MARTIRIO DI
S.EFESO
DELLO
STESSO(SCOMPARTIMENTO SUPERIORE)
Quantunque non
diviso,come
forseavrebbe dovuto
essere, in tre parti,
que-sto
quadro
rappresenta tre fatti. Ilpri-mo quando
il Santo presentato perordi-ne
dell'Imperatore Diocleziano al Preto-re dell'isola diSardegna ed
esaminato,ode
condannarsida
quello allefiamme, come
figurasi a sinistra, ove sivede un
soldato
che
loprende
per 1' abito, uditeappena
le voci delPretore,dipinto in at-todi pronunziarlacondanna
.In
mezzo
delquadro
è il Santo nella fornace,che orando
al Signore fa sìche
le
fiamme
si rivolgano contro i ministri,
che rimangono da
quelle abbruciati.
In fondo, a destra, vedesi il corpo di luiin terra decollato, e in alto apparela -sua
anima
portata in cielo dagli Angeli.io4
Molta espressione e varietà si
ammira
nei fuggitivi dal fuoco, e semplice e dolce è1'atto delSanto,
che
amani
giunte tiene gli occhi al Cielo rivolti (20).(20)«Veggolenuovevostreriflessioni sulle
pit-« turediSpinello, e di Giotto, e non posso del
« tuttooppormi all'opinione vostra,chetanto
su-« periore a SpinelloAretinogiudicaAntonio
Ve-« neziano:
ma
pure permettetemi, che qualche• osservazionevada facendosulle storienelvostro
«
Campo
Santo da Spinello dipinte, dalle quali« puòforsededursi, chequest'Artista,se non fu
« xielcomplessodell'esecuzionealparid'Antonio
« felice, non fupuntoadesso inferiore nella
in-« venzione, e nellacomposizione;edinqualche
« parte dell'esecuzione ancora non gli restò di
« gran lungaindietro.Laprimapittura,che
rap-« presentaSant'Efesoancorgiovinetto presentato
r
< aDiocleziano,non è la migliore di Spinello;
«
ma
purel'invenzionenonn'è spregevole.Rile-« vatedigrazia inessaunmerito,chesempre
in-« contrasi ne' dipinti di Spinello,echenonfu
co-« raunea'professoridi quell'età.Questoèlaben
« ragionata disposizione delle figuresulsuolo
ac-« compagnatadabuonaintelligenza di
prospetti-« va,chefabenesfuggireilpiano, edà giustezza
* d'imitazioneal lavoro. Se incodesto quadro
io5
Nei
tre spartimenti sottopostisi erada
Spinellorappresentatoilmartiriodi S.Po-lito, e la translazione dei corpi dei
due
Santi dallaSardegna
in Pisa:e nelprimo
« avetevoi osservatacomelodevolela facilità del
« piegareipanni,quanto maggiorpiacereviavrà
« recato ilbellissimo panneggiamento di quella
« figura inpiedi, eh'è al lato dell'Imperadore
« nelsecondoquadro; ove Cesare dàaS.Efesoil
« comandodellesueschiere?
Non
sivergognerei)*« beAndrea del Sarto diavereimmaginato
unsi-« milegrandiosopartitodipieghe.
« Setrattatafosseconmaggioreesattezzadi di-co
« segnola terza storia, eh'espone l'apparizione
« dell'Eternoa S.Efesopervietarglidi
persegui-« tareiCristiani;la distribuzionedelle figure, e
« l'aggruppamentodi esse, lavivacità delle
atti-« tudini renderebberotale pitturadegna
assolu-j< tamentedimigliorsecolo.
« Assegnatoacodestailprimoluogofra le
pit-« ture di Spinello,nell'altrospartimento,oveha
« dipintoil Santo, cheunaseconda volta vede
« l'Altissimo; che inseguitoriceve dall'Angelo
« il vessillo della Croce; eche finalmente
com-« battecontroiPagani,la terza storia è la piò.
« commendabile . Nelle due prime vi è molta
« freddezza,emancanolefigure di verità ed'
e-io6
di essi,
quantunque
visibili appena,pure
si riconoscono tre Sacerdoti in piviale, che portano i corpi di essi e
che
canta-no,dipinticon
verità straordinaria, eun
« spressione.Nelcombattimentorilevasi una
di-« scretaimitazionedellanatura,equalchefigura
« haenergia, emovimento,come notòil Vasari
* inque'duechesi afferranoperlebarbe:
ma
la« figuradell'Angelo,equella del Santo sono in
« attitudini tantopocoespressive,che
compensa-« no ilbuonodellealtre. Voichenotatele
ine-« sattezze delle descrizioni del Vasari,nonavete
* osservato, ch'eglivide in simil battagliamolti
« angelicombattenti afavore de' Cristiani:
quan-- do ve n'è unosolo,cheimpugna nontroppo
« guerrescamentela spada accantoaS.Efeso.
Pe-« ròsiamonoigià d'accordo, cheinesattezze
si-« mili sonoe scusabili, e perdonabili in quello
« storico,altrondedelle Belle Arti tantobeneme^
« rito.
« Nelterzospartimento dipinto da Spinellovi
« sembrano degnedi lode le varie, ed animate
« attitudini dei fuggitivi,controiqualiperdivi
-« no voleresi avventanolefiammedelfuoco
de-« stinatoalmartirio diS.Efeso.
E
vero;sepera-« tamente presenon sono prive dimeritoquelle
* figure,
ma
nonsono però bene aggruppate,e107
gruppo
di treputtiche
arrabbiatisipren-dono
perla faccia, conpoche
figure in-dietroche ridono di quella rissa. In ge-nerale questo pittore èduro
,ed ha
mol-to della
maniera
diPaolo Uccello .« disposte, e la fornace è assai meschinamente
« immaginata. Laparte, ove seguela
decapita-« zionedelSanto,anch'essa èdebolmente
inven-« tata,ecomposta;eglispettatori di quella
fu-« nesta scena non si mostrano da compassione
« commossi , e quasi indifferentementela
mira-« no.
« Avreteosservato,cheilPittorenon
introdus-« se affatto ignudo alcunone'suoi lavori, forse
« diffidandodelleproprieforze nel d'isegno.
Pè-« rò lostile,concui sono piegate le vesti delle
« suefigure,lasciatravedereunaintelligenza dei
« contornidell' ignudo, eparesi possa credere
« eh'egliignudelecontornasseprimadi vestirle.
« In generalenon mancanodiesattezza di
propor-« zione, benché tendano aquel fare svelto,che
« fu poi adottatoconmaggiorcaricaturadaParri
« figliodi Spinello.
A
voisembrache siaviqual-« chesimiglianzafra ildipingere di Spinello, e
« quello diPaolo
Uc
cello;ma
pelpochissimecheioS
Ma
se di picciolmomento
è stata la perdita delle pitture di Spinello,non
sipotrebbero abbastanza danoi
compiangere
quattro storie di Giotto, eseguite ne'suoi anni più belli, e cbe per testimoniode-gli scrittori, levando altissimafama, in-dusseroilPonteficeBenedettoIX. a
chia-« hovedutodiquestosecondo,toltaneiascienza
« prospettica,credo Spinelloa Paolosia
preferi-» bile.Mentreperò noicosì francamente la dio
• scorriamosu codestivecchimaestri,se
ritornas-« sero essi al
mondo,
quanto si lagnerebher di« noi, che giudichiamode'lor pregi,quandodai
* loro dipinti svanì tuttoilmeritodelcolorito!
• Ladisuguaglianza di conservazione, che
ri-« levasi fracodesti freschi delCamposanto,onde
« alcuni più vecehi di altri meno antichi sono
« meglio mantenuti, potrebbe dar luogo ad
osser-« vazioni pratiche sul diverso
modo
didipingere« afresco, sull'usodiverso dei colori,sullecose
« chemaggiormenteoffendonotalidipinti, e sui
« ripari,cheadesse potrebbero opporsi. Merita
« purtroppo ches'indaghi congran cura il
me-« todo, ondepossa rendersidurevoleun genere
« di pittura,che asentimentodiMichelangeloè
« ilpiù grande,cheabbiasil'Arte
.
{DeRossiloc. eie.)
io9
ma
rlo inRoma,
ove dipinse in S. Pietro la Navicella del Pescatore;ed
altre sto-riemiseramente
perdute ancor esse.La
bellezza, la naturalezza, e la maestosa semplicità delle
due
che quirimangono
ci fannosentirpiù vivamente la
mancan-za delle altre.Furono
essecondotte da Giottodopo
il
i3ool
e 1'essersi cominciataad
ornareprima
dell'altra la parete intorno aque-staseconda parte, ci fa credere natural-mente, che qui fosse altre volte V ingres-so principale del
Campo
Santo,come
quello eh'era il più vicino alla porta a Leone, che