento del titolo stesso oppure intraprende un progetto d’investimento ritenendolo di successo e quindi meritevole di essere ulteriormente ampliato in un tempo futuro. Il deprezzamento del titolo o il successo di un progetto d’investimento non rappresentano la realtà ma coincidono esclusivamente con il pensiero dell’impresa, infatti non è detto che in futuro il prezzo del titolo calerà ma, al contrario, può accadere che il titolo si apprezzi, così come non è scontato che il progetto di investimento riscuota successo sul mercato; in questo caso, quindi, il premio pagato e l’investimento effettuato rappresentano una spesa inutile per l’impresa.

Seppur sottile, vi è, però, una linea di demarcazione tra le opzioni finanziarie e reali.

In prima istanza, lo strumento sottostante di un’opzione finanziaria è un titolo, quindi un’azione ordinaria, un’obbligazione o un tasso d’interesse, mentre lo strumento sottostante di un’opzione reale è un bene tangibile, per esempio un’unità aziendale o un progetto. In entrambi i casi l’opzione dà il diritto, ma non l’obbligo, di eseguire una certa operazione.

Il fatto che le opzioni finanziarie siano scritte su titoli quotati rende più facile stimarne i parametri. Solitamente la quotazione è osservabile e possiamo calcolarne la varianza del tasso di rendimento in base a serie storiche di dati, oppure deducendo la varianza implicita da altre opzioni sullo stesso titolo. Nel caso delle opzioni reali di regola, invece, l’attività rischiosa non è un’attività negoziata in mercati regolamentati.

Detto in altri termini, le opzioni finanziarie sono strumenti prezzati e quindi possono essere trasferiti da un soggetto ad un altro, cosa che invece non accade per le opzioni reali, in quanto queste sono presenti all'interno di ciascun progetto d’investimento e non possono essere oggetto di transazione.

Ad esempio, possiamo sottoscrivere un contratto d’opzione put e rivenderlo successivamente ad un prezzo maggiore, ma non possiamo fare lo stesso con l’opzione reale, in quanto per acquisire le opzioni reali non è necessario sottoscrivere un contratto ma semplicemente esse nascono dal momento in cui viene effettuato un progetto d’ investimento: soltanto dopo che ho avviato un investimento posso decidere di ampliarlo, di abbandonarlo o di ridurlo, in assenza della prima operazione non esisteranno le successive opzioni di ampliamento, abbandono e contrazione.

Un’altra differenza importante fra i due tipi di opzioni è che generalmente le opzioni finanziarie sono scommesse collaterali, cioè non sono assunte dalle società sui cui titoli sono scritte, ma da operatori indipendenti che le sottoscrivono o ne acquistano di già esistenti. Conseguentemente, l’agente che

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