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del Noce: i metalli pesant

N OCE : I MET ALLI PESANTI

Prime osservazioni sullo

stato dei suoli delle valli

del Noce: i metalli pesanti

DANIELA

bER

TOLDI, GIACOMO SAR

TORI,

ANDREA CESCHINI, RO

bER

TO LARCHER

1 Si definiscono comunemente metalli pesanti gli elementi con densità superiore a 5 g/cm3

e generalmente presenti in traccia nel suolo. Pur essendo sempre presenti anche nei suoli incontaminati in quanto derivanti dai materiali parentali che formano i suoli stessi, al di so- pra di una certa soglia risultano tossici sia per le piante che per la pedofauna e, attraverso la catena alimentare, possono accumularsi in altri animali, uomo compreso.

Elevati livelli nei suoli possono derivare sia dalla presenza di particolari minerali ricchi di tali elementi sia da contaminazioni antropi- che dovute all’uso di fertilizzanti e prodotti fitosanitari, o alle emissioni nell’ambiente in seguito ad attività industriali, al traffico vei- colare, ecc.

Tra i metalli pesanti, quelli più diffusamente monitorati sono cadmio (Cd), cromo (Cr), ra- me (Cu), nichel (Ni), piombo (Pb) e zinco (Zn). La normativa italiana prevede delle soglie di concentrazione per la bonifica dei siti ad uso verde pubblico, privato e residenziale; queste stesse soglie sono attualmente utilizzate an- che nel caso di siti ad uso agricolo.

I campioni di suolo sono stati prelevati in me- leti della Valle di Non e bassa Valle di Sole. Sono stati considerati 187 siti, campionando diverse profondità, per un totale di 571 cam- pioni.

Dopo estrazione con acqua regia, il suolo è stato analizzato in spettrometria di emissione atomica per la quantificazione di Cd, Cr, Cu, Ni, Pb e Zn.

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PRIME OSSER

vAZIONI SULLO ST

ATO DEI SUOLI DELLE v

ALLI DEL NOCE: I MET

ALLI PESANTI

per tutti gli elementi è riportata in fi gura 1. Solo il 36% dei campioni presenta livelli quan- tifi cabili di Cd, mentre il Pb è determinabile nell’88% dei campioni. Gli altri elementi sono quantifi cabili in più del 99% dei campioni. I livelli di soglia previsti dalla normativa (D. L. 152/06) non sono mai superati per Cd, Cr e Ni. Risultano di poco superiori ai limiti per il Pb solo 2 campioni, mentre per Zn e Cu supe- rano i livelli di soglia 35 e 28 campioni, pari rispettivamente al 6 e al 5% dei suoli analizzati. I livelli più alti di Pb, Zn e Cu sono riscontra- ti soprattutto negli orizzonti di superfi cie, con livelli medi anche più che doppi rispetto agli strati più profondi, indicando un probabile in- quinamento antropico.

I valori medi di Cd, Cr, Cu, Ni, Pb e Zn sono in linea con i valori medi riportati per la pianu- ra veneta (Giandon et al. 2011 Boll. SISS 53 (1-2): 540-544) e a livello mondiale (Hooda 2010 Trace Elements in soils. John Wiley&- Sons, Chichester, UK). I valori medi di Cu (46 mg/kg) e Ni (32 mg/kg) risultano invece supe- riori a quelli riportati per le aree trentine non col- tivate (rispettivamente 12 mg/kg e 19 mg/kg, Sartori et al. 2004 Acta Geologica 79: 75-117) pur essendo inferiori a quanto riportato gene- ralmente per le aree vitate. Solo 4 campioni, prelevati in aree in passato vitate, presentano valori molto elevati di Cu.

Grazie a questo capillare lavoro di indagine pedologica è possibile aff ermare come le valli del Noce, salvo sporadiche situazioni locali, presentino suoli ancora sostanzialmente privi di contaminazioni da metalli pesanti evidenti, pur a fronte di un utilizzo agricolo sicuramente intenso, in particolare negli ultimi decenni. Si ringrazia il consorzio Melinda per il supporto fi nanziario nelle fasi di campionamento.

FIG. 1 FIG. 1 Distribuzione

statistica dei metalli pesanti analizzati in 571 campioni di suolo. La linea rossa, indica la soglia di concentrazione per la bonifi ca dei siti ad uso verde pubblico, privato e residenziale defi nita dalla normativa italiana (Decreto Legge 152/2006).

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RICERCA DI POR TAINNESTI ADA TTI ALLA CUL TI vAR R ED D ELICIOUS 1 Portainnesto M9 clone T337

Ricerca di portainnesti

adatti alla cultivar Red

Delicious

NICOLA DALLA bETT A, ANDREA GUERRA, JONA THAN P AS q UALINI

La produzione della cultivar “Red Delicious” occupa circa il 10% della superficie frutticola trentina e riveste un ruolo importante special- mente in alcune aziende della val d’Adige. Red Delicious è prevalentemente rappresentata dalla tipologia “spur”, mentre i cloni standard sono più utilizzati in zone di montagna dove lo sviluppo vegetativo della pianta richiede mag- giore vigoria. Nell’ultimo decennio si sono dif- fusi cloni definiti “semi-spur” come Jeromine e Early Red One che hanno una vigoria superio- re alle piante spur e garantiscono un maggiore colore dei frutti. La superficie coltivata a Red Delicious ha subito negli ultimi anni un decre- mento a causa della diffusione di altre varietà e del fenomeno della stanchezza dei terreni che penalizza maggiormente le cultivar più deboli come appunto la pianta di tipo spur. Da queste premesse nasce la necessità di speri- mentare portainnesti con vigoria maggiore del tradizionale M9, il quale ha dimostrato negli ultimi anni anche in zone fertili di pianura, dei limiti nello sviluppo delle pianta risultando non più sostenibile sia dal punto di vista produttivo che qualitativo.

Nella primavera 2011 è stata avviata, presso la stazione sperimentale di Maso delle Part, una prova di confronto portainnesti, provenienti da diversi istituti internazionali, utilizzando la varietà Red Delicious spur e il clone Sandid- ge. Alcuni di questi portainnesti rivestono un particolare interesse perché resistenti o tol- leranti a patogeni come il colpo di fuoco, la phytophthora e l’afide lanigero e/o ad avver- sità atmosferiche come il freddo invernale (ta- 1

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RICERCA DI POR

TAINNESTI ADA

TTI ALLA CUL

TIv

AR RED DELICIOUS

2

2 Portainnesto

americano G11

FIG. 1. vigoria dei portainnesti alla fi ne del secondo anno

FIG. 2 Produzione per pianta del secondo e terzo anno

FIG. 3 Effi cienza produttiva al terzo anno

FIG. 1

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RICERCA DI POR TAINNESTI ADA TTI ALLA CUL TI vAR R ED D ELICIOUS

bella 1). Questa prova ha lo scopo di verificare l’efficienza produttiva dei singoli portainnesti, parametro fondamentale di valutazione, e di accertare l’adattabilità dei genotipi al nostro ambiente.

PRIMI RISULTATI E PROSPETTIVE

Alla fine del secondo anno di vegetazione il portainnesto P21 è risultato il più vigoroso tra i genotipi a confronto. I portainnesti ame- ricani G202, G11 e G16 sono risultati signifi- cativamente più vigorosi dei tradizionali M9 e Pajam2, mentre Pi80 conferma di avere una vigoria simile a M26 (fig.1). Pajam 2 ha otte- nuto una produzione maggiore al secondo anno mentre G11 e G202 hanno prodotto in minore quantità. Nell’anno successivo G11 e G16 hanno ottenuto produzioni interessanti, maggiori di M9 e Pajam 2, mentre M26 ha prodotto in minor misura (fig. 2).

TAB. 1Caratteristiche di

alcuni portainnesti

G11 e G16 hanno raggiunto al terzo anno una efficienza simile a M9 mentre i portainnesti più vigorosi sono risultati significativamente meno efficienti rispetto ai genotipi di medio e debole vigore (fig. 3).

Questi risultati sono preliminari e dipendono molto anche della tipologia di pianta all’e- poca di impianto. Occorre quindi aspettare alcuni anni per meglio definire le capacità vegeto produttive dei singoli portainnesti in esame. Interessante sarà osservare l’efficien- za produttiva dei portainnesti americani che hanno come valore aggiunto quello di essere tolleranti o resistenti ad alcuni patogeni ed al reimpianto.

1

PORTAINNESTO GENEVA®11 - G11 GENEVA®16 - G16 GENEVA®41 - G41 GENEVA®202 G202 SUPPORTER 4® PI80(Pillnitzer - D) P21 (CIV)

Incrocio M26 x Robusta 5 Ottawa 3 x Malus floribunda (1981) M27 x Robusta 5 (1975) Robusta 5 x M9 M9 x M4 cepiland x Pajam® 2

Open

Vigoria = M9 T337 = M9 Pajam® 2 = o > M9 T337 = M26 = M26 Tra M26 e MM106

Produttività = o >M9 Conferisce precocità di fruttificazione = M9 Emla = M9 = M26 Induce una minore fruttificazione nei primi 5 anni

> MM106 = MM106

Pezzatura dei frutti Calibro maggiore di M9 = M9 > MM106

Resa in vivaio bassa (60%) buona (40-50%)bassa (per margotta)Modesta efficienza rispetto a M9 ma > di M26 e MM106 = MM106

Formazione di radici avventizie/poll.

radicali Scarsa Nessuna Scarsa/assente Resa x margotta > M9

Angolo di inserzione

delle branche rispetto A M9Più piatto

No se proveniente da ceppaia, si se da

micropropagazione Molto aperto

Tolleranza alla stanchezza

del terreno Media bassa Elevata Tollerante buona

Resistenza al colpo di fuoco Media Nessuna Elevata Resistente

Resistenza a Phytophthora Suscettibile Elevata Resistente Suscettibile ma non come MM106 Tollerante

Resistenza ad Afide lanigero Tollerante Suscettibile

Resistenza al freddo

invernale Resistente Resistente buona

Note Pelatura della Corteccia, buona ramificazione buona ramificazione Materiale vivaistico buona ramificazione molto sensibile alle

infezioni latenti

Relativamente

fragile Diffuso in Germania e Spagna

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SPERIMENT AZIONE FITOIA TRICA DEL MELO PRESSO LA F ONDAZIONE D E bELLA T

Sperimentazione

fitoiatrica del melo presso