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Movimenti volontari nell’infanzia

1.4 Lo sviluppo fisico e motorio

1.4.5 Movimenti volontari nell’infanzia

In genere i movimenti volontari precoci del neonato vengono raggruppati in tre categorie e sono la stabilit`a, la locomozione e la manipolazione. La stabilit`a in- clude una grande gamma di movimenti volontari che va dal controllo della testa al controllo della postura. Tra i movimenti locomotori includiamo i primi movi- menti il cui il neonato striscia, al gattonare e il cammino con tutte le sue varianti. Tra i movimenti di manipolazione tutti quelli legati allo sviluppo dell’uso volon- tario delle mani, come quell’intera progressione di movimenti che portano alla con- quista della abilit`a di ”raggiungimento” (reaching),”afferraramento” (grasping) e ”rilasciamento” (releasing).

Il neonato presenta una ipertonia dei muscoli flessori degli arti (braccia e gambe piegate), mentre il tono dell’asse del corpo, dal quale dipende la postura, `e quasi inesistente. Quindi la prima tappa delle abilit`a motorie nel neonato riguarda la ca- pacit`a di poter sostenere la propria testa; verso i 3 mesi di et`a il bambino `e in grado di mantenere la testa eretta e dritta quando `e aiutato a stare in piedi o in posizione seduta, e a 5 mesi `e in grado di sollevare la testa quando `e supino; con queste prime conquiste il bambino pu`o iniziare ad esplorare attraverso la visione l’ambiente che lo circonda. A 7 mesi il bambino riesce a stare seduto per un momento da solo, ma la posizione seduta senza appoggio `e raggiunta completamente verso i nove mesi. La posizione eretta rappresenta una nuova tappa, che il bambino comincia ad acquisire mentre ancora perfeziona la posizione seduta raggiunta. Verso il nono

mese `e capace di tenersi in piedi sorretto o appoggiandosi a un sostegno; e verso gli 11-12 mesi riesce a stare in piedi da solo. Questo rappresenta un passo molto importante perch`e gli permetter`a di avere le mani libere per esplorare oggetti e il mondo circostante. Possiamo immaginare che questa conquista per il bambino, cio`e avere a disposizione due mani libere per esplorare e toccare il mondo che lo circonda, sia molto simile a quella che l’uomo ha ottenuto nel corso dell’evoluzione quando si `e trovato questi 2 importanti strumenti liberi da poter usare durante la locomozione.

Lo sviluppo di queste abilit`a motorie `e molto critico per lo sviluppo di altre capacit`a. La postura eretta permette poi al bambino di camminare, e camminare permette al bambino di espandere lo spazio di esplorazione e perci`o facilita lo sviluppo cognitivo, sociale e motorio.

Lo sviluppo della deambulazione procede parallelamente a quello posturale, ma ha inizio pi`u tardi, e anche se c’`e molta variabilit`a tra i bambini c’`e una certa progressione tra le abilit`a che acquisiscono. All’inizio il bambino comincia a servirsi di rudimentali modalit`a di spostamento: quando `e disteso sul ventre, ”striscia” in avanti aiutandosi con le braccia e le gambe. Poi il bambino impara a camminare a carponi, raggiungendo cos`ı una coordinazione dei movimenti delle braccia e delle gambe. Comunque, non tutti i bambini utilizzano l’andare a car- poni; alcuni raggiungono la deambulazione eretta senza passare attraverso questa fase.

Figura 1.19: Capacit`a motoria del gattonare.

La deambulazione presuppone, ovviamente, la capacit`a di stare in piedi e, da questo momento, le due linee di sviluppo si saldano strettamente tra di loro. All’inizio del cammino indipendente il bambino mostra una grande variabilit`a tra le strategie usate e che sono principalmente legate all’equilibrio. Un esempio di questo `e mostrato nello studio svolto da McCollum et al. (1995 [112]) in cui vengono messi in evidenza tre forme estreme di cammino nel bambino: ”twister ” in cui viene

usata la torsione del trono per procedere, ”faller ” in cui viene utilizzata la gravit`a e ”stepper ” quando rimane in equilibrio il pi`u possibile (vedi Fig. 1.20).

I due atti motori che riguardano gli arti superiori, cio`e il ”raggiungimento” e l”’afferramento”, sono abilit`a che emergono in due fasi. Esiste una prima fase in cui avvengono in simultanea, cio`e il bambino arriva all’oggetto e contemporanea- mente la mano potrebbe aprirsi e chiudersi ripetutamente piuttosto che aprirsi al raggiungimento dell’oggetto desiderato. In questa fase gli atti motori sono imper- fetti. Nella seconda fase invece, i due atti si discriminano bene, cio`e una volta che il raggiungimento dell’oggetto `e avvenuto allora il bambino tenta di afferrar- lo. Un aumento del controllo delle braccia e delle mani `e particolarmente impor- tante, perch`e permette di aumentare l’esplorazione manuale e facilita le attivit`a giornaliere di routine.

Il ”reaching” e il ”grasping” sono infatti facilitati dall’emergere della postura eretta e della locomozione, perch`e come abbiamo detto, la postura eretta permette al bambino di avere le mani libere da usare come pi`u vuole: la locomozione per- mette al bambino di muoversi e spostarsi verso gli oggetti che pi`u lo interessano con lo scopo di prenderlo ed esplorarlo con la manipolazione.

Il repertorio dei movimenti dei bambini si espande molto durante il secondo anno di vita. In questa fase i bambini non devono pi`u contare su comportamenti rudimentali per camminare, esplorare e manipolare oggetto. Sviluppano e com- inciano ad usare le abilit`a fondamentali della locomozione che sono un cammino con un pattern maturo, la corsa, i salti e il trotto. Ed emerge anche la capacit`a di combinare insieme alcuni di queste abilit`a come il galoppo, i saltelli ed altri; si pu`o pensare che queste abilit`a rappresentano i blocchi per costruire lo sviluppo delle future capacit`a del bambino.

Lo sviluppo del cammino indipendente `e largamente trattato e analizzato in questo lavoro quindi in questo paragrafo verranno messi pi`u in evidenza le al- tre abilit`a locomotorie che vanno a seguire la locomozione senza supporto nello sviluppo motorio del bambino.

La corsa, `e un comportamento motorio molto diverso dal cammino; in questo tipo di locomozione esiste una percentuale del passo in cui nessuno dei due piedi `e in contatto con la terra, chiamata ”fase di volo”. Molti bambini iniziano a mostrare una prima forma di corsa tra i 18 ei 24 mesi di et`a. Queste loro prime forme di corsa hanno caratteristiche peculiari: sono sempre accompagnate da una posizione di guardia delle braccia, il contatto a terra `e fatto simultaneamente con tutto il piede, il ginocchio viene flesso poco e i piedi restano molto vicini alla terra. Molti bambini dopo avere acquisito l’abilit`a di correre sono anche in grado di compiere qualche manovra con piccoli salti. Migliorando la forza, l’equilibrio e la coordinazione motoria, si cominciano a vedere anche diverse combinazioni dei

Figura 1.20: Tre forme di deambulazione precoce, rappresentate in modo semplice con tre diverse strategie meccaniche. (A) ”Twister ”; (B) ”Faller ”; C ”Stepper ”. Tratto da McCollum et al. 1995.

sue nuove abilit`a, e pi`u le mette in pratica pi`u escogita modi diversi per esplorare il mondo che lo circonda.