• Non ci sono risultati.

NEG 6 Plasma pool NEG NEG 23 NEG 12 Plasma pool NEG NEG

Analisi attraverso diversi strumenti di amplificazione

11 NEG 6 Plasma pool NEG NEG 23 NEG 12 Plasma pool NEG NEG

12 POS 6 POS 10000

123

5. Discussione

Il lavoro presentato in questa tesi è stato svolto per individuare una metodica NAT di tipo qualitativo, applicabile come test di screening sui pool di plasma destinati alla lavorazione per la produzione di plasma trattato solvente-detergente, in accordo a quanto proposto per la variazione della monografia del plasma trattato con solvente/detergente contenuta nella Farmacopea Europea. La metodica sviluppata è stata di tipo multiplex, quindi prevede la presenza di un controllo interno da aggiungere a partire dalla fase di estrazione, e deve essere capace di individuare come positivo un campione contenente HEV alla concentrazione di 316 UI/ml, valore che sarà utilizzato come controllo positivo nelle analisi di routine sul plasma.

Per l’identificazione della metodica qualitativa NAT sono state valutate due metodiche: la prima sviluppata in house, l’altra già presente in commercio. Inizialmente è stata messa a punto una metodica NAT in house, che prevede l’utilizzo del virus BVDV come controllo interno. Nelle prove preliminari è stata valutata l’efficienza dei primer/probe per il controllo interno ed è stato sviluppato un protocollo di amplificazione per il virus BVDV. Successivamente sono state preparate diluizioni del virus BVDV, utilizzate come controllo interno in campioni costituiti da plasma negativo per HEV ed è stata identificata la quantità di virus da utilizzare negli esperimenti di multiplex. È stata quindi messa a punto la fase di amplificazione ed estrazione di HEV senza l’aggiunta di IC, andando a modificare alcuni parametri di reazione per permettere la rilevazione di HEV anche a basse concentrazioni di virus. Ottimizzate le condizioni nell’estrazione/amplificazione del virus HEV, è stata identificata la quantità minima di controllo interno da utilizzare in multiplex PCR. In seguito è stata effettuata estrazione dello standard HEV, a concentrazioni inferiori a 316 UI/ml (limite richiesto proposto dal PEI per la positività del controllo esterno) con la presenza del controllo interno, infine, per implementare il segnale ottenuto con la multiplex, sono stati confrontati set di primer/probe, kit di estrazioni, master mix presenti in commercio e diversi strumenti di amplificazione. Alla fine il metodo in house è stato ritenuto accettabile per un’eventuale validazione alle condizioni riportare in seguito:

 fase di estrazione: kit MinElute®, partendo da un volume di 200l eluendo in 35l.

 fase di amplificazione: utilizzo della master mix BioSC, con concentrazioni di primer F/R di HEV= 0,2 M e probe HEV= 0,4 M; primer F/R BVDV= 0,2 M e probe BVDV = 0,12 M.

 strumento di amplificazione: ABIPrism 7900 HT SDS.

Il metodo NAT in house è stato confrontato con un kit presente in commercio Real Star di Altona, in base a evidenze di letteratura e a dati riportati in diversi congressi. Nelle prove preliminari per il

124

kit Real Star di Altona, che prevede l’utilizzo di un proprio controllo interno, è stato osservato un segnale migliore per la rilevazione sia di HEV sia del controllo interno; per tale motivo sono state testate concentrazioni seriali di HEV in presenza della quantità stabilita di controllo interno. Il metodo presente in commercio prevede:

 fase di estrazione: Viral, partendo da un volume di 140l

 fase di amplificazione: utilizzo del kit Real Star di Altona, con relativo controllo interno  strumento di amplificazione Rotorgene 6000

Il metodo presente in commercio ha rivelato una maggior sensibilità, una maggiore semplicità di esecuzione, ma anche una maggiore facilità per la fase di validazione (è possibile accettare dati ottenuti da studi riportati nel manuale). Per questi motivi il metodo presente in commercio è stato scelto e validato come metodo NAT qualitativo.

In seguito il metodo è stato validato in accordo a quanto richiesto dalla Farmacopea Europea, in particolare sono stati verificati la specificità, il detection limit e la robustezza. Il detection limit risulta essere 48,5 UI/ml, tale valore risulta accettabile in base al titolo previsto per il controllo del metodo, cioè 316 UI/ml, infatti tale valore è superiore a 3 volte il detection limit, quindi è ragionevole pensare che il fallimento della detection del controllo positivo risulterebbe dovuto effettivamente ad una inadeguatezza dell’analisi eseguita piuttosto che ad una fluttuazione statistica.

6. Conclusioni

La crescente diffusione del virus dell’Epatite E (HEV) non solo in paesi in via di sviluppo, ma anche in paesi in cui le buone condizioni igienico-sanitarie non farebbero pensare ad una elevata prevalenza, ha evidenziato la possibilità di trasmissione di tale agente non solo attraverso le vie naturali, ma anche attraverso plasma contaminato. Il rischio di trasmissione tramite trasfusioni è tutt’altro che trascurabile considerando che:

 nella maggior parte dei casi l’infezione ha un decorso asintomatico

 anche quando il decorso è sintomatico la viremia inizia durante la fase asintomatica  ad oggi non è previsto uno screening delle donazioni per il virus HEV

Sebbene ad oggi non risultino casi di trasmissione da plasma derivati, per un particolare prodotto, costituito da plasma trattato con solvente/detergente per l’inattivazione virale (efficace solo per virus con envelope), a garanzia della sicurezza del prodotto, è risultato necessario introdurre un controllo NAT per la ricerca di HEV sul pool di plasma. È stata quindi individuata una metodica NAT multiplex di tipo qualitativo, applicabile come test di screening sui pool di plasma destinati

125

alla lavorazione per la produzione di plasma trattato solvente-detergente, in accordo a quanto proposto per la variazione della monografia del plasma trattato con solvente/detergente che verrà apportata alla Farmacopea Europea, prevista per il 2015.

Tale metodica è stata validata secondo quanto richiesto dalle attuali normative Europee e verrà introdotta come controllo routinario da effettuare su ogni pool di plasma destinato alla produzione di plasma trattato S/D.

126

7. Ringraziamenti

Alla fine di questo mio lavoro ritengo necessario ringraziare coloro che mi hanno aiutato durante la tesi con suggerimenti, critiche ed osservazioni e chi mi è sempre stato vicino e non ha mai smesso di credere in me.

Desidero innanzi tutto ringraziare la Dott.ssa Elisa Moretti per avermi dato la possibilità di fare l’internato di tesi presso il gruppo BioSC, di cui è la responsabile, per avermi compreso e consigliato e per avermi insegnato a guardare le cose da diversi punti di vista. Il mio grazie più grande va poi alla Dott.ssa Mila Moscardini per la professionalità, per i preziosi insegnamenti e per le numerose ore dedicate alla mia tesi e alla mia preparazione. Ringrazio, inoltre, la Prof.ssa Arianna Tavanti, per la disponibilità dimostrata e i consigli fondamentali.

Il mio grazie va anche a tutto il gruppo BioSC, i cui componenti hanno contribuito consapevolmente o no alla mia formazione ed hanno fatto si che questa esperienza sia stata piacevole: Sara per la dolcezza e l’operosità, Raffaella per la tranquillità e la serietà, Chiara per l’organizzazione e i momenti di svago, Carla per la competenza e il rigore, Arianna per la laboriosità e i suggerimenti, Francesca per la sua preparazione e precisione. Intendo poi ringraziare le persone che hanno vissuto in prima persona, insieme a me questa esperienza, senza le quali questa tesi non esisterebbe: Paola, il vulcano del gruppo, per la sua passione, per aver avuto pazienza e per avermi sempre incoraggiata, e Giampaolo, che nonostante le sue frasi “colme di dolcezza”, grazie alla sua grande esperienza, mi ha insegnato che “chi non sbaglia mai, vuol dire che non lavora”.

Un ringraziamento va anche al gruppo PCR QC-Kedrion, in particolare Antonia Zucchini, Francesca Gracci e Alessia Monti per la collaborazione e la grande disponibilità.

Intendo poi ringraziare tutti gli amici che in modo continuo o discontinuo hanno percorso insieme a me questo cammino, perché ogni persona mi ha lasciato qualcosa. Per cui ringrazio Chi è sempre stato al mio fianco nei momenti felici ma soprattutto nei momenti tristi, Chi da vera coinquilina ha saputo convivere con i miei pregi e i miei difetti, Chi ha reso la vita pisana gioiosa, piena di feste e di allegria, Chi si è seduto accanto a me durante le lezioni scherzando e ridendo, Chi è lontano ed ha dimostrato che tanti chilometri non incidono sull’amicizia, Chi ho chiamato “Giordana”, Chi ballando mi ha fatto sentire la sua presenza, Chi ha brindato con me, Chi mi ha messo una mano sulla spalla e mi ha incoraggiato a non mollare, Chi mi ha mandato un messaggio la sera prima di un esame e Chi mi ha chiamato per sapere com’era andato e Chi, attraverso la danza, mi ha insegnato a rilassarmi ed tenendomi per mano mi ha permesso di immaginare che tutto è possibile.

127

Ed infine, ma non per ordine di importanza, perché al primo posto nel mio cuore, ringrazio chi mi è più vicino fisicamente e sentimentalmente: Dario, parte di me, che mi ha supportato e sopportato, e con grande pazienza e volontà mi ha capito amorevolmente e tranquillizzato (++), Matteo, il mio più grande tesoro, per avermi concesso i suoi momenti tranquilli e per avermi incoraggiato anche quando tutto mi sembrava impossibile, ma soprattutto il mio grazie più grande va a Mamma e Papà, per avermi insegnato a credere in ciò che voglio, per essere stati sempre sicuri delle mie possibilità e per avermi reso ciò che sono oggi. Spero che questo mio traguardo sia per tutti e quattro una punta di orgoglio che ripaghi tutti i sacrifici fatti.

128

8. Bibliografia

Adlhoch C, Kaiser M, Pauli G, Koch J, Meisel H, Indigenous hepatitis E virus infection of a

plasma donor in Germany, 2009, Vox Sang. 97:303-308

Aggarwal R and Jameel S, Hepatitis E, 2011, Hepatology, vol 54, No 6

Baylis SA, Hansmann KM, Blümel J and Nübling CM on behalf of the HEV Collaborative study Group, Standardization of Hepatitis E Virus (HEV) Nucleic Acid Amplification

Technique-based assay: an investigative laboratory performance, 2011, Journal of Clinical

Microbiology, p 1234-1239, Vol 49, n°4

Boutrouille A, Bakkali-Kassimi L, Cruciere C, Pavio N, 2007, prevalence of anti-hepoatitis E

virus antibodies in French blood donors, J.Clin. Micriobiol. 45:2009-2010

Boxall E, Herborn A, Kochethu G, Pratt G, Adams D, Ijaz S and Teo CG, Trasfusion-

trasmitted hepatitis E in a “nonhyperendemic” country, Trasfusion Medicine, 2006, 16,79-83

Cao D and Meng X-J, Molecular biology and replication of hepatitis E virus, Emerging Microbiobes and Infection,2012, 1 e 17

Caprioli A, Ostanello F & Martinelli F, Hepatitis E virus: an emergin zoootic agent, 2005, Vet. Ital., 41 (2), 113-127

Chandra V, Taneja S, Kalia M and Jameel S, Molecular biology and pathogenesis of hepatitis

E virus, J Biosci. 2008 33 451-464

Christensen PB et al, Time trend of the prevalence of hepatitis E antibodies among farmers and

blood donors: a potential zoonosis in Denmark, 2008, Clin. Infect. Dis. 47:1026-1031

Clemente Casares P,Pina S, Buti M, Jardi R, martin M, Bofill-Mas S, Girones R, Hepatitis E

virus epidemiology in Industrialized Countries, Emerging Infectious Diseases, 2003,vol 9, No. 4

Colson P, Borentai P, Queyriaux B, Kaba M, Moal V, Gallian P, Heyries L, Raoult D and Gerolami R, Pig liver sausage as a source of hepatitis E virus transmission to Humans, The Journal of Infectious Diseases, 2010; 202(6):825-834

Colson P, Coze C, Gallian P, Henry M, De Micco P, Tamalet C, Trasfusion associated hepatitis

E, France, Emerg Infect Dis 2007; 13(4):648-9

Corman VM, DRExler JF, Eckerle I, Roth WK, Drosten C and EIS-Hubiger AM, Zoonotic

hepatitis E virus strains in German blood donors, Vox sanguis 2012

Dalton HR, Bendall RP, Keane FE, Tedder RS, Ijaz S, Persistent carriage of hepatitis E virus

129

Fukuda S et al, 2007, Unchanged high prevalence of antibodies to hepatitis E virus (HEV) and

HEV RNA among blood donors with an elevated alanine aminotransferase level in Japan during

1991-2006. Arch. Virol. 152:1623-1635

Gerolami R, Moal V, Colson P, Chronic hepatitis E with cirrhosis in a kidney transplanet

recipient, 2008 N Engl J Med, 358:859-860

Guo QS, et al, 2010 prevalence of hepatits E in Chinese blood donors, J Clin. Microbiol. 48: 317-

318

Gyarmati P, Mohammed N, Norder H, Blomberg J, Belak S and Widen F, Universal

detection of hepatitis E virus by two real-time PCR assays: TaqMan® and Primer-Probe Energy Tranfer, 2007, Journal of virological Method 146 226-235

HAlbur P.G., Kasorndorkbua C., Gilbert C., Guenette D., Potters M.B., Purcell R.H., Emerson S.U., Toth T.E., Meng X.J.,Comparative pathogenesis of infection whit hepatitis E

viruses recovered from a pig and a human, 2001, J. Clin. Microbial., 39 (3), 918-9233

He J, Innis BL, Shrestha MP, Clayson ET, Scott RM, Linthicum KJ, Musser GG, Gigliotti SC, Binn LN, Kuschner RA and Vaughn DW, Evidence that Rodents Are a Reservoir of

Hepatitis E Virus for Humans in Nepal, Journal of Clinical Microbiolgy, 2002, p.4493-4498

Hoofnagle JH, Nelson KE, Purcell RH, Hepatitis E, the New England Journal of Medicine 2012;367:1237-44

Jameel S, Molecular biology and pathogenesis of hepatitis E virus, Expert reviews in Molecular Medicine, 1999/ Volume 1/ Issue 18/, pp1-16

James M. Hughes, Mary E. Wilson, Section Editor, Eyasu H. Teshale, Dale J. Hu, and Scott D. Holmberg, The Two Faces of Hepatitis E Virus, 2010;51(3):328-334

Jothikumar N, Cromeans TL, Robertson B, Meng XJ and Vincent RH, A broadly reactive

one-step detection of hepatitis E virus,2006, Journal if Viroological Methods 131 65-71

Kamar N, Bendall R, Legrand-Abravanel F, Xia NS, Ljaz S, Izopet J and Dalton HR,

Hepatitis E, Lancet 2012;379:24777-88

Kaufmann A, et al, 2011 Hepatitis E virus seroprevalence among blood donors in southwest

Switzerland, PLoS One 6: e21150. Doi:10.1371/journal. Pone. 0021150

Knipe DM and Howley PM, Fields Virology, volume 2, 4th ed, Lippincott Williams & Wilkins 2001

Krumbholz A et al, Prevalence of hepatitis E virus–specific antibodies in Humans with

130

Kumar N, Sarin SK, Hepatitis E- Is it a risk to transfusion safety?; Asia J Transus Sci, 2013, 7(1):1-3

La Rosa G, Muscillo M, Spuri Vennarucci V, Garbuglia AR, La Scala P and Capobianchi MR, Hepatitis E virus in Italy: molecular analysis of travel-related and autochtonous cases, Journal of General Virology, 92, 1617-1626

Li R-C, Ge S-X, Li Y-P, Zheng Y-J., Nong Y., Guo Q-S., Zhang J., Ng M-H., Xia N-S.,

Seroprevalence of hepatitis E virus infection, rural southern People’s Republic of China, 2006,

Emerg Infect Dis, 12 (11), 1682-1688

Ljaz S, Szypulska R, Tettmar KI, Kitchen A and Tedder RS, Detection of hepatitis E virus

RNA in plasma mini-pools from blood donors in England, Vox sanguinis 2012,102, 272

Mansuy JM, et al 2008, high prevalence of anti-hepatitis E virus antibodies in blood donors from

South west France, j. Med. Virol 80:289-293

Matsubayashi K, Kang JH, Sakata H, Takahashi K, Shindo M, Kato M, Sato S, Kato T, Nishimori H, Tsuji K, Maguchi H, Yoshida J, Maekubo H, Mishiro S, Ikeda H, A case of

transfusion-trasmitted hepatitis E caused by blood from donor infected with hepatitis E virus via zoonotic food-borne route, Trasfusion 2008, 48(7):1368-75

Matsubayashi K, Nagaoka Y, Sakata H, Sato A, Fukai K, Kato T, Takahashi K, Mishiro S, Imai M, Takeda N and Ikeda H, Trasfudion-trasmitted hepatitis E caused by apparently

indigenous hepatitis E virus strain in Hokkaido, Japan, transfusion 2004, Volume 44

Meng XJ, Wiseman B, Elvinger F, Guenette DK, Toth TE, Engle RE, Emerson SU and Purcell RH, Prevalence of antibodies to hepatitis E virus in veterinarians working with swine in

normal blood donors in the united states and other countries, Journal of Clinical Microbiology,

2002, 40.1.117-122

Pina S, Buti M, Cotrina M, Piella J, Girones R, HEV identified in serum from humans whit

acute hepatitis and in sewage of animal origin in Spain, 2000, F. Hepat., 33 (5), 826-833

Purcell RH, Emerson SU, Hepatitis E: An emerging awareness of an old disease, Journal of Hepatology ,2008, 48 494-503

Romanò L, Paladini S, Tagliacarne C, Canuti M, Bianchi S, Zanetti AR, Hepatitis E in Italy:

A long-term prospective study, Journal of Hepatology, January 2011, volume 54, Issue I Pages

34-40

Taffon S, Candido A, Chionne P, Madonna E, Dettori S, Giuseppetti R, Bruni R e Ciccaglione AR, Protocollo di diagnosi dell’epatite E per le strutture del servizio sanitario

131

nazionale, Dipartimento di Malattie infettive, Parassitario ed Immunomediate, ISS, Volume 26,

N°9, Settembre 2013

Tamura A, Shimizu YK, Tanaka T, Kuroda K, Arakawa Y, Takahashi K et al, Persistent

infection of epatiti E virus trasmitted by blood trasfusion in a patient with T-cell lymphoma, 2007

Hepatol Res 37:113-120

Teo CG, Much meat, much malady: changing perceptions of the epidemiology of Hepatitis E, Clin Microbiol Infect 2010; 16: 24-32

Teshale EH, Dale JH, Holmberg SD, The two faces of Hepatitis E Virus, Clinical Infectious Disease, 2010; 51(3):328-334 (a)

Van der Poel W.H.M., Verschoor F., Van der Heide R., Herrera M-I., Vivo A., Kooreman M., De roda Husman A.M., Hepatitis E virus sequences in swine related to sequences in humans,

the Netherlands, 2001, Emerg Infect Dis, 7 (6), 970-976

Vollmer T, Diekmann J, Johne R, Eberhardt M, Knabbe C and Dreier J, Novel Approach for

Detection of Hepatitis E Virus Infection in German Blood Donors, Journal of Clinical

Microbiology, 2012 vol 50, n°8, p. 2708-2713.

Zanetti A.R., Dawson G.J., Hepatitis type E in Italy: a seroepidemiological survey, 1994, Journal of Medical Virology,42,318-320

9. Sitografia

1 http://www.spvet.it/arretrati/numero-46/002.html, Alini D, Epatite virale E (HEV): il rischio zoonotico, Febbraio 2008, Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle

Marche, , ,Webzine Sanità Pubblica Veterinaria: numero 46,

2 http://dspace.library.uu.nl/handle/1874/261782, Beguin PE, Hepatitis E Virus: Molecular Mechanisms and Opportunities for Diagnostics, 2013, University Medical Centre,

Documenti correlati