• Non ci sono risultati.

COMUNE DI TREVIGLIO -

Presidente

Punto n. 6 all’ordine del giorno: Modifiche e integrazioni al Regolamento di semplificazione delle procedure contrattuali del Comune di Treviglio.

La parola all’Assessore al Bilancio, prego, per l’illustrazione del provvedimento… al Segretario, prima al Segretario, prego.

Segretario Generale

Allora, la proposta di modifica si inserisce nell’ambito dell’attività di semplificazione e di snellimento dell’attività amministrativa. Il lavoro che la precede è egregio perché ha ricondotto in un unico testo norme sparse in più Regolamenti del Comune e quindi redigendo una sorta di testo unico dell’attività contrattuale dell’Amministrazione Comunale.

Con questa modifica si va a introdurre ulteriori misure che ritoccano alcuni passaggi del Regolamento, per renderlo sia coerente con le sopravvenute norme e sia per dare la più ampia possibilità di sfruttare ogni margine che ci viene concesso per accelerare le procedure tanto di acquisizione di beni, servizi e lavori, quanto di alienazione dei beni.

Allora la norma dà la possibilità, con riferimento all’acquisto di beni, servizi e lavori, di elevare a 40.000 Euro la soglia al di sotto della quale è possibile procedere agli affidamenti diretti e poi dà la possibilità, per la parte che supera i 40.000 e sotto la soglia comunitaria che per le forniture e servizi è all’incirca di 200.000 Euro, di procedere mediante cottimo con confronto di 5 ditte. Va da sé che perché questo Regolamento poi funzioni a regime, in fase di esecuzione è importante che venga istituito l’albo dei fornitori e questo consente di rendere effettivo il principio della rotazione e il principio della non discriminazione quindi e poi di selezionare le imprese. Quindi a breve verrà data la possibilità ---- diversi settori merceologici in cui verrà articolato l’albo, di presentare la richiesta di essere iscritti all’albo del Comune, una possibilità che sarà aperta e quindi sempre nel corso dell’esercizio sarà possibile chiedere l’iscrizione.

In questo modo il dirigente che deve procedere all’acquisizione di beni e servizi pesca da questo albo e si rivolge direttamente a un interlocutore unico, se lo ritiene, per affidamenti di importo minore, diversamente ne invita 5 e tra questi 5, almeno 5, seleziona l’offerta migliore. Questo dà la possibilità, ovviamente responsabilizza molto il dirigente perché sta a lui poi dare concretezza ai principi comunitari in materia di acquisizione beni e servizi, e quindi praticare in concreto il principio della rotazione piuttosto che quello della non discriminazione e di selezionare l’offerta migliore scegliendo tra gli operatori economici qualificati. Quindi faremo una sorta di prequalificazione per l’iscrizione all’albo dei fornitori, cosa che era già prevista nel testo vigente, e tra questi poi si andranno a selezionare le imprese per l’affidamento dei lavori. E questa è la modifica con riferimento all’acquisto di beni e servizi e quindi l’elevazione a 40.000 Euro della soglia per affidamenti diretti. Non è un obbligo, è una facoltà che ha il dirigente; ovviamente quello che conta è la motivazione del perché si ricorre a questo tipo di procedura anziché all’altra.

L’altra modifica riguarda l’elevazione anche qua a 40.000 della soglia per l’affidamento degli incarichi professionali di progettazione. Anche su questo avremo la possibilità quindi per la soglia 0-40.000 di affidamenti diretti e per la soglia tra 40.000 e quella comunitaria invece in confronto tra almeno cinque soggetti. Il diritto comunitario non distingue tra appalto e contratto d’opera e qualifica sia le imprese che gli ingegneri, i professionisti, come operatori economici e quindi ne dà una unica definizione e li qualifica allo stesso modo, come soggetti con cui si confronta l’Amministrazione e ai quali chiede la prestazione di beni e servizi in un‘ottica di tipo concorrenziale confrontando… tra l’altro oggi non abbiamo più neanche il limite delle tariffe professionali, e quindi si può anche dare ampia attuazione al confronto concorrenziale anche tra i professionisti.

Con riferimento quindi e scorrendo il testo, all’art. 4, quello che è modificato lo vedete in rosso nella tabella di confronto, sono l’elevazione delle soglie, e quindi.. mentre con riferimento alle modalità applicative che sono indicate nella colonna a destra, non ci sono modificazioni sostanziali. All’art. 5 come si era detto, elevazione a 40.000 della soglia per affidamento di incarichi di progettazione e poi l’art. 6 invece l’esecuzione dei lavori pubblici; anche qua l’ordinamento ha consentito ulteriori misure di semplificazione, quindi avremo sotto i 40.000 Euro la possibilità di affidamento diretto, nella soglia 40.000-500.000 Euro l’affidamento previo confronto tra almeno 5 operatori economici e nella soglia da 500.000 a 1.00.000 di Euro il confronto tra 10 operatori. Continuando, all’art. 8, sono gli incarichi di collaborazione

professionale, e quindi avevamo già detto anche qui l’introduzione della soglia 40.000-99.000 Euro.

Poi passiamo al Titolo III, quello che riguarda le alienazioni immobiliari.

Allora qua le misure in che direzione vanno? All’art. 11 eleviamo da 300.000 a 400.000 la soglia sotto la quale procede a gara ufficiosa, 400.000 non li abbiamo tirati fuori dal cilindro, ma è la legge dello stato, è la misura che individua recentemente, ad agosto, per l’alienazione dei terreni di proprietà demaniale e quindi l’entità 400.000 viene considerata un’entità tale da poter consentire la trattativa privata perché la dimensione non è particolarmente elevata. E questa è la considerazione che vale tanto per lo Stato e vale anche per il Comune.

Poi, sempre nell’art. 11, viene modificato l’11 comma 3, inserendo l’allocuzione finale: se sussistono in tale numero aspiranti idonei.

Andava qualificato perché ci sono particolari tipi di condizioni nelle quali non possiamo inventarci dove non ci sono soggetti idonei da poter contattare. Evidentemente l’applicazione poi concreta anche in questo senso responsabilizza il dirigente. Poi nell’art. 12 viene inserita una disposizione particolare, speciale, con riferimento alla cessione di beni riguardo una categoria ben definita, che sono altri enti pubblici, società partecipate di controllo pubblico, fondazioni partecipate, associazioni ONLUS e enti ecclesiastici. Perché questa platea? Perché innanzitutto la società, si ha un soggetto giuridicamente distinto dal Comune, come in effetti è, le operazioni all’interno del gruppo possono rispondere a logiche che non sono quelle di mercato, ma sono logiche di una diversa impostazione dell’attività e di una diversa allocazione delle risorse e dei mezzi. Quindi misure speculative nell’interno del gruppo hanno poco significato. Quando anche poi non si procedesse a questa cessione, è vero che il Comune non ha la possibilità di selezionare sul mercato e magari spuntare un’offerta migliore, è anche vero, nel momento in cui fosse costretto, obbligato o decidesse sua sponte di dismettere la partecipazione, quello che non ha valorizzato in fase di prima cessione, lo valorizzerebbe anziché a monte a valle e quindi non perde nulla perché la possibilità di confrontarsi col mercato l’avrebbe quando effettivamente ha una esigenza di interloquire col mercato; quando rimango all’interno del gruppo, poco si giustifica il denegare la cessione diretta.

Tra l’altro il Regio Decreto del 1924, 327, l’art. 41, prevede la possibilità di trattative private laddove ricorrono speciali circostanze, e sicuramente la cessione di intergruppo è una speciale circostanza, che quindi legittima questa previsione, che quando anche non fosse scritta, si potrebbe comunque operare. L’averlo riportato ha solo un’esigenza di

sistematicità, ma non toglie nulla alla legittimità di una cessione diretta, ancorché questa previsione non fosse stata inserita.

La parte relativa agli altri enti pubblici si spiega da sé, non c’è bisogno di commentarla, con riferimento invece ai soggetti del terzo settore, sono soggetti in cui il Comune ha un rapporto privilegiato; se pensiamo ai piani della 328, abbiamo seguito l’esordio anni fa nel mio Comune di provenienza, sono soggetti con cui il Comune costantemente dialoga, partecipano alla programmazione sociale, sono soggetti che la legge 238 e la L.R. 3 del 2008, li individua come interlocutori privilegiati e con questi quindi una particolare attenzione nel momento in cui il Comune decide di smettere un bene, e la decisione la prende il Consiglio, la inserisce nel Piano delle alienazioni, quindi ne perizia anche il valore, a fronte di una richiesta funzionale al perseguimento degli obiettivi di quei soggetti, e quindi che non hanno carattere evidentemente speculativo, la cessione può avvenire senza ricorrere al mercato. E quindi il discorso degli enti ecclesiastici è in riferimento evidentemente alle parrocchie, che sono soggetti che vengono preferiti dai Comuni nell’ambito della programmazione sociale, prova ne è che siedono in tutti quanti i tavoli della 328.

Poi, con riferimento all’art. 12bis, è una misura di ulteriore accelerazione laddove si dà la possibilità per favorire la pronta dismissione del patrimonio comunale disponibile, quindi di quel patrimonio che viene inserito nel Piano delle alienazioni che ogni anno il Comune approva e il Consiglio Comunale aggiorna, dare la possibilità a chi fosse interessato, di presentare una proposta irrevocabile di acquisto, che evidentemente non vincola il Comune, ma dà la possibilità di snellire il procedimento in che modo? Funzionerebbe in questo modo, che a fronte di questa proposta viene data evidenza pubblica alla presentazione della proposta e se nessun altro operatore è interessato, si può procedere alla cessione diretta al proponente direttamente, si apre una fase di licitazione e quindi tra quelli che hanno interesse manifestato, si individua il soggetto, il miglior offerente.

Spesso l’allocuzione evidenza pubblica viene utilizzata come sinonimo di asta pubblica e così non è. Evidenza pubblica vuole dire dare contezza della procedura contrattuale, non necessariamente di gara, e quindi la motivazione, la trasparenza nell’operazione; è questa l’evidenza pubblica, l’evidenza pubblica è sinonimo di trasparenza.

L’asta è una delle forme di evidenza pubblica, anche la trattativa privata è una forma di evidenza pubblica, laddove la Pubblica Amministrazione fa precedere la sua attività contrattuale da un procedimento che si ispira ai canoni della --- e della trasparenza e quindi è una procedura anche essa che si affianca alle altre. E l’art. 10 bis non fa altro che

ulteriormente accelerare. Sfruttiamo tutti i possibili ambiti che ci offre la --- regionale per dare effettivamente un senso pieno all’autonomia del Comune e quindi laddove l’esigenza è quella di dismettere il patrimonio disponibile e non più utilizzabile per una vocazione di carattere istituzionale, l’esigenza che avverte lo Stato la stiamo vedendo in questi giorni, e così come avvertono gli Enti Locali, quanto più la procedura è accelerata, sempre rispettando i canoni che prima si è detto, tanto prima si consegue il risultato.

Consideriamo che il confronto sul mercato avviene sempre previo una perizia al suo valore dell’immobile. Il valore dell’immobile non viene sparato a caso e chi fa la perizia evidentemente se ne assume anche le responsabilità e tant’è che insomma ci sono anche strumenti per dare garanzia della serietà dell’operatore, del soggetto che fa questo tipo di operazioni.

Con riferimento invece a seguire, inseriamo un nuovo titolo, il 3 bis, abbiamo utilizzato questa allocuzione bis, ter non mi piace molto, ma per evitare di dover rinumerare l’intero testo del Regolamento, ovverosia andiamo a chiarire in quali casi procediamo alla stipula del contratto nella forma pubblica e in quali casi si ricorre alla forma della scrittura privata. La soglia che consideriamo praticabile e per redigere quindi una forma solenne, è quella dai 100.000 Euro in su. Al di sotto la possibilità di procedere con la scrittura privata o anche in altri casi con la formula dello scambio delle lettere commerciali o della sottoscrizione in calce alla determina di affidamento della fornitura.

Il 14, l’ultimo comma, dà una indicazione del contenuto minimo di questi contratti, nel momento in cui la legge non dovesse disporre. Io ho concluso.

Presidente

Grazie Segretario per l’illustrazione del provvedimento. Dichiaro aperta la discussione, invito i Consiglieri a iscriversi. Ha chiesto la parola la Consigliera Ciocca, ne ha facoltà.

Consigliera Ciocca

Assolutamente senza polemica, ma solo per dare una comunicazione, io sono d’accordo col Sindaco quando dice: per rivitalizzare il dibattito bisogna ampliare gli spazi di consultazione preventiva, leggasi le Commissioni; il piccolo particolare è che nelle Commissioni non c’è il dibattito sulle questioni, perché molto spesso non c’è l’informazione.

Ora, sarà stato un caso relativo a questo specifico argomento, ma

quando la Prima Commissione si è riunita su questo tema, noi abbiamo posto delle domande perché c’erano delle cose che non si capivano, tanto più che ci era stato dato solo il testo delle modifiche, non la comparazione in modo che si potesse vedere come veniva articolata la proposta. Non abbiamo avuto risposta, né dai politici presenti, né dagli amministratori, né dai tecnici. Tant’è che abbiamo in quella sede proposto di rinviare la questione e poi il giorno dopo, non mi ricordo più se formalmente o informalmente, abbiamo chiesto, fatto sapere al Segretario… no, perché ci siamo trovati per un’altra Commissione, per il Regolamento, che si è poi impegnato, cosa che ha fatto, a presentarci il testo, il vecchio e il nuovo, con le varianti in modo che si capisse un po’

la logica della questione.

Ora, adesso che abbiamo visto in che cosa consistono le variazioni, io non dico nulla sulla parte A e B, si tratta di adeguamenti a normative;

però c’è tutta una parte dall’art. 11 in avanti che è ampiamente discrezionale e che per certi aspetti non convince, cioè c’è secondo me la necessità di approfondire ulteriormente perché alle argomentazioni del Segretario se ne possono aggiungere altre che induco a una maggiore prudenza nel fare queste scelte. Tradotto in soldoni, io non vorrei intervenire sul contenuto, sui dubbi che sono venuti nella scelta, però sull’opportunità politica posso dire qualche cosa, sono modifiche al Regolamento che introducono grosse varianti, che non è mica detto che facciano completamente l’interesse dell’Ente. Ci sono delle sentenze rispetto a alienazioni che sono avvenute con il metodo in pratica della trattativa privata, che sono fortemente negative; io non ho una cultura giuridica, posso solo ravanare in internet a vedere che cosa c’è, e allora ravanando in internet leggo una sentenza del TAR del Lazio del 10 ottobre 2007, contro un Comune della Regione, per quanto riguarda l’alienazione di una proprietà comunale e lì si dice che c’è la necessità di indire una procedura di evidenza pubblica, previa pubblicazione idoneo bando o avvisi d’asta. Se no è illegittima la trattativa privata perché l’alienazione di beni comunali deve essere preceduta da una gara per pubblici incanti in quanto il principio della gara pubblica costituisce lo strumento idoneo ad assicurare un maggior introito per l’Amministrazione, nonché il perseguimento del pubblico interesse.

Io ho sentito le spiegazioni del Segretario in merito al comparto che riguarda l’art. 11 in avanti, ho sentito che c’è un perito che prende una responsabilità perché fa una perizia giurata, però poco fa il nostro perito permanente ci ha detto che non concorda assolutamente su una valutazione e non concorda di tanto, su una valutazione di una frazione degli immobili comunali attualmente occupati dalle farmacie. È vero che il dirigente si assume la responsabilità dell’atto, ma è anche vero che viene meno il principio non della trasparenza formale, perché quello c’è,

ci ha spiegato il Segretario che sia io faccia l’avviso di gara, che faccia il bando, che faccia la trattativa con questa procedura, la trasparenza c’è. Viene meno la scelta chiara dell’interesse dell’Ente perché, non essendo messo all’incanto nulla, ciò che si determina è il prezzo e quello può rimanere tale.

Quindi ci sono degli elementi che mi fanno dire sospendiamo la questione, andiamo a verificare, chiedendo un parere a, che ne so io, alla Corte dei conti, perché poi ci verranno appunto a fare le pulci su queste cose qua, prima di intraprendere una modifica regolamentare, che adesso lanciata in 15 giorni, io ho fatto due calcolini, vi dico la cronologia, chiaro e tondo Luigi Minuti ha detto, stiamo parlando di trasferire la proprietà degli immobili delle Farmacie dal Comune a IGEA.

L’ha detto lui tre minuti fa, quindi questa è la questione. Abbiamo fatto prima un atto di indirizzo sulla società controllata di IGEA S.p.A., in cui si dice che si ritirano le scelte della precedente Amministrazione; poi le variazioni di Bilancio in cui sono state modificate le entrate, poi abbiamo fatto gli equilibri di Bilancio in cui è stata recepita questa scelta, poi ci sono stati due mesi di interregno in cui il problema delle alienazioni puntava sul Bollone, purtroppo non si è arrivati a capo di nulla, adesso in 15 giorni neanche, ci accingiamo a introdurre una modifica grossa nel settore delle alienazioni con questi dubbi che non riguardano il lecito, ma forse che riguardano la perfetta legalità, io non voglio mettere in dubbio il parere del Segretario, però dalla mia poca esperienza di Segretaria, anzi l’abbiamo visto anche adesso, sappiamo che le norme sono interpretate; lo stesso riferimento legislativo che ha dato Lei viene usato nella sentenza del TAR del Lazio per dire il contrario.

Quindi siccome la giurisprudenza è comunque una interpretazione della legge, io ci andrei cauta, per cui chiedo, non so se devo farlo in questa forma oppure con una mozione, di rinviare in attesa di approfondimenti questa delibera. Ditemi voi cosa devo fare, se devo scrivere due righe o no.

Presidente

Consigliera Ciocca ha terminato l’intervento? Sì. È iscritto a parlare il Consigliere Minuti, ne ha facoltà.

Consigliere Minuti

È un dato di fatto che la proposta che viene sottoposta al Consiglio è fortemente innovativa e quindi solletica la giusta attenzione, prudenza e un altro dato di fatto è che con il Consiglio di oggi e quello di settimana

prossima registriamo un’accelerazione della propensione della nuova Amministrazione a realizzare il suo programma attraverso tutti gli strumenti normativi, economici e così via; è un diritto che ha di realizzare il suo programma e così via. Certo con mezzi e modalità legittime, prudenti e così via.

A me piace la formulazione, come l’ha etichettata il Segretario, di un testo unico delle norme locali in materia di contratti. Qui per 5 anni in questo Comune non c’erano più i rogiti del Segretario comunale, il Segretario comunale non rogitava più per esempio… e sotto una certa soglia la scrittura privata, autenticata. C’è una semplificazione nelle cose minuscole che è perfettamente in linea con la norma del luglio scorso che è volta ad incentivare il rilancio dell’economia alzando le soglie per l’affido dei lavori, gli acquisti, i servizi, le opere e così via, dall’altro lato anche diminuendo l’impatto della burocrazia sulla esecuzione di queste opere. Questa è l’ottica.

Capisco che il passaggio da un’ottica molto più restrittiva a un’ottica più aperta richiede prudenza, saggezza, precisione nelle formulazioni, e però è la benvenuta in un momento in cui effettivamente l’economia ha bisogno di rilancio. Non lo so, io mi ponevo un’altra questione, per esempio la parte iniziale relativamente agli acquisti, all’affido degli incarichi professionali, che va da 20 a 40.000 Euro, all’affido dei lavori e così via, è l’adeguamento piatto piatto alla indicazione normativa; non è mica detto che doveva essere quello lì il punto di arrivo, cioè dice quello è il limite massimo, ma il Comune di Treviglio poteva fissare una soglia anche intermedia, non dico lasciare quella di prima. Lo lasciamo in contraddizione con i ragionamenti che ci siamo fatti, però poteva passare da 20 a 30.000 anziché da 20 a 40.000. Io mi sono posto questo problema nell’aggiornare le norme della società pubblica che ho l’onere e l’onore di amministrare e ho stabilito delle forme prudenti, intermedie e soprattutto ho accelerato la questione dell’albo delle imprese per garantire l’ampia partecipazione, la rotazione e la pubblicità, che è la roba più complicata, al di là delle soglie in sé.

Tornando però a noi, mi sembra che questo impianto è coerente con quello nazionale volto a rilanciare l’economia e qui compendia in molte cose, in molti segmenti, di modo che ci sia un unico testo di riferimento.

Certo c’è questa novità, ma io ne ho visto per la verità un’altra che ho

Certo c’è questa novità, ma io ne ho visto per la verità un’altra che ho