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2.4 I MEZZI

2.4.5 LA MUSICA

L'anziano, anche quello che non ha ricevuto un'educazione musicale, ha una competenza esperienziale in tutto quello che concerne il campo sonoro -musicale: la conoscenza di canti, il ricordo di eventi sonori per lui significativi, le pratiche sociali inerenti la musica come il ballo, le serenate, i cantastorie, gli strumenti musicali. Secondo il Musicoterapeuta Francesco Delicati 17 , la musica è una parte fondamentale della vita di ogni individuo e può essere di grande aiuto per :

 Movimento e Rilassamento: la musica è uno stimolo corporeo che aiuta il rilassamento e la distensione muscolare ed il movimento di arti colpiti; ha la capacità di motivare alla motricità e costituisce un supporto ed una spinta per la mobilizzazione attiva;

 Socializzazione: la musica, come attività sociale facilita la comunicazione, consente l'integrazione del gruppo, la partecipazione e lo stabilirsi di legami interpersonali, il rinforzo dell'identità del singolo, l'emergere di sentimenti positivi originati dalla sensazione di appartenenza;

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De licat i F., “ Il canto fa venire fuori il paese più in fretta. Esperien ze d i musicoterapica con gli an ziani d i una casa-albergo”, Ed. Pro Civitate Christiana, Assisi, 1997

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 Ricreazione (aspetto ludico): la musica può essere fonte di godimento, di gioia e di divertimento spontaneo; essa dà un piacere momentaneo che non richiede sforzo di apprendimento né implica preparazione;

 Gratificazione (aspetto animativo): l'influenza di un clima musicale incoraggia visibilmente l'attività generale, l'espressività e la creatività, aumentando l'autostima;  Aiuto alla Memoria (terapia della reminescenza): la musica fa rivivere momenti del passato, rende presenti situazioni connotate in senso emotivo, soprattutto i periodi felici della vit a, e aiuta a ristrutturare la nozione del tempo; attraverso l'uso di canzoni e musiche accettate e riconosciute si stimolano i ricordi e le associazioni;  Apprendimento: la musica facilita l'apprendimento secondo due modalità principali:

- il riapprendimento di una destrezza perduta o menomata in seguito a malattie o traumi

- l'apprendimento di nuove competenze per compensare quelle perdute o menomate;  Sostegno e Rinforzo Psicologico: la musica dà sollievo alla propria ansia e consente all'anziano di allentare l'attenzione su se stesso e i suoi disturbi, allontanando pensieri negativi e atteggiamenti di compatimento;

 Proiezione (liberazione di emozioni e di tensioni psichiche): la musica può essere un mezzo proiettivo che stimola le libere associazio ni e produce la liberazione delle emozioni e dei contenuti inconsci, aiutando l'espressione e la canalizzazione delle pulsioni interne disturbanti; la musica può essere uno strumento proiettivo di induzione e di suggestione, finalizzato ad un cambiamento terapeutico.

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MUSICA E A.F.A

La musica a mio parere non può mancare in una lezione di attività fisica in palestra, si tratti di lezioni con giovani oppure con anziani; in base alla tipologie di brano, all‟entità del volume, dell‟ambiente che ci circonda e dell‟utilizzo che ne facciamo, la musica è un valido strumento per la migliore esecuzione degli esercizi proposti. La musica può essere difatti:

A) utilizzata come musica di fondo nell‟arco di tutta la lezione

B) utilizzata come mezzo di allenamento, quindi, parte fondamentale nelle esercitazioni di “Ginnastica Aerobica Adattata”

Nel primo caso la musica deve a mio avviso consistere in un‟unica traccia audio caratterizzata da una melodia piacevole, senza variazioni di volume, tono e ritmo, quindi continua, in modo da favorire una costanza di lavoro pratico che non disturbi o distragga il gruppo nello svolgimento degli esercizi.

Nel secondo caso la musica può presentarsi come un vero e proprio mezzo di allenamento grazie al quale è possibile effettuare movimenti rispettando il tempo (bpm) della traccia audio trasmessa.

Già alcuni autori18, hanno trattato l‟argomento descrivendo tale ginnastica adattata e definendola come “easy dance”, ovvero «un modo armonioso e bene accetto di

svolgere attività fisica». «Essa è particolarmente gradita perché le musiche, ad esempio degli anni ’60 e ’70 evocano ricordi piacevoli della gioventù e della maturità».

Per la scelta delle tracce musicali dobbiamo prendere in considerazione l‟utilizzo di brani differenti che abbiano la capacità di attrarre, incuriosire, divertire e favorire la creatività dei praticanti; si tratta perciò di melodie che devono essere possibilmente conosciute dai più e con variazioni di intensità vocali e strumentali al fine di non

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annoiare o stancare ma, anzi, mantenere alta l‟attenzione per tutta la durata dell‟esercitazione. Tale deve avere una durata approssimativamente dai 10 ai 15 minuti, perciò, la scelta ricade su circa 3,4,5 brani, impostati in sequenza graduale, ovvero privi di pause silenziose; brani che devono tenere in considerazione le diverse fasi metodologiche del riscaldamento, della parte centrale, infine del defaticamento, secondo un crescendo e decrescendo corretto dei bpm.

GINNASTICA AEROBICA ADATTATA

Le esperienze effettuate mi hanno portato a ritenere molto vantaggioso l‟utilizzo di movimenti a tempo di musica, denominati frequentemente con il nome di Ginnastica Aerobica (d‟ora in avanti G.A.). Nel lavoro con soggetti in età anziana ritengo valido l‟utilizzo di tale metodica purché questa sia adattata. Tale validità può avere una risposta conoscendo la storia della G.A.

La parola aerobica comparve per la prima volta grazie agli studi di un medico americano, il Dott. Kenneth Cooper, che pubblicò nel 1968 il manuale "Aerobica" con lo scopo d‟ideare un‟ attività che fosse utile a combattere l‟ipocinesi.

I primi programmi a quel tempo erano incentrati sul jogging, non particolarmente divertente per i più, il quale necessitava di molto tempo a disposizione; perciò, intorno agli anni '70 un‟ insegnante di educazione fisica, Jackie Sorensen, codificò i passi del jogging utilizzando tutti i piani di movimento e li trasformò in pass i e balzi dando vita così alla G.A.

Il programma di allenamento prevedeva una fase di riscaldamento, una centrale di lavoro aerobico in cui eseguire i passi codificati ed infine un lavoro di tonificazione: il tutto eseguito a tempo di musica. Con il passare degli anni i passi, le musiche e le tecniche si sono evolute dive nendo sempre più coreografiche e adattandosi anche alle diverse esigenze dei praticanti, delle palestre e delle mode del momento.

Il motivo del consistente sviluppo ed interesse di tale attività, ovvero il divertimento che consegue al muovere ritmicamente il proprio corpo a tempo di musica, è a mio parere un argomento da non sottovalutare e da prendere seriamente in

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considerazione – con gli eventuali adattamenti ai diversi gruppi di lavoro – per la pratica dell‟attività con anziani. Il piacere ed il divertimento che ne consegue, ma anche la capacità di distrarre da pensieri negativi e preoccupazioni fa della G.A. un metodo che non deve mancare in palestra.

VANTAGGI

All‟evidente vantaggio del divertimento, possiamo poi evidenziare anche:

 Unione Spaziale del gruppo : esercizi di G.A. permettono di tenere unito il gruppo in quanto i praticanti si trovavo l‟uno accanto o davanti/dietro l‟altro; ciascuno ha il propri metri quadrati e non invade lo spazio altrui; dunque non necessita di ampi spazi;

 Unione Sociale del gruppo : tutti svolgono il medesimo esercizio nello stesso momento e nella stessa modalità, favorendo così l‟appartenenza al gruppo, dunque a un qualcosa di comune;

 Liberazione da pensieri e preoccupazioni : lo svolgimento tutti insieme degli esercizi a tempo di musica permette ad ognuno di pe nsare al proprio movimento, seguendo le indicazioni dell‟insegnante; in conseguenza di ciò, ognuno sa di non essere guardato dagli altri partecipanti (i quali pensano alla propria esecuzione) quindi si ha la consapevolezza di essere più liberi, non giudicati, fondamentale in quei soggetti che hanno difficoltà o problematiche;

 Globalità dell'allenamento: gli esercizi permettono di coinvolgere tutti i sistemi organici con esaltazione delle principali qualità fisiche, ad esempio:

a) forza e resistenza muscolare (aumento tono muscolare)

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c) coordinazione neuro-muscolare (migliore equilibrio, migliore coordinazione fra arti superiori ed inferiori, migliore capacità di movimento in generale, minori cadute, etc..)

d) allenamento cardio-vascolare (efficienza del cuore, riduzione pressione massima e minima, aumento fluidità del sangue, etc..)

e) metabolismo (aumentare il colesterolo buono HDL e diminuire il colesterolo cattivo LDL, diminuire i trigliceridi nel sangue, aumentare la motilità intestinale, etc..)

 Tempistiche : la G.A., grazie all‟utilizzo di esercizi di recupero attivo (es. marcia sul posto), permette lo svolgimento di un ampio catalogo di movimenti svolti in un limitato arco di tempo, quindi, un elevato volume di lavoro.

Nota Esperienziale il cammino all‟aperto è molto utile per respirare aria

pulita e avere maggiori spazi di movimento; tuttavia, se portiamo a camminare ed effettuare esercizi un gruppo di persone vedremo che immediatamente alcune si ritroveranno lontane dalle altre; è importante che ognuna vada al “proprio passo” facendo ciò di cui è capace: esercizi in ampi spazi aperti conducono spesso a divisione e distinzione fra i partecipanti. Al contrario, attività come la G.A. svolta in una stanza chiusa e sul posto, compatta il gruppo: se un individuo perde dei passi della coreografia, questo, può recuperare il gruppo aspettando il tempo giusto per ripartire coi movimenti. La perdita di alcuni movimenti a causa di un errore o di un momento di affaticamento, non pregiudica infatti il lavoro generale.

L‟inserimento della G.A. può attuarsi all‟inizio di una lezione durante la fase di riscaldamento, oppure, come effettuato col mio gruppo, dopo una prima parte di cammino libero.

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Nella G.A. possiamo distinguere due tipologie di passo: 1) a Basso Impatto 2) ad Alto Impatto

Nel nostro caso specifico, trattandosi di persone con diverse problematiche spesso di tipo osteo-articolare, suggerisco senza ombra di dubbio l‟utilizzo di passi a basso impatto, quali ad esempio:

A) MARCIA: è una successione di appoggi; può essere una situazione di partenza

oppure una posizione di attesa per dare spiegazioni e per tenere il tempo.

B) STEP TOUCH: passo laterale e riunisco con il tocco dell‟avampiede; durata 2

tempi

C) SIDE: passo riunita - passo tocco; durata 4 tempi.

D) GRAPEVINE: passo incrocio dietro- passo e riunisco; durata 4 tempi E) LOUNGE: Affondi alternati (sul piano frontale e sagittale); durata 2 tempi F) SQUAT: Piegamento degli arti inferiori

G) TOE TOUCH: Tocchi alternati dell‟avampiede eseguibile lateralmente, in

avanti e indietro; durata 2 tempi,

H) KNEE UP O KNEE LIFT: Elevazione del ginocchio; durata 2 tempi I) REPEATERS: Tre o più ripetizioni di knee lift

L) LEG CURL: Flessione della gamba dietro o tallone al gluteo; durata 2 tempi M) V STEP: marcia spostando i piedi alternativamente avanti (apro) –avanti (apro)

– dietro (chiudo) – dietro (chiudo) ; durata 4 tempi

N) CHACHA: 3 appoggi rapidi in successione sul posto; 1 chacha; durata 2 tempi O) CHASSÉ: É un chacha con spostamento, si può eseguire lateralmente avanti ed

indietro; durata 2 tempi

P) GALLOP: sequenza ripetuta di galoppi laterali

Q) MAMBO: Variazione spaziale della marcia con enfasi sull‟1 e sul 3 si può

eseguire in direzione avanti ed indietro e laterale; durata 4 tempi

R) ROCK: mezza azione di mambo anch‟essa eseguibile avanti, lateralmente e

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S) MAMBO 6 (DOPPIO ROCK O MINIMAMBO): Variazione spaziale della

marcia con enfasi sull‟1 (destro avanti) e sul 4 (sinistro avanti) si può eseguire in direzione avanti ed indietro e laterale; durata 6 tempi

T) ROCK CHASSÉ: Insieme dei passi rock e chassè; durata 4 tempi

U) KICK BALL CHANGE: calcio associato al ball change; durata 2 tempi V) PAS DE BOURRÉ: passo incrociato dietro e ball change; durata 2 tempi

Z) JAZZ SQUARE: Variazione spaziale della marcia, sull‟1 si incrocia avanti sul 2

e 3 si divaricano gli appoggi dietro ed al 4 si avanza col piede per finire il “quadrato”; durata 4 tempi

NB: La scelta dei diversi passi e delle loro combinazioni, nonché i tempi (bpm) sono a scelta dell‟insegnante, il quale, conoscendo il proprio gruppo deve saper programmare corretti passi da inserire e quali escludere.

INDICAZIONI OPERATIVE

Le esercitazioni di G.A. accompagnate dalla musica sono in grado sia di rendere divertente la lezione che di fornire il ritmo indispensabile per stimolare e coordinare i movimenti.

Nota Esperienziale Una particolare attenzione deve essere dedicata alla

respirazione, che può risultare difficile se l‟attività è percepita intensa, soprattutto da coloro che sono fuori allenamento o alle prime armi. Un consiglio può essere di effettuare una espirazione nel momento in cui si esegue uno sforzo e, viceversa, di inspirare in fase di rilassamento muscolare. Tuttavia non complicare troppo il lavoro generale possiamo semplicemente dire all‟anziano di respirare normalmente come più gli viene naturale, concentrandosi più che altro sul ritmo e sui movimenti del corpo. I movimenti da proporre, infatti, non devono portar ad avere il cosiddetto “fiatone” ma piuttosto un leggero incremento del respiro. In caso di evidente affanno del gruppo, la scelta deve ricadere sul ritorno a passi base come marcia che permette un recupero attivo e graduale.

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La lezione di G.A. deve poi tenere conto dei principi fondamentali dell‟allenamento ed avere una logica precisa: avere un inizio ed una fine, passare da

1) una fase di Riscaldamento, che nell‟anziano possono essere dei semplici passi base di marcia sul posto o in avanti/indietro,

2) una parte Centrale più impegnativa con passi laterali ed utilizzo contemporaneo degli arti superiori e del tronco,

3) un‟ultima parte di Defaticamento costituita nuovamente da esercizi base e marcia al fine di avere un graduale defaticamento con ritorno alla normalità.

Nota Esperienziale  Dal primo passo fino l‟ultimo è vitale non interrompere

drasticamente la lezione per evitare di far perdere l'attenzione e l'interesse dei nostri allievi.

Nota Esperienziale  Per raggiungere gli obiettivi prefissati la G.A. deve

interessare i grandi muscoli del tronco, della parte superiore de l corpo e degli arti inferiori; prevedere quindi movimenti più generali, ampi, che consentano coordinazione di tutte le parti del corpo. Soffermarsi su singoli muscoli è sconsigliato: possono essere trattati meglio nelle esercitazioni di tonificazione in piedi o sul tappetino, senza musica, dove andremo a dare anche correzioni tecniche più precise ed individualizzate.

Nota Esperienziale  La disposizione del gruppo è stata effettuata in riga (distanza

minima 1 metro e ½) o su più righe sfalsate, con l‟insegnante di fronte che esegue a specchio gli esercizi.

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