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Nascita e sviluppo di un'alleanza

3. Sviluppo e disuguaglianza sociale

3.2 Il gruppo dei BRICS

3.2.1 Nascita e sviluppo di un'alleanza

L'acronimo BRIC è stato coniato nel 2001 dall’economista inglese Jim O’Neil della Goldman Sachs61 per indicare le economie di Brasile, Russia, India e Cina. Il neologismo BRIC ha di fatto riunito quattro grandi paesi che fino ad allora non avevano avuto molti legami, ma erano accomunati, nelle analisi dell'istituto bancario Goldman Sachs, dall’analoga capacità di crescita economica. I BRIC erano paesi ormai troppo avanzati per essere inseriti nel Terzo Mondo, ma non sufficientemente sviluppati per rientrare tra i paesi altamente industrializzati.

L'ufficializzazione della nascita di questa nuova entità è stata segnata dal primo summit tra i Capi di stato e di governo dei quattro Paesi membri tenutosi il 16 giugno 2009, per iniziativa della Russia, a Yekaterinburg. Fin da questo primo incontro è emersa la volontà, espressa nella Dichiarazione conclusiva, di avviare una cooperazione tra i vari paesi non soltanto con fini economici «but also to building a harmonious world of lasting peace and common prosperity62». A partire da questa data i rappresentanti dei governi dei BRIC si sono incontrati regolarmente una volta l’anno, alternandosi nell’ospitalità. Nel 2010, dopo il secondo summit di Brasilia, è stato invitato a far parte dei BRIC anche il Sudafrica che, nonostante presenti una crescita inferiore rispetto agli altri quattro paesi, rappresenta la porta di ingresso nel continente africano; pertanto la sigla è stata modificata in BRICS.

Il risultato dei vertici annuali viene divulgato attraverso dichiarazioni ufficiali che comprendono anche programmi d'azione su temi d’interesse comune con l’obiettivo di aumentare la capacità di intervenire nelle sfide economiche e sociali

61 J. O’Neill, Building Better Global Economic BRICs, Goldman Sachs Global Economic Paper Nº 66, novembre 2001

62 Punto 15 del Joint statement of the BRIC countries leaders,Yekaterinburg (Russia), 16/06/2009, http://www.brics5.co.za/about-brics/summit-declaration/first-summit/, consultato: aprile 2015

che coinvolgono i BRICS. Con la Dichiarazione ufficiale del 201163, a conclusione del vertice di Sanya (Cina), è stata esplicitata la volontà dei BRICS di presentarsi come un organismo compatto, in grado di avere un ruolo di primo piano nelle decisioni del sistema economico internazionale.

3. È l'obiettivo generale e il forte desiderio comune per la pace, lo sviluppo e la cooperazione ad aver riunito i paesi BRICS, con una popolazione totale di quasi 3 miliardi in diversi continenti. I BRICS mirano a contribuire in modo significativo allo sviluppo dell'umanità e alla creazione di un mondo più equo e giusto.

[...]

5. Affermiamo che i paesi BRICS e altri paesi emergenti hanno svolto un ruolo importante nel contribuire alla pace, alla sicurezza e alla stabilità nel mondo, favorendo la crescita economica globale, rafforzando il multilateralismo e promuovendo una maggiore democrazia nelle relazioni internazionali

[...]

13. Ci impegniamo a garantire che i paesi BRICS continueranno a godere di una forte e sostenuta crescita economica, supportata dalla nostra crescente cooperazione in campo economico, finanziario e commerciale che incoraggerà una crescita di lungo termine costante, sana ed equilibrata64.

Nel luglio del 2014, durante il 6° incontro svoltosi a Fortaleza (Brasile), i BRICS hanno compiuto un ulteriore passaggio per emanciparsi anche dalle politiche di sostegno del Washington Consensus e del FMI, vincolate alla realizzazione di interventi strutturali. L'incontro ha dato vita a un accordo per costituire una propria banca di riferimento, denominata New development bank. Lo scopo è quello di poter finanziare grandi progetti infrastrutturali congiunti, ma soprattutto di creare una riserva che permetta a queste nazioni di affrontare eventuali crisi finanziarie e un'alternativa alla dipendenza dagli investimenti stranieri. L'inizio dell’attività avverrà nel corso del 2016, attingendo ad un fondo costituito con il contributo di tutti i BRICS.

La dichiarazione di Fortaleza ribadisce inoltre che i cinque paesi BRICS vogliono imporsi all'attenzione mondiale come una «importante forza di cambiamento», capace di «generare una crescita globale più inclusiva e di disegnare

63 CGIL M.Teresa Polico (a cura di), Dossier sui Paesi Brics, giugno 2011, p.9 64 Ivi, p.11

un mondo più stabile, pacifico e prospero»65, proponendosi come portavoce dei paesi in via di sviluppo, come già risultava dalla Dichiarazione finale del summit di New Delhi del 2012:

I BRICS sono una piattaforma per il dialogo e la cooperazione tra paesi che rappresentano il 43% della popolazione mondiale, per la promozione della pace, della sicurezza e dello sviluppo in un mondo globalizzato multipolare, interdipendente e sempre più complesso. Venendo, noi, dall’Asia, dall’Africa, dall’Europa e dall’America latina, la dimensione transcontinentale della nostra interazione si aggiunge valore e significato66.

Andrea Goldstein, senior economist dell’OECD, ha definito i BRIC:

una metafora dell'emergere di una nuova geografia economica, in cui Paesi di grandi dimensioni (occupanti il 26% della superficie terrestre ed ospitanti il 32% delle terre agricole) e con una consistente popolazione (pari al 40% della popolazione mondiale) riescono ad incarnare e sviluppare le potenzialità della globalizzazione, ponendosi al contempo come concorrenti e come mercati, e rappresentando ad oggi più del 16% del PIL mondiale67.

I dati sopracitati, riferiti al 2009, sono illustrati nella tabella seguente, fornendo un confronto, per i principali indicatori economici, tra la realtà dei BRIC, il resto del mondo e gli Stati Uniti, presa come nazione di riferimento tra i paesi industrializzati.

65 Geraldina Colotti, Accordo dei Brics a Fortaleza <<Siamo la forza del cambiamento>>, Il Manifesto, 16/07/2014, http://ilmanifesto.info/siamo-la-forza-del-cambiamento/, consultato: marzo 2015 66 Punto 3 della Dichiarazione del 4° Vertice dei paesi BRICS, New Delhi, 29/03/2012,

http://www.cgil.it/Archivio/Internazionale/PoliticheInternazionaliCGIL %5CDichiarazione4VerticeBRICS_29.04.2012.pdf, consultato: aprile 2015

67 Andrea Goldstein intervista a Limes, http://temi.repubblica.it/limes/litalia-si-adegui-i-brics-sono-molto- piu-di-un-acronimo/24628?printpage=undefined, consultato: dicembre 2014

Indicatore Mondo BRIC su mondo USA

Popolazione 6,9 mld (40 %)

2,8 mld $ 313,2 mln

Produzione di energia 473 QBtu (32,8%)

155,39 QBtu 73,423 QBtu

Consumo di energia 482 QBtu (30.3%)

146,07 QBtu 102,515 QBtu PIL 57.824,9 mld $ (16%) 9.027,4 mld $ 14.119,05 mld $ Export mondiale di beni 12.516,0 mld $ (14,5 %)1.821 mld $ 1.056,00 mld $ Spese militari 1558,7 mld $ (14%) 219 mld $ 668,60 mld $

Tabella 3.1 - Popolazione, energia, PIL, quota di commercio mondiale, spese militari (Fonte: IMF, dati del 2009 ove disponibili, o del più recente anno)

Pur partendo da situazioni interne diverse, gli stati dell’area BRIC sono accomunati dallo sforzo di attuare un processo di passaggio verso la modernità non solo economica, ma anche politica e sociale. Il loro inserimento competitivo nel panorama economico mondiale ha evidenziato l’affermarsi di modelli di crescita alternativi o comunque diversi da quelli occidentali, avvalendosi, soprattutto nello sviluppo industriale, di politiche economiche nelle quali il settore pubblico ha un ruolo di spinta. Il fenomeno dei BRIC, in virtù della globalizzazione, si è imposto per le ripercussioni sull’intero sistema mondiale, riguardanti non solamente il movimento di capitali e tecnologia, ma anche i flussi migratori, che hanno inserito nel mercato del lavoro occidentale milioni di individui entrati in concorrenza con i lavoratori occidentali.