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no, per non dir che deturpano la parete che riunisce i due lati di tramontana e

Nel documento ^ G. PAOLO LASINIO $) (pagine 147-153)

di

mezzogiorno,

eseguite dal Ghirlanda daCarrara, e dal Cav.Guidotti Lucchese,

« perta dauno sciagurato pennello,chevi resta

« adapprendere?Rifletto a questonel passaread

« osservarelafigura diGiobbesulletamajo.Anche

« gliavanzidiunafiguratotalmenteignuda

dipin-« tada Giotto, conserverebbero qualchelampoe

« traccia dellasuamaniera;

ma

ricoperta

com'es-« saè, che più dell'autore ci mostra, se non la

« meraattitudinedella figura, se pure chi

ritoc-« colla1'harispettata? Abuonaragionevoisiete

* appagatoassaidicodestacomposizione;perchè

« ad onta chea prima vista sembriunpoco

mo-« notonanella disposizione delle figure,che sono

« innanziaGiobbe, edascoltanoildiscorso deitre

« Amici, chelorimproverano ; pure osservando

« la varietà dei caratteri,eh' espresseilpittore in

« esse, eilvariogrado dicompassione,di

ammi-« razione,di dolore cheprovanonelvedereilra.

« pido passaggio da tanta felicitàatanta miseria;

« non puòche ammirarsi l'ingegno diGiotto,il

« quale incominciavaafilosofaresull'arte,ed

in-« ventavale suepitturetrasportandosicolla

men-« te nell'azione, introducendoviinecessarj

inter-« locutori,conoscendoli percosìdire

intimamen-124

giacche

non

potrebbero senza inconve-nienza venirdescritte in

mezzo

alleopere de'primi egrandirestauratori dell'arte.

Cominciasi la facciata rivoltaal

mezzo-« te,onderappresentareimotideglianimiloro, e

« le loro passioni. Osservatedigraziaquei tre

A-« micidi Giobbe, eguardatesequellefisonomie

« nonsono precisamentedi uomini capaci di

ac-« crescere,

ma

non diminuirecoi loro detti le

al-« trui angoscie. Sfoggiò assai in varietàdi

archi-" tetturaGiottonel fondodellastoria,efra le

ar-« cliitetturebizzare delsuotempovene

introdus-« sealcuna,incuiqualchetracciadell'

architettu-« ra anticasiriconosce.

« Nellastoria,che segue,rappresentando

l'Al-« tissimoche ordina agli AmicidiGiobbedi pur-garsi conunsagrificiodalcommessodelitto;ha

« Giottoadottato lesembianze, che sogliono

dar-- si all'eternoPadre, e non quellechesogliono

« adoperarsi pel divin Figlio,comefecenell'altro

« dipinto. Quella figura, che fervorosamente

im-» ploraperdonoèbella perl'attitudine, epel

di-- segno; e i duechepresso alla palma guardano

« attentamente i tregenuflessi hanno molta

viva-" cita dì espressione, e simostrano sorpresi;

co-«

me

quellicheveggonocoloro,che attentamente

« ascoltanoidivini comandi,

ma

quei comandi

< essinonodono.

isì5

giorno, da

un Dio Padre

, che tutto ab-braccia il

mondo,

concetto sublime, e

degno

di miglior pennello , che quello

non

fu di Buffalmacco, o

com'

altri vuole

« Lamarciadei seguaci degliAmici diGiobbe

« che conduconogliarmential sagrifìzio, forma

« laterza ed ultima parte diquesto dipinto. Voi

« vorreste trovare inuno dei pastori la stessa

fi-gura,chenelsecondodipintola credesteil

ser-« vo che portòaGiohbelatristanuova;

ma

a

dir-ti viilvero,setoglietelasimiglianza del

vestimen-« to,che peròèquellocheha Giottoingenerepei

o pastori prescelto,evedesi inaltresimilifigure,

« piùnonso trovarvi dicorrispondenza.

o Mi vergogno delpoco, chevihopotutoe

sa-« putodire suquestepitture, e sull'egregioloro

« Autore, giacchénonho adempito néallevostre

« brame, né al desiderio,che avrei di direcose

« degnedel granGiotto.Chiuderò con una

osser-« vazione,chefecinelvedere le belle incisioni.

« che delleopere diGiottohannofattogli ecceU

« lenti disegnatoriFratelliRiphenhausen. Giotto

« ha trattatouna quantità diargomenti singoìar-mente sacri. Gli stessiargomenti sono stati in

« seguitotrattati nei piùbei tempi dellapittura

« davalentissimi uomini;

ma

nell'operediquesti

« frequentemente siveggonoin parte adottate le

ia6

di Pietro da Orvieto.

Siccome

per altro la tradizione più costante l'attribuisce a Buffalmacco, diluì parlerò, lasciando la disputa nello stato in cuisi trova. Quello che

parmi

certo è la diversità della

ma-niera con cui è dipinto il principio del Genesi,paragonataa quellaconcui fu di-pinta la Crocifissione, di cui si è parlato in principio.

E quantunque

l'autorità del Vasari sia grande,

pur non

ostanteè cer-to che quel Pietro da Orvieto dipinse in

Campo

Santo nel i33c), e vi dipinse Hi-storiam Genesis(a4)-

Dopo

di ciò,

pensi-no

glieruditi

come

lor meglio sembra.

La

testa del

Dio Padre

è

mal

concia

« stesseidee, lestesseinvenzionidiGiotto,

ben-« che alcuninon l'avessero forse vedute.Questo

« fattoèunaprova, che Giottoavea molta

felici-« d'ingegno, eche sapeva conoscere ed

osser-« vareilbello dellanatura: ondescelsecerte

pri-« me,vere,edoriginaliidee, dalle qualinonpotè

« poi allontanarsi chicercò inappresso la

perfe-« zionedell'arte.

De

Rossi, loc.cit.

(24) Vedi Ciampi, nella Sagrestia de'belli ar-redi ec.pag. 97. eseg.

127

dal

tempo

; leestremità son fatte

con

di-ligenza, elafigura,

quantunque

gigante-sca> è svelta, e d'

un buono

insieme. S, Agostino, e S.

Tommaso

dipinti ai lati

sono

stati anch'essi maltrattati. In

gene-rale questoPittore tirava al grande stile, e

non

al secco e minuto,

come

si ricono-sce in generale negliartefici di quell'età.

LA CREAZIONE

di

Buffalmacco

(scompartimento superiore)

Sette

sono

le azioni rappresentate in questo quadro, eh'è senza prospettiva e senzachiaroscuro,

Cominciando da

basso, e precisamente presso quell'albero

che

vedesi in avanti,

Dio dopo

aver formato

l'uomo,

espiratogli1'anima,

come

le Sa-cre Carteci narrano,lo alza

da

terra cre-andolore degli animali.

Poco

sopra vedesi lo stesso Dio, deli-neato

con

molta grandezza e maestà nell'atto in cui si mostra,

quanto

nelle vestiche piegano

con

assaifacilità, il

qua-128

]eintroduce

Adamo

nell'Eden, circoscrit-toda

una

parteall'altra del

quadro

da

un muro

merlato assai basso, che termina

con due

porte, per

una

delle quali (a si-nistra)

può

riconoscersi agevolmente che

il Signore entrò

con Adamo.

Pare che il

Pittore abbia volutofar

prender

parte da tutta la Corte Celeste all'opera più bella del Creatore. Gli Angeli,

che

veggonsi più basso assistere alla creazione

dell'uo-mo, accompagnano

Iddio

quando

condu-ce nel giardino di

Eden

il

nuovo Re

del-la terra.

Poco

più avanti mirasi la formazione di Eva, uscita da

una

costa dell'

uomo

,

che

per la

prima

volta si era

addormentato.

11 serpente colla faccia di

donna

è finto presso a

poco come

lo finse poi Raffaello nelle pitture del Vaticano: e

dopo

aver gustato del frutto proibito, l'attitudine

(2 5)Questo stessoconcettofuespresso dal Gio-berti nellasua Storia della creazionedell'uomo, nellefamose portediS.Giovannidi Firenze.

mg

dei

due

primi padri sedenti a destra, è quella delgran dolore e della sorpresa

.

Dio in atto di minaccia apparisce loro dai cielo; e

poco

più sotto vergognosi e dolentison cacciati dalgiardino da

quel-1' Angelo, che vi rimarrà alla custodia.

La

mossa diEva,per nascondere in qual-che

modo

la sua nudità, la fa comparire storpiata

.

Finalmente presso queir albero stesso, da cui ci siamo partiti, vedesi il

primo

uomo

costretto a coltivar la terra col su-dore dellasua fronte,

ed Eva

eh'èrivolta verso il

primo

frutto delle sue viscere, che

secondo

laminaccia dell'

Eterno ha

partorito

con

dolore. Il rivolgersi di lei verso il fanciullo,

non

che i

modi

carez-zanti co'quali si rivolge il fanciullo alla

Nel documento ^ G. PAOLO LASINIO $) (pagine 147-153)