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MOSTRA DI ERNESTO ZENNAR

Le Gallerie d'arte a Trieste dagli anni Cinquanta

MOSTRA DI ERNESTO ZENNAR

Mostre d'arte. Ernesto Zennari alla Rossoni, «Il Piccolo», 21 dicembre 1954,

p.IV.

D. Gioseffi, Pitture e sbalzi in rame di Ernesto Zenari alla Rossoni, «Il Piccolo», 31 dicembre 1954, p.IV.

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La Galleria Casanuova

Con il passare degli anni va scemando l'entusiasmo che aveva fatto nascere in città un serie di gallerie all'avanguardia, chi più chi meno, e anche i giornali riportano sempre più sporadicamente notizie a riguardo. Se nel Corriere di Trieste del 1946 ogni giorno si leggevano uno o più articoli riguardanti le esposizioni nelle gallerie d'arte di Trieste e dintorni, le recensioni o dei focus sugli artisti della città, se non addirittura un appuntamento fisso con l'elenco di tutte le mostre attive in quella data, già con il finire degli anni Quaranta e il passaggio da Il Corriere al Giornale di Trieste e poi a Il Piccolo, si incontrano sempre meno articoli sull'argomento. Sono le riviste di cultura addette a riportare le manifestazioni artistiche che avvengono in città, e sono proprio queste a denunciarne la sporadicità nel "clima assopito di una città di provincia"1.

Della Galleria Casanuova le prime notizie compaiono nel 1951, anno in cui inizia la sua fiorente attività nella distratta città di Trieste, al primo piano di via San Francesco 22. E' la rivista milanese Le Arti che ne riporta i principali avvenimenti. Fra la primavera e l'estate del 1951 alla Casanuova viene allestita una mostra di Felice Carena e Tomea2. Dopo la pausa estiva la galleria comincia il suo primo e completo anno artistico, per quanto noto, il 1951 - 1952, in ottobre con una Mostra di Collezioni del Bianco e Nero di cui si è conservato anche il catalogo stampato per l'occasione 3. Alla mostra espongono fra gli altri anche Afro, Bartolini,

1 P., Pittura a Trieste, «Le Arti», anno IV, 6, 1953, p.23. 2 Mostre ed esposizioni, «Le Arti», anno II, 6 - 7, 1951, p.36. 3 vedi Appendice.

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Bolaffio, Brindisi, Cadorin, Campigli, Cantatore, Carena, Carrà, Cassinari, De Chirico, Martini, Morandi4. "La più giovane

delle gallerie triestine e la più elegante si inserisce nella vita cittadina con una sua voce ormai ben delineata, se pure circoscritta al piccolo quadro, all'immagine cioè che sta nella casa"5. Inaugurata il 13 ottobre 1951, presenta settantaquattro disegni e delinea sia "l'amore all'arte del triestino"6 sia "gli

indirizzi del disegno schiettamente moderno"7. Prendono parte alla rassegna anche quattordici collezionisti a fianco del Civico Museo Revoltella. A dicembre poi nella "simpatica sala della Galleria Casanuova" 8 espone l'artista goriziano Zoran Mušič che presenta una raccolta di acquerelli, punte secche, litografie e pastelli. Ognuna di queste firmate con "prova d'artista", che lascia supporre che questi siano solo degli studi che l'artista userà per delle opere compiute quali arazzi, mosaici o tappeti9. Quello che viene presentato è dunque un Mušič decorativo. Il 1951 si chiude per la Galleria Casanuova con la Mostra Natalizia del Bozzetto che concorre ad affermare giovani e talentuosi artisti triestini ed interessare il pubblico10. Gennaio 1952 presenta una grossa novità per la

galleria e la città intera: viene aperta la tanto attesa Mostra

- Premio Arbiter finanziata e voluta dal proprietario dei

negozi Arbiter, in centro a Trieste, che per creare una sua singolare collezione di quadri che includessero tutte le correnti artistiche del momento in Italia, impone una sola condizione ai partecipanti: le dimensioni dovevano essere

4 Mostre ed esposizioni, «Le Arti», anno II, 11 - 12, 1951, p.18.

5 Gab, Mostra di Collezionisti del bianco e nere alla Galleria "Casanuova", «Umana», 2, 1951, p.27.

6 Ibidem. 7 Ibidem.

8 N.R., Appunti pittorici di Mušič , «Umana», 4, 1951, p.21. 9 N.R., Appunti pittorici di Mušič , «Umana», 4, 1951, p.21. 10 A. Coala, Il premio Arbiter, «Umana», 5, 1952, p.22.

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quelle di una tavoletta di 13x18. A questa bizzarra richiesta rispondo ben centoquaranta artisti e fuori concorso partecipano anche Carrà, Guidi, De Pisis e Carena. La giuria, composta da Virgilio Guidi, Marcello Mascherini, Carlo Cardazzo e Berto Morucchio, assegna il premio ex aequo ai pittori Corrado Cagli, Mario Deluigi, Edoardo Devetta, Alberto Savino, Giovanni Stradone, Atanasio Soldati, Fiorenzo Tomea ed Emilio Vedova11.

Kostoris aveva preso l'idea della "collezione minima" 12 da Cesare Zavattini, il primo, nel 1941, a collezionare sistematicamente autoritratti di artisti di piccolo formato. Di esempi poi ce ne sono stati altri, come il cravattaio milanese Pozzi che si inventò il "formato cartolina"13 per collezionare

disegni, acquerelli e guazzi 14 . In seguito anche il sarto Baratta raccoglie i migliori autori della pittura Italiana in formato ridotto. Ma ciò che contraddistingue la collezione Kostoris dai suoi esempi è l'intenzione di creare una sorta di antologia della pittura Italiana contemporanea, in cui tutte le istanze artistiche venissero rappresentate, da quelle astratte a quelle neorealiste. Ed è proprio questo percorso che la collezione minima di Kostoris fa attraverso la pittura Italiana che ne sancisce la rilevanza "come documento davvero importante della civiltà pittorica Italiana di questi ultimi vent'anni"15.

A marzo del 1952 Mirella e Carlo Sbisà organizzano presso le sale della Galleria Casanuova la prima Mostra dei ceramisti. Partecipano alla rassegna Ugo Carà con dei vasi dalla forma

11 La collezione Kostoris - Arbiter, «Le Arti», anno IV, 1 - 2, 1953, p.23; A. Coala, Il premio Arbiter, «Umana», 5, 1952, p.22.

12 G.L. Giovanola, La collezione Kostoris, «Le Arti», anno V, 1-2, 1954, p. 35.

13 Ibidem.

14 La collezione minima del Pozzi va distrutta nel terribile bombardamento di Milano del 1943. Negli anni successivi venne ricostituita.

15 G.L. Giovanola, La collezione Kostoris, «Le Arti», anno V, 1-2, 1954, p. 35.

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classica e un "nitido timbro decorativo" 16 e Marcello Mascherini, con due composizioni e una lampada scultorea. Nel mese successivo si aprono le porte alla terza edizione della

Mostra Giuliana di Arte Sacra organizzata dall'Associazione

Amici dell'Arte Sacra17 . In maggio si da invece spazio alla

personale di disegni di Leonor Fini e ad un artista strettamente legato all'arte della Fini, complice della sua scelta di dedicarsi alla pittura: Stanislao Lepri. Si presenta con alcuni disegni, i cui pezzi migliori sono proprio quelli che tradisco l'influenza "finiana" 18 . Concludono la stagione

alcune personali del Fasan e di Carlo De Roberto. Per ultima, la mostra collettiva di cinque giovani artisti di talento: Rossignano, Maovaz, Coloni, Hollesch e Titz19.

La Galleria riapre per la nuova stagione e a novembre è pronta ad ospitare la seconda mostra dell'Associazione Artisti d'Italia composta dalle opere di diciotto artisti, due ciascuno. La mostra si rivela una delle più significative organizzate dalla galleria nel 1952, per la quale viene pubblicato un catalogo la cui prefazione è affidata al Mascherini. Questa mostra è inoltre un'ottima sintesi delle caratteristiche delle arti figurative di Trieste poiché "le correnti più vive dell'arte contemporanea sono degnamente rappresentate" 20 e a cui partecipano Daneo Romeo, Predonzani, Nino Perizi, Mascherini, Righi, Devetta, Fantoni, Bergagna, Sbisà e l'Alberti21. Altra rassegna assolutamente di rilievo è la Mostra Nazionale degli Artisti Spaziali che Carlo Cardazzo

16 Ceramisti, «Umana», 7, 1952, p.29.

17 Maier, Arte sacra alla Casanuova, «Umana», 8, 1952, p.28. 18 B. Maier, Lepri alla Casanuova, «Umana», 9, 1952, p.27. 19 Fine stagione triestina, «Le Arti», anno III,9, 1952, p.10. 20 N.P., Pittura a Trieste, «Le Arti», anno IV, 3, 1953, p.20.

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porta alla Casanuova fra novembre e dicembre del 195222. Nel 1953 vengono organizzate una serie di esposizioni personali da quella del caricaturista triestino Ugo Guarino23, a quella di Carlo Giorgio Titz 24 che si presenta con olii, tempere e

incisioni di recente fattura, alla retrospettiva di trenta opere del pittore Romano Rossini25, da Luigi Tommaseo26, per la prima volta a Trieste, al pittore Piero Melecchi che manca di esporre in città dal 194627. Arrivando fra marzo e aprile 1953 a riproporre le tematiche dell'anno precedente con la Mostra del

Bianco e del Nero a cui partecipano ad esempio con acqueforti

il Cernigoi, il Canciani, e ancora il Pinzani, Steidler, Maovaz e Decomelli 28 e una mostra di ceramica, ma personale, del

Moretti. L'artista, che arriva da Pordenone, si presenta al pubblico triestino con opere in ceramica e in rame sbalzato29. A

maggio si fa spazio alle diciannove tele e alle dieci acqueforti di Ivan Mosca30, oltre che alla personale del pittore padovano Fulvio Pendin31. Il terzo anno artistico della Galleria

22 G. Bianchi, Carlo Cardazzo e Trieste: alcuni episodi significativi <https://www.openstarts.units.it/bitstream/10077/12886/1/Bianchi_143- 165.pdf>

23 Da domani alla Casanuova espone Ugo Guarino, «Il Corriere di Trieste», 9 gennaio 1953, p. II.

24 Questa sera alla Casanuova espone Carlo Giorgio Titz, «Il Corriere di Trieste», 27 gennaio 1953, p. IV.

25 Retrospettiva di R. Rossini alla Galleria Casanuova, «Il Corriere di Trieste», 6 febbraio 1953, p. IV.

26 Espone Luigi Tommaseo alla Galleria Casanuova, «Il Corriere di Trieste», 21 febbraio 1953, p. IV.

27 Il pittore P. Melecchi alla Galleria Casanuova, «Il Corriere di Trieste», 20 marzo 1953, p. II.

28 P., Pittura a Trieste, «Le Arti», anno IV, 6, 1953, p.23.

29 Il ceramista Moretti alla Galleria Casanuova, «Il Corriere di Trieste», 11 aprile 1953, p. IV.

30 Il pittore Ivan Mosca espone alla Casanuova, «Il Corriere di Trieste», 9 maggio 1953, p. IV.

31 Personale di Pendin alla Galleria Casanuova, «Il Corriere di Trieste», 29 maggio 1953, p. IV.

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Casanuova si chiude ospitando la terza Mostra del Centenario

dell'Arsenale triestino32.

Passata l'estate il calendario delle manifestazioni riprende ad ottobre 1953 con la mostra personale del maestro Ottone Rosai in occasione della quale l'editore Valecchi stampa un approfondimento su "Monografie Minime" 33 . Per novembre è allestita invece la mostra dell'artista concittadina Maria Lupieri. L'anno nuovo viene salutato proprio con la Rassegna

dell'anno nuovo che riscuote un successo particolare per le

rassegne di questo genere. Sono trentadue gli artisti che espongono e sono altrettante le opere che danno una buona rappresentanza dell'arte triestina del momento. Alcuni dei partecipanti sono il Bastianutto, il Berganga, il Carà, il Devetta 34 . Dato il successo riscontrato per questo tipo di

manifestazioni la direzione della Galleria organizza una rassegna anche in occasione del carnevale mettendo a disposizione gratuitamente le tavolette per gli artisti interessati a partecipare35. Anche in questo caso quindi, come per il premio Arbiter, il formato è imposto, come il tema, dalla Galleria. I pezzi migliori sono del Russian, della Zandegiacomo, del Bastianutto, del Decomelli e di Renato Daneo36. A marzo torna per il secondo anno consecutivo la Mostra

Giuliana d'Arte Sacra37 e viene allestita una Mostra di Pittori

32 Centenario dell'Arsenale triestino. Da oggi la terza mostra artistica alla

Casanuova, «Il Corriere di Trieste», 20 giugno 1953, p. IV.

33 La mostra Rosai alla Galleria Casanuova, «Il Corriere di Trieste», 30 ottobre 1953, p. III.

34 Gio, Mostre d'arte. La Rassegna dell'anno nuovo alla Casanuova, «Giornale di Trieste», 7 gennaio 1954, p. IV.

35 La mostra di Carnevale alla Galleria Casanuova, «Giornale di Trieste», 12 febbraio 1954, p. V.

36 Mostre d'arte. Temi di Carnevale alla Casanuova, «Giornale di Trieste», 2 marzo 1954, p. IV.

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Contemporanei presentata come "la più interessante" 38 della stagione. Le opere esposte sono ventiquattro, dei maggiori esponenti dell'arte contemporanea Italiana. Data la portata dell'esposizione la direzione della Galleria si è resa disponibile alle visite fuori orario per i visitatori che arrivano da lontano 39. Nella primavera del 1954 la Casanuova ospita una rassegna singolare: la Mostra di Monumenti Medievali

Sardi40. La mostra, curata dalla Direzione generale antichità e belle arti, dopo il successo riscontrato a Roma, Genova e Venezia è arrivata a Trieste e ripercorre, grazie ad una imponente documentazione, l'architettura del periodo medievale in Sardegna41. Segue, nella seconda metà del mese, la mostra

personale di Luigi-Lojze Spacal che dopo tre anni di assenza torna a Trieste con opere di pittura, scultura e incisioni tutte inedite42. Si chiude in maggio la quarta stagione della

Casanuova ospitando la personale di Laura Padoa, per la prima volta a Trieste43, e tornando ad ospitare le opere di Rosai44.

1954 - 1955, comincia la quinta stagione artistica della Galleria Casanuova. La mostra di Lilian Carain45 a novembre,

38 Alla Galleria Casanuova, «Giornale di Trieste», 17 marzo 1954, p. IV. 39 Ibidem.

40 Monumenti medievali sardi in rassegna alla Casanuova, «Giornale di Trieste», 3 aprile 1954, p. IV.

41 D. Gioseffi, Oggi si inaugura alla Casanuova la mostra di monumenti sardi.

Una imponente documentazione della architettura medioevale della Sardegna,

«Giornale di Trieste», 12 aprile 1954, p. II.

42 Luigi Spacal alla Casanuova, «Giornale di Trieste», 27 aprile 1954, p. IV. 43 Si inaugura alla Casanuova la personale di Laura Padoa, «Giornale di

Trieste», 15 maggio 1954, p. IV.

44 Trieste e Levier, «Le Arti», anno V, 3 - 4, 1954, p.30.

45 Lilian Carain (Trieste, 1919 - ivi, 1982). Negli anni Cinquanta, questa eccellente pianista, decide di dedicarsi totalmente alla pittura,

abbandonando la carriera da concertista. Questa del 1954 alla Galleria Casanuova, è la sua prima esposizione. Da Anni Fantastici. Arte a Trieste

dal 1948 al 1972, catalogo della mostra (Trieste, Civico Museo Revoltella,

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riportata dalla nuova testata Il Piccolo 46 , che ha ora

sostituito definitivamente il Giornale di Trieste, presenta al pubblico triestino molti dipinti e disegni dal linguaggio figurativo 47 . In dicembre viene allestita con la sua prima

personale di disegni l'architetto Nino Pinzani 48 . Dopo un

periodo di silenzio si torna a parlare della Casanuova in occasione della sesta stagione artistica, del 1955 - 1956, di cui già si delineano gli appuntamenti principali. La mostra inaugurale è dedicata all'opera litografica di Massimo Campigli e del grafico olandese Ru van Rossen, a cui è seguito il triestino Livio Rosignano con trenta disegni di paesaggio alla quale non si è registrata la partecipazione "del solito pubblico un po' colto un po' snob"49 tipico di questo genere di manifestazioni. Per quanto riguarda il 1956, anno che delimita il periodo preso in considerazione da questa analisi, sono da segnalare la Mostra di incisori Messicani 50nel gennaio 1956, che permette di conoscere un paese e degli artisti sconosciuti alla maggior parte del pubblico di Trieste, la Mostra di Arte

Applicata di Paolo de Paoli e la personale di Piero

Schweitzer51, fra marzo e aprile. La breve e sesta stagione si

chiude fra maggio e giugno con alcune personali di Nando e Bettina, di Sole Sandri e di Nino Perizi52. La mostra personale

di Dino Predonzani aprirà invece la stagione 1956 - 195753 .

46 passaggio che avviene il 26 ottobre 1954, sancendo così il ritorno di Trieste all'Italia. Da «Il Piccolo», 26 ottobre 1954, p. II.

47 La personale di L. Caraian, «Il Piccolo», 14 novembre 1954, p. IV.

48 Mostre d'arte. La personale di Pinzani, «Il Piccolo», 16 dicembre 1954, p. IV.

49 G. Tonini, Rosignano al Casanuova, «Umana», 11 - 12, 1955, p.25. 50 E. Tornelli, Incisori messicani, «Umana», 1 - 2, 1956, p.24.

51 C. Walcher, Cronache delle mostre, «La porta orientale», XXVI, 3 - 4, 1956, pp.155 - 156.

52 C. Walcher, Cronache d'arte. Mostre d'arte, «La porta orientale», XXVI, 5 - 6, 1956, pp. 241 -242.

53 A.G. Benco, Personale di Dino Predonzani, «Umana», 11 - 12, 1956, p.22 - 23.

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L'attività della galleria continuerà con alterna continuità fino agli anni Sessanta.

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Cronologia dell'attività espositiva della Galleria Casanuova (dal 1951)

ANNO ARTISTICO 1951 -1952

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