PROGETTO UFFICI DI PROSSIMITÀ
MONITORAGGIO E DURATA
Considerato che la Giunta regionale intende procedere al monitoraggio annuale degli effetti della limitazione dell’intervento del Fondo di garanzia PMI sul proprio territorio, con previsione, decorsi due anni, di richiedere alla Conferenza unificata qualsiasi modifica si rendesse necessaria nell’interesse del sistema economico regionale, si ritiene sin d’ora opportuno definire dei parametri tecnici che prendano in considerazione una valutazione basata su indicatori di output e di outcome codificati come nella tabella n. 5
Tab. 5 Ipotesi di indicatori di output e di outcome Periodo di
rilevazione Fonte Unità di misura output outcome
annuale Bilanci dei
confidi euro Patrimonio libero dei confidi annuale Rendicontazione
dei Confidi euro Operatività sotto forma di garanzia diretta sviluppata con i fondi Regionali
annuale Bilanci dei
confidi Tasso di
variazione % sul precedente anno
variazione della garanzia diretta dei Confidi principali operanti in Regione flusso
annuale Bilanci dei
confidi Tasso di
variazione % sul precedente anno
variazione della garanzia diretta dei Confidi principali operanti in Regione stock
annuale Monitoraggio
del FCG Tasso di
variazione % sul precedente anno
Controgaranzia per finanziamenti
fino ai 100.000 euro
annuale Monitoraggio
del FCG Tasso di
variazione % sul precedente anno
Finanziamenti fino ai 100.000 euro assistiti dalla controgaranzia
annuale Monitoraggio
del FCG Tasso di
variazione % sul precedente anno
Numero di Finanziamenti fino
ai 100.000 euro assistiti dalla controgaranzia
di Ferrara ai sensi dell'art. 19 della L.R. n. 8/1994 e successi-ve modifiche e integrazioni
LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA Richiamate:
- la Legge 11 febbraio 1992, n. 157 recante “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo ve-natorio” e successive modifiche e integrazioni ed in particolare l’art. 10, della medesima a norma per il quale l'intero territorio agro-silvo-pastorale è soggetto a pianificazione faunistico-vena-toria, nonché i seguenti commi del predetto articolo:
- il comma 3, secondo cui il territorio agro-silvo-pastorale di ogni regione è destinato per una quota dal 20% al 30% a prote-zione della fauna selvatica, e che nelle predette percentuali sono ricompresi i territori ove sia comunque vietata l'attività venato-ria anche per effetto di altre leggi o disposizioni;
- al comma 8, che i piani faunistico-venatori comprendono, tra l'altro, i centri pubblici di riproduzione della fauna selvatica allo stato naturale, ai fini di ricostituzione delle popolazioni au-toctone;
- il comma 9 il quale prevede che ogni zona vincolata dovrà essere indicata da tabelle perimetrali, secondo disposizioni impar-tire dalle Regioni, apposte a cura dell’ente, associazione o privato che sia preposto o incaricato alla gestione della singola zona;
- i commi da 13 a 16 che disciplinano l'iter amministrati-vo per la determinazione del perimetro delle zone da vincolare;
- la Legge Regionale 15 febbraio 1994 n. 8 recante “Dispo-sizioni per la protezione della fauna selvatica e per l'esercizio dell’attività venatoria” e successive modificazioni e integrazioni;
- la Legge Regionale 30 luglio 2015, n. 13 “Riforma del sistema di governo regionale e locale e disposizioni su Città me-tropolitana di Bologna, Province, Comuni e loro unioni” che disciplina e ripartisce le funzioni amministrative tra Regione, Città metropolitana di Bologna, Province, Comuni e loro unio-ni nel quadro delle disposiziounio-ni della Legge 7 aprile 2014 n. 56 ed in particolare:
- l'art. 40, che individua le funzioni della Regione, delle Province e della Città metropolitana di Bologna in materia di protezione della fauna selvatica ed esercizio dell'attività venato-ria, stabilendo, fra l'altro, che la Regione esercita le funzioni di programmazione e pianificazione nonché tutte le funzioni ammi-nistrative in applicazione della normativa comunitaria, statale e regionale, con esclusione delle attività di vigilanza, di applicazio-ne delle sanzioni amministrative e l'introito dei relativi proventi e le attività collegate all'attuazione dei piani di controllo della fauna selvatica, che restano confermati alle Province e alla Città metropolitana di Bologna;
- l’art. 41, comma 1, che istituisce il Comitato di consulta-zione in materia di proteconsulta-zione della fauna selvatica ed esercizio dell'attività venatoria al fine di coordinare la programmazione e pianificazione faunistico-venatoria e l'esercizio venatorio sull'in-tero territorio regionale, assicurando la necessaria partecipazione delle Amministrazioni provinciali e locali sui principali documen-ti settoriali di pianificazione e di attuazione;
competenza regionale definite dagli artt. 36-43 della citata L.R.
n. 13/2015;
- n. 2230 del 28 dicembre 2015 con la quale, tra l'altro, è stata fissata al 1 gennaio 2016 la decorrenza delle funzioni ammini-strative oggetto di riordino ai sensi dell'art. 68 della predetta L.R.
n. 13/2005 tra le quali quelle relative al settore “Agricoltura, protezione della fauna selvatica, esercizio dell'attività venatoria, tutela della fauna ittica ed esercizio della pesca nelle acque in-terne, pesca marittima e maricoltura”;
Considerato che la modifica dell'assetto dell'esercizio delle funzioni in materia di protezione della fauna selvatica ed attività faunistico-venatorie di cui alla citata Legge Regionale n. 13/2015 ha imposto una revisione dell'intero articolato della citata Leg-ge Regionale n. 8/1994;
Vista la Legge Regionale n. 1 del 26 febbraio 2016, “Modi-fiche alla Legge Regionale 15 febbraio 1994, n. 8 'Disposizioni per la protezione della fauna selvatica e per l'esercizio dell'attivi-tà venatoria” in attuazione della Legge Regionale 30 luglio 2015, n. 13 “Riforma del sistema di governo regionale e locale e dispo-sizioni su Città Metropolitana di Bologna, Province, Comuni e loro unioni” e della Legge 11 febbraio 1992, n. 157 “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”, con la quale si è proceduto ad una razionalizzazione della materia in relazione all’accentramento a livello regionale dell'esercizio di tali funzioni sopra esplicitato;
Visti, altresì, come da ultimo modificati dalla predetta Leg-ge Regionale n. 1/2016:
- l’art. 10 della sopracitata Legge Regionale n. 8/1994, re-cante “Consultazione sugli atti della Regione”, il quale dispone al comma 2, che la Regione istituisce territorialmente Commis-sioni consultive espressione di tutte le Associazioni professionali agricole, venatorie e di protezione ambientale, riconosciute ed operanti sul territorio, nonché del coordinamento degli ATC e dell'ENCI;
- l’art. 19 della Legge Regionale n. 8/1994, recante “Zone di protezione della fauna selvatica”, che attribuisce alla Re-gione le competenze in merito, con esclusione delle attività di vigilanza assicurate dalle Province e dalla Città metropolitana di Bologna, e definisce le finalità di dette zone, stabilendo in particolare:
- al comma 3 che i centri pubblici per la riproduzione di specie autoctone di fauna selvatica, con finalità di ricerca sperimentazio-ne e ripopolamento sono insediati in aree delimitate naturalmente e destinati a produrre esemplari a scopo di ripopolamento o studio, preservandone il processo fisiologico e la naturale sel-vatichezza;
- al comma 4 che l’estensione di ogni zona di protezione deve essere rapportata al ciclo biologico della specie di premi-nente interesse gestionale ed alle esigenze di attuazione della pianificazione faunistico-venatoria, entro i limiti complessivi di superficie indicati nel sopracitato art. 10, comma 3, della Legge n. 157/1992;
- ai commi 5 e 6, nel disciplinare l'iter amministrativo che la Regione deve svolgere per determinare il perimetro delle zone
provvedimento i proprietari o conduttori interessati possono pro-porre opposizione motivata, secondo le modalità di cui all'art. 10, comma 14 della citata Legge n. 157/1992, entro settanta giorni dalla data di deposito. Decorso tale termine, ove non sia sta-ta presensta-tasta-ta opposizione motivasta-ta dei propriesta-tari o conduttori costituenti almeno il quaranta per cento della superficie che si in-tende vincolare, la regione provvede all'istituzione della zona di protezione;
Dato atto che:
- con deliberazione della Giunta regionale n. 2369 del 21 dicembre 2016, in attuazione di quanto stabilito dal soprarichia-mato art. 10, comma 2, della L.R. n. 8/1994, sono state istituite le Commissioni consultive territoriali in materia di protezione della fauna selvatica ed esercizio dell'attività venatoria per ogni Servi-zio Territoriale Agricoltura, caccia e pesca, nelle composiServi-zioni di cui all’Allegato 1 alla medesima deliberazione;
- con determinazione dirigenziale n. 1932 del 14 febbraio 2018, in attuazione di quanto disposto con la succitata delibera-zione n. 2369/2016, punto 5 di parte dispositiva, nonché punto 6 dell’Allegato 2 alla medesima deliberazione recante “Disposizioni in ordine al funzionamento delle Commissioni consultive territo-riali di cui all’art. 10, comma 2, della L.R. 15 febbraio 1994, n. 8, così come riformulato dall’art. 7 della L.R. 26 febbraio 2016, n. 1”, è stata modificata la composizione della Commissione con-sultiva territoriale di Ferrara;
Richiamata la “Carta delle Vocazioni Faunistiche della Re-gione Emilia-Romagna” di cui alla deliberazione del Consiglio regionale n. 1036/1998, così come modificata con deliberazio-ni dell’Assemblea Legislativa n. 122/2007 e n. 103/2013, che, in particolare per la specie starna, individua l’area compresa tra la provincia di Ferrara e Bologna come quella di massima idoneità, pur con limiti rappresentati da una sensibile diminu-zione di tipologie vegetali naturali e un incremento di presidi chimici;
Dato atto che con riferimento alla citata Carta delle Vocazio-ni FauVocazio-nistiche della Regione Emilia-Romagna è stato elaborato il Piano faunistico-venatorio regionale 2018-2023, di seguito PFVR 2018-2023, adottato dall’Assemblea legislativa con deliberazio-ne n. 179/2018, che in particolare:
- al paragrafo 1.4.2.4 – parte prima – rileva la presenza nel territorio regionale di due Centri pubblici di riproduzione della fauna selvatica, “Pietracuta”, nel territorio della provincia di Ri-mini, caratterizzato da un ambiente di pianura coltivata a siepi e orientato alla gestione della lepre e “Mezzano”, nel territorio della provincia di Ferrara, ampia area a forte vocazione per l’or-nitofauna, la lepre ed il fagiano;
- al paragrafo 3.2.4 – parte seconda – “Centri pubblici di ri-produzione della fauna selvatica”, di seguito CPRFS, rileva per il CPRFS “Valle del Mezzano” la necessità di una rivalutazione critica del livello effettivo di recettività faunistica in quanto si è verificato un drastico calo della produttività relativo sia alla le-pre che al fagiano e l’avvio di indagini e azioni finalizzate ad un riassetto ambientale e faunistico dell’area, tra i quali l’immis-sione di capi di selvaggina provenienti da fonti selezionate fino al raggiungimento delle densità minime necessarie a garantire
mi finalizzati alla stabilizzazione dei nuclei vitali della specie, accompagnato da interventi di miglioramento dell’habitat in agro-sistemi;
Richiamate:
- la determinazione PG. 2397/2012 dell’11 gennaio 2012 del Responsabile del Servizio protezione flora e fauna e produzioni agricole della Provincia di Ferrara avente ad oggetto “Perime-trazione per rinnovo del Centro Pubblico Riproduzione Fauna selvatica denominato “Valle del Mezzano” di ha 17000 circa, ubicato nei Comuni di Ostellato, Comacchio, Portomaggiore e Argenta”;
- la determinazione PG. 32537/2012 del 20 aprile 2012 del Responsabile del Servizio protezione flora e fauna e produzioni agricole della Provincia di Ferrara con la quale è stato disposto il “Rinnovo del Centro Pubblico Riproduzione Fauna selvatica denominato “Valle del Mezzano di ha 17.000 circa, ubicato nei Comuni di Ostellato, Comacchio, Portomaggiore e Argenta” con scadenza al 31 gennaio 2019, in quanto ritenuto tecnicamente idoneo per la riproduzione naturale in campo aperto, per l’incre-mento delle specie stanziali, quali lepre, fagiano e starna e per l’irradiazione nei terreni circostanti;
Considerato che l’area del CPRFS “Valle del Mezzano” si trova interamente nel Comprensorio 1 che, secondo quanto pre-visto dalla citata Carta delle Vocazioni faunistiche, presenta una elevata vocazionalità relativamente alla starna e, pertanto, costi-tuisce sede preferenziale per progetti poliennali di reintroduzione, secondo quanto disposto dal citato PFVR 2018-2023;
Dato atto che:
- sull’area sita in ZPS Rete Natura 2000 IT4060008, ricaden-te in Parco del Delta del Po e in CPRFS “Valle del Mezzano”, in quanto zona di protezione, è stato approvato il progetto LI-FE17 NAT/IT/000588 – LIFE Perdix, da realizzare nel periodo 1/1/2019 - 31/12/2024;
- detto progetto, sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna, ha lo scopo di recupero e conservazione della biodiversità della Starna italica (Pedix pedix) mediante captive breeding e ricosti-tuzione di popolazioni vitali all’interno di una ZPS vocata nel Nord Italia e prevede le seguenti azioni:
- recupero di un taxon endemico italiano per fini di reintro-duzione, miglioramento della sopravvivenza durante il periodo di ambientamento e nella fase riproduttiva;
- ricostituzione di una popolazione stabile e vitale di star-na italica;
- attivazioni di processi di conservazione partecipativa fon-dati sul coinvolgimento delle comunità locali e degli stakeholders;
- le principali organizzazioni agricole hanno espresso il proprio sostegno al progetto stesso e alcuni agricoltori hanno manifestato interesse a mettere a disposizioni terreni per l’attività di acclimatazione delle starne nonché per interventi di migliora-mento ambientale ed ecologici;
Dato atto, inoltre, che il citato progetto LIFE-Perdix, nello specifico, prevede:
- la conservazione ex situ del taxon target del progetto,
l’al-al fine di garantire la conservazione e la auto-riproduzione della specie mantenendo l’area di tutela, a garanzia della conservazio-ne e auto-riproduzioconservazio-ne degli esemplari reintrodotti;
- l’attivazione di un processo di conservazione partecipativa fondato sul coinvolgimento delle comunità locali e degli stakehol-ders e trasferimento dei risultati ad altri gestori di Rete Natura 2000, di aree protette, di territori di caccia e decisori pubblici, a livello locale, nazionale ed europeo;
Rilevato che il progetto LIFE-Perdix risponde alle esigenze evidenziate dal richiamato paragrafo 3.2.4 del PFVR 2018-2023 relative al riassetto ambientale e faunistico dell’area del CPRFS
“Valle del Mezzano” e, in particolare, agli obiettivi gestionali re-lativi alla programmazione di interventi di immissione di capi di selvaggina proveniente da fonti selezionate fino al raggiungimen-to delle densità minime necessarie a garantire la conservazione di popolazioni auto-riproducenti;
Rilevato, inoltre, che i contenuti del citato LIFE-Perdix so-no in linea con quanto previsto al citato paragrafo 2.2 “Starna”
del PFVR 2018-2023 che, in relazione a piani di reintroduzione, prevede studi di fattibilità, identificazione delle aree interessa-te dalla reintroduzione sulla base della idoneità, miglioramenti ambientali, controllo dei predatori, selezione degli esemplari da reintrodurre, rilascio attraverso idonee tecniche e strutture di ambientamento in un congruo numero, monitoraggio e va-lutazione sia nei confronti degli individui che del trend della popolazione;
Dato atto che la Commissione consultiva territoriale di Fer-rara in materia faunistico-venatoria, nella seduta del 13 dicembre 2018, ha espresso interesse nei confronti del progetto LIFE-Per-dix e manifestato la volontà di verificare la disponibilità degli agricoltori a ricostituire gli elementi naturali originari del Mez-zano, in vista della riproposizione di detto istituto di protezione;
Ricordato che sulla base dei dispositivi delle citate L.
157/1992 e L.R. n. 8/1994, è necessario deliberare preventivamen-te la perimetrazione dell’area di propreventivamen-tezione al fine di garantirne idonea pubblicità;
Considerato che, anche al fine di garantire la percentuale di aree protette esistenti, in ottemperanza ai disposti di cui al citato articolo 19, comma 4, della Legge Regionale n. 8/1994 e suc-cessive modifiche ed integrazioni, è opportuno formalizzare la proposta di perimetrazione del CPRFS “Valle del Mezzano” di ha 17245, ubicato nei Comuni di Ostellato, Comacchio, Porto-maggiore e Argenta, descritto e rappresentato nell’Allegato 1 del presente atto, del quale costituisce parte integrante e sostanziale, delimitato dai seguenti confini:
- NORD: Canale Circondariale Mezzano Nord/Ovest;
- SUD: Strada provinciale Argine Agosta;
- EST: Canale Circondariale Mezzano Sud/Est;
- OVEST: Canale Circondariale Mezzano Nord/Ovest;
Ritenuto infine, anche alla luce della L.R. n. 13/2005 e dei provvedimenti di riordino sopra richiamati, di demandare al Re-sponsabile del Servizio Territoriale Agricoltura, caccia e pesca di Ferrara lo svolgimento delle fasi procedimentali, previste dal citato art. 19, commi 5 e 6, della L.R. n. 8/1994 e successive
tanamento con mezzi ecologici;
Ritenuto al riguardo opportuno determinare una scadenza del suddetto istituto faunistico, anche al fine di ridurre le eventuali opposizioni da parte dei proprietari e/o conduttori dei fondi ter-ritorialmente interessati, stabilendo che il vincolo di protezione del Centro pubblico di riproduzione della fauna selvatica di che trattasi abbia validità fino alla scadenza del Piano Faunistico ve-natorio regionale 2018-2023;
Visto il Decreto Legislativo 14 marzo 2013, n. 33 “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministra-zioni” e successive modifiche;
Richiamata la propria deliberazione n. 122 del 28 gennaio 2019 concernente “Approvazione del Piano triennale di preven-zione della corrupreven-zione 2019-2021” ed in particolare l’allegato D “Direttiva di indirizzi interpretativi per l'applicazione degli obblighi di pubblicazione previsti dal D.lgs. n. 33 del 2013. Attua-zione del piano triennale di prevenAttua-zione della corruAttua-zione 2019 - 2021”;
Vista la L.R. 26 novembre 2001, n. 43 “Testo unico in ma-teria di organizzazione e di rapporti di lavoro nella Regione Emilia-Romagna” e successive modifiche ed in particolare l’art.
37, comma 4;
Richiamate infine le proprie deliberazioni:
- n. 2416 del 29 dicembre 2008 recante “Indirizzi in ordine alle relazioni organizzative e funzionali tra le strutture e sull’e-sercizio delle funzioni dirigenziali. Adempimenti conseguenti alla delibera 999/2008. Adeguamento e aggiornamento della delibe-ra 450/2007" e successive modifiche ed integdelibe-razioni, per quanto applicabile;
- n. 56 del 25 gennaio 2016 recante “Affidamento degli inca-richi di direttore generale della Giunta regionale, ai sensi dell'art.
43 della L.R. 43/2001”;
- n. 270 del 29 febbraio 2016 “Attuazione prima fase della riorganizzazione avviate con Delibera 2189/2015”;
- n. 622 del 28 aprile 2016 "Attuazione seconda fase della ri-organizzazione avviata con Delibera 2189/2015";
- n. 1107 del 11 luglio 2016 "Integrazione delle declarato-rie delle strutture organizzative della Giunta regionale a seguito dell'implementazione della seconda fase della riorganizzazione avviata con Delibera 2189/2015";
- n. 468 del 10 aprile 2017 recante “Il sistema dei controlli interni nella Regione Emilia-Romagna”;
- n. 1059 del 3 luglio 2018 recante” “Approvazione degli incarichi dirigenziali rinnovati e conferiti nell'ambito delle Dire-zioni Generali, Agenzie e Istituti e nomina del Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza (RPCT), del Responsabile dell'Anagrafe per la stazione appaltante (RASA) e del Responsabile della protezione dei dati (DPO)”;
Viste altresì le circolari del Capo di Gabinetto del Presidente della Giunta regionale PG/2017/0660476 del 13 ottobre 2017 e PG/2017/0779385 del 21 dicembre 2017 relative ad indicazioni procedurali per rendere operativo il sistema dei controlli interni
Su proposta dell'Assessore all'Agricoltura, Caccia e Pesca, Simona Caselli;
A voti unanimi e palesi
delibera:
1) di richiamare le considerazioni formulate in premessa, le quali costituiscono parte integrante e sostanziale del presente atto;
2) di approvare la proposta di perimetrazione del Centro Pub-blico di Riproduzione della Fauna Selvatica denominato “Valle del Mezzano” di ha 17245, ubicato nei Comuni di Ostellato, Comacchio, Portomaggiore e Argenta, descritto e rappresentato nell’Allegato 1 del presente atto, del quale costituisce parte inte-grante e sostanziale, delimitato dai seguenti confini:
- NORD: Canale Circondariale Mezzano Nord/Ovest;
- SUD: Strada provinciale Argine Agosta;
- EST: Canale Circondariale Mezzano Sud/Est;
- OVEST: Canale Circondariale Mezzano Nord/Ovest;
ai fini della sua riproposizione, ai sensi dell’art. 19, comma 5, L.R. 8/1994;
3) di demandare al Responsabile del Servizio Territoriale
Servizio Territoriale Agricoltura, caccia e pesca di Ferrara prov-veda a comunicare al Servizio Attività faunistico-venatorie e pesca i modi e i tempi dell'avvenuta pubblicizzazione del pre-sente provvedimento presso i Comuni e le frazioni o borgate interessati, nonché la percentuale delle opposizioni motivate per-venute, al fine di poter procedere all’adozione dell’atto finale di istituzione;
5) di stabilire, altresì, che il vincolo di protezione del Cen-tro Pubblico di Riproduzione della Fauna Selvatica indicato al precedente punto 2) abbia validità fino alla scadenza del Piano Faunistico venatorio regionale 2018-2023;
6) di dare atto, infine, che per quanto previsto in materia di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni, si provvederà ai sensi delle disposizioni normative e amministrative richiama-te in parrichiama-te narrativa;
7) di disporre la pubblicazione in forma integrale della presen-te deliberazione nel Bollettino Ufficiale Telematico della Regione Emilia-Romagna, dando atto che il Servizio Attività faunistico- venatorie e pesca provvederà a darne la più ampia diffusione an-che sul sito internet E-R Agricoltura e Pesca.
occupazione: innovazione e sviluppo delle filiere e dei sistemi produttivi PO FSE 2014/2020 Obiettivo tematico 8 - Procedu-ra presentazione Just in Time di cui all'Allegato 1 della DGR n. 1727/2018 - II Provvedimento
LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA Richiamati:
- il Regolamento n. 1303/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013, recante disposizioni comu-ni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca compresi nel quadro strategico comune e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo so-ciale europeo e sul Fondo di coesione, relativo al periodo della Nuova programmazione 2014-2020 che abroga il regolamento (CE) n. 1083/2006;
- il Regolamento delegato n.1970/2015 che integra il regola-mento (UE) n. 1303/2013 del Parlaregola-mento europeo e del Consiglio con disposizioni specifiche sulla segnalazione di irregolarità re-lative al Fondo europeo di sviluppo regionale, al Fondo sociale europeo, al Fondo di coesione e al Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca;
- il Regolamento delegato n.568/2016 che integra il regola-mento (UE) n. 1303/2013 del Parlaregola-mento europeo e del Consiglio riguardo alle condizioni e procedure per determinare se gli impor-ti non recuperabili debbano essere rimborsaimpor-ti dagli Staimpor-ti membri
- il Regolamento delegato n.568/2016 che integra il regola-mento (UE) n. 1303/2013 del Parlaregola-mento europeo e del Consiglio riguardo alle condizioni e procedure per determinare se gli impor-ti non recuperabili debbano essere rimborsaimpor-ti dagli Staimpor-ti membri