Fonte: National Bureau of Statistics of China, 201538
Il numero di studenti iscritti alla scuola elementare è sensibilmente diminuito, segno che il sistema scolastico ha negli anni indirizzato sempre più persone ad approfondire il proprio livello di istruzione. Si può infatti notare come il numero di studenti della scuola primaria e della scuola media sia aumentato nei primi anni duemila per poi diminuire, a differenza di quello degli alunni delle scuole superiori o delle università, che risulta in costante aumento.
37 Chunbing Xing, «Human Capital and Urbanization in the People’s Republic of China», 2016.
38 Fonte: National Bureau of Statistics of China http://www.stats.gov.cn/tjsj/ndsj/2015/indexeh.htm.
1985 1990 1995 2000 2005 2010 2015 2020 0 2000 4000 6000 8000 10000 12000
Scuola dell'Infanzia Scuola Elementare Scuola Media Scuola Superiore Università
nu m er o di s tu de nt i
Figura 6: Percentuali di studenti di età compresa fra i 25 e i 34 anni con livello di istruzione
universitaria, paesi 0ECD e paesi G20, anni 2000, 2010 e 2020
Fonte: OECD, «Education Indicators in Focus», 201239
Anche la percentuale di studenti con livello di istruzione universitaria, aumentato di un punto percentuale tra il 2000 e il 2010 sembra avere buone prospettive di crescita per il 2020: la possibilità di ottenere salari maggiori ha incentivato e incentiverà le persone a migliorare le proprie competenze attraverso la propria istruzione.
3.4 Il training e la ricerca dei talenti
Dopo le riforme la Cina ha investito progressivamente nel proprio sistema educativo portando l'obbligo scolastico fino ai nove anni d'età e incoraggiando un numero sempre più vasto di studenti a proseguire gli studi presso le scuole secondarie e universitarie40.
È indubbio che l'economia della RPC si trovi in una fase di transizione, caratterizzata da differenze marcate di sviluppo regionale, da un capitale umano che risulta spesso ancora poco competente, dalla scarsità delle risorse e da un sistema di mercato incompleto41.
Il sistema scolastico ha conosciuto uno sviluppo positivo ma per far sì che le conoscenze fornite agli studenti diventino spendibili in campo lavorativo appare sempre più
necessario incoraggiare l'utilizzo di programmi di training specifici e mirati, di modo che le imprese divengano in grado di aumentare la propria competitività e la propria produttività, dotandosi di personale sempre più capace e determinato a perseguire gli obiettivi aziendali.
39 OECD, «Education Indicators in Focus», vol. Maggio, 2012.
40 Malgorzata Kuczera e Simon Field, «A Learning for Jobs Review of China 2010», 2010.
41 Shuming Zhao, «Application of human capital theory in China in the context of the knowledge
“Il training sul posto di lavoro gioca un importante ruolo nella formazione dei talenti. I metodi di training sul posto di lavoro includono le lezioni in classe e altre forme di training off-the-job. Il training on-the-job include il coaching e il mentoring. Molte
compagnie usano una combinazione di questi approcci.”42
La Cina collabora da più di vent'anni con l'OECD, l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Organisation for Economic Co-operation and Development)43.
L'OECD ritiene che “una forza lavoro qualificata sia uno dei supporti principali per la prosperità e la crescita”44, ragion per cui essa insiste molto sui programmi di training
denominati VET programs, in cui VET sta per “Vocational Education and Training”. Le politiche di training proposte dall'OECD e pensate anche per la Cina si prefiggono il raggiungimento dei seguenti obiettivi:
• venire incontro alle esigenze del mercato del lavoro, cercando di soddisfare le richieste degli impiegati e degli studenti e facendo in modo che le spese per i training siano divise fra governo, studenti e impiegati;
• creare nel capitale umano delle competenze trasversali, volte a rendere i lavoratori in grado di proporsi alle varie realtà del mercato del lavoro, e delle competenze più specifiche, quelle settoriali, esplicitamente richieste dalle aziende;
• sostenere gli insegnanti e i trainers, applicandosi perché il governo adotti una maggiore flessibilità nella collocazione di tali figure professionali e facendo in modo che aumentino le partnership esistenti fra istruttori e industrie;
• fare in modo che il training sul posto di lavoro venga applicato sempre più frequentemente;
• incrementare l'utilizzo dei vari strumenti di categorizzazione del training, per esempio aumentando l'utilizzo delle statistiche, al fine di monitorare la qualità dei VET programs45.
42 Yiqiong Li e Peter Sheldon, «HRM lives inside and outside the firm: employers, skill shortages and the
local labour market in China», The International Journal of Human Resource Management 21, n. 12 (2010): 2173–93.
43 OECD, «Active with the People’s Republic of China», 2016.
44 Kuczera e Field, «A Learning for Jobs Review of China 2010».
I VET programs cinesi hanno luogo nelle scuole secondarie di primo grado, anche se molto raramente, nelle scuole secondarie di secondo grado, nelle scuole superiori oppure nei corsi di specializzazione per adulti.
Il sistema di training della Cina ha conosciuto degli sviluppi molto positivi negli ultimi due decenni grazie all'espansione del sistema educativo e all'atteggiamento adottato dal governo, via via più disponibile ad investire nel sistema scolastico – le spese per
l'istruzione sul PIL sono infatti aumentate dal 3% degli anni novanta al 4,6% dell'anno 200646.
Sono tuttavia emersi alcuni fenomeni negativi dovuti ad un vero e proprio “bracconaggio” degli operai istruiti tramite il training:
“La prevalenza del bracconaggio, d'altro canto, scoraggia le imprese ad investire nel training, che avrebbe il potere di risarcirle dalla mancanza di talenti e in seguito di
rinforzare i legami [...] tra i mercati del lavoro esterni ed interni.”47
Le imprese tendono infatti a contendersi i lavoratori meglio preparati prendendo parte ad una vera e propria “guerra di talenti”48, determinando peraltro, come si vedrà in
seguito, un tasso di turnover decisamente problematico.
Ad oggi il talento delle persone e la professionalità delle risorse umane sono due elementi molto difficili da individuare e da reperire nel mercato del lavoro cinese, e mettere in pratica delle strategie di HRM in grado di sviluppare questi aspetti è sempre più importante per le aziende. Il fatto di dotarsi di un personale che grazie alle proprie competenze sia in grado di creare dei prodotti di qualità influenzerà positivamente i profitti, aumentando tra l'altro il grado di soddisfazione della forza lavoro e,
conseguentemente, la fidelizzazione di quest'ultima nei confronti dell'impresa49.
46 Asian Development Bank, «Financing Technical and Vocational Education and Training in the People’s
Republic of China», 2009. Sugli sviluppi del training si veda anche: Dong Haibo 董海波, Jiyu youxiaoxing
de qiye renli ziyuan peixun moshi goujian 基于有效性的企业人力资源培训模式构建 (Costruire dei
modelli di training efficaci per le risorse umane delle imprese), Renli ziyuan guanli, 2015.
47 Li e Sheldon, «HRM lives inside and outside the firm: employers, skill shortages and the local labour
market in China».
48 Maurizio Panetti, In Asia è partita la guerra dei talenti manageriali, in “www.agichina.it”, 2016,
http://www.agichina.it/la-parola-allesperto/notizie/in-asia-ersquopartita-la-guerra-dei-talenti- manageriali, 13.12.2016.
49 Si vedano: Gao Ning Feng 高宁峰, Jiyu rencai peiyang de renli ziyuan guanli moshi sikao 基于人才培养